Re: riflessione sul post del 29/03/2010 15.04 di SEABISCUIT
ENEL, 09/08/2011 16.13:
Cristo comanda di trattare certi uomini deviati proprio come i pubblicani.
Ma secondo quale modo?
Secondo quello di Cristo o degli ebrei?
Cristo non era razzista ma gli ebrei "SI".
Come poteva Cristo fare un paragonare con qualcosa di sbagliato come l'odio che provavano gli ebrei per gli stranieri?
Mi spiego meglio.
Se una persona che fa parte della mia chiesa mi chiedesse:"come devo considerare Hitler?" Se gli dicessi di considerarlo come un NEGRO che impressione darei sul mio modo di vedere gli stranieri. Cosa penserebbe di me una persona di colore?
Io non sono Gesù e mi dispiace fare questo confronto ma forse quelle parole significano altro.
In Corinzi si parla di un uomo che doveva essere ammonito per peccati compiuti ed é giusto, ma queste parole di Gesu non neccessariamente legano con quelle di S.Paolo.
Intanto prendo atto del fatto che, pur contestando la nostra visione ufficiale, non proponi alcuna alternativa. Le parole di Cristo, dici, significano altro, e cioè...?
Le parole di Gesù 'non necessariamente' legano con quelle di Paolo, che significa? Nessuna argomentazione.
Comunque, evidentemente Gesù istituì un parallelo con un atteggiamento comune fra gli ebrei suoi contemporanei. Non vuol dire che egli lo approvasse, come confermato dal fatto che lui stesso frequentò dei pubblicani (= esattori di tasse). Tuttavia non v'era dubbio che i giudei isolassero i pubblicani, considerandoli tutt'altro che persone oneste o raccomandabili. Gesù ricorse quindi a questo modello di comportamento per spiegare esattamente come i trasgressori (in particolare, quelli menzionati in Matteo 18 15 sgg.) andassero giudicati o trattati.
Ecco come rispondono le nostre pubblicazioni (il grassetto è mio):
km 8/02 p. 3 par. 2 Manifestiamo lealtà cristiana quando un parente viene disassociato
Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso.
w91 15/4 pp. 20-21 par. 3 Imitiamo oggi la misericordia di Dio
Essendo ebrei, gli apostoli capivano bene cosa significava trattare un peccatore "come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse". Gli ebrei evitavano la compagnia di persone delle nazioni, e disprezzavano gli ebrei che raccoglievano le tasse per Roma. (Giovanni 4:9; Atti 10:28) Gesù stava quindi raccomandando ai discepoli di smettere di frequentare un peccatore che fosse stato rigettato dalla congregazione
Questo il nostro punto di vista.
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