25/01/2012 09:06 |
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Grazie a tutti voi. Mi pare di aver capito da Diego, Felix e Barnabino che i curatori di questa Bibbia erano tre persone estremamente competenti e capaci (d'altronde, se il loro lavoro ha fatto da base per la traduzione della cei...) . Ciò che mi ha colpito di questa traduzione in tre volumi è il notevole apparato di note in calce e l'uso costante del nome Jahvè nelle Scritture Ebraiche.
Altre curiosità:
Io non ho la Garofalo, che sovente è stata citata nelle nostre pubblicazioni. Mi sembra che abbiano delle notevoli similitudini.
Quali sono i motivi per cui, più o meno nello stesso periodo furono prodotte nell'ambito della Chiesa Cattolica varie traduzioni ufficiali, anche prima del concilio Vaticano II? Quali erano le differenze sostanziali tra l'una e l'altra? E perché (se si sa) fu scelta proprio questa traduzione come base per la CEI?
E infine: le note della Garofalo e della Galbiati-Penna-Rossano sono le stesse?
Grazie
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