Per viceadmintdg1
“Per me stai facendo una tragedia immane per una parola usata nel sottotitolo, parola di per se aperta a cento significati e che, ritengo, sia possibile utilizzare a seconda del contesto in cui è rappresentata.”
Come ripeto non se ancora capito in base a che cosa tu continui ad affermare che l’espressione assoluta “la Chiesa” in italiano abbia 100 significati, quando chiunque sa che in italiano dire “la Chiesa” senza specificare alcunché è un modo di riferirsi solo alla Chiesa per antonomasia, cioè quella cattolica. Questo se ovviamente il contesto non indica altro. Ma è proprio questo il punto: il contesto qui non diceva alcunché, perché nel prosieguo del messaggio non v’era alcun modo di capire che si stesse parlando dei calvinisti, e non “della Chiesa”.
“Serveto viene arrestato il 4 aprile 1553 per volere delle autorità della Chiesa Cattolica, ma con la complicità di Calvino che aveva denunciato alle autorità cattoliche l'eretico.”
La spiegazione esatta è che Calvino denuncia Serveto all’inquisizione di Vienne, ma poi quest’ultimo riuscì a fuggire. Siccome il processo non avvenne, non sappiamo cosa sarebbe accaduto se fosse stato processato. Contrariamente a quanto possiate aver letto su qualche rivista pacchiana, o a quanto possiate sapere dalle vostre limitate conoscenze cinematografiche del medioevo secondo le quali l’inquisizione avrebbe operato come si vede ne “Il nome della Rosa”, il numero delle condanne a morte dell’Inquisizione non superavano neppure il 5% dei processi. Ora, per quanto riguarda questo specifico caso, s’è fatto seguire ad un sottotitolo dove si parlava semplicemente di “la Chiesa” il testo di condanna di un tribunale calvinista, ergo la cosa è stata del tutto inappropriata.
“Vuoi sapere per filo e per segno cosa è successo quando ho dovuto mettere il sottotitolo? ero indeciso su cosa scrivere, avrei voluto un "Come la Chiesa Cattolica e la Chiesa Calvinista mettevano a tacere chi dava fastidio"”
Il titolo corretto era scrivere “Chiesa calvinista”. Il resto sono favole.
“"la Chiesa" perchè, almeno per quanto mi riguarda, essendo utilizzata in un contesto specifico (il contenuto del thread) va bene per designare la Chiesa Calvinista o, alla stessa maniera, l'azione congiunta delle due Chiese.”
Ciò non ha alcun senso,
1)Il contesto di cui parli, cioè “il contenuto del thread”, non aveva alcun indizio che si stesse parlando della Chiesa Calvinista, ergo da questo contesto era impossibile dire che “la Chiesa” nella mente dei lettori avrebbe designato i calvinisti.
2)Se sono due chiese, cioè quella calvinista e quella cattolica, non ha senso scrivere “la Chiesa” al singolare. Giacché queste due chiese messe insieme formano due chiese, e non “la Chiesa”. Né per il dizionario d’italiano, né per la teologia di una di queste due chiese, esiste qualcosa dato dall’insieme di calvinisti e cattolici che sia definibile “la Chiesa”.
Per Futur
“Ma Polymetis si rende conto che è ridicolo?”
Ci sarebbe da polemizzare su tutto il modo che avete in questo forum di procurarvi delle informazioni storiche, cioè attingendo da internet anziché da delle pubblicazioni specialistiche. Ma in questo caso io mi sto ostinando perché è l’ostinazione di viceadmintdg1 nel non riconoscere il suo errore che mi fa irritare, ammettere di non si conosceva qualcosa è alquanto dura anche per gli onestissimi TdG a quanto pare…
Per EverLastingLife
“Dunque ammetti (W la sincerità) che fra le gerarchie ecclesiastiche della Chiesa Cattolica gli uffici sacri sono amministrati, tra gli altri, da preti d'ideologia nazista e da preti pedofili. Ciò, a sentire te, avverrebbe con il benestare del Padre Eterno, che si compiacerebbe di avvalersi di gente di questa fatta per ricoprire posizioni di ruolo pastorale e sacerdotale.”
Ma io non ho detto che il padre eterno se ne compiace, ho detto che i sacramenti funzionano a prescindere dalla santità di chi li amministri. Se una persona va a prendere la comunione da un prete pedofilo, che colpa ne ha il fedele che viene alla messa se non sa che il suo prete in segreto molesta i bambini? Dio deve rifiutare a quella persona di ricevere il sacramento solo perché il suo ministro è indegno? Ovviamente no. Le scritture che citi dicono come un ministro dovrebbe essere, e infatti se ci sono delle violazioni che vengono scoperte la Chiesa può sospendere un sacerdote a divinis proibendogli di dire messa. Sto solo dicendo che, qualora fosse un criminale e le gerarchie non l’avessero sospeso in quanto non a conoscenza dei suoi crimini, i sacramenti da lui amministrati opererebbero comunque l’azione di Dio, perché i fedeli non ne hanno colpa, e ciò che avviene a messa è il rapporto tra il fedele e Dio, non tra il fedele e il prete. Il prete agisce solo “in persona Christi”, non in quanto se medesimo.
Comunque inutile ripetere che la Chiesa Cattolica non basa la sua teologia sacramentaria sul NT, perché ha la sua teologia sacramentaria da prima che il NT esistesse. E’ vero semmai il contrario: non è la Chiesa che si basa sul NT, ma il NT che è la trascrizione della teologia della Chiesa.
“Il che, quando abbinato a totale prevenzione e all'atteggiamento servile e ipocrita di difendere l'indifendibile (vedi le comiche apologie dei tragici trascorsi storici del cattolicesimo),”
Quello che non avete capito è proprio che dal punto di vista cattolico non ha nessun senso difendere i trascorsi storici del cattolicesimo, perché essi non hanno alcuna rilevanza dottrinale o a fini discorsivi. L’idea che si possa giudicare una religione sulla base dell’operato di alcuni suoi membri, facendo in questo modo un’indebita induzione, che in filosofia si chiama “paradosso del tacchino induttivista”, è un tipo di fallacia argomentativa veramente da quattro soldi.
Per admin2
“Semplicemente perchè la risposta era per un cattolico.
Se a lui scrivo "Chiesa" è subito chiaro ad entrambi di quale Chiesa stò parlando.”
A me non interessa quello che volevi scrivere, ti ho semplicemente preso come testimone del tutto inconsapevole dell’uso linguistico che in italiano si fa dell’espressione “la Chiesa”, che non è certo usato per riferirsi ai calvinisti.
Ad maiora