Grecia: stallo legge antirazzismo per tutelare chiesa ortodossa contro testimoni di Geova

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Dreamlong
00giovedì 30 maggio 2013 13:06
http://www.lettera43.it/politica/in-grecia-il-caso-alba-dorata-rischia-di-rompere-gli-equilibri-politici-e-sociali_4367596987.htm
Amalia 52
00giovedì 30 maggio 2013 13:31
Re:
Dreamlong, 30.05.2013 13:06:

http://www.lettera43.it/politica/in-grecia-il-caso-alba-dorata-rischia-di-rompere-gli-equilibri-politici-e-sociali_4367596987.htm




In Grecia il caso Alba dorata rischia di rompere gli equilibri politici e sociali

Il governo sfiora la crisi su una legge anti-razzismo. Poi bloccata. Mentre il virus xenofobo sta contagiando la società.

È riuscita ad attraversare la tempesta del default e l'approvazione di misure economiche da 16 miliardi, durissime e impensabili fino a qualche anno fa. Ma la Grecia sembra impotente di fronte alla xenofobia dilagante, e al diffondersi del virus neonazista portato in dote dal successo elettorale di Alba dorata, terza forza politica del Paese che oggi vale il 10% dei consensi.

DISEGNO DI LEGGE ANTI-RAZZISMO. Antonis Roupakiotis, ministro di giustizia dell’area di Sinistra democratica (Dimar), ha presentato un disegno legge contro i reati di razzismo, allargando le fattispecie previste dalla normativa vigente - che risale al 1979 - e aggravandone le pene. Un modo indiretto per frenare l’ascesa sociale (e politica) della formazione che conta 18 membri in parlamento, e troppi emuli per le strade.

Tuttavia, poche ore dopo, il disegno legge è stato ritirato per ordine dello stesso premier Antonis Samaràs, che ha disposto «ulteriori consultazioni». E che ha finito con lo schierarsi al fianco dei neonazi contro la revisione della legge.

SPINTA DAI 'PICCOLI' DELLA COALIZIONE. La nuova normativa è fortemente voluta dai due 'piccoli' della coalizione che sostiene il governo di larghe intese, composta da forze politicamente e ideologicamente molto distanti: il centro sinistra Pasok e la sinistra riformista del partito Dimar.

I RAPPORTO CON LA CHIESA ORTODOSSA. Ma la destra per bene di Nea dimocratia, partito di maggioranza, ha scelto di stare con i nazisti di Alba dorata pur di bocciare l’idea. In ballo, per i conservatori, ci sono i rapporti con la Chiesa ortodossa, che usa talvolta un linguaggio ai limiti del razzismo in relazione a minoranze religiose, specie con i testimoni di Geova. Soprattutto, però, il centrodestra cerca una strategia per conquistare la base elettorale di Alba dorata, 600 mila voti che consentirebbero tranquillità in un futuro esecutivo.

La priorità: fermare la violenza

Aumentano i casi di aggressioni e ferimenti ai danni di migranti ma, a volte, anche contro omosessuali, giornalisti e membri di movimenti e partiti della sinistra.
Il dilemma di Samaras è chiaro, e ha aperto un dibattito destinato probabilmente a protrarsi a lungo. Punire Alba dorata per l'ideologia nazionalsocialista con cui si identifica apertamente, indipendentemente dall'esecuzione di fatti concreti penalmente rilevanti, rischia di accrescere la vittimizzazione del partito e dei suoi elettori.

PIÙ CHE PUNIRLI RAFFORZARLI. Per punire i neonazisti, insomma, si rischia di rafforzarli. E di allontanarli ancora di più dalle forze democratiche. Un’interpretazione su cui peraltro è d’accordo anche una frangia minoritaria della sinistra.

UNA RISPOSTA ALLE PROVOCAZIONI. Ma Atene è profondamente sconvolta dalla crisi economica e sociale, e la necessità di una risposta delle istituzioni democratiche alle incessanti provocazioni dei deputati di Alba dorata non è più rimandabile. La cronaca nera ospita notizie continue di aggressioni e ferimenti, anche mortali, ai danni di migranti ma, a volte, anche contro omosessuali, giornalisti e membri di movimenti e partiti della sinistra.

I negozi degli stranieri sono presi di mira, assaliti e devastati da squadre di sconosciuti. È anche successo che a subire violenza fosse un minorenne, un afgano di 14 anni finito in ospedale dalle ferite riportate.

IL GERME RAZZISTA E XENOFOBO. Il clima ostile nei confronti del “diverso” inizia però ad assumere anche contorni più sfumati, meno plateali e più pericolosi, segno che il germe razzista e xenofobo inizia a radicarsi anche tra coloro che lo hanno sempre rifiutato.
Gli autobus sono la cartina di tornasole del malessere.
Qui i controllori tendono a prendersela con gli stranieri senza biglietto, anche se al loro fianco c’è un greco che ugualmente non ha pagato. «Clandestini», li chiamano così i viaggiatori col dito puntato che osservano senza ribellarsi all'ingiusto trattamento di favore riservato ai connazionali.

IL DEPUTATO ALLONTANATO DALL'AULA. E se questo succede in strada, nel parlamento le cose non sono migliori. L'ultimo episodio di una lunga serie risale a venerdì 24 maggio. Il presidente della Camera è stato costretto a far allontanare dall’aula il deputato di Alba dorata, Panaghiotis Iliopoulos, che stava insultando il leader del maggior partito di opposizione, la sinistra di Syriz.
Il regolamento della Camera che prevede l’espulsione di un deputato non era mai stato applicato nella storia repubblicana greca. Ma per l’Ellade sono tempi eccezionali. E la politica non ha ancora capito come confrontarsi.


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