Re:
laconoscenza, 04/09/2011 12.29:
Come vi comportate con un malato grave?
Dovete dirgli per forza la verità o per farlo star tranquillo gli ultimi giorni potete dirgli che ha un'infiammazione al posto di un tumore allo stadio terminale, per non farlo spaventare?
Comprendendo che si tratta di situazioni in cui ognuno decide di comportarsi in base alle proprie circostanze, posto quanto pubblicato in una nostra rivista, che può essere utile, come ragionamento, in una simile situazione.
In certe culture la famiglia, pensando forse di proteggere il malato, gli nasconde la verità circa il suo male, fino al punto di escluderlo dalle decisioni da prendere in campo medico....
Anche la speranza è un bisogno fondamentale. Nei paesi in cui sono disponibili buone cure mediche, la speranza è spesso legata alla possibilità di trovare una cura efficace. Michelle, che ha assistito la madre durante tre episodi di cancro, spiega: “Se la mamma desidera provare un’altra cura o consultare un altro specialista, l’aiuto nelle sue ricerche. Ho capito che devo essere realista in cuor mio, ma allo stesso tempo ottimista nel parlare”.
Che dire se non c’è speranza di trovare una cura? Ricordate che il malato terminale ha bisogno di parlare apertamente della morte. Georges, il sorvegliante cristiano citato sopra, dice: “È molto importante non nascondere al malato l’imminenza della morte. Questo gli permette di prendere disposizioni pratiche e prepararsi in vista della sua morte”. Tali preparativi danno al paziente la sensazione di aver fatto tutto ciò che doveva e riducono il suo timore di essere di peso agli altri.
Certo non è facile parlare di questi argomenti. Ma simili conversazioni schiette offrono un’occasione unica per esprimere apertamente i sentimenti più profondi. Forse chi è in fin di vita desidera appianare passate divergenze, esprimere rimpianti o chiedere perdono. Questo scambio di pensieri può elevare la vostra relazione con la persona che sta per morire a un nuovo grado di intimità.
TG 1/5/2008 p.28