Re: Re:
Caro catechista,
il catechista, 06/06/2018 10.39:
Questo è il lato umano che ti sfugge miseramente, purtroppo.
....come accade solo nel tuo mondo dei sogni.
perchè ti esprimi in modo offensivo ,supponente, impertinente ?
Se perseveri, ignorerò in futuro i tuoi commenti
Non mi sembra un concetto così difficile da accettare né contraddice il modo di fare di Dio con tutti quelli da lui guidati in passato ( tranne Cristo ovviamente ) ai quali Dio non ha impedito di sbagliare pur guidandoli
Ma Dio non centra nella guida" oppure non è con tale guida", quando numerosi intendimenti sono rivisitati , facendo appello ad una illuminazione crescente.
Ci sono dei momenti in cui non è il tempo di capire determinate cose, confronta Giovanni 16:12.
Quindi disponi che quando avverrà quanto si è inteso"", allora si seguirà tale direttiva, poichè se la seguo oggi , e domani si rivelerà fallace, "come accaduto.."ne può conseguire la morte mia od un parente " si veda veto emotrasfusioni, chi nasceva prima del 1960 aveva vita salva senza il veto"
"
Se perseveri, ignorerò in futuro i tuoi commenti"?
Ma come!
Dovrei essere io a "ignorare i tuoi commenti", semplicemente perchè, se si sta parlando di una determinato soggetto e si scappa fuori dicendo: "
ne può conseguire la morte mia od un parente " si veda veto emotrasfusioni, chi nasceva prima del 1960 aveva vita salva senza il veto ",
è ovvio che non si hanno argomenti e si vuole buttarla in rissa, come fai tu!
Ma io non cado nelle provocazioni, per cui la rissa (opera della carne) te la lascio interamente..
il catechista, 06/06/2018 10.39:
Ma gli apostoli e di discepoli scrissero, sotto ispirazione divina, che la fine di tutto era vicina (1 Pietro 4:7) e altrettanto la parousìa di Cristo (Giacomo 5:8-9).
Erano profeti e guidati da Dio che non può mentire, e Dio stesso, certo non parlava per quel tempo ma per un tempo profetico, sennò Dio si sarebbe sbagliato .., cosa impossibile.
Quindi nessun elemento razionale, ma ispirazione
Che vuol dire che "erano profeti"?
Anche Daniele era un profeta e quelli che riportava sotto ispirazione erano oracoli divini infallibili.
Ma il profeta Daniele non comprendeva nella pienezza quello che aveva scritto, neppure riguardo ai tempi (Daniele 12:4-9)!
Per cui dire "
certo non parlava per quel tempo ma per un tempo profetico" è semplicemente una tua inferenza che non ha alcun supporto biblico, alla luce di quanto si legge in 1 Pietro 4:7 ; Giacomo 5:8-9 ; 1 Corinti 7:29 ; 1 Tessalonicesi 4:17 e altro ancora!
Mi dispiace ma sei nell' errore.
Poi alla fine del post ti (ri)spiegherò di nuovo come stanno realmente le cose....
il catechista, 06/06/2018 10.39:
Infatti, quando Pietro scrive che la fine di tutto è vicina (1 Pietro 4:7), non è che sbaglia - e Pietro era direttamente ispirato da Dio - piuttosto Dio permette a degli uomini imperfetti di esprimere i loro sentimenti e le loro aspirazioni (per questo si è servito di uomini e non di angeli, per esempio, per farci avere la sua parola!), di uomini che bramano il ritorno del Signore e vivono nella costante aspettativa escatologica, come nel primo secolo (figuriamoci oggi!).
Affinchè la loro spasmodica aspettativa sia anche la nostra e in ogni tempo (2 Pietrot. 3:11-12)....
Sei in errore, tutta ispirata la scrittura, e te lo contraddici...
Del resto, che la comprensione di determinate profezie debba gioco forza essere rivista lo si comprende dalla "generazione" di Matteo 24.
Come visto, Gesù in Matteo 24:34, stabilisce comunque un limite temporale (parlando di "questa generazione") e abbiamo visto che i discepoli del I secolo attendevano la parousìa e la fine già durante la loro epoca.
Anche quì non è sostenibile la visione della generazione Unica , delle scritture, con quelle proposte da voi, di conseguenza, ecco fallacia umana
ciao
Noi proponiamo la "generazione unica"?
E dove lo hai letto?
Gesù disse che "
questa generazione non passerà finchè TUTTE QUESTE COSE non siano avvenute".
TUTTE QUESTE COSE, tutte le cose di cui parlò precedentemente.
OGGI noi sappiamo che gli apostoli non videro mai la venuta di Cristo sulle nubi del cielo (Matteo 24:29-30), mentre noi ovviamente non abbiamo mai visto ciò di cui si parla in Matteo 24:15-20, per cui è ovvio che non si possa parlare solamente di generazione in senso naturale, infatti è proprio quello che diciamo noi.
E' chiaro che prima o poi la venuta di Cristo sulle nubi del cielo e la fine dovranno pur arrivare per cui non c' è niente di squalificante nel cercare di capire le parole di Gesù, dato che Egli stesso parlò di "
questa generazione che non passerà".
Dovremo procrastinare ancora?
Pazienza, dovettero farlo anche nel I secolo (perchè è quello che si evince dalle Scritture. Gli apostoli e i discepoli del I secolo non aspettavano affatto la parousìa e la fine dopo 2000 anni, perchè dalle Scritture non si evince nulla di tutto ciò)...
Quello che ti sfugge drammaticamente (è offensivo anche questo?) è il fatto che - grazie al cielo -
Dio tiene conto dell' elemento umano e questo non significa che Dio menta o induca all' errore, ma significa semplicemente....tenere conto del fattore umano.
Da capo!
L' uomo scelto da Dio per farci avere la sua parola ispirata non è un essere "robottizzato", questi "mostri" li lasciamo volentieri a te.
No, è un essere umano - di cui Dio si serve - che non comprende nemmeno quello che scrive sotto ispirazione, nemmeno dei tempi e delle stagioni (Daniele 12
docet), a cui Dio concede di esternare le proprie aspettative, perchè il cristiano possa vivere
in ogni tempo avendo in mente quel Giorno, perchè le loro aspettative possano essere le nostre (2 Pietro 3:11-12).
Perchè il cristiano attende sempre, in ogni tempo e in ogni epoca, la venuta del Signore sulle nubo del cielo!
Per esempio, l' uomo ispirato da Dio, come detto, non è solo colui che riporta oracoli divini o interpreta sogni divinamente ispirati, come Daniele, ma - come Paolo -
è uomo a cui Dio ha concesso di far riportare nella sua parola delle proprie opinioni (1 Corinti 7:12, 25, 40), che sono a tutti gli effetti parola di Dio!
Finchè non riuscirai a cogliere la differenza tra un dio che si serve di uomini per farne dei "
mostri" perfetti e il solo Dio che si serve degli stessi per far riportare la sua parola, ma scrivere anche le loro debolezze umane, le loro opinioni e le loro legittime aspettative, anche se non raggiunte al loro tempo, non avrai capito un emerito nulla (senza offesa, s' intende!).
Si chiama, ripeto, fattore umano e questo vale allora per uomini ispirati da Dio a ancor oggi per uomini non ispirati da Dio.
Per le macchine perfette, rivolgersi non a Geova ma a qualche altro dio...
Stammi bene