Re: fertilizzante o sanguisughe?
lab, 17/01/2012 19.44:
Scusate, ma la WT 15/11/1982 stabilisce che non si devono nutrire le sanguisughe con sangue umano, pertanto lo stesso parallelo non potrebbe essere fatto con i terreni di coltura batterici o con le emoculture in corso di sepsi(in un certo senso i batteri vengono nutriti con sostanze presenti nel sangue)?Oppure bisognerebbe prendere ad esampio la WT 15/4/1982, la quale afferma che l'uso di fertilizzanti contenenti sangue è lasciato alla coscienza del singolo cristiano?Come dovrebbero comportarsi i pazienti cristiani e ancor più medici e laboratoristi qualora il protocollo standar richieda tale misura?
La rivista mette in guardia dall'uso in medicina di certe pratiche terapeutiche,come l'utilizzo della sanguisuga ,entrata nei protocolli sanitari in certi ospedali.
Ricordiamoci che è un parassita di vertebrati e come tale può essere veicolo di trasmissione di malattie.
Anche se le sanguisughe vengono allevate non è detto che non siano portatrici di malattie.
Si specifica pure che nella comune pratica di laboratorio vengono utilizzati piastre di Agar-sangue oppure di emocolture in corso di sepsi.
Mi chiedo,visto che in laboratorio si lavora con il sangue,(vedi provette,sacche di plasma,di sangue omologo ed autologo,di anticorpi antigruppo sanguigno per la determinazione dei gruppi ecc.ecc.)noi laboratoristi TdG come dovremmo lavorare,con quali ausili e mezzi?Di certo il sangue lo tocchiamo per fare diagnosi,non per andare contro il comando divino di astenersi dal sangue.
Pongo questa domanda,visto che si parla di sanguisughe:"Quanti di noi in una calda estate non è mai stato punto da un altro ematofago ,non previsto dai protocolli sanitari quale rimedio al salasso,come le varie specie di zanzara?Portatrici anch'esse di molti agenti patogeni.
Volenti o nolenti siamo ,secondo un certo tipo di ragionamento, sottoposti a qualsiasi pratica che fa uso di sangue o derivati o ad essere salassati da miriadi di insetti ematofagi malsopportati.
Il punto è che ognuno di noi è costantemente a contatto con il sangue,vuoi per pratiche mediche,vuoi per pratiche laboratoristiche,vuoi per rimedi farmacologici,vuoi ,non per nostra volontà ,con i parassiti ematofagi.
A questo punto tutti i TdG non possono ne curarsi,ne andare in vacanza nei paesi tropicali ,con il rischio che qualche parassita ematofago prenda il sopravvento,ne uscire di casa con il rischio di avere un qualsiasi contatto accidentale con il sangue di qualche ferito,soccorso magari da qualche testimone.
I cristiani dovrebbero cercare di mostrare che comprendono la santità del sangue.
Non per questo se un ferito ha bisogno non lo aiutiamo solo per il semplice fatto di essere TdG.
Io che lavoro in laboratorio tocco con mano,attraverso i dispositivi di protezione il sangue,non me lo bevo mica,ci lavoro per fare diagnosi,null'altro.
Giusto quello che afferma lo SFD e ribadito da Barnabino:"
Come detto la questione è lasciata alla coscienza, alcuni in coscienza possono ritenere che l'azione di un batterio sia uguale a quella di una sanguisuga e altri no. Nel caso delle sanguisughe è ovvio che la scelta è determinata anche dal fatto che l'uso di sanguisughe per uso terapeutico è non solo marginale ma sostituibile con altre tecniche più efficaci e meno discutibili per un cristiano".