Elementi di retorica 4: Le figure semantiche
Allegoria
Dal greco 'dire altrimenti', l'allegoria è spesso definita come una metafora continuata, in quanto in tutto il discorso (narrativo o poetico) la medesima figura concreta rimanda allo stesso concetto astratto.
In sostanza, l'allegoria consiste nell'indicare un concetto astratto attraverso una figura concreta in modo univoco, perché l'autore o la cultura a cui appartiene associa quel concetto a quella figura.
Ad esempio, la volpe è allegoria (non simbolo) dell'astuzia nella nostra cultura; la bilancia è allegoria della giustizia etc.
Pensando ad un'opera letteraria, laddove una figura concreta richiami chiaramente e sempre ad un determinato concetto astratto, si parla di allegoria.
L'allegoria è dunque frutto di una consapevole associazione intellettuale tra un elemento concreto ed un elemento astratto.
Ad esempio nella maggior parte delle favole gli animali sono allegorie di vizi o virtù umane.
Diverso è il simbolo, che mantiene una vaghezza e polisemanticità ignota all'allegoria. Inoltre, e proprio per il motivo soprascritto, a differenza dell'allegoria, in un discorso (narrativo o poetico) una figura concreta può rimandare a diversi concetti astratti.
Ad esempio, in un testo, il mare può essere di volta in volta simbolo della vita (in quanto luogo senza confini in cui liberamente navigare, affrontare sfide e incontrare possibili incanti), della madre (per la critica psicanalitica, il mare rappresenta il liquido amniotico da cui tutti siamo stati avvolti e nutriti da bambini) etc.
Antitesi
Significa 'contrapposizione'. Infatti consiste nell'accostare sintatticamente (attraverso congiunzioni) concetti contrastanti.
Vive tra il Tutto e il Niente
(G. Gozzano)
E nulla stringo e tutto il mondo abbraccio
(F. Petrarca)
Ossimoro
Diverso è l'ossimoro, che non consiste nell'accostare attraverso un collegamento sintattico (come una congiunzione) due concetti opposti, bensì nell'accostamento immediato di due termini tra loro contrapposti.
Ad esempio: Il dolce affanno (F. Petrarca); Provvida sventura (A. Manzoni); L'estate fredda (G. Pascoli).
Esempi tratti dal quotidiano: un piccolo grande uomo; il suo silenzio diceva molte cose; è un silenzio molto eloquente.
Climax
Con climax si intendeuna successione di termini in un ordine che può essere progressivamente crescente, per cui si parla di climax ascendente (progressivo intensificarsi del concetto), o decrescente (progressivo attenuarsi del concetto). In quest'ultimo caso si parla anche di climax discendente (o anticlimax).
Climax ascendente
Il rombo cresce, mi percuote, mi assorda
(D'Annunzio)
Esempi tratti dal quotidiano: Mi piace, le voglio bene, la amo. / Vai, corri, precipitati, vola!
Climax discendente
[…] come un libro di rima dilegua, passa, non dura
(Gozzano, L'ipotesi)
Esempio tratto dal quotidiano: Questo alunno è intelligente, ha buona memoria, fa quello che può.
Iperbole
Significa 'esagerazione', ed esprime un concetto in termini eccessivi e non verosimili.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
(E. Montale)
Esempi tratti dal quotidiano: Ti amo da morire; Ti mando un milione di baci; Sono al settimo cielo; Sono in un mare di guai; Sei più veloce della luce.
Perifrasi
Consiste nel 'girare intorno' a un concetto invece di nominarlo direttamente.
Ad esempio, invece di nominare Manzoni, l'autore dei “Promessi Sposi”.
Sinestesia
Consiste nell'accostamento di termini che si riferiscono a campi sensoriali diversi.
L'urlo nero
(S. Quasimodo)
Le tacite stelle
(G. Pascoli)
Profumi verdi
(C. Baudelaire)
Esempi tratti dal quotidiano: ho una paura nera; parole dolci; un profumo fresco; c'è un silenzio glaciale; c'è una luce fredda; ha un colore caldo; parole amare.
Litote
Consiste nell'attenuare un'affermazione attraverso una negazione.
Non era nato con un cuor di leone
(A. Manzoni)
Esempi tratti dal quotidiano: Non mi lamento; Non è male; Non sei certo arrivato presto!
Eufemismo
Consiste nell'attenuare un'affermazione che potrebbe suonare sgradevole, offensiva, poco delicata. Segno di falsità e ipocrisia, ma anche di prudenza e delicatezza.
Esempi: andarsene/spegnersi (in luogo di morire).
Ironia
Consiste nell'affermare l'opposto di quanto si intende affermare.
Bel parere che m'avete dato! M'avete mandato da un buon galantuomo, da uno che aiuta veramente i poverelli!
(A. Manzoni)
Esempi tratti dal quotidiano: Che stanza ordinata! Ci sono passati i vandali? / Quanta pioggia... Una bella giornata eh!
Similitudine
La similitudine mette in relazione due figure o concetti attraverso il "come" o locuzioni prepositive (a somiglianza di). Troviamo dunque un primo termine di paragone e un secondo termine di paragone che hanno in comune una determinata caratteristica.
Tu sei come la rondine che torna a primavera
(U. Saba)
N.B. La similitudine è diversa dal paragone. Nella similitudine infatti i due termini non sono intercambiabili.
Ad esempio, Marco è veloce come il fulmine è una similitudine, non un paragone, perché non si può dire Il fulmine è veloce come Marco.
Metafora
Definita spesso come una similitudine abbreviata, è una similitudine “senza il come” o altre forme avverbiali. Essa presenta anche l'omissione della caratteristica in comune tra i due termini.
Ipotizzando un'evoluzione dalla similitudine alla metafora:
Mi perdo nei tuoi occhi (primo termine di paragone) azzurri (elemento in comune tra i due termini) come il mare (secondo termine di paragone). = similitudine
Mi perdo nei tuoi occhi di mare. = metafora
Esempi tratti dal quotidiano:
metafore nominali (riguardanti nomi): Luca è un leone; mani di pastafrolla; lui è la pecora nera del gruppo; un gomitolo di strade; quell'uomo è un blocco di ghiaccio; l'Amazzonia è il polmone del mondo; ho il cuore in gola; è una stella del cinema; un sacco di baci;
metafore verbali (attuate attraverso un verbo): il tempo vola; sono piovute proteste; ingannare l'attesa; mangiare di baci; bruciare il tempo;
metafore enunciative (l'intero enunciato o espressione deve essere inteso in senso metaforico): bisogna lavare i panni sporchi in casa; un discorso senza capo né coda; fare di tutte le erbe un fascio;
metafore 'morte' o catacresi (entrate nell'uso comune al punto da non essere piu' riconosciute come metafore): il collo della bottiglia; i denti della sega; una lingua di fuoco; il piede del tavolo.
Analogia
La definizione di analogia varia a seconda degli studiosi.
Spesso si trova la seguente definizione: relazione tra due elementi del discorso indipedentemente dai rapporti logici comuni, trattandosi di termini distanti tra loro; al rapporto tra di essi si giunge solo attraverso l'intuizione. Si tratterebbe dunque di metafore particolarmente ardite. (lo si vedrà in componimenti troppo complessi per essere analizzati qui).
Alcuni definiscono l'analogia come una metafora cui manca il primo termine di paragone.
Rimangono tuttavia ancora incerte spiegazioni definitive, che chiariscano tutti i casi in cui collegamenti tra elementi lontani tra loro vengano coraggiosamente proposti dagli autori.
Riferendoci alla seconda proposta, partendo da uno degli esempi precedenti:
Mi perdo nel tuo mare. (nei tuoi occhi azzurri come il mare)
Sineddoche
Consiste nel nominare la parte per il tutto o viceversa:
vedo una vela sul mare (cioè una barca, di cui la vela è una parte); senza tetto;
ho un portafoglio di coccodrillo (cioè di pelle di coccodrillo).
Metonimia
Affine alla sineddoche, con cui spesso viene "confusa", consiste nell'utilizzare un termine che ha un legame logico col termine sostituito.
Esempi:
l'autore per l'opera: ascolto Mozart
il produttore per il prodotto: veste Armani
la marca per il prodotto: un Rolex
il proprietario per la cosa posseduta: Luca va a 150 all'ora
il contenente per il contenuto: bere un bicchiere
lo strumento per chi lo adopera: quel giovane è un ottimo pennello
una qualità fisica per una qualità morale: buon sangue non mente; un uomo senza cuore; una donna senza cervello; ha del fegato
il luogo per i suoi abitanti: la tragedia della Bosnia
fonte:
letteraturaitaliana.over-blog.com/article-elementi-di-retorica-4-le-figure-semantiche-96751...[Modificato da MuttleyWatchDog 27/01/2012 16:57]
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«Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità.» -Sigmund Freud .
«Non è sempre facile dire la verità, specialmente quando si deve essere brevi». -Sigmund Freud .