Il GRIS vuole l'inciucio con la massoneria
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Mentre il cardinale Giacomo Biffi predica contro l'Anticristo, qualcun altro nella Chiesa ci vuole fare accordi.
Non se ne sentiva affatto il bisogno, invece, incredibile ma vero qualcuno nella Chiesa Cattolica spinge per un inciucio con la Massoneria. Stavolta non è un personaggio eccentrico come l'anziano sacerdote paolino 85enne Rosario Esposito, che è stato affiliato alla massoneria della Gran Loggia d'Italia di Palazzo Vitelleschi direttamente dal Gran Maestro, Luigi Danesin, ricevendo dalle mani di questi il grado di maestro (la notizia è stata pubblicata su Il Venerdì di Repubblica del 16 febbraio 2007, pp. 36-37).
La spinta al dialogo, cosiddetto, è stata lanciato a un covegno della Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura (Seraphicum) di Roma. La Pontificia Facoltà, in data giovedì 1 marzo, ha organizzato il convegno "Chiesa cattolica e Massoneria". Tra i partecipanti, oltre gli esponenti della facoltà, il presidente del GRIS (Gruppo Ricerca e Informazione sulle Sette), Giuseppe Ferrari, una associazione il cui statuto è stato approvato dalla CEI, l'on. Carlo Giovanardi, e sopratutto Fabio Venzi, Gran Maestro della Loggia Regolare d'Italia.
Nel convegno, il GRIS e il Seraphicum si sono fatti portabandiera dell'apertura del dialogo con la Massoneria. Questo nonostante che abbiano riconosciuto che l'inconciliabilità tra Chiesa e Massoneria è stata ribadita in ben 600 documenti; l'ultimo è la Dichiarazione sulla Massoneria della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1983, interpretato sull'Osservatore Romano del 23 febbraio 1985 con un articolo senza firma (per questo autorevole) dal titolo Inconciliabilità tra Fede Cristiana e Massoneria.
Naturalmente, questo dialogo, nelle intenzioni dei fautori, ha fini nobilissimi, cioè “per trovare elementi comuni sul piano operativo, ad esempio nelle battaglie a difesa della vita, dei diritti dell'uomo, della solidarietà tra i popoli, della dignità della persona umana, della salvaguardia del creato”. A parte il fatto che, ricordando il divin poeta, di buone intenzioni è lastricato l'inferno, questi signori dovrebbero leggersi quello che il cardinale Giacomo Biffi sta predicando al Papa negli esercizi spirituali di questi giorni.
Facendo riferimento in particolare all’opera del filosofo russo Soloviev “I tre dialoghi e il racconto dell'anticristo”, il cardinale Giacomo Biffi ha detto che "L'Anticristo presenta se stesso come un pacifista, un ecologista e un eccellente ecumenista". Ed ha biasimato la tendenza di alcuni cristiani di promuovere vaghi obiettivi spirituali. "Il cristianesimo non può essere ridotto ad un insieme di valori", ha affermato ed ha aggiunto: "se il cristiano per aprirsi al mondo e dialogare con tutti, stempera il fatto salvifico, preclude la sua connessione personale con Gesù e si ritrova dalla parte dell’anticristo".
Non vorremmo che, per questa mania del dialogo e della tolleranza con chi è in stato di peccato grave e per cui non può partecipare alla comunione "per l'inconciliabilità di fondo tra i principi della massoneria e quelli della fede cristiana" (vedi articolo Osservatore Romano citato), i nostri amici siano dalla parte dell'Anticristo.