Re: Re:
Aquila-58, 22/01/2012 12.48:
Caro Mauro,
Buongiorno Roberto,
Ti ringrazio delle risposte, che vado ad analizzare.
La persona nella sua unità psicosomatica, come detto.....lo spirito, cioè la forza che ci sostiene in vita, torna a Dio (Ecclesiaste/Qoelet 12:7), che ce la ridarà per riportarci in vita (Salmo 104: 29-30)......sono solo brevi cenni, come detto, perchè il discorso è amplissimo...
Chi ha detto che l' anima non esiste? L' anima esiste eccome, ma l' anima non è un "quid" spirituale immortale che si separa dal corpo al momento del decesso, per andare a vive coscientemente in un paradiso etereo, perpetuando la personalità del defunto, salvo poi ricongiungersi al corpo glorificato alla parousìa di Cristo o "nell' ultimo giorno" perchè dal corpus neotestamentario (nè in quello anticotestamentario) non si evince nulla di tutto ciò....
Una piccola precisazione, nella lingua Italiana il termine "anima" non è di per se legata solamente al concetto Cattolico di anima immortale. Concetto ben più antico che ritroviamiamo nell'Induismo nel concetto dell'Atman, e ben più antico del Cristianesimo è anche il concetto di non esistenza di una anima immortale, presente nel concetto Buddhista di "Anatman" (lit. Non-Anima).
Si può affermare quindi che da un punto di vista più universale il concetto di anima è generalmente riferito a Pneuma più che a Psiche.
Sul sito della Watchtower italiana, precisamente qui
http://www.watchtower.org/i/bh/appendix_07.htm
ho trovato del materiale esplicativo su questi argomenti, che però trovo contraddittorio.
Mi spiego meglio citando il testo nei punti precisi.
Continuando a studiare la Parola di Dio riscontrerete che nell’intera Bibbia i termini “immortale” o “eterna” non sono mai riferiti alla parola “anima”. Anzi le Scritture affermano che l’anima è mortale, vale a dire che muore. (Ezechiele 18:4, 20) Infatti parlando di qualcuno che è deceduto, la Bibbia lo definisce semplicemente “anima morta”. — Levitico 21:11.
Da questo, prendendo ovviamente anche tutta la parte antecedente dell'articolo dal link sopracitato, si può dare per assodato che per ciò che riguarda il credo dei TdG l'anima intesa come "Psiche" muore con la morte del corpo. Ergo la personalità, ricordi, sentimenti, e quant'altro riguardino la "persona" muore col corpo.
Questo chiamiamolo "punto 1".
Successivamente, nello stesso articolo, viene affermato:
Parlando dello “spirito” gli scrittori biblici usarono il termine ebraico rùach o quello greco pnèuma. Le Scritture stesse indicano il significato di questi termini. Per esempio, Salmo 104:29 dice: “Se [tu, Geova] togli il loro spirito [rùach], spirano, e tornano alla loro polvere”. E Giacomo 2:26 osserva che “il corpo senza spirito [pnèuma] è morto”. Quindi in questi versetti “spirito” si riferisce a ciò che dà vita al corpo. Senza spirito, il corpo è morto. Per questo motivo nella Bibbia la parola rùach non viene tradotta solo “spirito”, ma anche “forza”, o forza vitale. Per esempio, a proposito del Diluvio noetico, Dio disse: “Sto per portare il diluvio di acque sulla terra per ridurre in rovina ogni carne in cui è attiva la forza [rùach] della vita di sotto i cieli”. (Genesi 6:17; 7:15, 22) Il termine “spirito” si riferisce dunque a una forza invisibile (la scintilla della vita) che permette a tutte le creature di vivere.
Affermazione confermativa a quanto asserito sopra sulla natura differenziata di Psiche e Pneuma.
Continuiamo:
Similmente, lo spirito è la forza che dà vita al corpo. Inoltre, come l’elettricità, lo spirito non prova sentimenti e non pensa. È una forza impersonale. Ma senza questo spirito, o forza vitale, il nostro corpo ‘spira, e torna alla polvere’, come disse il salmista.
Qui viene affermato in modo esplicito che il Pneuma, lo "Spirito Vitale" è impersonale: "lo spirito non prova sentimenti e non pensa", quindi non ha alcun legame con la "persona".
Questo lo segno come "Punto 2", lo Spirito è una forza impersonale.
Continuiamo, sempre dall'articolo del sito della Watchtower:
Parlando della morte dell’uomo, Ecclesiaste 12:7 dice: “La polvere [di cui è fatto il corpo] torna alla terra proprio come era e lo spirito stesso torna al vero Dio che l’ha dato”. Quando lo spirito, o forza vitale, lascia il corpo, il corpo muore e ritorna alla terra, da dove era venuto. In modo analogo la forza vitale torna a Dio, da cui era venuta. (Giobbe 34:14, 15; Salmo 36:9)
Ricapitolando, abbiamo sin qui:
L'anima Psiche che muore con il corpo.
Lo Spirito (Forza Vitale) Pneuma, forza impersonale, che ritorna a Dio dopo la morte.
La parte successiva dell'articolo trovo sia piuttosto confusa:
Questo non significa che la forza vitale vada effettivamente in cielo. Significa piuttosto che ogni speranza di vita futura per chi muore dipende da Geova Dio.
Ora, come fa il Pneuma a diventare una "speranza"? L'affermazione originale, cioè che lo spirito torna a Dio ha coerenza logica interna, mentre il discorso sulla "speranza" fa un salto pindarico notevole, senza dare spiegazione dell'affermazione fatta.
Però ora viene la parte sulla quale, a mio parere, c'è una nettissima incongruenza:
Solo grazie alla potenza di Dio, lo spirito, o forza vitale, viene restituito così che la persona possa tornare in vita.
Allora, qui segno il punto 3:
Alla ressurrezione viene ridato lo Spirito, il Pneuma.
Qui poi perè c'è una frase che è contraddittoria ciò che è stato affermato prima:
"così che la persona possa tornare in vita".
Esplico la contraddizione.
Punto 1: l'anima intesa come "Psiche" muore con la morte del corpo. Ergo la personalità, ricordi, sentimenti, e quant'altro riguardino la "persona" muore col corpo
Punto 2: lo Spirito è una forza impersonale
Punto 3: Alla ressurrezione viene ridato lo Spirito, il Pneuma.
Affermazioni queste che rendono impossibile l'ultima. Se la "persona" (Psiche) è cessata di esistere, se ciò che viene rinfuso in un nuovo corpo é il Pneuma che è impersonale, non si può poi affermare che "la persona ritorni in vita".
Cìè una evidentissima contraddizione in termini.
L'unica formulazione che potrebbe rendere possibile l'ultima affermazione, cioè che la persona ritorni in vita dopo essersi "addormentata" nella morte (sarebbe interessante fare un escursus sul rapporto morte-sonno in altre culture ma non è certamente il luogo) è che al momento della morte ciò che ritorni a Dio non sia solo il Pneuma, ma la Psiche, cosa che invece viene negata in modo estremamente esplicito.
Altresì non ho trovato alcun riferimento ad una "unità psicosomatica".
Di tramutazione da Psiche a Pneuma anche, non ve ne è traccia, anzi sono due "parti" dell'essere umano tenute ben distinte. Al massimo si potrebbe parlare di unità "pneumo-somatica", ma sarebbe in un certo senso errato, in quanto il corpo é "nuovo", e poco senso avrebbe anche se fosse il "vecchio".
Altresì oggi sappiamo con certezza che a livello fisico ciò che chiamiamo "persona" è uno schema specifico di percorsi e contatti sinaptici. Uno schema. Se fosse duplicato, sarebbe solo una "copia" della persona, ma non la persona originale.
Quindi la mia domanda rimane:
Cosa viene resuscitato?
O meglio, ampliandola e rinforzandola:
Se Tizio, morendo TdG, verrà resuscitato, sarà realmente Tizio o cosa?
In base alle informazioni della Watchtower, ciò che rinascerà è un corpo con il Pneuma di Tizio, ma senza nulla di Tizio, nè i pensieri, sentimenti, memoria, nè soprattutto una continuità del suo "Io", come chiaramente affermato nel punto 1.
Siete in grado di fornire una spiegazione più chiara e coerente?