La rivelazione biblica è parziale?

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San Marino
00martedì 5 giugno 2012 11:38
E se si, questo non legittima la Traditio?
Così asseriva la Torre di Guardia del 15 aprile 2012


Gesù rivelò tutto quello che sapeva sul Padre? No, saggiamente evitò di dire alcune cose. Come mai? Perché in quel momento i discepoli 'non erano in grado di sostenere tale conoscenza. Ma, come disse Gesù stesso, sarebbe stata rivelata grande conoscenza con la venuta del "soccorritore", lo spirito santo, che li avrebbe guidati "in tutta la verità". Gesù aspettò che i discepoli diventassero abbastanza maturi da comprendere determinati aspetti riguardo al Padre.



Questa constatazione non legittima la Chiesa nel poter aggiungere spiegazioni che Cristo aveva evitato di dare perché all'epoca non sarebbero state comprese?
Mi riferisco alla trinità e all'immortalità dell'anima, che non sono presenti nelle Scritture, ma stando a quanto sopra si può giustificare la loro aggiunta quando i tempi diventarono maturi.
(garoma)
00martedì 5 giugno 2012 11:55
Re: E se si, questo non legittima la Traditio?
San Marino, 05/06/2012 11.38:

Così asseriva la Torre di Guardia del 15 aprile 2012


Gesù rivelò tutto quello che sapeva sul Padre? No, saggiamente evitò di dire alcune cose. Come mai? Perché in quel momento i discepoli 'non erano in grado di sostenere tale conoscenza. Ma, come disse Gesù stesso, sarebbe stata rivelata grande conoscenza con la venuta del "soccorritore", lo spirito santo, che li avrebbe guidati "in tutta la verità". Gesù aspettò che i discepoli diventassero abbastanza maturi da comprendere determinati aspetti riguardo al Padre.



Questa constatazione non legittima la Chiesa nel poter aggiungere spiegazioni che Cristo aveva evitato di dare perché all'epoca non sarebbero state comprese?
Mi riferisco alla trinità e all'immortalità dell'anima, che non sono presenti nelle Scritture, ma stando a quanto sopra si può giustificare la loro aggiunta quando i tempi diventarono maturi.


Premesso che il suo ragionamento potrebbe tranquillamente essere applicabile a qualsiasi confessione religiosa che si definisce cristiana, quindi, non vedo perchè la circoscriva solo alla Chiesa cattolica, è da considerare comunque, che quanto da lei riportato, si riferiva all'intendimento delle profezie o delle parole stesse di Gesù e non a nuove rivelazioni.

Un esempio lampante lo abbiamo quando Gesù parlò del bere il suo sangue e mangiare la sua carne, gli Apostoli non capirono il significato di quelle espressioni ma restarono con Gesù certi che avrebbero avuto intendimento a suo tempo. Ben altra cosa è aggiungere qualcosa di nuovo a ciò che la Bibbia stessa non dice.


barnabino
00martedì 5 giugno 2012 14:27

Questa constatazione non legittima la Chiesa nel poter aggiungere spiegazioni che Cristo aveva evitato di dare perché all'epoca non sarebbero state comprese?
Mi riferisco alla trinità e all'immortalità dell'anima, che non sono presenti nelle Scritture, ma stando a quanto sopra si può giustificare la loro aggiunta quando i tempi diventarono maturi



Secondo Gesù le avrebbe rivelata l'assistente, cioè lo spirito santo, dopo la sua morte. Negli Scritti apostolici ispirati infatti troviamo spiegate alcune cose che Gesù a suo tempo non aveva rivelato ai suoi discepoli in quel tempo. La frase era comunque rivolta agli apostoli, e sempre agli apostoli vennero rivelate queste altre cose.

Per quanto riguarda trinità o immortalità dell'anima non hanno nulla a che vedere con lo spirito santo, si tratta di interpretazioni filosofiche di certi sparuti passi biblici che non hanno nulla a che vedere con il messaggio evangelico, che presero piede contraddittoriamente a partire dal III secolo e che spesso sono tutt'ora argomenti disputati e controversi tanto tra i biblisti che le varie confessioni cristiane. Francamente non crediamo che l'assistente si possa identificare in Platone piuttosto che Aristotele o Plotino come mezzi per arrivare a Dio...

Shalom
Kalillo
00martedì 5 giugno 2012 15:51
Re: Re: E se si, questo non legittima la Traditio?
Kalillo, 05/06/2012 15.16:








Scusate per il post precedente ma ho sicuramente sbagliato qualcosa.

Volevo semplicemente aggiungere a quanto già detto che si deve tener presente che quando Gesù disse le parole riportate nel vangelo di Giovanni le Scritture greche non esistevano e il modello di sane parole menzionato da Paolo con tutte le ulteriori rivelazioni,insegnamenti e chiarimenti non era certo completato.(2 Timoteo 1:13)Solo diversi decenni dopo l'ispirato canone biblico fu ultimato contenendo tutti gli insegnamenti indispensabili per la salvezza.
Lo spirito santo avrebbe condotto i seguaci di Gesù nella comprensione della verità contenuta nell'ispirata Parola di Dio, testo che fu ultimato alla fine del primo secolo e non oltre.Ma anche se lo spirito santo ha continuato ad illuminare la mente dei servitori di Dio nel comprendere gli scritti sacri esso non ha certo promosso insegnamenti e dottrine sconosciute al canone biblico ma frutto di speculazioni filosofiche posteriori ad esso.
Aquila-58
00martedì 5 giugno 2012 19:27
Re: E se si, questo non legittima la Traditio?
Caro Amico,

San Marino, 05/06/2012 11.38:

Così asseriva la Torre di Guardia del 15 aprile 2012


Gesù rivelò tutto quello che sapeva sul Padre? No, saggiamente evitò di dire alcune cose. Come mai? Perché in quel momento i discepoli 'non erano in grado di sostenere tale conoscenza. Ma, come disse Gesù stesso, sarebbe stata rivelata grande conoscenza con la venuta del "soccorritore", lo spirito santo, che li avrebbe guidati "in tutta la verità". Gesù aspettò che i discepoli diventassero abbastanza maturi da comprendere determinati aspetti riguardo al Padre.



Questa constatazione non legittima la Chiesa nel poter aggiungere spiegazioni che Cristo aveva evitato di dare perché all'epoca non sarebbero state comprese?
Mi riferisco alla trinità e all'immortalità dell'anima, che non sono presenti nelle Scritture, ma stando a quanto sopra si può giustificare la loro aggiunta quando i tempi diventarono maturi.



beh, per aggiunta intenderai, ovviamente, una traditio posteriore alla stesura del testo sacro a cui, come sai, non si può aggiungere nè togliere nulla.
Tuttavia, Gv. 16:12-13 non giustifica in alcun modo una "comprensione" del testo sacro verso dogmi come la Trinità consostanziale e la dottrina dell' anima immortale, e ti spiego perchè.
Gesù non poteva aggiungere nulla a quello che aveva già insegnato, a degli uomini che, ancora dopo la sua risurrezione e prima della sua ascensione, pensavano ancora a un Re che avrebbe restaurato il Regno d' Israele (Atti 1:6)!
Con la discesa dello spirito santo alla Pentecoste, la conoscenza di cose che i discepoli non potevano sostenere quando Gesù era sulla terra sarebbe divenuta possibile, ma cosa riguardava? Riguardava la verità sul Regno celeste che i coeredi di Cristo avrebbero ereditato perchè preordinati a ciò "prima della fondazione del mondo" (Efesini 1:4-5).
Infatti, proprio la lettera agli Efesini ci fa comprendere che il parakletos (Gv. 14:26) permise ai discepoli di conoscere il mysterion (sacro segreto) di Dio, tenuto nascosto alle generazioni precedenti (Efesini 1:9-10 ; 3:1-7 ; Coloss. 1:26).
Ma tutto questo aveva già una base nello stesso comando di Cristo di andare e predicare a tutte le genti, fino alla più distante parte della terra (Mt. 28:19-20 ; Atti 1:8), affinchè potessero divenire discepoli di Cristo e coeredi del regno celeste con Cristo stesso.
Per cui il parakletos, lo spirito santo nel suo ruolo di soccorritore, avrebbe dischiuso la conoscenza di quel che Cristo già aveva accennato. Non per nulla, Cristo diede a Pietro le tre simboliche chiavi del Regno dei cieli, che Pietro aprì dopo la Pentecoste, prima ai giudei, poi ai samaritani ed infine ai gentili....
Ma la Trinità consostanziale e la dottrina dell' anima immortale non hanno neppure una base biblica minima per poter dire che il parakletos abbia dischiuso la conoscenza in loro direzione.
Infatti, per trovare una Trinità consostanziale in nuce dovremmo trovare una formula ternaria che specifichi che cosa sia la "sostanza divina" (dato che si parla di Trinità consostanziale) e che specifichi quali sono i rapporti tra le tre Persone divine, dato che l' unica distinzione tra le tre Persone risiede nelle relazioni.
Ma non c' è nella Bibbia nessuna formula ternaria che faccia formulazioni di questo tipo, e che possa essere trasformata in formula trinitaria.
Mancano quindi le basi bibliche minime...
Idem per l' anima immortale: il testo sacro dovrebbe accennare a un "quid" immortale cosciente che sopravviva alla morte del corpo per continuare a vivere nello sceol o in un paradiso etereo, e ad un successivo ricongiungimento "quid immortale spirituale"/corpo glorificato, ma anche qui il testo sacro è muto al riguardo.
Mancano quindi, anche qui, le basi bibliche minime per poter affermare che il parakletos abbia poi portato in quella direzione...

Nazireo
00mercoledì 6 giugno 2012 00:56
Re: E se si, questo non legittima la Traditio?
San Marino, 05/06/2012 11.38:

Così asseriva la Torre di Guardia del 15 aprile 2012


Gesù rivelò tutto quello che sapeva sul Padre? No, saggiamente evitò di dire alcune cose. Come mai? Perché in quel momento i discepoli 'non erano in grado di sostenere tale conoscenza. Ma, come disse Gesù stesso, sarebbe stata rivelata grande conoscenza con la venuta del "soccorritore", lo spirito santo, che li avrebbe guidati "in tutta la verità". Gesù aspettò che i discepoli diventassero abbastanza maturi da comprendere determinati aspetti riguardo al Padre.



Questa constatazione non legittima la Chiesa nel poter aggiungere spiegazioni che Cristo aveva evitato di dare perché all'epoca non sarebbero state comprese?
Mi riferisco alla trinità e all'immortalità dell'anima, che non sono presenti nelle Scritture, ma stando a quanto sopra si può giustificare la loro aggiunta quando i tempi diventarono maturi.



Aggiungo una riflessione a quanto detto da tutti voi..


Se in un qualsiasi dato momento si potesse aggiungere arbitrariamente un insegnamento estraneo alle Scritture spacciandolo per parte integrante di "tutta la verità", sarebbe stato difficile (se non impossibile) distinguere l'apostasia dall'ortodossia, non le pare ?

Ecco perchè l'apostolo Paolo potè dire in Galati 1:6-9:

"Mi meraviglio che così presto siate distolti da Colui che vi chiamò con l’immeritata benignità di Cristo [per passare] a un’altra sorta di buona notizia. Ma non è un’altra; solo ci sono certuni che vi causano difficoltà e vogliono pervertire la buona notizia intorno al Cristo. Comunque, anche se noi o un angelo dal cielo vi dichiarasse come buona notizia qualcosa oltre ciò che vi abbiamo dichiarato come buona notizia, sia maledetto. Come abbiamo già detto, ora torno a dire di nuovo: Chiunque vi dichiari come buona notizia qualcosa oltre ciò che avete accettato, sia maledetto."

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