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Cosmologia

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02/02/2012 09:13
 
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L'universo viene dal nulla?
Ciao a tutti

Secondo la fisica l’universo sembra venire dal nulla. Questo è ciò che dimostrano le caratteristiche del vuoto quantistico. Nonostante da esso si presuppone avvengano fluttuazioni quantistiche che abbiano dato origine all’universo, le sue caratteristiche sembrano essere più simili al nulla. Ma è veramente così? Secondo alcuni fisici invece, al posto del nulla esiste un qualcosa. Un qualcosa che però è invisibile è non può essere rappresentato secondo i canoni della fisica a noi conosciuta. Non per questo il nostro creatore ci dice tramite la Bibbia che oltre le cose visibili ha creato anche le cose invisibili.

Astri e particelle
di Roberto Battiston

Un universo dal nulla

2 febbraio2012

In questi ultimi giorni ho letto l’ultimo libro di Lawrence Krauss, An Universe from Nothing. Lo trovate su Amazon, non è ancora tradotto in italiano ed è anche scaricabile come ebook. E’ un libro importante, incentrato sulla questione di come la cosmologia contemporanea si sia spinta, in un a progressione inarrestabile di idee teoriche (molte) e risultati sperimentali (non pochi), verso uno schema logico (non riesco a chiamarla teoria) per cui l’universo e il big bang che lo ha prodotto derivino inevitabilmente dal nulla.

Sono tesi che riecheggiano in vari autori contemporanei: lo stesso recente libro di S. Hawkings e L. Wlodinov, Il Grande Disegno, di cui ho scritto qui, affronta la questione.

Devo dire però che il libro di Krauss è molto più complesso e profondo, anche perché, probabilmente, lo ha scritto direttamente lui mentre Hawkings, inevitabilmente, ha dovuto basarsi su un contributo sostanziale di un altri.

In questo libro si affrontano senza mezzi alcune questioni che da millenni sono state riservate alla filosofia e alla teologia.

Lo scontro è frontale. Naturalmente in questo libro non c’è il controcanto: sarebbe interessante ascoltare un dibattito che sia allo stesso livello del libro. Per esempio una serie di argomentazioni teologiche e filosofiche su questi temi le potete trovare qui.

La visione (ma non so se posso usare questa parola) che ci viene suggerita dalla cosmologia contemporanea porta alle sue estreme conseguenze un percorso che ci ha portato dall’essere al centro dell’ universo, a satelliti di un una stella in una grande galassia, a parte infinitesima di una galassia qualsiasi, ad essere fatti di una materia residuale rispetto a quella, oscura, che domina l’universo……ora perfino l’universo viene derivato da una inevitabile “fluttuazione a energia zero del nulla” ed il nulla di cui parliamo è tale che nemmeno le leggi della fisica o le proprietà dello spazio tempo sono preesistenti, ma vengono casualmente definite ogni volta che questo processo di fluttuazione accade.

Io credo che le idee abbiano una loro forza e che l’unico modo per confrontarsi con una idea sia quello di proporre una idea più potente. Indubitabilmente le idee proposte dalla cosmologia contemporanea hanno una grande forza. Le conclusioni a cui ci portano sono quasi “insostenibili” per il nostro pensiero: l’unico modo per discuterne è quello analizzarle e di proporre, eventualmente, schemi alternativi.

Dibattito aperto.


battiston-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/02/02/un-universo-da...

Ciao
anto_netti
11/02/2012 22:47
 
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Re: L'universo viene dal nulla?
anto_netti, 02/02/2012 09.13:

Ciao a tutti

Secondo la fisica l’universo sembra venire dal nulla. Questo è ciò che dimostrano le caratteristiche del vuoto quantistico. Nonostante da esso si presuppone avvengano fluttuazioni quantistiche che abbiano dato origine all’universo, le sue caratteristiche sembrano essere più simili al nulla. Ma è veramente così? Secondo alcuni fisici invece, al posto del nulla esiste un qualcosa. Un qualcosa che però è invisibile è non può essere rappresentato secondo i canoni della fisica a noi conosciuta. Non per questo il nostro creatore ci dice tramite la Bibbia che oltre le cose visibili ha creato anche le cose invisibili.



Nulla è dato al caso!
Secondo la legge della conservazione delle masse "Nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma".
In una reazione chimica tutte le masse dei reagenti devono equivalere alle masse dei prodotti,cioè una reazione deve essere completamente bilanciata nel numero di moli che la compone:Principio di Avogrado.

In fisica nucleare invece la legge di conservazione di energia converte l'energia da una forma all'altra, mantenendosi costante nel tempo.
In un sistema isolato qual'è l'universo che si è originato, secondo alcuni ,dal BigBang, ove tutta la materia conosciuta è subordinata alle leggi che conosciamo ,risulta ovvio che il nulla ,in quanto tale, presenta all'origine un qualcosa di invisibile a noi sconosciuto, che risulta poi essere materia.
Se tutta la materia conosciuta presenta gli stessi elementi atomici,che la rappresentano ,Geova Dio usò qualcosa di esistente per plasmare l'universo come lo conosciamo,in parte,divenendo alla fine creature che fanno parte integrante di un sistema cosmico regolato in modo armonioso.



**************************************************
Sette cose sono detestabili agli occhi di Geova:Gli occhi alteri,la lingua falsa,e le mani che spargono sangue innocente,il cuore che architetta disegni nocivi,i piedi che corrono in fretta al male,il falso testimone che spaccia menzogne,e chiunque suscita contese tra fratelli.
Proverbi 6:17-19
16/02/2012 10:50
 
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Re: Re: L'universo viene dal nulla?
VERYGOODFLOWER, 11/02/2012 22.47:


Nulla è dato al caso!
Secondo la legge della conservazione delle masse "Nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma".
In una reazione chimica tutte le masse dei reagenti devono equivalere alle masse dei prodotti,cioè una reazione deve essere completamente bilanciata nel numero di moli che la compone:Principio di Avogrado.

In fisica nucleare invece la legge di conservazione di energia converte l'energia da una forma all'altra, mantenendosi costante nel tempo.
In un sistema isolato qual'è l'universo che si è originato, secondo alcuni ,dal BigBang, ove tutta la materia conosciuta è subordinata alle leggi che conosciamo ,risulta ovvio che il nulla ,in quanto tale, presenta all'origine un qualcosa di invisibile a noi sconosciuto, che risulta poi essere materia.
Se tutta la materia conosciuta presenta gli stessi elementi atomici,che la rappresentano ,Geova Dio usò qualcosa di esistente per plasmare l'universo come lo conosciamo,in parte,divenendo alla fine creature che fanno parte integrante di un sistema cosmico regolato in modo armonioso.






Credo che il principio di Avogadro "Nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma", può essere esteso oltre che alla chimica alla fisica nucleare, ma anche oltre. Cioè proprio a quel qualcosa che viene chiamato "nulla". Così che possiamo dire che in questo falso nulla esiste già qualcosa di preesistente dal quale Geova Dio produce semplicemente delle trasformazioni.

Ciao
anto_netti
20/02/2012 13:46
 
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Ecco la recensione di alcuni libri di cosmologia presi da

www.ibs.it

“Una vita alla ricerca della teoria del tutto”. Autore: Ferguson Kitty. Edizioni: Rizzoli.

Questa è l'incredibile storia vera di un uomo che ha dedicato la sua vita a scrivere il libretto di istruzioni per l'universo. Dalla nascita sotto le bombe all'infanzia nella grande casa che risuonava di musica e di bizzarro lessico familiare. Dai giorni di scuola, leader naturale tra i compagni che lo soprannominarono "Einstein" nonostante i voti scarsi, alla terribile scoperta dei primi sintomi di una malattia degenerativa incurabile, la sclerosi laterale amiotrofica. È il 1963 e Stephen Hawking ha ventun anni. Secondo i dottori gliene restano da vivere al massimo altri due. Con la minaccia di una morte prematura che incombe sulla sua testa, questo svogliato studente di fisica di Oxford si lancia nel campo delle ricerche cosmologiche, rendendosi conto che c'è "una quantità di cose importanti che avrei potuto fare se la mia condanna fosse stata sospesa". Oggi, sta per festeggiare il settantesimo compleanno, è un genio riconosciuto del nostro tempo, e la radiazione che porta il suo nome potrebbe trovare una conferma definitiva. Questa è anche la storia di una grande avventura del pensiero. Kitty Ferguson, che da oltre vent'anni collabora con Hawking, intreccia con sapienza al racconto della sua vita quello della sua ricerca: la conciliazione fra la relatività generale e la meccanica quantistica, la Teoria M e la prospettiva di una "Teoria del Tutto", il paradosso dell'informazione, l'espansione dell'universo e la possibile esistenza di un multiverso iperdimensionale.

www.ibs.it/code/9788817053372/ferguson-kitty/stephen-hawking-una-v...

“La forma dello spazio profondo. La teoria delle stringhe e la geometria delle dimensioni nascoste dell'universo”. Autori: Yau Shing-Tung e Nadis Steve. Edizioni: Il Saggiatore.

Sembra impossibile che spazi più piccoli di quelli che si possono umanamente immaginare, spazi a sei dimensioni, un milione di milioni di milioni di volte più piccoli di un elettrone, siano in grado di esercitare un'influenza tanto profonda su ogni parte dell'Universo da diventarne un tratto distintivo e caratterizzante. Eppure è così. Per la teoria delle stringhe le dimensioni dell'Universo sono dieci: quattro sono le dimensioni spaziotemporali contemplate dalla teoria della relatività generale, le restanti sei (le cosiddette "dimensioni extra") danno forma alle varietà di Calabi-Yau. Nel 1976 Shing-Tung Yau ha conquistato la Medaglia Fields, il premio Nobel dei matematici, per aver dimostrato l'esistenza di queste forme complesse che portano il suo nome, spazi invisibili la cui geometria può essere la chiave definitiva per comprendere i più importanti fenomeni fisici. "La forma dello spazio profondo" ripercorre le tappe del percorso scientifico che ha portato Yau alla formulazione di una teoria rivoluzionaria, con una nuova possibile immagine dell'Universo. Troppo bello per essere vero: così, spesso, gli scettici hanno liquidato le astrazioni della nuova geometria. L'ipotesi delle dimensioni extra, che riguarda fisica, matematica e geometria, suggerisce non solo che i nuovi spazi possano essere veri, ma che la realtà, ancora una volta, è più affascinante dell'immaginazione.

I commenti di un lettore

(08-02-2012)
Buon libro scritto da un autore altrettanto autorevole nel campo matematico-geometrico, accompagna il lettore, partendo dalla storia in cui ha portato lo stesso Yau alla conferma dell'esistenza degli spazi Calabi-Yau, alla teoria delle stringhe fino alla M-teoria, spiegando a volte in maniera poco comprensibile per un lettore poco incline alle materie matematico-geometriche (il libro si basa interamente su esempi geometrici) , l'applicazione che hanno trovato le varietà di Calabi-Yau nell'ambito delle teorie di cui sopra. Libro comunque consigliato a chi ha già almeno una discreta conoscenza delle teorie delle stringhe e di matematica-geometria altrimenti poco comprensibile con la conseguenza di diventare specie nei primi capitoli noioso.


www.ibs.it/code/9788842815365/forma-dello-spazio/yau-shing-t...

“Cosmologia e gravitazione”. Autori: Stephen hawking e altri. Curatore: Galeotti P. Edizioni: Bollati Boringhieri.

La cosmologia moderna nasce all'inizio del Novecento grazie a nuove idee (la relatività e la meccanica quantistica) e all'uso di nuove tecniche (la fotografia). A un secolo circa da questi primi sviluppi, la cosmologia è ora molto diversa, perché basata su osservazioni astronomiche precise, ottenute con grandi telescopi o con satelliti, e fondata sui principali risultati della fisica moderna. In un certo senso, si può affermare che la cosmologia è la sintesi delle conoscenze scientifiche attuali: dall'unificazione delle interazioni fondamentali alla formazione di stelle e galassie, dal plasma di quark e gluoni dell'Universo primordiale alla nucleosintesi degli elementi leggeri, dalla natura di materia ed energia oscure alla ricerca di pianeti extrasolari e di altre forme di vita nell'Universo o, anche, alla possibilità che esistano altri Universi. Possiamo dire, parafrasando il titolo di un libro di Alexandre Koyré, che in questo secolo la cosmologia è passata dal mondo chiuso agli Universi infiniti, e che l'umanità ha ora la fortuna, abbandonato (quasi) il dogmatismo dei secoli bui, di assistere a quella che sarà la storia stessa della cosmologia. In questo volume sono presentati i concetti chiave dello sviluppo più recente in cosmologia e gravitazione.

www.ibs.it/code/9788833919775/cosmologia-gravitazione/.html

“Qualcosa anziché il nulla. La rivoluzione del pensiero cosmologico”. Autore: Mario Novello. Edizioni: Einaudi.

Alla sua nascita la scienza si impose volontariamente dei limiti ben chiari. Galileo e i pionieri dell'indagine scientifica decisero di prendere in considerazione solo i fenomeni direttamente quantificabili, quelli per cui era possibile mettere in opera un'analisi formale ed empirica controllabile. La fisica classica si occupava quindi di quel che "c'era" e sospendeva il giudizio su ciò di cui non poteva parlare, a partire dal vuoto, concepito come l'assenza di materia, il nulla, il non essere. Soltanto nel Novecento, con la meccanica quantistica, il vuoto diventa un "oggetto" fisico con proprietà specifiche e controintuitive, un oceano in continua ebollizione pullulante di particelle virtuali, la trama attiva del mondo. Coniugando queste idee a quelle della relatività generale, la cosmologia ha infine preso su di sé un compito assai più vasto rispetto a quello iniziale di indagare l'infinitamente lontano, nello spazio e nel tempo. Nel suo affascinante percorso la ricerca cosmologica è giunta non soltanto a ripensare i fondamenti della fisica, ma anche a invadere il campo della speculazione filosofica, proponendo strade differenti da quelle tradizionalmente battute. Al punto che la domanda centrale della metafisica, che dà il titolo a questo libro - "Perché esiste qualcosa anziché il nulla?" - è divenuta anche la domanda centrale della cosmologia contemporanea.

www.ibs.it/code/9788806201531/novello-mario/qualcosa-anziche-nu...

“Il paesaggio cosmico. Dalla teroria delle stringhe al megaverso”. Autore: Susskind Leonard. Edizioni: Adelphi.

Nelle leggi e nelle costanti di natura vi sono molte coincidenze che non si sanno ricondurre a principi generali: sono dati empirici. Secondo alcuni queste coincidenze sarebbero stabilite in modo da permettere la nostra esistenza. Tale idea, detta Principio antropico, è invisa alla maggioranza dei fisici, che tuttavia sono ora obbligati a riconsiderare le proprie posizioni. A dare spazio al ragionamento antropico è la teoria delle stringhe, che si è rivelata in grado di trovare un denominatore comune tra visioni del mondo antitetiche ma irrinunciabili. La mossa decisiva fu l'aver sostituito alle particelle puntiformi un filamento unidimensionale: la stringa o corda. Tutta la varietà presente nell'universo era riconducibile ai differenti modi di vibrazione di queste minuscole stringhe. Il prezzo da pagare consisteva nel fatto che queste vibrazioni avvenivano in uno spazio a dieci dimensioni: ciò significa che vi è un numero enorme di modi in cui passare dalle diverse dimensioni accessibili, e ciascuno conduce a un "universo" con proprietà fisiche differenti e valori diversi delle costanti fondamentali. La teoria, almeno per ora, non riesce a privilegiare un singolo modo che ci porti all'universo da noi osservato. Per uscire dall'impasse, Susskind ha proposto che il "paesaggio" formato da questa moltitudine di universi abbia esistenza reale. Questo mutamento di prospettiva assurge oggi a nuovo paradigma.

I commenti dei lettori.

(26-2-2009)
Il libro affronta il dilemma ultimo della fisica e della cosmologia e, in fondo, di tutti coloro che alzando gli occhi al cielo in una notte limpida si sono posti la domanda: "ma come è stato possibile tutto questo? Come, chi, e perché?" Ovviamente la base di partenza è la teoria delle stringhe, ma il lettore è portato oltre, molto oltre, da una serie di riflessioni e dati proposti ed esplicati con molta chiarezza, dimodoché anche i non addetti ai lavori possano seguire l'autore in questo viaggio tra le dimensioni e gli universi. Solo una cosa non mi è chiara. L'autore sostiene di essersi convertito al principio antropico, definendolo "un principio organizzatore che è anche potente e semplice". Più avanti egli sostiene che "le leggi della gravità, la meccanica quantistica e l'esistenza di un ricco Paesaggio, assieme alla legge dei grandi numeri, sono tutto ciò che serve per spiegare le condizioni favorevoli del nostro scampolo di universo". Ora, essendo la definizione del principio antropico, per di più la definizione debole - cioè meno restrittiva - quella secondo cui "i valori osservati di qualunque grandezza fisica e cosmologica non sono tutti ugualmente probabili, ma sono soggetti alla restrizioe che esistano luoghi dove possa evolversi una vita basata sul carbonio e che l'universo sia vecchio abbastanza perché ciò sia già avvenuto", non capisco in che senso e quanto profondamente S. sia "antropizzato", visto che le "regole del gioco" che pone l'autore come necessarie per l'esistenza del nostro universo sono tutte non finalistiche, mentre il cardine del principio antropico risiede proprio nel requisito primario secondo cui l'universo esiste allo scopo di permettere l'esistenza e l'evoluzione di forme di vita che possano poi riflettere sull'universo stesso (oserei dire il Creato!). Comunque, al di là di questa perplessità, ne consiglio vivamente la lettura.


(5-3-2008)
Aprire la mente. Collegare l'estremamente piccolo con il cosmo e il concetto di megaverso con l'ipotesi delle dimensioni nascoste. La meccanica quantistica e la gravità unite dalla teoria delle stringhe di cui l'autore è stato un pioniere ed è tuttora un importante e fecondo esponente. Tutta la varietà che è presente nell' universo è generata da differenti modi di vibrare delle stringhe. Il principio antropico spiegato in modo da non lasciare spazio a speculazioni non scientifiche (o pseudo religiose). Un libro che, scritto in maniera chiara, lineare, porta il lettore a scoprire, "passeggiando", le meraviglie del Paesaggio Cosmico.


www.ibs.it/code/9788845921537/susskind-leonard/paesaggio-cosmico-da...


“Il piccolo libro delle stringhe”. Autore: Gubser Steven S. Edizioni: Cortina Raffaello.

Che relazione ci può essere tra "Fantasia-Improvviso" di Chopin e la meccanica quantistica? Che sensazione farebbe cadere in un buco nero? E perché ballare un valzer non è troppo diverso da considerare una dualità di stringhe? Questo libro di Steven Gubser introduce il lettore in modo leggero e brillante alle idee chiave della concezione delle stringhe, uno dei campi più nuovi e controversi della fisica contemporanea. Nel loro tentativo di combinare insieme relatività generale e meccanica quantistica, i teorici delle stringhe spaziano dall'in-finitamente piccolo all'infinitamente grande, non smettendo di provocare sul loro terreno matematici, fisici e filosofi con problemi nuovi e affascinanti.

www.ibs.it/code/9788860303547/piccolo-libro-delle/gubser-ste...

Ciao
anto_netti
20/02/2012 15:38
 
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Re: Re: L'universo viene dal nulla?
VERYGOODFLOWER, 11/02/2012 22.47:


Se tutta la materia conosciuta presenta gli stessi elementi atomici,che la rappresentano ,Geova Dio usò qualcosa di esistente per plasmare l'universo come lo conosciamo,in parte,divenendo alla fine creature che fanno parte integrante di un sistema cosmico regolato in modo armonioso.




Secondo la teoria delle stringhe, tutta l'energia che viene impiegata per compiere un lavoro o per creare qualcosa, deve prima o poi essere restituita. E' così che il nostro universo esiste. Su un equilibrio di energia che viene impiegata per creare il nostro universo materiale e energia che viene restituita.

Ciao
anto_netti

20/02/2012 15:42
 
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Ciao a tutti

Altri libri di cosmologia:

“Il programma dell’universo”. Autore Lloyd Seth. Edizioni: Einaudi.

“Alfa e Omega. La ricerca dell’inizio e la fine dell’universo”. Autore: Seife Charles. Edizioni: Bollati Boringhieri.

“Riscrivere la Genesi”. Autore: Jou David. Edizioni: Elliot.

“Cercando Dio nell’universo”. Autore: Gingerich Owen. Edizioni: Lindau.

“Origini. Quattordici miliardi di anni di evoluzione cosmica”. Autori: Tyson N. deGrasse e Goldsmith Donald. Edizioni: Codice Edizioni.

“La complessità dell’universo”. Autore: Romano Giuliano. Edizioni: Gremese Editore.

“L’intreccio spazio-temporale. La relatività dello spazio e del tempo: la sua origine e il suo mistero”. Autore: De Felice Fernando. Edizioni: Bollati Boringhieri.

“Cosmologia e cosmologie”. Autore: Bonometto Silvio. Edizioni: Zanichelli.

“Seeing Red. L’universo non si espande. Redshifts, cosmologia e scienza accademica”. Autore: Arp Halton. Edizioni: Jaca Book.

“Capire lo spazio-tempo. Lo sviluppo filosofico della fisica da Newton a Einstein”. Autore: DiSalle Robert. Edizioni: Bollati Boringhieri.

“Il principio antropico”. Autori: Barrow John D. e Tipler Frank. Edizioni: Adelphi.

Ciao
anto_netti
20/02/2012 15:43
 
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Se l'Uni_Verso fosse energeticamente a somma ZERO!!!

Ossia la somma dell'energia gravitazionale di tutto uguale e contraria all'energia di Massa+ radiazione

20/02/2012 15:55
 
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Re:
DUEL., 20/02/2012 15.43:


Se l'Uni_Verso fosse energeticamente a somma ZERO!!!

Ossia la somma dell'energia gravitazionale di tutto uguale e contraria all'energia di Massa+ radiazione




Questo mi sembra, non ne sono certo, che sia il dilemma del valore che bisogna dare al famoso omega. E su questo c'è ancora molto da dire.

Ciao
anto_netti

20/02/2012 16:06
 
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Al di là di ragionamenti fisico-quantistici-filosofici più o meno attendibili / dimostrabili, c'è da dire che l'ipotesi che l'universo sia comparso dal nulla potrebbe essere una verità (quindi aggiungiamone un altro).

Questo se si presuppone che quando Geova lo ha creato, ha creato tutto: tempo, spazio e massa.

Prima non esisteva nulla di "materiale" perché anche Geova è a-materiale.

Con la creazione del tempo, dello spazio e della massa tutto è venuto all'esistenza.

Ovviamente, NON dal caso..
_____________________________________________________________________
"..So have a good drown - as you go down - all alone - dragged down by the stone.."

Forum dei Testimoni di Geova
20/02/2012 16:20
 
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Re:
Ioseb-Bassebet, 20/02/2012 16.06:


Al di là di ragionamenti fisico-quantistici-filosofici più o meno attendibili / dimostrabili, c'è da dire che l'ipotesi che l'universo sia comparso dal nulla potrebbe essere una verità (quindi aggiungiamone un altro).

Questo se si presuppone che quando Geova lo ha creato, ha creato tutto: tempo, spazio e massa.

Prima non esisteva nulla di "materiale" perché anche Geova è a-materiale.

Con la creazione del tempo, dello spazio e della massa tutto è venuto all'esistenza.

Ovviamente, NON dal caso..



Anche questo ragionamento è molto interessante.

Grazie.

Ciao
anto_netti

04/11/2019 10:14
 
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Re:
Ioseb-Bassebet, 20/02/2012 16.06:


Al di là di ragionamenti fisico-quantistici-filosofici più o meno attendibili / dimostrabili, c'è da dire che l'ipotesi che l'universo sia comparso dal nulla potrebbe essere una verità (quindi aggiungiamone un altro).

Questo se si presuppone che quando Geova lo ha creato, ha creato tutto: tempo, spazio e massa.

Prima non esisteva nulla di "materiale" perché anche Geova è a-materiale.

Con la creazione del tempo, dello spazio e della massa tutto è venuto all'esistenza.

Ovviamente, NON dal caso..




Voglio riprendere questa affermazione di Ioseb-Bassebet. Dove in un certo senso l'universo fisico viene dal nulla.

La realtà dove vive Dio è a-temporale e a-materiale o a-dimensionale. Quindi quando Dio ha creato i cieli fisici, ha creato il tempo, lo spazio, la materia, la massa.

Ma c'è anche da dire che la realtà a-temporale e a-materiale dove vive Dio sembra il nulla. Ma non è il nulla. E' un qualcosa. Ed è pure un luogo. Concetti però estranei dalla nostra fisica.

Quindi il problema è capire quale sia la vera natura di questo vuoto che è un qualcosa. E che pare sia la dimora di Dio.

Ciao
anto_netti
04/11/2019 10:48
 
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Re: Re:
anto_netti, 04/11/2019 10.14:

Ioseb-Bassebet, 20/02/2012 16.06:


Al di là di ragionamenti fisico-quantistici-filosofici più o meno attendibili / dimostrabili, c'è da dire che l'ipotesi che l'universo sia comparso dal nulla potrebbe essere una verità (quindi aggiungiamone un altro).

Questo se si presuppone che quando Geova lo ha creato, ha creato tutto: tempo, spazio e massa.

Prima non esisteva nulla di "materiale" perché anche Geova è a-materiale.

Con la creazione del tempo, dello spazio e della massa tutto è venuto all'esistenza.

Ovviamente, NON dal caso..




Voglio riprendere questa affermazione di Ioseb-Bassebet. Dove in un certo senso l'universo fisico viene dal nulla.

La realtà dove vive Dio è a-temporale e a-materiale o a-dimensionale. Quindi quando Dio ha creato i cieli fisici, ha creato il tempo, lo spazio, la materia, la massa.

Ma c'è anche da dire che la realtà a-temporale e a-materiale dove vive Dio sembra il nulla. Ma non è il nulla. E' un qualcosa. Ed è pure un luogo. Concetti però estranei dalla nostra fisica.

Quindi il problema è capire quale sia la vera natura di questo vuoto che è un qualcosa. E che pare sia la dimora di Dio.

Ciao
anto_netti



Per me, "quel vuoto" fa parte della creazione operata da Geova.

Prima di quel "vuoto", in senso quantistico, non c'era nulla.

Altrettanto vero è che se non c'era nulla, non potrebbe esserci l'universo attuale, e "forse" neppure i cieli spirituali da dove esso sia stato generato.

Se mi è consentito, io definirei perciò quel "vuoto" proprio il "quanto" della creazione materiale stessa.

I tempi "infinitesimali" del Big-Bang suggeriscono una situazione quantistica.

Quella che pertanto oggi conosciamo come energia universale di tutto il creato attuale, altro non potrebbe essere meglio definito (secondo me) come "il quanto della creazione [di Dio]".

Ma si sa, io ho una "fantasia" galoppante... [SM=x1408440]

Ciao.

monseppe2

--------------------------------------------------------------
Ricercatore indipendente.
--------------------------------------------------------------
La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
04/11/2019 13:45
 
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Re: Re: Re:
monseppe2, 04/11/2019 10.48:



Per me, "quel vuoto" fa parte della creazione operata da Geova.

Prima di quel "vuoto", in senso quantistico, non c'era nulla.

Altrettanto vero è che se non c'era nulla, non potrebbe esserci l'universo attuale, e "forse" neppure i cieli spirituali da dove esso sia stato generato.

Se mi è consentito, io definirei perciò quel "vuoto" proprio il "quanto" della creazione materiale stessa.

I tempi "infinitesimali" del Big-Bang suggeriscono una situazione quantistica.

Quella che pertanto oggi conosciamo come energia universale di tutto il creato attuale, altro non potrebbe essere meglio definito (secondo me) come "il quanto della creazione [di Dio]".

Ma si sa, io ho una "fantasia" galoppante... [SM=x1408440]




Se vogliamo credere che tutto è venuto dal nulla. Questo può essere valido per il nostro universo fisico. E diciamo anche per parte dei cieli spirituali. Le cose invisibili che Dio ha creato.

Ammettiamo che prima non c'era nulla. Ma sorge la domanda. E Dio dove stava? Una dimora doveva averla. E' impossibile che si è creato anche la sua dimora. Doveva avere anche Lui una dimora. Una dimora che fa parte del suo essere. Lui esiste da sempre insieme alla sua dimora. E quindi ha creato tutto da quella sua dimora.

Quella dimora è fatta di qualcosa. Qualcosa che non è contemplato dalle nostre leggi fisiche.

Poi come giustamente dici tu riguardo il nostro universo fisico: "Altrettanto vero è che se non c'era nulla, non potrebbe esserci l'universo attuale, e "forse" neppure i cieli spirituali da dove esso sia stato generato".

Hai mai sentito parlare dell'elusivo mondo delle particelle subatomiche? Ora esistono, ora non esistono. Ora si creano, ora si annichilano. Tutto per effetto di fluttuazioni quantistiche del vuoto quantistico. In quel vuoto quantistico c'è un qualcosa, ma è un qualcosa che sembra non esistere. Ma in realtà esiste. Solo che non è comprensibile alle nostre leggi fisiche.

Non sappiamo se il vuoto quantistico è la realtà ultima. Forse no. Ci potrebbero essere altri tipi di vuoto più potenti. Fino ad arrivare alla realtà ultima. La dimora di Dio. E' invisibile. Sembra non esistere. Sembra il nulla. Ma è da esso che vengono tutte le cose.

Anch'io di fantasia ne ho molta. Ma nello stesso tempo non sono ragionamenti campati in aria.

Per me la tesi del vuoto, che non è il nulla, ma è un qualcosa è quella più affascinante. Altro che vuoto. E' un pieno. Visto che da esso vengono tutte le cose.

Ciao
anto_netti
[Modificato da anto_netti 04/11/2019 13:58]
05/11/2019 11:09
 
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Ce ne sono tante di teorie,
ve ne dico una che era sostenuta da un convinto evoluzionista:

Una grande massa elettrostatica che incontra, scontrandosi, un'altra massa elettrostatica creado una grandissima esplosione, dando origine al nostro universo.


UNA GRANDE STUPIDAGGINE
che non serve nemmeno confutarla😃

cosa credevano pur di non credere a genesi 1



05/11/2019 12:31
 
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Re:
Angelo Serafino53, 05/11/2019 11.09:



Ce ne sono tante di teorie,
ve ne dico una che era sostenuta da un convinto evoluzionista:

Una grande massa elettrostatica che incontra, scontrandosi, un'altra massa elettrostatica creado una grandissima esplosione, dando origine al nostro universo.


UNA GRANDE STUPIDAGGINE
che non serve nemmeno confutarla😃

cosa credevano pur di non credere a genesi 1




Mi fa venire in mente la teoria della creazione dell'universo dalla radiazione elettromagnetica. Secondo la quale all'origine dell'universo era la radiazione più potente.

Ma invece la chiave di tutto, secondo me, nella creazione del nostro universo fisico è probabilmente la gravità, questa forza ancora in parte sconosciuta. Anzi, ancor più, ciò che crea la massa. E' stato scoperto che è il Bosone di Higgs a creare la massa. Ma probabilmente manca ancora qualcosa.

Ciao
anto_netti
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