Tutti vanno in cielo?

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SCORE
00domenica 26 giugno 2011 17:24
Ebrei 11 cosa significa?
Queste parole di ebrei dimostrano forse che la risurrezione per tutti è quella in cielo?

Dalla CEI
Ebrei 11:

[13] Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra.
[14] Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria.
[15] Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi;
[16] ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella CELESTE. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.

Grazie.
Aquila-58
00domenica 26 giugno 2011 18:19
Re: Ebrei 11 cosa significa?
SCORE, 26/06/2011 17.24:

Queste parole di ebrei dimostrano forse che la risurrezione per tutti è quella in cielo?

Dalla CEI
Ebrei 11:

[13] Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra.
[14] Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria.
[15] Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi;
[16] ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella CELESTE. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.

Grazie.



Caro Score, grazie per la bella domanda. Con l' aiuto di Geova, cercherò di risponderti.
Si, perchè questo è un passo che, a mio avviso, può facilmente essere frainteso.
Prima di rispondere, però, occorre analizzare bene alcuni versetti.
Il primo è quello di Ebrei 11:10.
Lì si dice che Abraamo "aspettava la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e costruttore è Dio".
Che "città" è? Con gli occhi della fede, Abraamo "aspettava", "vedeva" già la Nuova Gerusalemme, la città celeste simbolica Sposa di Cristo, ancor prima che venisse alla luce la Gerusalemme terrena, "figura" di quella celeste.
Altro passo da considerare è quello di Genesi 17:8 (confronta Genesi 13:15): "A te e al tuo seme dopo di te darò certamente il paese delle tue residenze come forestiero, l' intero paese di Canaan, in eterno".
Ad Abraamo, "residente forestiero" (pellegrino), fu promesso da Dio stesso il paese di Canaan, il "paese dove scorre latte e miele", che era già una prefigurazione dei "nuovi cieli e nuova terra" di Isaia 65:17 e del nuovo paradiso terrestre.
Ma perchè Abraamo era un "pellegrino"?
Perchè lo siamo tutti:
"La terra non si deve vendere in perpetuo, perchè la terra è mia. Poichè dal mio punto di vista voi siete residenti forestieri e avventizi" (Levitico 25:23).
Con questi passi biblici in mente, possiamo a mio parere fare un ragionamento ad ampio raggio su Ebrei 11.
Perchè i patriarchi erano "stranieri e pellegrini sulla terra"?
Perchè lo siamo tutti, come visto da Levitico 25:23....
Perchè lo siamo tutti, e da quando lo siamo?
Lo siamo dal peccato originale, e dal momento stesso in cui Geova preordinò l' Israele Spirituale, in Genesi 3:15, in base a un seme che sarebbe stato promesso proprio ad Abraamo (Genesi 22:18): da questo preciso momento in poi, con la la preordinazione dei "nuovi cieli e nuova terra", l' Israele Spirituale (Cristo e la Sposa, la Nuova Gerusalemme) che "regnerà sulla terra" (Rivelazione/Apocalisse5:9-10), siamo tutti stranieri e pellegrini, o "estranei e residenti temporanei", perchè tutti aspettiamo i "nuovi cieli e nuova terra" promessi (2 Pietro 3:13).
Pertanto, i patriarchi avranno ("a te e al tuo seme dopo di te darò la terra di Canaan") quello a cui aspirano, è ciò è connesso col luogo celeste, o che appartiene al cielo, la Nuova Gerusalemme, la "città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e costruttore è Dio" (Ebrei 11:10), che Abraamo attendeva già.
La Nuova Gerusalemme, che dal cielo governerà e avrà il dominio sull' intera terra.
Una nuova terra paradisiaca, la "terra di Canaan dove scorre latte e miele", promessa per sempre da Dio al patriarca Abraamo che, pertanto, alla risurrezione, vivrà su questo nuovo paradiso terrestre.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma mi fermo qui.
Grazie.





(SimonLeBon)
00domenica 26 giugno 2011 20:07
Re: Ebrei 11 cosa significa?
SCORE, 26.06.2011 17:24:

Queste parole di ebrei dimostrano forse che la risurrezione per tutti è quella in cielo?

Dalla CEI
Ebrei 11:

[13] Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra.
[14] Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria.
[15] Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi;
[16] ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella CELESTE. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.

Grazie.



Ha tutta l'aria di una rivelazione a posteriori.
Infatti è evidente che loro non ne sapevano niente, ma che questo provvedimento è stato preso da Dio.

Il problema che si pone è quello di armonizzare la vecchia promessa, la terra, con quella nuova, i cieli.

Noi tdG l'abbiamo risolto ribadendo che la città celeste governerà quella terrena (Apoc.5,10 che ne parla è già stato citato da Aquila).

La chiesa cattolica invece sembra turarsi il naso, coprirsi gli occhi e far finta che tutto sia diventato greco, dalle Scritture, alla lingua delle Scritture e della rivelazione, alla speranza per corpo e anima...

Simon
nondisolo
00lunedì 4 luglio 2011 16:17
"Oggi tu con me sarai in Paradiso."
Gesù riferiva queste parole ad un semplice ladrone(dove ladrone è inteso colui che uccide per rubare) che fu CROCIFISSO con lui.
Ora, lasciando perdere il significato letterale della frase che poco ci dice, e di per sè non ha valore salvifico, lasciamoci trasportare dalla Salvezza quotidiana che gesù cristo offre gratuitamente ogni giorno.
Non siamo noi a priori che decretiamo la salvezza ma è la stessa che si antepone all'uomo e lo salva. Ricordo che Dio non fa preferenze sulla Salvezza, ma ha una corsia preferenziale per i più poveri, poveri di spirito e di carne.
Infine, come nn ricordare:(Luca 6, 21-23)"Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame,perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli."

Qual'è questa ricompensa se non la Salvezza? ancora "Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi."(Romani 5:8)
barnabino
00lunedì 4 luglio 2011 16:27
Caro nondisolo,

in questo 3D non si discute di Luca 23,43 e ci sono già diversi 3d su quel versetto. Sul fatto che Dio abbia una corsia "preferenziale" non saprei dirti, ma mi pare che sia poco inerente il tema che stiamo trattando.

La frase di Gesù che hai evidenziato ("la vostra ricompensa è grande nei cieli") non indica che la ricompensa consista necessariamente nell'andare in cielo, ma che Colui che ricompensa, il Padre nostro, è nei cieli, a differenza di coloro che giudicavano le opere terrene.

Shalom
Sergio_Tdg
00lunedì 4 luglio 2011 16:32
Q8 barna.
I tesori celesti sono come un buono ticket,ma questi buoni ci vengono dati ? no sono in cielo e sono il nostro salario per tutte le opere buone.per questo motivo la nostra ricompensa e grande nei cieli per le opere buone che facciamo mettiamo da parte tesori,che come dice gesù stesso non sono soggetti al tempo.secondo me gesù voleva dire questo,che in cielo abbiamo delle ricchezze che poi ci saranno ridate in senso sia spirituale che come benedizioni nel nuovo mondo che deve venire.
dispensa.
00lunedì 4 luglio 2011 19:18
Re:
nondisolo, 04/07/2011 16.17:

"Oggi tu con me sarai in Paradiso."
Gesù riferiva queste parole ad un semplice ladrone(dove ladrone è inteso colui che uccide per rubare) che fu CROCIFISSO con lui.
Ora, lasciando perdere il significato letterale della frase che poco ci dice, e di per sè non ha valore salvifico, lasciamoci trasportare dalla Salvezza quotidiana che gesù cristo offre gratuitamente ogni giorno.
Non siamo noi a priori che decretiamo la salvezza ma è la stessa che si antepone all'uomo e lo salva. Ricordo che Dio non fa preferenze sulla Salvezza, ma ha una corsia preferenziale per i più poveri, poveri di spirito e di carne.
Infine, come nn ricordare:(Luca 6, 21-23)"Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame,perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli."

Qual'è questa ricompensa se non la Salvezza? ancora "Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi."(Romani 5:8)



si, nei cieli saranno saziati di pane e di pesci


Barnaba1977
00martedì 5 luglio 2011 09:41
L'aggettivo ἐπουράνιος (epouranios) usato in Ebrei 11:16 non significa solamente "celeste" nel senso di qualcosa che si trova in cielo, ma anche "di origine celeste", ovvero qualcosa che trae la sua esistenza dal cielo. Quest'ultima definizione è senz'altro più in armonia con quanto credevano i patriarchi lì citati.

In effetti sarebbe un'esegesi difettosa quella fatta solamente sul singolo passo: è essenziale comprendere anche il contesto della Genesi, quando furono fatte queste promesse.
SalvolaTerra
00giovedì 7 luglio 2011 16:50
Re:
Barnaba1977, 05/07/2011 09.41:

L'aggettivo ἐπουράνιος (epouranios) usato in Ebrei 11:16 non significa solamente "celeste" nel senso di qualcosa che si trova in cielo, ma anche "di origine celeste", ovvero qualcosa che trae la sua esistenza dal cielo. Quest'ultima definizione è senz'altro più in armonia con quanto credevano i patriarchi lì citati.

In effetti sarebbe un'esegesi difettosa quella fatta solamente sul singolo passo: è essenziale comprendere anche il contesto della Genesi, quando furono fatte queste promesse.




TUTTI VANNO IN CIELO unti e sbisunti .

MOD: Puoi anche argomentare usando scritture e parole tue, sai?
SCORE
00giovedì 7 luglio 2011 18:26
Vi ringrazio d'avvero tanto per le risposte, credo di aver capito il punto.
Mi interessano molto questi versetti, se avete eventualmente altre riflessioni state pur certi che le gradirei.
Un sincero grazie.
SCORE
00giovedì 7 luglio 2011 18:26
Vi ringrazio d'avvero tanto per le risposte, credo di aver capito il punto.
Mi interessano molto questi versetti, se avete eventualmente altre riflessioni state pur certi che le gradirei.
Un sincero grazie.
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