Aquila-58, 17/08/2016 09.25:
ti informo, ELL, che la nullità internettiana a cui fai riferimento - riguardo al comportamento dei bibelfoscher nel 1933 - è passato dalla cristianissima "leccata di ...." al più raffinato - cristianamente parlando - anilingus.
Caro mio, quando si ha
mondezza nel cervello,
mondezza viene fuori dalle labbra (o dalle dita sulla tastiera). Facessero quello che vogliono, ma per lo meno non si proclamassero cristiani, seguaci del maestro dell'amore universale. Te l'immagini te Gesù che dice 'guai a voi farisei, CHE LECCATE IL (...) A CESARE' ??? Ecco la sua viva voce (Matteo 15:18-20):
Ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo.
Inoltre neppure comprendono che simile 'dialettica', oltre a palesarsi inevitabilmente per sintomo di disprezzo e odio (e di volgarità di quart'ordine), interdice all'istante qualunque possibilità di dibattito, e rafforza i testimoni di Geova (persino noi più 'scafati', figurati i più ingenui) nella convinzione di essere nel giusto. A me personalmente di quello che ha detto o fatto Rutherford 80 anni fa non mi può fregare di meno, e idem dicasi per gli altri testimoni di Geova attuali i quali per il 90% di Rutherford hanno appena sentito parlare, ma ove mai riponessi un qualche interesse in questa materia da topo di biblioteca, sarebbe totalmente annullato da tale linguaggio postribolare. Trattasi comunque di
nullità, e non è solo un giudizio politico o statistico (appartengono all'infinitesimale categoria dei 'collaboratori dei fuoriusciti', e quindi sono quattro gatti al cubo: quattro gatti dei quattro gatti dei quattro gatti), è
anche un giudizio di bassezza sul piano etico e umano. Quando si parla di tragedie come quella dell'Olocausto, si deve lasciare spazio solo al rispetto per le vittime, che fossero ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici o testimoni di Geova poco importa. Decidano dunque su quale fronte schierarsi, sul fronte dei dilettanti internettiani che parlano, con cristiana eleganza, di 'leccate' posteriori, o su quello degli accademici che sono quasi invariabilmente di questo tenore:
"La ragione per cui l'esempio morale dei testimoni di Geova deve essere evidenziato non è solo perché è degno di essere celebrato, ma anche perché rappresenta una sfida cruciale. [...]Per essere più specifico, in quanto studioso dell'Olocausto e non testimone di Geova, ho compreso che l'esempio morale dei testimoni di Geova contiene elementi essenziali per verificare l'arroganza che ha condotto all'Olocausto. Considerate quanto sto per dirvi:
se più persone avessero praticato versioni di ciò che i testimoni di Geova predicano e praticano, l'Olocausto poteva essere prevenuto, e il genocidio non si sarebbe più manifestato". - John K. Roth, Docente di Filosofia della Religione al Claremont McKenna College.
Holocaust Politics, 2001, p. 236.
"Le statistiche ci sono ora note (o famigliari): circa 10.000 Testimoni di Geova furono imprigionati e almeno 20.000 di loro furono deportati nei campi di concentramento. Ciò che conosciamo meno, tuttavia, è la vita quotidiana (o giorno per giorno) di questa determinata cerchia di uomini, donne e bambini sotto il regno del terrore nazional-socialista [...]
Quelli che hanno resistito alle forze naziste del Male meritano un posto e un’ammirazione particolare. Una semplice dichiarazione di lealtà allo Stato avrebbe loro garantito, di fatto, la tranquillità e un’unica firma li avrebbe liberati dall’inferno dei campi di lavori forzati o di concentramento e protetti dalla violenza e dall’assassinio. Grazie a loro, noi possiamo sperare e credere nel trionfo ultimo del bene nell’Uomo.' Dr. Abraham J.Peck, vicepresidente dell’Associazione delle Organizzazioni per l’Olocausto (
fonte).
"Gli ebrei furono perseguitati non per ciò che facevano, ma per ciò che erano....Ma,
unico di tutti i gruppi presi di mira dal nazismo, i testimoni di Geova furono perseguitati per ciò che rifiutavano di fare. Non si arruolavano nell'esercito, non intraprendevano l'addestramento militare, non smisero di tenere le adunanze o di svolgere il loro proselitismo. Non dicevano Heil Hitler. Il loro dissenso era irritante, disciplinato e sistematico... Gli ebrei non avevano scelta, i testimoni di Geova sì. E, in considerazione di ciò, essi sono 'martiri' nel senso tradizionale della parola: persone preparate a soffrire e anche a morire per una scelta di fede". Proff. Michael Berenbaum e Ida King, docenti del Richard Stockton College.
Persecution and Resistance of Jehovah's Witnesses During the Nazi Regime 1933-1945, Hans Hesse ed., 2001 (traduzione mia).
Sono questi i giudizi che contano, altro che i dilettanti con la '
mondezza' nelle circonlocuzioni cerebrali. Io personalmente non ho nulla da aggiungere o da replicare (vale anche per il futuro), mi sembrerebbe di ascrivere a cotali '
nullità' più del
nulla (statistico, etico, umano, cristiano) che rappresentano.