Vede, tolto l'obbligo di un padre di provvedere alla sua famiglia in senso materiale come stabiliscono le leggi umane, resta la responsabilità dal punto di vista morale per quanto riguarda l'aspetto emotivo spirituale ed educativo.
Per quanto riguarda me e i tdG in generale, per soddisfare questo aspetto morale ci avvaliamo dei consigli e dei comandi delle S.Scritture, Vangelo incluso. Per questo le avevo citato quelle parole del Papa, perchè avevo immaginato che lei fosse di fede cristiana.
COme le ho detto, mi sforzo di usare come principi educativi quelli esposti nelle scritture, non so se li conosce e nel caso mi domando come mai non si trova d'accordo con essi, come non so in base a quali criteri può giudicare l'educazione impartita da un padre.
Possibile che siano così distanti gli insegnamenti dei due coniugi, rispetto alle regole morali impartite ai figli?
Vede, i nostri figli quando nascono hanno la mente come una lavagna pulita, man mano che crescono quella lavagna si riempie di informazioni. Se non ci scrivono i genitori, che lo fanno in buona coscienza per il loro bene, lo farà qualcun altro.
Dio da questa responsabilità ai genitori e ciascuno per amore verso i figli cercherà di spiegare loro le cose relative alla fede nel creatore.
Lei lamenta che il padre esce per andare ad assistere all'adunanza, troverebbe da ridire se invece andasse ai vespri e alla messa?
Lasci che quei due coniugi trovino l'equilibrio che serve alla loro famiglia. I ragazzi alla fine prenderanno la loro strada, qualunque informazione avranno avuta, sceglieranno in coscienza. Stia tranquillo, nessun testimone viene battezzato infante ma solo dopo approfondito studio e accettazione consapevole.
Viva sereno.
Grazie per averci scritto e auguri.