per il mio fratello in Cristo vvrl

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il trinitario
00giovedì 28 febbraio 2013 12:04

Caro fratello trinitario volevo avvisarti che per una volta Aquila ha ragione, quello che ho scritto su Filippesi:

"quindi come ti ho spiegato dalle 100.000 alle 200.000 volte può significare un modus di esistenza nella gloria divina ma il fatto che Egli vivesse in quello status non gli ha mai dato un' eguaglianza funzionale con i PADRE (pura eresia anche per un trinitario!) come il fatto che Egli sia l' artefice della Creazione divina non gli ha mai dato l' eguaglianza funzionale con il Padre, il solo vero Dio (pura eresia anche per un trinitario) laddove, economicamente, secondo il dogma, vi è una sorta di monarchia del Padre che contempla che il Padre medesimo abbia un' autorità e delle prerogative esclusive che il Figlio non ha e che non ha cercato in nessun modo di arraffare (harpagmos). "

Nell'economia trinitaria il padre ha un ruolo peculiare, egli è infatti la "fonte eterna del figlio e dello Spirito Santo" le espressioni "figlio di" e "Spirito di" indicano dipendenza funzionale dal padre.
IN questa scrittura non è messa in dubbio l'ontologia (ciò che Dio è) ma si parla di economia della salvezza:
"Essendo il figlio in forma di Dio (cosa ovvia per noi, egli è Dio come lo è suo padre che lo genera) non pretese di essere uguale a Dio padre rubandogli il suo ruolo monarchico, e non solo non prese in considerazione una cosa del genere, ma facendosi anche uomo, rinunciò alle prerogative divine una volta incarnato, nella sua natura umana egli era vero uomo come lo siamo noi, "uguale in tutto a noi fuorché il peccato".
Ecco perché non agiva sulla Terra come Dio onnipotente, ignorava determinate cose e considerava suo padre superiore a lui. Le due dimensioni del figlio di Dio sono distinte, le due nature non sono fuse insieme ne mischiate e Gesù non era posseduto dal logo divino, tutte eresie ondannate nei secoli passati, nella dimensione divina è Dio come lo è suo padre, nella dimensione creaturale è uomo come lo siamo noi, una sola persona in due nature DISTINTE.
il trinitario
00giovedì 28 febbraio 2013 14:20
Ovviamente con il post precedente non volevo far intendere che sia valida solo quella come spiegazione, essa è una delle possibili spiegazioni dal momento che il testo originale "il quale in forma di Dio esistente non rapina reputò essere uguale a Dio" non è di facile lettura e lasciare il senso passivo "non considerò una rapina la sua uguaglianza con Dio" nel senso che era una cosa normale per lui, per quanto legittima grammaticalmente parlando, non ha molto senso nell'esempio di umiltà che ci vorrebbe insegnare, ecco perché si cerca di interpretare cosa si intende presumibilmente con "forma di Dio" (natura, essenza o condizione (dal momento che il contesto la usa per lo schiavo ed essere uno schiavo è una condizione, a meno che sia sinonimo di uomo ed allora si torna a natura) "rapina" (cosa da afferrare o da trattenere?) e "uguaglianza con Dio" (Dio chi, se lo è anche lui?)
admintdg2
00giovedì 28 febbraio 2013 19:01
Re:
il trinitario , 28/02/2013 12:04:


Caro fratello trinitario volevo avvisarti che per una volta Aquila ha ragione, quello che ho scritto su Filippesi:



Ringraziamo l'esperto, ma l'argomento, vista la sua complessità, non si presta alla sezione anonimi.
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