Storia biblica del divorzio

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PACE E.
00mercoledì 23 novembre 2011 19:29
PREGO SE RITENETE UTILE INSERIRE NELLA DISCUSSION: storia biblica del divorzio


Cari fratelli

Pur non essendo iscritto al vostro forum leggo di tanto in tanto gli interventi, alcuni sensibilmente significativi.

Ho letto con interesse la discussione storia biblica del divorzio (Matteo 19: 3-9 proposta da speculator) nella quale discussione, pur non essendo iscritto vorrei, se permettete, fare qualche considerazione storico-biblica, che, di seguito espongo:

La “questione matrimoniale” è esposta dagli evangelisti Matteo Marco e Luca, ma quest’ultimo cede il passo a Matteo e Marco per la “questione del divorzio”.

Di tale questione Luca (16:18) da soltanto quella che fu la sentenza conclusiva di Cristo, senza alcun accenno ai possibili circostanziati casi del divorzio.

Matteo e Marco, invece scendono a “loro modo” (rifacendosi spesso alle regole della tradizione socio-religiosa soprattutto farisaica) nei particolari.

Si noti che, nella società giudaica del periodo di Cristo, vi erano varie “scuole” non sempre con “maestri” farisei, ma anche scuole con rabbi sadducei e di altra corrente, minoritaria, in seno al giudaismo.

Nel contesto letterario di Matteo 19:3 furono elementi dei farisei a proporre al Cristo la seguente domanda: “… è lecito all’uomo divorziare da sua moglie per ogni sorta di motivo?”…; Matteo avvertì che, i farisei fecero tale domanda al Signore per tentarlo, poiché la questione sull’ argomento divorzio era vecchio quanto la nazione d’Israele, discussa ed argomentata fin troppo nelle tante e varie scuole rabbiniche, prima che Gesù venisse sulla terra e dopo che ne dipartì.

Tuttavia, per la Legge (Torah) ed introducendoci nella materia propriamente detta: divorzio (che sarebbe più consono chiamare “ripudio”) in “uso” nella e, tra, la società giudaica, va particolarmente evidenziato che, il divorzio veniva concesso, solo su, e ad unica, iniziativa del marito (Deutoronomio 24:1).

Il ripudio (quindi NON divorzio) permetteva sia al marito, che alla donna ripudiata, di contrarre un nuovo matrimonio, ma dopo questo secondo matrimonio (cessato che fosse per morte del nuovo coniuge o per nuovo sopravvenuto “ripudio”) il primo marito non poteva più riprendere con se la ex moglie “ripudiata”.

I rabbini farisei, a differenza di altri rabbini di altri gruppi (scuole) del giudaismo, erano fieri di questa “facoltà” concessa del divorzio, e nel loro “zelo farisaico” la ritennero sempre una prerogativa concessa da Geova al popolo d’ Israele.

Ma il vero problema, sia tra i farisei, ma anche con il resto delle scuole del giudaismo, nasceva soprattutto quando si trattava di definire quella RAGIONE SUFFICIENTE per concedere un divorzio, ragione significata dalla Legge nelle parole “alcun che di sconveniente” (trovato dal marito nella moglie).

Stando a quando riferisce la Mishna (Ghittin IX, 10), soprattutto le scuole dei due grandi Rabbini precristiani: Smammai e Hillel, si contrapponevano, fortemente fra loro.

Gli Shammaiti interpretarono la ragione addotta dalla Torah in senso morale, cosicché secondo la loro teoria “alcun che di sconveniente” alludeva all’ adulterio, che autorizzava ipso facto il divorzio.

Gli Hilleliani la interpretavano in senso molto più ampio e poco esaustivo, ritenendo che: “alcun che di sconveniente” fosse rappresentato anche dalle semplici cose, fatti, esigenze, proprie della vita familiare, andando così all’eccesso e all’esasperazione del giudizio.
Ad esempio, sempre secondo quast’ultimi, una moglie che lasciasse bruciare una pietanza, o condendola troppo con il sale, poteva essere “ripudiata” dal marito. Quindi l’uomo poteva ottenere il divorzio. MA tale cose NON era consentita né voluta dallo spirito della Legge (Deutoronomio 24:1), ampiamente distorta dalla scuola rabbinica Hilleliana.

E’ ora difficile capire e affermare chi dei due gruppi di farisei: Shammaiti – Hilleliani proposero la domanda a Gesù per “tentarlo”.

Ma le loro parole: “è lecito divorziare … per ogni sorta di motivo” spinge nel ritenere che, la questione fu posta da elementi Hilleliani.

In altre parole sono i farisei teorizzanti Hilleliani che sperano di trarre Gesù dalla loro parte e dalla loro dottrina, rispetto alla dottrina dei più “attenti” farisei Shammaiti.

Tuttavia Gesù docet, e come in tanti altri casi, non si schiera ne per gli Shammaiti ne per gli Hilleliani, ma si riporta alle origini della questione RIPUDIO e NON divorzio (cosa molto differente anche giuridicamente presso il giudaismo) rifacendosi alle scritture di Genesi 1: 27; 2:24 (Matteo 19: 4-7), dove con questa risposta, si ripropone l’istituzione SACRA del matrimonio, sin dalle sue origini, ANTERIORE (qui per i vari commenti fatti dai forumisti) A QUALSIASI DISPUTA RABBINICA, ANTERIORE PERSINO ALLA “TORAH” la legislazione data a Mosè.

Si noti che, con la DOPPIA citazione di Genesi (1: 27; 2:24), il Cristo ha chiamato in causa GEOVA STESSO il Creatore del genere umanoe e l’ istitutore del matrimonio e la conclusione è che: “CIO’ CHE GEOVA UNISCE (congiunge) L’UOMO NON LO SEPARI”.


Ma l’attacco dei farisei era prevedibile infatti risposero: Matteo 19:7. Ma se valeva la norma di Gesù: “l’uomo non separi”, bisognava rinunciare del tutto, per i farisei al divorzio, il che per essi diveniva qualcosa di assurdo.

A queste difficoltà legali opposte, Gesù rispose che NON si trattava di un PRIVILEGIO (come i farisei in generale ritenevano) ma di una TOLLERANZA per mere condizioni oggettive morali, che se non concessa poteva portare a più atroci conseguenze tra i coniugi: Matteo 19: 8 …, “ma non fu così dal PRINCIPIO”.

Con questa dichiarazione Gesù riportò ancora una volta alle origini, ANTERIORE A QUALSIASI DISPUTA RABBINICA; ANTERIORE PERSINO ALLA “TORAH” la legislazione data a Mosè.

Infine si noti ancora che i farisei hanno domandato a Gesù se : “… è lecito all’uomo divorziare da sua moglie per ogni sorta di motivo?” intendendo senza dubbio il “divorzio” presso i giudei.

Gesù in risposta ha dichiarato lecito il ripudio, ma solo in caso di fornicazione - ADULTERIO.

Con tale dichiarazione Gesù si distacco totalmente dal concepimento dell’ istituto del divorzio dato dalle scuole rabbiniche farisaiche e di altre correnti minoritarie.


Cordialmente
Pace Emanuele
Giandujotta.50
00mercoledì 23 novembre 2011 19:37
Emanuele, grazie per il tuo commento che sicuramente sarà apprezzato...
[SM=g8861]

Va ricordato che iscriversi al forum non significa avere obbligo di frequenza se mai si ha la possibilità, qualora se ne presenti l'occasione come in questo caso, di poter lasciare un commento che come ho già detto non può che essere apprezzato.

[SM=g27985]
dom@
00mercoledì 23 novembre 2011 20:18
Heeeee! Pace ogni tando ci vieni a trovare!!! In questi giorni ci stavo pensando! [SM=g2037509] [SM=g7255]
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