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i TdG sono una setta?

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2014 12:13
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19/02/2012 12:17
 
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il parere della dottoressa Lorita Tinelli,
pubblicato nel periodico "Questotrentino" di febbraio:


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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
19/02/2012 12:51
 
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Rispondo ad un primo punto, dato che non è possibile quotare direttamente il pensiero della D.ssa Tinelli, riporto un primo suo pensiero, poi successivamente si potrà passare agli altri punti:

La D.ssa Tinelli afferma quanto segue:
"Il termine setta deriva dal latino "secare" (separare) e da "sequor" (seguire)".

In latino il sostantivo secta significa "modo di pensare, indirizzo, condotta", oppure "partito politico, setta, parte, fazione".

In questo, non si allontana dal significato del corrispondente greco, come vedremo......

Infatti, l' hairesis (sostantivo greco che significa fondamentalmente "partito, fazione"), che ad esempio Paolo usa in 1 Corinti 11:19 ("poichè ci devono essere fra voi delle haireseis", cioè delle fazioni) è cosa diversa dalla setta a cui si da una connotazione sostanzialmente negativa.......la stessa che i farisei volutamente davano alla "Nazoraion haireseos", alla "setta dei nazareni (o "dei Nazorei") di Atti 24:5
La connotazione negativa, in questo caso, deriva dallo staccarsi dalla "religione madre" per seguire chi proclama una nuova rivelazione o predica una nuova dottrina...in tal senso, il cristianesimo stesso (nella sua interezza) è una "setta" del giudaismo, dato che da esso proviene, essendosene distaccato.

E' in questo quadro neotestamentario che si deve ragionare, dato che poi la stessa D.ssa Tinelli fa riferimento al Corpo Direttivo, che i cristiani testimoni di Geova riconoscono esattamente come lo stesso era riconosciuto dai cristiani del I secolo, si veda Atti 15 e il "concilio" di Gerusalemme....altrimenti, si rischia di falsare il dibattito.

Mi spiego meglio.

Basta ripercorrere la storia del termine "setta" per comprendere bene il punto. 
Basta che io prenda il mio dizionario etimologico, e l' arcano è subito svelato. 
Alla voce "setta" leggo: "organizzazione politica o religiosa caratterizzata dal fanatismo e dall' obbedienza cieca ai capi". 

E' ovvio, quindi, che nel corso del tempo, il termine ha assunto un connotato per lo più negativo e dispregiativo (lo stesso che esprime la D.ssa Tinelli). 
E' in questo senso che i cristiani testimoni di Geova respingono l' accusa di essere una setta, dato che, peraltro, non hanno neppure capi infallibili..... 
 
Ma in epoca neotestamentaria non era così, ed è in quel contesto che dobbiamo andare, e non al successivo significato dispregiativo che il termine ha assunto, se vogliamo capire ed evitare di fare mera propaganda: setta, come ho già detto, è la traduzione del sostantivo greco hairesis, che significava "fazione, partito". 
Nel giudaismo, erano una setta i farisei, erano una setta i sadducei, ed erano considerati una setta anche i nazareni (Atti 24:5-6). 

Soffermiamoci su questo passo: dato che i nazareni o nazorei erano considerati degli eretici rispetto al giudaismo prevalente, in quando riconoscevano Gesù come il Cristo, si attribuiva loro, da parte dei farisei e dei sadducei (in questo caso uniti come un sol uomo), confronta Mt. 27:62), ogni sorta di male:
 
"Abbiamo scoperto infatti che quest' uomo [Paolo] è una peste, fomenta disordini fra tutti i giudei che sono nel mondo ed è un capo della setta dei nazorei. Ha perfino tentato di profanare il tempio....." (Atti 24:5-6 - CEI). 

Come si vede, solo una sequenza di calunnie e nulla più contro i cristiani, da parte dei farisei e dei sadducei...
 
Questo è confermato anche da Atti 28:22, dove i giudei di Roma dicono a Paolo di volerlo ascoltare, perchè "in quanto a questa setta ci è noto che dappertutto si parla contro di essa". 

E' ovvio che il "parlar male" derivava da questioni teologiche, che dividevano profondamente il nascente cristianesimo dal giudaismo ufficiale....ma dappertutto si parlava male della setta dei nazareni o nazorei, non perchè fosse considerata un' organizzazione segreta o fanatica (secondo il significato che assume oggi il termine), ma perchè le divisioni teologiche profonde spingevano il giudaismo ufficiale a divulgare calunnie e menzogne verso una setta che sfuggiva ormai al controllo della "sinagoga" madre....

In questo senso, quindi, i cristiani testimoni di Geova possono considerarsi una setta, e non nel senso negativo espresso dalla D.ssa Tinelli (punti che poi analizzeremo ad uno ad uno...): gli studenti biblici oggi testimoni di Geova sfuggivano e sfuggono al controllo delle chiese della cristianità e si oppongono alle loro dottrine ufficiali, che considerano antiscritturali (si pensi ad esempio al dogma trinitario, ragion per cui essi non vengono neppure considerati cristiani, in maniera del tutto fuori luogo.....), e per questo si attirano la definizione di setta non dal punto di vista teologico, di gruppo che contesta le dottrine ufficiali delle chiese della cristianità, ma, con ogni sorta di calunnia, il termine vuole identificarli dispregiativamente come organizzazione fanatica che crea condizionamenti di carattere psicologico verso gli "adepti", o altre falsità del genere. 

E' questo senso di setta che, ovviamente, i cristiani testimoni di Geova respingono, e sul quale mi pare che la D.ssa Tinelli "lavori". 


Poi proseguiremo analizzando gli altri punti, ma questo preambolo mi sembra la conditio sine qua non per poter proseguire e comprendere come stanno realmente le cose...



19/02/2012 13:12
 
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Io vorrei fare innanzitutto un appunto di tipo semantico, infatti la dott.ssa Tinelli invece di utilizzare la corretta denominazione dei testimoni di Geova li chiama con il nomignolo di "geovisti". Ora, questo termine non esiste nella lingua italiana (se non per definire la fonte J dell'Antico Testamento) ed è utilizzato quasi esclusivamente nella letteratura polemica o sul web da gruppi o organizzazioni con intenti altrettanto polemici, laddove tutta la letteratura scientifica parla correttamente di Testimoni di Geova. Per inciso le autorità fasciste fecero largo uso, in senso dispregiativo, "geovista" per indicare i testimoni di Geova, come viene ricordato nella rivista Studi Storici dell'Istituto Gramsci, Volume 41, Gennaio-Marzo 2000, p. 206.

Ora, mi chiedo perché una psicologa specializzata in mediazione familiare e sociale e dunque ben conscia dell'importanza dei meccanismi di comunicazione e del linguaggio, in un articolo sui testimoni di Geova debba sentire il bisogno di utilizzare un nomignolo dal sapore più o meno dispregiativo invece che quello comunemente usato dai testimoni stessi e da tutta la letteratura scientifica. Sorge il serio dubbio che la dottoressa Tinelli non esprima un parere obiettivo ma che quanto scrive sia mosso da un certo pregiudizio personale e religioso.

Naturalmente qui non voglio esprimere alcun giudizio sul valore professionale della dottoressa, ma vorrei solo che chiarisse le ragioni dell'uso di un nomignolo che, oltre a non far parte della lingua italiana nel senso in cui lo usa, ha una valenza chiaramente dispregiativo. Ovviamente La dottoressa è libera di dire e pensare quello che vuole dei testimoni di Geova, ma che lo faccia usando termini consoni al rispetto dovuto ad una fede differente dalla sua e consoni anche alla correttezza professionale e scientifica. Nessuno, e giustamente, si rivolge alle vittime degli abusi sessuali dei sacerdoti cattolici parlando di vittime dei "papisti", non vedo perché invece la dottoressa Tinelli si senta autorizzata a parlare dei testimoni di Geova come di "geovisti".

Shalom
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19/02/2012 13:18
 
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In questa discussione vogliamo limitarci a criticare quanto di scorretto ha scritto la Tinelli nell'articolo citato, non vogliamo fare un processo alla sua persona.
Grazie.
19/02/2012 13:28
 
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Vediamo un altro punto.

La D.ssa Tinelli afferma:

"I geovisti"

non ci chiamiamo così, bensì cristiani testimoni di Geova...

"seguono un Corpo Direttivo"

Ed è esattamente ciò che facevano i cristiani del I secolo: quando sorse la questione della circoncisione, la primitiva ekklesìa del I secolo lasciò la decisione (parecchio dibattuta, Atti 15:7) all' assemblea degli apostoli e degli anziani di Gerusalemme (su una questione sorta nell' ekklesìa di Antiochia...), che prese una decisione a cui tutte le ekklesiai si uniformarono (Atti 16:4-5)....i cristiani testimoni di Geova seguono esattamente quel modello apostolico primitivo...

"che si autodefinisce come unico canale di comunicazione tra Geova e il suo popolo"

Beh, anche per i cristiani del I secolo non si ha notizia di "canali" differenti riguardo alle decisioni più importanti, all' infuori dell' assemblea degli apostoli e degli anziani di Atti 15, che fungeva evidentemente da Corpo Direttivo....voglio ricordare alla D.ssa Tinelli che Dio non è un "Dio di disordine..." (1 Corinti 14:33)...

"Quindi detta informazioni precise sotto tutti gli aspetti della vita"

Non è così....i cristiani testimoni di Geova si lasciano guidare dallo spirito santo di Dio, che chiedono in preghiera a Dio stesso (Luca 11:13), e dalla Parola di Dio, che è "una lampada al loro piede, una luce al loro cammino" (Salmo 119:105)....il Corpo Direttivo, ovviamente, si attiene strettamente alle Sacre Scritture....

"nonchè massime religiose, definite "cibo spirituale""

mah, non sono mica i cristiani testimoni di Geova a definirlo così, ma il Signore Gesù Cristo: il Signore stesso costituì già nel primo secolo questo "schiavo fedele e discreto", con il solo compito di dare cibo a tempo debito (letteralmente dal greco), ergo, intendimento progressivo scritturale e riguardo le profezie bibliche e il loro adempiersi, tanto più che la parabola è inserita in un determinato contesto in cui Gesù esorta ad essere vigilanti, si legga Mt. 24:42-47, e si legga in particolate Mt. 24:45-47 col relativo testo greco, che certamente la D.ssa Tinelli conoscerà....

(ai prossimi punti.....)



[Modificato da Aquila-58 19/02/2012 13:35]
19/02/2012 13:40
 
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secondo la Tinelli i TdG "vengono educati ad essere "separati" da "quelli del mondo", i non Testimoni."

I TdG non si separano dai "non Testimoni" come vuol lasciar intendere la Tinelli per farli passare come settari. I TdG mandano i loro figli alle scuole pubbliche insieme ai figli di "non Testimoni". I genitori svolgono un lavoro insieme ai "non Testimoni". Vanno nei cinema e ristoranti frequentati dai "non Testimoni". A qualcuno risulta il contrario?

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
19/02/2012 14:15
 
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Il problema è di cosa intende la dottoressa Tinelli con essere "separati" dal mondo. La sua comprensione sembra dipendere più che da una reale conoscenza dei testimoni di Geova, dalla stesse fonti polemiche da cui trae anche il termine dispregiativo "geovisti". I testimoni di Geova sono "separati dal mondo" né più né meno di quanto non lo fossero i primi cristiani: vivono nel mondo, lavorano nel mondo, studiano nel mondo (i giovani TdG non frequentano, a differenza di molti cattolici, scuola religiose private) ma non ne condividono i principi in contrasto con i precetti cristiani. In questo senso sono "separati" dal mondo e non ne cercano la compagnia.

Questo non significa che i TdG siano un gruppo "chiuso" rispetto a tutto, dato che nel rispetto dei loro principi non rifiutano a priori tutto quello che viene dal mondo: i testimoni di Geova vanno a teatro, al cinema, ai concerti, leggono buona letteratura, fanno sport e vanno in vacanza. E' vero che preferiscono frequentare altre persone della loro fede, ma questo non significa che siano invitati a trascurare o peggio a trattare freddamente amici e parenti che non la condividono.

Anche qui a me pare che la dottoressa Tinelli manchi della necessaria obiettività per chi vuole "studiare" (e non "giudicare") un fenomeno esteso come quello dei testimoni di Geova. Generalizzare, appiattandosi per di più sul pregiudizio dei alcune fonti polemiche, mi pare che rechi un pessimo contributo alla conoscenza dei testimoni di Geova nel loro complesso.

Shalom
[Modificato da barnabino 19/02/2012 14:16]
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19/02/2012 16:20
 
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TdG
Re:
"Chi finanzia le strutture del movimento? Gli adepti...".

Trovo interessante il modo in cui è posta la domanda, ma soprattutto il tono della risposta.

Tecnicamente un gruppo religioso ha due grandi possibilità di finaziamento:

a. Capitale proprio
b. Capitale di terzi

Il finanziamento con capitale proprio non puo' che derivare dai fondatori del gruppo e dai membri associati al gruppo.

Il finanziamento con capitale di terzi puo' derivare da prestiti bancari, prestiti di privati o associazioni esterne al gruppo.

Questi sono concetti discretamente semplici che un'analisi minimamente oggettiva non dovrebbe mancare di riportare. Vorrei trovarli anche nel testo della Tinelli...

Ora trattandosi di un'associazione religiosa mi chiedo cosa direbbero i critici a proposito di un finanziamento bancario, magari con garanzia ipotecaria in stile Scientology.
Allo stesso modo mi chiedo cosa titolerebbero i giornali se domani un facoltoso petroliere donasse qualche milione di Euro a favore di via della Bufalotta.

Da ultimo, mi chiedo quale messaggio si vuole trasferire al lettore rispondendo alla domanda col termine "adepti" piuttosto che "associati" o "membri".

Simon
19/02/2012 20:03
 
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"Esiste una tipologia dei geovisti?", [SM=g27993] si domanda l' autore dell' articolo del periodico Questotrentino, intervistando la D.ssa Tinelli, autrice del libro "Tecniche di persuasione dei testimoni di Geova".

Alcune persone sono inclini a questa scelta [quella di studiare la Bibbia con i cristiani testimoni di Geova, fino alla scelta volontaria di battezzarsi e divenire proclamatori del Regno di Dio...l' aggiunta è mia...], perchè......

Chi meglio di una persona che ha fatto dodici anni fa quella scelta, essendo fiero di averla fatta e ringraziando Geova ogni giorno per questo, e che svolge l' opera di pioniere, andando ogni giorni a predicare (chi scrive...), può spiegare le motivazioni?

Analizzerò quindi l' opinione della D.ssa Tinelli riguardo a questo primo punto, ma solo dopo cena.........
[Modificato da Aquila-58 19/02/2012 20:05]
19/02/2012 21:49
 
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La D.ssa Tinelli afferma:

"La personalità e il vissuto individuale giocano un ruolo fondamentale".

Direi che l' affermazione, in linea di massima, può essere anche condivisibile. Tuttavia, non può essere limitata alla sola scelta di divenire cristiani testimoni di Geova, altrimenti si fa propaganda, non analisi logica....
Certamente, la personalità di un individuo può portare a fare delle scelte che, nella vita, possono condurlo a una sorta di vicolo cieco.
Costui può riflettere sulla qualità della sua vita, porsi delle domande, può insomma scattare un "quid" nella sua coscienza, che può portarlo a rivalutare tutta la sua situazione.
Ma siamo a livello di coscienza indivuduale, e, come detto, la decisione di abbracciare la fede costituisce un percorso interiore talmente profondo che non si può certo sintetizzare in due battute....soprattutto, non si può limitare il tutto ai soli testimoni di Geova. Chiunque abbraccia una fede, che sia la cattolica, l' evangelica, quella dei testimoni di Geova, ecc, ha sicuramente alle spalle un travaglio interiore che va certamente analizzato a 360 gradi, non ridotto a mera propaganda contro un gruppo religioso in particolare.
Idem per il vissuto individuale: la storiella che i "testimoni di Geova abbindolino le persone deboli", ormai, può solo fare la fortuna di certi siti tristemente noti [SM=g7556] , ma non corrisponde alla realtà.
Ogni individuo ha un vissuto, e ogni individuo ha un percorso di vita: sia che lo porti ad abbracciare la fede (qualunque fede), sia che lo porti ad abbracciare un ideologia politica o l' ateismo o l' agnosticismo, in ogni caso ci si trova di fronte a una profonda riflessione interiore.

"Si aderisce"

Non è la parola giusta. Non si aderisce ai cristiani testimoni di Geova "a scatola chiusa".....si fa un percorso volontario, che l' individuo sceglie, e che va rispettato: si passa attraverso lo studio della Bibbia, e poi...è Dio che (eventualmente, se è sua volontà) fa crescere (1 Corinti 3:6-7)....come si vede, la questione è più complessa...

"per la soddisfazione dei propri bisogni"

Mah, direi proprio di no. Come detto sopra, l' individuo che abbraccia la fede (qualunque fede) si rende conto del proprio bisogno spirituale (Mt.5:3).....ma non ci si può certo limitare a soddisfare il proprio bisogno spirituale, al contrario lo si condivide con tutti gli altri.
L' apostolo Paolo scrisse:
"Faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri" (1 Corinti 9:23).....chi ha udito la Parola, non può esimersi dal dire agli altri: "Vieni" (Rivelazione/Apocalisse 22:17)....la massima del cristiano non è quella di soddisfare i propri bisogni, come dice la D.ssa Tinelli, altresì è quella del "dare":
"C' è più felicità nel dare che nel ricevere" (Atti 20:35)...

"Per la difficoltà ad elaborare separazioni, lutti, sofferenze di ogni tipo"

Spero di non interpretare male il pensiero della D.ssa Tinelli....quindi mi auguro di non andare fuori tema rispetto alla sua argomentazione.
Certamente, lo sfascio della propria famiglia, come la perdita di una persona cara e la sofferenza, possono portare la coscienza individuale a porsi delle precise domande, che magari in passato si trascuravano.
Ad esempio, domande sulla morte, sulle sofferenze, ecc.
La mia esperienza individuale può servire da testimonianza: ad un certo punto della mia vita (non avevo apparentemente bisogno di nulla: Ero (sono) felicemente sposato, avevo (ho) due splendidi figli, un ottimo lavoro, ecc,) queste domande me le sono poste.
Per me, scoprire dalla Bibbia che non si muore perchè "Il Signore ha bisogno di un altro angelo in cielo", come fu detto dal parroco al fratello che mi tenne lo studio, quando aveva appena nove anni, dopo che aveva perduto la mamma [SM=g27993] , ma scoprire la verità riguardo alla morte, e soprattutto alla promessa di Dio di cancellare la sofferenza, il dolore, la morte per sempre (Rivelazione/Apocalisse 21:4), è stato come un raggio di sole nel pieno della notte....

"ai gruppi più rigidi giungono le persone che necessitano di un certo autoritarismo e schematismo, attraverso qualcuno che decide per loro con regole precise"

E allora questo non può essere il caso dei cristiani testimoni di Geova, dato che essi sono (scritturalmente) guidati da pastori che non possono in alcun modo "signoreggiare su quelli che sono l' eredità di Dio" (1 Pt. 5:3)...la massima seguita dai pastori della Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova è la seguente:
"Gesù disse: "Voi sapete che i governanti della nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore, e chi vuole essere primo tra voi, sarà vostro schiavo "(Mt. 20:25-27 - CEI)...

"La classe predominante è medio-bassa"

Beh, questo non mi pare un gran problema, francamente...Gesù non andò a scegliersi, come apostoli, Gamaliele, Anna, Caiafa, i Dottori della Legge, ma gli ultimi della classe....poveri pescatori, disprezzati pubblicani (esattori di tasse).....ma ricchi di cuore....

"prevalgono donne, famiglie, anziani"

Direi di no: la Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova è stracarica di giovani, basta andare ad una delle assemblee di distretto o di circoscrizione per accorgersene....e del resto, per ciò che concerne le donne e i vecchi, lo spirito santo, alla Pentecoste, non fu versato anche su di loro?
"Le vostre figlie profetizzeranno....i vostri vecchi sogneranno sogni" (Atti 2:17)...

"molti testimoni di seconda generazione iniziano ad abbandonare il gruppo"

direi proprio di no, cara Dottoressa. La crescita è costante in Italia e addirittura straripante in molti paesi, basta guardare l' annuario....ad esempio, il Ministero del Regno di gennaio 2012 ci informa che è stato raggiunto (in Italia) il nuovo massimo assoluto di proclamatori (245.657)!
Quindi, direi che le cose stanno ben diversamente...


(alle prossime risposte, quando mi sarà possibile.....)







[Modificato da Aquila-58 19/02/2012 22:01]
19/02/2012 22:33
 
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TdG
Mi chiedo inoltre su che basi giuridiche la Dott. Tinelli possa certificare che La congregazione mondiale dei Testimoni di Geova sia una setta nel modo in cui lei intenda setta.

Ricordo alla Gentile Dottoressa Tinelli che proprio lo scorso anno la certificazione che i Testimoni di Geova sono una religione e non una setta proviene dalla Corte Europea Dei Diritti dell'Uomo ,corte che a differenza della DOTT Tinelli ritiene i Testimoni di Geova una religione come le altre .

OVVIAMENTE LA CORTE SI AVVALE DI PROFESSIONISTI e collaboratori a vario titoli dalle più alte credenziali per elaborare i loro verdetti e sentenze,probabilmente tali Professionisti non hanno letto le opere della Dott Tinelli che invito prontamente a spedire la sua letteratura a questi giuristi e professionisti di varie discipline per chissà magari.... fargli cambiare idea sui Testimoni di GEOVA.

Credo però che abbiano qualche difficoltà a riconoscere nella Dott una autorità che possa certificare quale gruppo religioso sia una setta o meno.

[Modificato da (Gladio) 19/02/2012 22:33]
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Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
20/02/2012 00:40
 
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Ci sono altre cose che mi lasciano molto perplesso rispetto all'analisi della Tinelli, ad esempio quando dice che i TdG "conoscono poco la dottrina religiosa nella sua globalità, ma solo a piccoli pezzi, imparati a memoria". Ora, la Tinelli sembra ignorare che il percorso catechetico per arrivare al battesimo, intrapreso quasi sempre in età adulta, richiede mediamente diversi anni ed è sempre preceduto da un'attenta valutazione da parte di almeno tre pastori che valutano, attraverso un centinaio di domande, proprio quello che la Tinelli teme, cioè che la persona si associ ai testimoni di Geova solo per una valutazione emotiva ma senza aver introiettato a sufficienza le dottrine fondamentali della fede.

La scuola di ministero teocratico (a cui, contrariamente a quanto afferma la Tinelli non è obbligatorio essere iscritti) non è certo l'aspetto più importante della nostra attività, né comprende solo un corso di oratoria e comunicazione (a cui si dedicano 20 minuti) ma comprende anche la lettura della Bibbia e il commento settimanale di due o tre capitoli delle Scritture.

Insomma, anche qui la dottoressa Tinelli da l'impressione di essere poco e malinformate e, allo stesso tempi, di insinuare che la fede dei testimoni di Geova non sia sincera ma una forma di non meglio definito "condizionamento", il tutto senza fornirne adeguate motivazioni.

Shalom
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20/02/2012 08:11
 
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TdG
La dott.sa Tinelli, nel suo articolo evidenzia due aspetti che dovrebbero essere riduttivi per i TdG ma che invece trovo a livello personale, costruttivi e positivi. Nel suo articolo dice:


La personalità e il vissuto individuale giocano un ruolo fondamentale. Si aderisce per la soddisfazione dei propri bisogni……………


Matteo 5: 3 “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale, poiché a loro appartiene il regno dei cieli.

Mi sembra in sintonia con quello che disse Gesù, ci rendiamo conto dei nostri bisogni e li soddisfiamo rivolgendoci alla parola di Dio, questo dovrebbe essere il primario bisogno di ognuno che si definisce cristiano.


Ai gruppi più rigidi giungono le persone che necessitano di un certo autoritarismo e schematismo attraverso qualcuno che decide per loro con regole precise.


Geremia 10: 23 So bene, o Geova, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo.
Riconosciamo la nostra limitazione e ci rivolgiamo alla fonte di guida sicura è certa, Geova Dio. Il mondo con la sua autarchia e indipendenza da Dio, in quale condizioni si trova?

Personalmente sono ben felice di rendermi conto dei miei bisogni spirituali e di riconoscere di dipendere completamente da Dio, se per la dott.sa questa è una colpa, sono felice di commetterla.
***************************************************
“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”.
(Isaia 41:10)

****************************************************


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20/02/2012 08:45
 
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La D.ssa Tinelli afferma:

"E' un percorso fatto di molte regole"

Per nulla! Si pensi solo che la Legge di Dio non è più codificata, sulla base del nuovo patto stipulato "in virtù del sangue di Cristo" (Luca 22:20 ; Geremia 31:31-34), ma scritta nel cuore.
L' apostolo Paolo disse:
"Voi siete una lettera di Cristo scritta da noi come ministri, incisa non con inchiostro ma con lo spirito dell' Iddio Vivente, non su tavolette di pietra, ma su tavolette carnali, su cuori" (2 Cor. 3:3).
Per cui, la questione è ben più complessa di come la dipinge la D.ssa Tinelli, poichè coinvolge non solo il cuore ma lo spirito santo di Dio, e mi scusi se è poco....
Il cristiano testimone di Geova non ha un percorso di molte regole (forse starà parlando di altre religioni..), ma ubbidisce ai comandamenti di Dio volontariamente, banalmente perchè "questo è ciò che significa l' amore di Dio" (1 Gv. 5:3), e perchè ritiene consapevolmente che vivere in armonia con i principi divini sia non solo il miglior modus vivendi possibile, ma sia totalmente a nostro beneficio, può allo scopo leggersi il magnifico passo di Isaia 48:17-18.
Come vede, Dottoressa, le cose non stanno come Lei le descrive....

(segue.....)
[Modificato da Aquila-58 20/02/2012 08:51]
20/02/2012 09:32
 
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La D.ssa Tinelli afferma:

e precise tecniche tratte anche dal marketing

Addirittura il marketing!
Leggiamo bene cosa è scritto nell' introduzione al libro della Scuola di Ministero teocratico:
Quando nel 1943 (in piena guerra, mentre altri erano affaccendati in altre....vicende...) fu istituita la scuola nelle congregazioni dei testimoni di Geova, le sue finalità furono così riassunte:
“Preparare tutti gli uomini fedeli, coloro che hanno udito la Parola di Dio e hanno mostrato di riporre fede in essa, perchè siano in grado di insegnare al altri, affinchè ciascuno sua meglio preparato per presentare pubblicamente la speranza che è in lui. Le finalità della scuola rimaste invariate fino ad oggi
”.

Questo è ben in linea con almeno tre passi biblici, quello di Mt 28:19-20, che comanda di “andare e fare discepoli di tutte le nazioni......insegnando loro ad osservare” tutte le cose che Cristo ci ha comandato, quella di 1 Pt. 3:15 Di essere “sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza e profondo rispetto” e infine, col passo di 2 Tim 2:15, che ci esorta a “maneggiare rettamente la parola della verità”.

Pertanto, lo scopo della Scuola di Ministero Teocratico è proprio quello di aiutarci a svolgere nel miglior modo possibile il nostro ministero, non quello di fare marketing (forse sarà il problema di qualche telepredicatore americano, non nostro.....).

La Scuola di Ministero Teocratico (chiunque può entrare in una sala del regno e verificare di persona.....) si svolge una volta la settimana, e in un tempo limitato a una sola mezz' ora, contemplando la lettura della Bibbia e un paio di discorsi basati su temi biblici, che vengono preparati con largo anticipo....oltre a ciò si analizzano i “punti notevoli” dei passi della Bibbia che vengono letti quella settimana.
La scuola, come è stato detto, non è neppure lontanamente obbligatoria. Non esiste alcun obbligo su nulla, perchè ogni servitore di Geova risponde direttamente a Dio e alla propria coscienza del suo operato, e non sottostà ad alcun codice di regole o leggi, cara dottoressa.

Non le viene mai il sospetto che i cristiani testimoni di Geova possano essere come quelli descritti in 2 Cor. 2:17?
Non siamo venditori ambulanti della Parola di Dio, come lo sono molti, ma parliamo come mossi da sincerità, si, come mandati da Dio, in compagnia di Cristo”?
Possibile che non le venga mai questo sospetto?

(segue....)
[Modificato da Aquila-58 20/02/2012 09:33]
20/02/2012 09:55
 
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Ancora dalle affermazioni della D.ssa Tinelli:

"i geovisti"

[SM=g27993]

"sono sottoposti a continui impegni di carattere non necessariamente spirituale, ma anche formativo"

Nulla di più lontano dalla realtà, cara dottoressa.
Il cristiano testimone di Geova ubbidisce volontariamente al comando scritturale di "andare e fare discepoli" e di rendere testimonianza (attenzione; testimonianza! Ne parleremo...) al regno di Dio prima che sopraggiunga la fine (Mt. 28:19-20 ; Mt. 24:14), e svolge quest' opera "chi il trenta, chi il sessanta,chi il cento" (Mt. 13:23), in base alle proprie possibilità familiari, lavorative, ecc......sempre tenendo presente che il cristiano testimone di Geova non sottostà ad alcuna regola scritta (da noi non esiste, dato che la Legge di Dio, come detto, è scritta nel cuore per l' operato dello spirito santo...), ma rende conto del suo operato individualmente a Geova e alla propria coscienza....
Oltre alla scuola di Ministero Teocratico (un adunanza settimanale) e l' adunanza domenicale (o il sabato) in cui vi è un discorso pubblico e lo studio della Torre di Guardia, oltre alla scuola dei pionieri che viene fatta di tanto in tanto, oltre alle tre assemblee annuali, il cristiano testimone di Geova non ha altro impegno di carattere "formativo" (che roba è?)....gli impegni sono solo di carattere spirituale, come ad esempio leggere e studiare la Bibbia ogni giorno.
Anche qui, ovviamente, nessuna regola, ci mancherebbe solo: sta al singolo individuo, sulla base del tempo che ha a disposizione e della sua volontà.
Ad esempio, chi scrive dedica ogni giorno almeno un' ora di studio personale della Bibbia (che svolgo in maniera accurata, studiando anche il testo greco dei passi biblici per ciò che concerne il N.T.), ma si tratta di un mio modo di procedere, basato su una mia scelta...altri fratelli hanno il loro modo e i loro tempi di leggere la Bibbia...insomma, la più assoluta libertà, cara dottoressa....
Altri impegni non ne abbiamo, se non godere della compagnia dei nostri fratelli quando possiamo, al di fuori delle attività spirituali...

(segue.....)

[Modificato da Aquila-58 20/02/2012 10:01]
20/02/2012 10:36
 
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Continua la D.ssa Tinelli:

"Poi apprendono le modalità per fare proselitismo, ad esempio come modulare la voce o rispondere alle obiezioni".

Prendo solo questo punto, perchè al resto è stato già risposto..

E qui Lei commette un grave errore, dottoressa....non me ne voglia.

I cristiani testimoni di Geova non svolgono affatto opera di proselitismo.

I cristiani testimoni di Geova, come detto, ubbidiscono volontariamente al comando scritturale di "andare e fare discepoli....insegnando" tutte le cose che Cristo ci ha comandato (Mt. 28:19-20).

Non è cosa di poco conto, lo sa?

Non dice la Scrittura che "[Cristo] è responsabile di salvezza eterna"?
Per tutti, indifferentemente?
No, il passo afferma "per tutti quelli che gli ubbidiscono" (Ebrei 5:9)....di qui l' importanza di insegnare ciò che Cristo ci ha comandato e di osservarlo, sulla base del passo matteano già evidenziato....

Oltre a questo, i cristiani testimoni di Geova svolgono un' opera del tutto particolare, predetta da Gesù come parte del segno composito della sua parousìa (Mt.24:3):

"E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza (martyrion) a tutte le nazioni, e allora verrà la fine" (Mt. 24:14).

Come vede, sulla base del sostantivo greco martyrion, qui presente, la nostra è opera di testimonianza, non di proselitismo!

Svolta quando?
In un tempo particolare, quello che stiamo vivendo, e prima che sopraggiunga la fine, come afferma Gesù stesso.

Infatti, come dicevo, quella predetta in Mt. 24:14 è l' opera che noi svolgiamo, e fa parte di un segno composito che contraddistingue la parousìa di Cristo (Mt. 24:3-14).

Ora, possono sorgere delle obiezioni, su cui non mi addentro in questa sede.
Dato che noi sosteniamo, sulla base delle prove bibliche, che il tempo che stiamo vivendo è già quello della parousìa (presenza) di Cristo, sorgono sovente delle obiezioni (io stesso rispondo molte volte su questo specifico argomento...) riguardo a questo aspetto.

La Scuola di Ministero ci aiuta proprio in questo: a prepararci a rispondere a queste obiezioni per testimoniare nel modo migliore la buona notizia del regno che portiamo, e il modulare la voce non è operazione di...marketing, poichè, banalmente, in un luogo è scritto:

"la vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno" (Colossesi 4:6)..

Come vede, la Scuola ci aiuta in tal senso, non per fare proselitismo (come ho spiegato, noi non ne facciamo affatto) ne operazioni di marketing (quelle le lasciamo alle aziende...) ma ad esempio per operare nel miglior modo possibile quel che l' apostolo Paolo ci esorta a fare...


(segue.....)
[Modificato da Aquila-58 20/02/2012 10:46]
20/02/2012 11:00
 
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Prosegue la D.ssa Tinelli:

CHI FINANZIA LE STRUTTURE DEL MOVIMENTO?

Lasciamo rispondere il libro "Ragioniamo facendo uso delle Scritture" a pagina 391?

Com’è finanziata l’opera dei testimoni di Geova?
"Tramite contribuzioni volontarie, come avveniva fra i primi cristiani. (2 Cor. 8:12; 9:7) Alle loro adunanze non si fanno mai collette; né essi vanno in giro a chiedere elemosine. Eventuali contribuzioni offerte da persone interessate vengono impiegate per promuovere l’opera mondiale di istruzione biblica svolta dai Testimoni.
I Testimoni non sono pagati per andare di casa in casa o per offrire letteratura biblica per le strade. Ciò che li spinge a parlare degli amorevoli provvedimenti di Dio per il genere umano è l’amore verso Dio e il prossimo.
La Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, un ente giuridico religioso impiegato dai testimoni di Geova, fu costituita nel 1884 in conformità della Legge sugli enti non lucrativi del Commonwealth di Pennsylvania, negli USA. Perciò, per legge, non può essere, e non è, una società con scopi lucrativi, né ci sono persone che traggono qualche profitto mediante essa. Lo statuto della Società dichiara: “[La Società] non si propone il guadagno o profitto pecuniario, incidentalmente o in altro modo, per i suoi membri, direttori o dirigenti”.

La D.ssa Tinelli può dimostrare il contrario?

Se si, siamo pronti a leggere ciò che eventualmente scriverà in proposito, e a rispondere alla sue affermazioni.....

(segue.....)
20/02/2012 11:19
 
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Vado a concludere su alcuni punti delle affermazioni della D.ssa Tinelli.

"Gli adepti, primariamente" [si parla del finanziamento delle strutture del movimento]:


Mi consenta di dirle che il termine adepto non è per nulla adatto.
Il mio dizionario etimologico da del termine il seguente significato:

"seguace di una setta, di un partito, di una società segreta".


Ora, le ho spiegato in che senso (e solo in quel senso) i cristiani testimoni di Geova possano essere considerati una setta, basta che Lei vada a rileggere il mio post......è ovvio che il senso segnalato dal dizionario etimologico varia enormemente sia il significato latino che quello greco da cui traiamo il termine, e lo varia in senso negativo e dispregiativo.....ma Le ho già spiegato tutto questo precedentemente.

Va da se, quindi, che la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova non abbia "adepti", ma persone che ascoltano il messaggio del regno, lo accettano di cuore (e questo comporta un profondo percorso interiore, nella coscienza dell' individuo, a cui ho già accennato...), studiano la Bibbia e, se desiderano, mettono in pratica ciò che hanno imparato, costituendo parte integrante di una fratellanza mondiale, qualunque ruolo poi si ricopra all' interno della Congregazione medesima (1 Cor. 12:14-26)....come vede, è ben diverso dall' essere "adepti".....

(segue....)
[Modificato da Aquila-58 20/02/2012 11:21]
20/02/2012 11:42
 
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Solo poche cose, perchè al resto ho già risposto...


"In famiglia ognuno deve possedere la sua biblioteca personale teologica, e questo sicuramente porta tanto denaro alla sede centrale"


Che in famiglia ognuno debba possedere qualcosa o fare qualcosa non corrisponde assolutamente al vero.....il cristiano testimone di Geova può volontariamente formare e arricchire la propria biblioteca (se ne ha una) prendendo ciò che reputa possa servirgli per il ministero, lo studio personale e la preparazione alle adunanze, facendo, se desidera, una contribuzione volontaria per l' opera di ristampa, sulla base di 2 Cor. 9:7.
Non c' è nulla di imposto, nè a livello di possesso di libri, nè a livello di contribuzioni....chiunque frequenta i cristiani testimoni di Geova può testimoniarlo chiaramente.....


"Poi c' molto lavoro di volontariato, anche pratico, tipo coltivare la terra nella case dei vertici, il che sicuramente porta tanti benefici economici all' intera organizzazione"


L' opera dei cristiani testimoni di Geova è, interamente, opera di volontariato.
Si prenda ad esempio la rivista Torre di Guardia, che con la sua tiratura mondiale rappresenta (se non erro) la rivista più diffusa del globo.

Come Lei potrà verificare, non c' è nella rivista alcuna pubblicità all' interno di essa, ma è interamente opera di volontariato per promuovere la diffusione del messaggio del regno di Dio "in testimonianza a tutte le nazioni".

Lo stesso lavoro pratico (tipo coltivare la terra) viene svolto dai membri delle famiglie Betel in ogni nazione, non c' è qualcuno che "viene a coltivare nella case dei vertici", ma che vuol dire?

Gli stessi membri delle famiglie Betel, come detto, si adoperano per svolgere volontariamente questi compiti, così come gli stesso fratelli si adoperano per costruire le sale del regno (basta vedere ad esempio la Sala del regno di Roseto degli Abruzzi, un gioiello interamente costruito con l' opera delle nostre stesse mani....).

Tutto qui, dottoressa.

Spero che le mie spiegazioni possano aver contributo a fornirle un quadro differente di quella che è, realmente, la Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova.

Grazie.



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