Tornare a casa

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Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 11:00
Spero di saper spiegare bene il tema poco trattato ma che forse ad alcuni può interessare.
Chiunque desireri rispondere o scrivere un proprio parere non legga velocemente o in parte poichè sarebbe come non leggere affatto. Leggi con calma.
Mi chiedevo se esistesse una procedura di ripristino per recuperarare una persona fuoriuscita che vada oltre l'unico standar del comitato di riassociazione.
C'è cosi tanta cura e precisione nella predicazione, sulle visite, sui territori, su coloro che non voglio essere citofonati, sulle obbiezioni, scuole per pionieri, scuole per i missionari, volantini, riviste, libri, italiano, inglese, francese, lis, braille, video, e tanto altro ancora che facciamo invidia a chiunque.
Una procedura di ripristino alternativa non è chiedere molto. Avere a disposizione altre persone a cui spiegare la propria situazione. Altre persone a cui aggrapparsi. Altre persone che considerano la situazione. Altre persone che vaglino i fatti. Altre fratelli spirituali che diano aiuto.
Dopo tutto non possimo escludere la miniuma possibilità di malinteso.
Questi fuoriusciti una volta erano nostri fratelli e sorelle e hanno richiesto ore e ore di predicazione per essere trovati. Ora non meritano una seconda soluzione al loro ristabilimimento?
Grazie
Barnaba1977
00lunedì 11 marzo 2013 11:23
Noi ci atteniamo ad un comando scritturale. Tuttavia, gli anziani sono tenuti a visitare i disassociati della zona per constatare cosa vi sia nel loro cuore. Loro sono i fratelli a cui "aggrapparsi".

Se un disassociato si trasferisce ed ha bisogno di cure spirituali, può rivolgersi alla locale congregazione.
EverLastingLife
00lunedì 11 marzo 2013 11:24
Re:
Pietro, 11/03/2013 11:00:

Spero di saper spiegare bene il tema poco trattato ma che forse ad alcuni può interessare.
Chiunque desireri rispondere o scrivere un proprio parere non legga velocemente o in parte poichè sarebbe come non leggere affatto. Leggi con calma.
Mi chiedevo se esistesse una procedura di ripristino per recuperarare una persona fuoriuscita che vada oltre l'unico standar del comitato di riassociazione.
C'è cosi tanta cura e precisione nella predicazione, sulle visite, sui territori, su coloro che non voglio essere citofonati, sulle obbiezioni, scuole per pionieri, scuole per i missionari, volantini, riviste, libri, italiano, inglese, francese, lis, braille, video, e tanto altro ancora che facciamo invidia a chiunque.
Una procedura di ripristino alternativa non è chiedere molto. Avere a disposizione altre persone a cui spiegare la propria situazione. Altre persone a cui aggrapparsi. Altre persone che considerano la situazione. Altre persone che vaglino i fatti. Altre fratelli spirituali che diano aiuto.
Dopo tutto non possimo escludere la miniuma possibilità di malinteso.
Questi fuoriusciti una volta erano nostri fratelli e sorelle e hanno richiesto ore e ore di predicazione per essere trovati. Ora non meritano una seconda soluzione al loro ristabilimimento?
Grazie



A parte i meriti che sono alieni a qualunque essere umano, la soluzione di cui parli esiste, le 'persone a cui spiegare la propria situazione' e che 'vaglino i fatti' anche, e sono chiamati anziani di congregazione. Si rivolgano a loro e troveranno tutta la comprensione che occorre; essi sono anche i più indicati a chiarire gli eventuali malintesi cui fai cenno e ad indicare la via del ritorno in congregazione.

L'ex-cristiano è libero in qualunque momento di contattare un anziano della sua congregazione (o di quella del territorio in cui ora vive) e di fare domanda di riassociazione, che sarebbe immancabilmente presa in esame. Inoltre gli anziani visitano con cadenza annuale gli ex-testimoni del proprio territorio e lo scopo è proprio il 'ristabilimento' di cui parli.

Lieto di esserti stato utile.
(garoma)
00lunedì 11 marzo 2013 11:27
Re:
Pietro, 11/03/2013 11:00:

Spero di saper spiegare bene il tema poco trattato ma che forse ad alcuni può interessare.
Chiunque desireri rispondere o scrivere un proprio parere non legga velocemente o in parte poichè sarebbe come non leggere affatto. Leggi con calma.
Mi chiedevo se esistesse una procedura di ripristino per recuperarare una persona fuoriuscita che vada oltre l'unico standar del comitato di riassociazione.
C'è cosi tanta cura e precisione nella predicazione, sulle visite, sui territori, su coloro che non voglio essere citofonati, sulle obbiezioni, scuole per pionieri, scuole per i missionari, volantini, riviste, libri, italiano, inglese, francese, lis, braille, video, e tanto altro ancora che facciamo invidia a chiunque.
Una procedura di ripristino alternativa non è chiedere molto. Avere a disposizione altre persone a cui spiegare la propria situazione. Altre persone a cui aggrapparsi. Altre persone che considerano la situazione. Altre persone che vaglino i fatti. Altre fratelli spirituali che diano aiuto.
Dopo tutto non possimo escludere la miniuma possibilità di malinteso.
Questi fuoriusciti una volta erano nostri fratelli e sorelle e hanno richiesto ore e ore di predicazione per essere trovati. Ora non meritano una seconda soluzione al loro ristabilimimento?
Grazie


Il disassociato o dissociato, non è un PC in cui metti dentro un CD di ripristini e rimetti a posto il sistema operativo. Quì occorre fare una distinzione. Chi si dissocia fa una sua scelta e verso questi, poiché erano evidenti dei segni di mancanza di spiritualità, gli anziani si saranno sicuramente adoperati per ristabilirli, ma essi alla fine hanno fatto la loro scelta.

Chi viene disassociato, ha l'opportunità di appellarsi ad un comitato che rivaluta tutta la questione, per cui, anche essi sono stati aiutati e se si arriva alla disassociazione è perché evidentemente non c'erano segni di pentimento.

Fatta questa premessa, oggi esiste, per così dire il ripristino, vi è la disposizione che gli anziani, almeno una volta all'anno, visitino quete persone, incoraggiandole a cambiare la loro condotta e valutando se esistono le condizioni per delle visite successive, tutte con la finalità di aiutarle a ristabilirsi.

Essi non devono fare altro che, come il figliol prodico, incamminarsi verso la casa del padre. Come vede Geova tende loro una mano, ma essi l'accettano?


Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 11:33
Crediamo alla Bibbia, giusto? Ogni nostro ragionamento dovrebbe essere scritturale.
Comunque non tutti vengono visitati. Ad esempio io, anni fa, non fui mai vissitato. Motivo in più per dare un percorso alternativo.
Inoltre un Corpo di A. potrebbe creare anche soggezione per vari motivi e questa persona potrebbe non riuscire a spiegarsi bene.
EverLastingLife
00lunedì 11 marzo 2013 11:43
Re:
Pietro, 11/03/2013 11:33:

Crediamo alla Bibbia, giusto? Ogni nostro ragionamento dovrebbe essere scritturale.




La base scritturale è Giacomo 5:13-15.


Comunque non tutti vengono visitati. Ad esempio io, anni fa, non fui mai vissitato.



Se ciò dovesse accadere, l'interessato, come detto, può rivolgersi spontaneamente agli anziani e si otterrà così il medesimo risultato. Può anche scrivere alla Betel indicando le sue ragioni e la Betel inviterà il corpo degli anziani locale a prendere contatti con lui.



Motivo in più per dare un percorso alternativo.
Inoltre un Corpo di A. potrebbe creare anche soggezione per vari motivi e questa persona potrebbe non riuscire a spiegarsi bene.



Non saprei proprio immaginare quale sia il 'percorso alternativo' di cui parli. Non esistono persone maggiormente indicate degli anziani a ristabilire il trasgressore.
(garoma)
00lunedì 11 marzo 2013 11:49
Re:
Pietro, 11/03/2013 11:33:

Crediamo alla Bibbia, giusto? Ogni nostro ragionamento dovrebbe essere scritturale.


Ti dispiacerebbe dirmi quali sono questi ragionamenti non scritturali?


Comunque non tutti vengono visitati. Ad esempio io, anni fa, non fui mai vissitato. Motivo in più per dare un percorso alternativo.


Posso chiederti ora in quale posizione sei? A quali anni ti riferisci? Conosci qualcuno che non verrebbe visitato? Parli per sentito dire o per esperienza che conosci?


Inoltre un Corpo di A. potrebbe creare anche soggezione per vari motivi e questa persona potrebbe non riuscire a spiegarsi bene.


Non vedo che soggezione dovrebbe provocare un corpo di anziani e poi la disposizione non parla di corpi di anziani ma qualche anziano.

Ma scusa se la persona è veramente desiderosa di rientrare, quale turbamento avrebbe?


torlok
00lunedì 11 marzo 2013 11:57
Re:
Pietro, 11/03/2013 11:33:

Crediamo alla Bibbia, giusto? Ogni nostro ragionamento dovrebbe essere scritturale.
Comunque non tutti vengono visitati. Ad esempio io, anni fa, non fui mai vissitato. Motivo in più per dare un percorso alternativo.
Inoltre un Corpo di A. potrebbe creare anche soggezione per vari motivi e questa persona potrebbe non riuscire a spiegarsi bene.



Concordo con il tuo ragionamento Pietro, ma posso dirti con certezza che Geova è un Dio d'amore, non un sentimentalista. Lui ha già visto cosa c'è nel cuore della persona che si è allontanata da Lui, e attende immancabilmente che faccia i suoi passi per ristabilirsi.

Un nuovo, quello che tu dici che è più curato, non sa niente dei principi da seguire, non sa niente dell'impegno che ci mette chi lo segue, lo imparerà sulla sua pelle, impegnandosi a sua volta a cercare e istruire "nuove pecore".

Il fuoriuscito, è invece a conoscenza di tutto, ed ha deliberatamente contravvenuto senza pentirsi a tutto ciò che aveva imparato ed insegnato ad altri, la sua posizione è indubbiamente negativa. Ma la disassociazione non è un mero provvedimento punitivo, ma una dimostrazione di vero amore del nostro padre Geova attraverso il corpo degli anziani per ristabilire la persona dal suo agire.

Un piccolo esempio: uno studente che non studia, non si applica, si fa beffe degli insegnanti verrà immancabilmente bocciato a fine anno, sebbene sia stato redarguito dagli insegnanti e dai genitori più volte. Verrà bocciato, e dovrà, se vorrà, ripetere l'anno, non ci sono scorciatoie, è così e basta, nessuno gli dirà...."poverino" perchè con il suo atteggiamento ha segnato la sua punizione. Gli servirà sicuramente da lezione, e l'anno successivo cercherà di non ripetere gli errori fatti.

Parlo per esperienza Pietro, ogni uomo nella sua vita intraprende il suo personale percorso, non stà a nessuno decidere per noi, per cui per gli sbagli che facciamo è necessario assumersi le proprie conseguenze, leccarsi le proprie ferite e andare avanti. Ci sarà qualcuno che ci darà una mano, ma dovremo condurre i nostri passi da soli e con la propria coscienza.


Grattamacco '67
00lunedì 11 marzo 2013 11:59
Caro Pietro,
è bello sapere che Geova non preclude a nessuno di poter ripristinare la propria relazione con Lui,anzi lo desidera fortemente.
La parabola del figliol prodigo è illuminante al riguardo. Essa ci fa capire i sentimenti che prova il nostro Padre quando vede in chi lo ha lasciato il desiderio di ritornare a Lui.

Leggiamo in Luca 15:20 "E levatosi, andò da suo padre. Mentre era ancora lontano, suo padre lo scorse e fu mosso a pietà, e corse e gli si gettò al collo e lo baciò teneramente."

Caro Pietro,perchè mai dovrebbe esistere una procedura di ripristino alternativa? Gli anziani di congregazione hanno a cuore il benessere spirituale delle persone anche di quelle che un tempo appartenevano al popolo di Geova e che oggi non ne fanno più parte.

Riguardo al conforto che Geova ci dà,ti riporto un trafiletto di un articolo Torre di Guardia del 1 novembre 1996:"Anche i disassociati possono aver bisogno di conforto se si sono pentiti e hanno corretto la loro condotta errata. Per questo “lo schiavo fedele e discreto” ha preso un misericordioso provvedimento per aiutarli. Una volta all’anno due anziani possono visitare certi disassociati. Forse questi non mostrano più uno spirito ribelle e non praticano gravi peccati e potrebbero aver bisogno di aiuto per compiere i passi necessari per essere riassociati".

Se come dici tu fossero state vittime di un malinteso, [SM=x1408427] allora il problema non esiste affatto,perchè la loro relazione con Geova non è mutata,è sempre integra. E allora perchè non continuare a frequentare la congregazione?

Probabilmente il voler ricercare procedure alternative può voler dire non voler accettare appieno la disciplina che Geova ci impartisce.
E' vero,è dolorosa,talvolta imbarazzante,ma se vediamo in essa una forma dell'amore di Dio allora ne trarremo pieno beneficio.

Rifletti e fai tue le parole di Ebrei 12:4 “Figlio mio, non disprezzare [la] disciplina di Geova e non venir meno quando sei corretto da lui; 6 poiché Geova disciplina colui che ama; infatti, flagella ognuno che riceve come figlio”

Chi ti scrive ha ricevuto in passato tale forma di disciplina.

Saluti [SM=g1944981]
Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 12:26
“Tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli”

Questo versetto e per chi è tornato come Torlok e Grattamacco

E' il mio modo per ringraziare chi ha tanto amato.










(garoma)
00lunedì 11 marzo 2013 12:49
Re:
Pietro, 11/03/2013 12:26:

“Tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli”

Questo versetto e per chi è tornato come Torlok e Grattamacco

E' il mio modo per ringraziare chi ha tanto amato.



Giusto questo ma permettimi di dirti che l'applichi male. Tutti abbiamo la responsabilità e l'obbligo di rafforzarci a vicenda ma, tu parli di coloro che non sono più nostri fratelli spirituali per una loro scelta.

Questi devono prima fare i passi necessari per ritornare, il padre della parabola andò incontro al figlio quando questi si incamminò verso la casa del padre.


torlok
00lunedì 11 marzo 2013 13:02
Re:
Pietro, 11/03/2013 12:26:

“Tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli”

Questo versetto e per chi è tornato come Torlok e Grattamacco

E' il mio modo per ringraziare chi ha tanto amato.




Saranno amati, quando ritorneranno, quanto e più di prima....e lo sono anche adesso, ricordandoli e sperando......


w13 15/1 pp. 12-16 - RAPPORTI CON I FAMILIARI
16 Il legame tra genitore e figlio è così forte che Geova se ne è servito per illustrare l’amore che prova per i suoi servitori (Isa. 49:15). Perciò è normale soffrire profondamente quando un familiare abbandona Geova. “Ero affranta”, dice una sorella la cui figlia era stata disassociata. “Mi chiedevo: ‘Perché ha lasciato Geova?’ Mi sentivo in colpa e me la prendevo con me stessa”.
17 Se questo è anche il vostro caso, Geova comprende il dolore che provate. Quando il suo primo figlio umano e poi la maggior parte delle persone prima del Diluvio si ribellarono, “se ne addolorò nel suo cuore” (Gen. 6:5, 6). Per chi non ha subìto una perdita del genere può essere difficile capire quanto possa fare male. Nonostante il dolore, però, non sarebbe saggio allontanarsi da Geova a causa della condotta sbagliata di un familiare che viene disassociato. Come si possono dunque affrontare la sofferenza e la pena provocate da un familiare che lascia Geova?
18 Non date a voi stessi la colpa dell’accaduto. Geova ha messo gli esseri umani davanti a una scelta, e ogni familiare dedicato e battezzato deve “[portare] il proprio carico” di responsabilità (Gal. 6:5). In ultima analisi, agli occhi di Geova è il peccatore a essere responsabile della sua scelta, non voi (Ezec. 18:20). Non è neanche giusto dare la colpa ad altri. Rispettate le disposizioni che Geova ha stabilito per il suo popolo in materia di disciplina. “Prendete la vostra determinazione contro [il Diavolo]”, e non contro i pastori che agiscono per proteggere la congregazione (1 Piet. 5:8, 9).

Non è sbagliato sperare che una persona cara torni a Geova
19 D’altro canto, se imboccate la strada del risentimento nei confronti di Geova, vi allontanerete da lui. Ciò che il vostro familiare deve vedere in voi è la ferma determinazione a mettere Geova al di sopra di qualsiasi altra cosa, compresi i legami di parentela. Pertanto nell’affrontare la situazione prendetevi cura della vostra spiritualità. Non vi isolate dai vostri fedeli fratelli e sorelle (Prov. 18:1). Aprite il cuore a Geova in preghiera (Sal. 62:7, 8). Non cercate scuse per frequentare un familiare disassociato, ad esempio tramite e-mail (1 Cor. 5:11). Continuate a impegnarvi nelle attività spirituali (1 Cor. 15:58). La sorella già citata dice: “So che devo tenermi occupata servendo Geova e rimanere spiritualmente forte, così quando mia figlia tornerà a Geova sarò in grado di aiutarla”.
20 La Bibbia dice che l’amore “spera ogni cosa” (1 Cor. 13:4, 7). Non è sbagliato sperare che una persona cara rientri nell’organizzazione di Geova. Ogni anno molti trasgressori si pentono e fanno ritorno. Geova non è riluttante ad accogliere chi si pente; al contrario, è “pronto a perdonare” (Sal. 86:5).



wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/2013044

[SM=x1408424]
Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 13:06
Garoma, perdonami, prova a rileggere il mio commento attentamente.

Ti spiego

Qualcuno ha accenato a cose riservate dicendo che loro stessi hanno ricevuto disciplina.


A questo punto io dedico a loro una scrittura che tutti noi conosciamo bene.

"Tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli".


Gesù parlava a Pietro.



Cosa c'è che non va?

Torlok e Grattamaccio non sono tornati come Pietro?

Non meritano apprezzamento? Per me si.


Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 13:11
Garoma sei mai stato disassociato?

Perdona la mia insolenza. E solo una domanda retorica.


Pietro scappo e poi torno. Ma era l'unico che continuò a seguire Gesù benchè a distanza. Quando tornò rafforzo gli altri fratelli che peggio di lui se ne scapparono.


Hai mai perso un figlio?

Hai mai perso il coniuge?


La conoscenza ha un prezzo.


raffa_70
00lunedì 11 marzo 2013 13:23
Re: Re:
EverLastingLife, 11/03/2013 11:43:




La base scritturale è Giacomo 5:13-15.


Comunque non tutti vengono visitati. Ad esempio io, anni fa, non fui mai vissitato.



Se ciò dovesse accadere, l'interessato, come detto, può rivolgersi spontaneamente agli anziani e si otterrà così il medesimo risultato. Può anche scrivere alla Betel indicando le sue ragioni e la Betel inviterà il corpo degli anziani locale a prendere contatti con lui.



Motivo in più per dare un percorso alternativo.
Inoltre un Corpo di A. potrebbe creare anche soggezione per vari motivi e questa persona potrebbe non riuscire a spiegarsi bene.



Non saprei proprio immaginare quale sia il 'percorso alternativo' di cui parli. Non esistono persone maggiormente indicate degli anziani a ristabilire il trasgressore.





E NO ... NON DEVE ACCADERE.. QUESTO E' IL PUNTO
EverLastingLife
00lunedì 11 marzo 2013 13:32
Re: Re: Re:
raffa_70, 11/03/2013 13:23:





E NO ... NON DEVE ACCADERE.. QUESTO E' IL PUNTO




Ma è ovvio che non 'deve' accadere, purtroppo 'può' succedere. In questi casi l'iniziativa può essere presa dal disassociato / dissociato.
Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 13:44
Chi ha bisogno di aiuto a volte non riesce a chiedrlo.

Forse dal punto di vista di un fratello che gode di piena serenità e forza spirituale può sembrare scontata e sempliciotta la soluzione.

Ma quando sei dall'altra parte la Bibbia dice che vieni inghiottito dall'eccessiva tristezza.
(garoma)
00lunedì 11 marzo 2013 13:53
Re:
Pietro, 11/03/2013 13:06:

Garoma, perdonami, prova a rileggere il mio commento attentamente.

Ti spiego

Qualcuno ha accenato a cose riservate dicendo che loro stessi hanno ricevuto disciplina.


A questo punto io dedico a loro una scrittura che tutti noi conosciamo bene.

"Tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli".


Gesù parlava a Pietro.



Cosa c'è che non va?

Torlok e Grattamaccio non sono tornati come Pietro?

Non meritano apprezzamento? Per me si.




Scusami Pietro, non fraintendermi, apostolo Pietro non fu disassociato, e quando Gesù disse quella frase a Pietro, gli disse di incoraggiare i propri fratelli. Il fatto che scapparono quando Gesù fu arrestato non significa che furono disassociati, ed è questa tua associazione che non capisco.

Quelli che sono stati disassociati e sono rientrati meritano tutto il nostro apprezzamento, non per niente la Bibbia dice che gli angeli sono felici quando un peccatore si ente, quanto più lo dovremmo essere noi. Però questi hanno indubbiamente fatto i passi per essere accolti con gioia di nuovo nella casa di Geova e si sforzano a loro volta di incoraggiare ed edificare altri fratelli, ne abbiamo alcuni esempi eccellenti nel forum.

Ma questo non vuol dire che essi, solo perché abbiano provato questa esperienza siano autorizzati ad avvicinare i disassociati, vi sono delle disposizioni e degli anziani che hanno questa responsabilità, basta solo che il disassociato faccia un piccolo passo e allora Geova farà dei grandi salti per accoglierlo e tutti noi ci rallegreremo immensamente per questi.

Quindi, francamente non vedo dove sta il problema.

raffa_70
00lunedì 11 marzo 2013 13:56
Re:
Pietro, 11/03/2013 13:44:

Chi ha bisogno di aiuto a volte non riesce a chiedrlo.

Forse dal punto di vista di un fratello che gode di piena serenità e forza spirituale può sembrare scontata e sempliciotta la soluzione.

Ma quando sei dall'altra parte la Bibbia dice che vieni inghiottito dall'eccessiva tristezza.




ecco concordo ...era questo che volevo dire ELL
EverLastingLife
00lunedì 11 marzo 2013 14:07
Re:
Pietro, 11/03/2013 13:44:

Chi ha bisogno di aiuto a volte non riesce a chiedrlo.

Forse dal punto di vista di un fratello che gode di piena serenità e forza spirituale può sembrare scontata e sempliciotta la soluzione.

Ma quando sei dall'altra parte la Bibbia dice che vieni inghiottito dall'eccessiva tristezza.




Dimentichi la presenza operante di Geova. Se l'ex-cristiano è animato da sincerità di cuore, Geova troverà il modo di aprirgli la strada del ritorno nonostante la sua titubanza a fare il primo passo e malgrado la possibile, per quanto improbabile, noncuranza degli anziani locali. Il modo esatto in cui questo si verificherà non possiamo saperlo ed è comunque affare di Geova; ci basti sapere che nulla gli è impossibile.

raffa_70
00lunedì 11 marzo 2013 14:14
Re: Re:
EverLastingLife, 11/03/2013 14:07:




Dimentichi la presenza operante di Geova. Se l'ex-cristiano è animato da sincerità di cuore, Geova troverà il modo di aprirgli la strada del ritorno nonostante la sua titubanza a fare il primo passo e malgrado la possibile, per quanto improbabile, noncuranza degli anziani locali. Il modo esatto in cui questo si verificherà non possiamo saperlo ed è comunque affare di Geova; ci basti sapere che nulla gli è impossibile.





[SM=g28002] è vero.. a volte non considero questo aspetto che è invece importante

[SM=g8925] ELL
Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 14:19
Garoma siamo tutti uomini di pace. Noi non vorremmo mai arrivare a degli scontri. Quanto più inutili bracci di ferro tra di noi.

Ci sono pubblicazioni che mostrano che la parabola della pecora smarrita si applica ai disassociati. Ci sono altre e tante pubblicazioni che mostrano che l'esempio di pietro che scappo rinnegando Gesù si applica ancora ai disassociati.

Permettimi di farti notare il punto.
E' comune pensare a priori che i disasscoiati siano tutti fornicatori, ladri, frodatori.

E comune pensare che i corpi degli anziani siano infallibili.

E comune pensare che i disassociati abbiano dimenticato Dio.

Ripetere - tritando e ritritando - le stesse disposizioni sul visitare i disassociati una volta all'anno non ci permette di crescere difronte alla realtà.


Alcuni disassociati non sono visitati. Sono praticamente finiti nel dimenticatoio.

Pretendere da parte loro una presa di forza e rimettersi in piedi mi pare di chiedere ad un malato di sclerosi multipla di fare una maratona di 41km.

Giusto per stare in tema di maratone ( o cosra cristiana) vorrei spiegare a chi non è podista che ogni 5km ci sono dei punti di ristoro e saltarne uno significa compromettere la gara.

Nel loro percorso di rientro i disassociati hanno periodicamente (una volta all'anno è niente) bisogno di consigli e incoraggiamente da parte degli anziani. La percentuale di quelli che sprofonda nella disperazione è alta visto che il 60% non ritorna più.
Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 14:21
Everlas. perchè predichiamo, perchè studiamo, perchè andiamo alle adunanaze?


Dobbiamo metterci anche noi del nostro.
Pathology
00lunedì 11 marzo 2013 14:30
Re:
Pietro, 11/03/2013 13:44:

Chi ha bisogno di aiuto a volte non riesce a chiedrlo.

Forse dal punto di vista di un fratello che gode di piena serenità e forza spirituale può sembrare scontata e sempliciotta la soluzione.

Ma quando sei dall'altra parte la Bibbia dice che vieni inghiottito dall'eccessiva tristezza.




Hai espresso importanti verità: è fuori dubbio che per alcuni, spiritualmente deboli, è difficile prendere l'iniziativa per chiedere aiuto ed è per questo che esiste un programma che prevede, ogni anno, di contattare e visitare i disassociati ben disposti.

Al giorno d'oggi, inoltre, vi sono congregazioni e sale del Regno ovunque e quindi nulla vieta di entrare, sedersi ed ascoltare: non occorre un invito formale per farlo.
Questo passo può aiutare molto ad assorbire 'l'eccessiva tristezza' grazie a discorsi e trattazioni che hanno proprio l'obiettivo di edificare ed incoraggiare chiunque.
Non si tratta di "trovarsi dall'altra parte", piuttosto è evidente l'assoluta necessità di nutrirsi nuovamente alla tavola di Geova per riacquistare la forza spirituale necessaria per rialzarsi in piedi, forse dopo essere pesantemente caduti, e riprendere la corsa cristiana.

[SM=g1944981]

EverLastingLife
00lunedì 11 marzo 2013 14:38
Re:
Pietro, 11/03/2013 14:21:

Everlas. perchè predichiamo, perchè studiamo, perchè andiamo alle adunanaze?


Dobbiamo metterci anche noi del nostro.



Hai o no fiducia in Geova? Ragioni in termini squisitamente umani, come se tutto dipendesse esclusivamente dal rispetto di un programma annuale e/o all'iniziativa del cristiano espulso. C'è un Dio Onnipotente al di sopra delle nostre teste. Lo stesso Dio che guida gli angeli dai bisognosi di recepire il messaggio di speranza del Regno di Dio può senz'altro agevolare il ritorno in congregazione di un disassociato sincero, nei modi, nei tempi e con i mezzi che riterrà opportuni. Dici che 'dobbiamo metterci del nostro', ed è appunto quanto ho raccomandato di fare, invitando il disassociato a prendere prontamente contatto gli anziani. Questo è il suo ruolo naturale nella situazione in cui si trova.

Mi devi ancora spiegare quale sarebbe il 'percorso alternativo' che proponi. Se per caso esso consistesse nel contattare persone diverse dagli anziani, siamo ben lontani dal considerare questo 'percorso', come lo chiami tu, accettabile. Se costui / costei ha abbastanza presenza di spirito e spirito d'iniziativa da rivolgersi a qualcuno, e quindi nel suo caso la 'tristezza' non è abbastanza marcata dall'impedirgli di aprirsi all'esterno, non si capisce perché questo 'qualcuno' non debba essere rappresentato proprio dagli anziani, magari un anziano di sua fiducia, dato che gli anziani sono gli unici deputati dalle Scritture a questo scopo. Inoltre, se anche egli decidesse di rivolgersi ad un cristiano che non è anziano, questi non potrebbe fare altro che rigirare la sua richiesta di attenzione agli anziani, e quindi il risultato finale sarebbe lo stesso.
Pietro
00lunedì 11 marzo 2013 14:38
...scusate mi devo urgentemente assentare per alcune ore...

torno
EverLastingLife
00lunedì 11 marzo 2013 14:40
Re:
Pietro, 11/03/2013 14:38:

...scusate mi devo urgentemente assentare per alcune ore...

torno



Non è necessario scusarsi, non siamo a scuola.
(garoma)
00lunedì 11 marzo 2013 14:42
Re:
Pietro, 11/03/2013 14:19:

Garoma siamo tutti uomini di pace. Noi non vorremmo mai arrivare a degli scontri. Quanto più inutili bracci di ferro tra di noi.

Ci sono pubblicazioni che mostrano che la parabola della pecora smarrita si applica ai disassociati. Ci sono altre e tante pubblicazioni che mostrano che l'esempio di pietro che scappo rinnegando Gesù si applica ancora ai disassociati.

Permettimi di farti notare il punto.
E' comune pensare a priori che i disasscoiati siano tutti fornicatori, ladri, frodatori.

E comune pensare che i corpi degli anziani siano infallibili.

E comune pensare che i disassociati abbiano dimenticato Dio.

Ripetere - tritando e ritritando - le stesse disposizioni sul visitare i disassociati una volta all'anno non ci permette di crescere difronte alla realtà.


Alcuni disassociati non sono visitati. Sono praticamente finiti nel dimenticatoio.

Pretendere da parte loro una presa di forza e rimettersi in piedi mi pare di chiedere ad un malato di sclerosi multipla di fare una maratona di 41km.

Giusto per stare in tema di maratone ( o cosra cristiana) vorrei spiegare a chi non è podista che ogni 5km ci sono dei punti di ristoro e saltarne uno significa compromettere la gara.

Nel loro percorso di rientro i disassociati hanno periodicamente (una volta all'anno è niente) bisogno di consigli e incoraggiamente da parte degli anziani. La percentuale di quelli che sprofonda nella disperazione è alta visto che il 60% non ritorna più.


Perdonami ma mi sembra di leggere nelle tue parole una certa amarezza e anche un pizzico di polemica. Non ho mai detto che la parabola del figlio prodico non si applica ai disassociati, quindi non capisco questo tuo commento.

Come francamente non capisco il tuo commento relativo alla visita annuale degli anziani, ma chi ha detto che gli anziani vanno a visitare i disassociati solo una volta all'anno? E' ovvio che se durante questa visita il disassociato manifesta un piccolissimo segno di volersi riavvicinare, in quel caso gli anziani aiuteranno il disassociato. Ma se non mostra nemmeno un piccolissimo segno è ovvio che l'anziano non vede le condizioni e i presupposti per incrementare le sue visite.

Altra cosa che non capisco, se il disassociato ama Geova, cosa gli impedisce di mostrare un sia pur piccolo segno di pentimento così che Geova possa tendergli le braccia e riaccoglierlo con l'aiuto degli anziani? Potrei anche pensare che forse questo disassociato nutra qualche piccola "avversione" verso quegli anziani o che abbia ancora qualche piccola dose di orgoglio che gli impedisca di fare i passi necessari.

In ultima analisi, poiché Geova ci esorta a rivestirci di umiltà e poiché la congregazione è sotto gli occhi vigili di Gesù, puoi stare certo che se quella persona è sinceramente pentita nessuno, ne con atteggiamenti ne con parole potrà sbarrargli la via del ritorno, ma c'è da chiedersi: lo vuole veramente?


barnabino
00lunedì 11 marzo 2013 14:54

Se costui / costei ha abbastanza presenza di spirito e spirito d'iniziativa da rivolgersi a qualcuno, e quindi nel suo caso la 'tristezza' non è abbastanza marcata dall'impedirgli di aprirsi all'esterno, non si capisce perché questo 'qualcuno' non debba essere rappresentato proprio dagli anziani, magari un anziano di sua fiducia, dato che gli anziani sono gli unici deputati dalle Scritture a questo scopo



Per altro nulla vieta ad un disassociato di rivolgersi ad un fratello qualunque per chiedere aiuto, nessuno chiuderà la conversazione se è visibile un sincero desiderio di riavvicinarsi alla congregazione ed a Dio, certo dopo una o due conversazioni informali è giusto che l'aiuto venga dato da chi è qualificato a farlo, Dio non è un Dio di disordine ma di pace. Gli anziani sono deputati a questo, come dice Paolo in Galati: "Fratelli, anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza".

Se poi un disassociato può sentirsi in imbarazzo nell'essere aiutato da alcuni anziani più chiedere che siano altri a farlo, non esistono regole rigide a questo riguardo, quello che è importante è che nessuno "spegnerà il lucignolo fumante" o "schiaccerà la canna rotta".

Shalom
Pathology
00lunedì 11 marzo 2013 15:02
Re:
Pietro, 11/03/2013 14:19:

Garoma siamo tutti uomini di pace. Noi non vorremmo mai arrivare a degli scontri. Quanto più inutili bracci di ferro tra di noi.

Ci sono pubblicazioni che mostrano che la parabola della pecora smarrita si applica ai disassociati. Ci sono altre e tante pubblicazioni che mostrano che l'esempio di pietro che scappo rinnegando Gesù si applica ancora ai disassociati.

Permettimi di farti notare il punto.
E' comune pensare a priori che i disasscoiati siano tutti fornicatori, ladri, frodatori.

E comune pensare che i corpi degli anziani siano infallibili.

E comune pensare che i disassociati abbiano dimenticato Dio.

Ripetere - tritando e ritritando - le stesse disposizioni sul visitare i disassociati una volta all'anno non ci permette di crescere difronte alla realtà.


Alcuni disassociati non sono visitati. Sono praticamente finiti nel dimenticatoio.

Pretendere da parte loro una presa di forza e rimettersi in piedi mi pare di chiedere ad un malato di sclerosi multipla di fare una maratona di 41km.

Giusto per stare in tema di maratone ( o cosra cristiana) vorrei spiegare a chi non è podista che ogni 5km ci sono dei punti di ristoro e saltarne uno significa compromettere la gara.

Nel loro percorso di rientro i disassociati hanno periodicamente (una volta all'anno è niente) bisogno di consigli e incoraggiamente da parte degli anziani. La percentuale di quelli che sprofonda nella disperazione è alta visto che il 60% non ritorna più.



Caro Pietro,

non stiamo parlando di bambini che si sono distrattamente smarriti ai giardini pubblici ma di esseri adulti, dotati di libero arbitrio, capaci di intendere e di volere che hanno scelto deliberatamente di abbandonare Geova ed il suo popolo e, con la stessa consapevolezza che li ha portati ad imboccare la porta d'uscita, possono afferrare la maniglia della porta d'ingresso.
Una volta all'anno è la disposizione, e ti assicuro più che sufficiente, per dar modo ai ben disposti di valutare se dare una svolta alla loro esistenza.

Quando parli di % alte di coloro che fuoriescono e non tornano più hai ragione, tra i dodici, Giuda iscariota costituisce il 12% ed è certamente una cifra alta ma è frutto esclusivamente dell'uso sbagliato del dono del libero arbitrio.

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