Alcuni teologi stanno mettendo in dubbio che la croce sia un simbolo appropriato del cristianesimo per i suoi legami con la violenza, scrive il Dallas Morning News. I teologi incoraggiano l’uso di simboli che richiamino alla mente la vita di Gesù anziché la sua morte. La croce “incoraggia un culto della morte”, ha detto la teologa Catherine Keller della Drew University Theological School di Madison (New Jersey, USA). “Nessuno vorrebbe una sedia elettrica o un nodo scorsoio come uno dei principali simboli di fede, ma questo è ciò che useremmo se Gesù fosse messo a morte oggi dallo stato”.
La croce era già in uso duemila anni prima di Cristo in Mesopotamia. È presente addirittura in incisioni rupestri scoperte in Scandinavia che risalgono all’età del bronzo. Sven Tito Achen, storico danese ed esperto di simboli, ha scritto che presso i pagani la croce era “un simbolo magico . . . che assicurava protezione e portava fortuna”. (Symbols Around Us) Non sorprende che la New Catholic Encyclopedia affermi: “La croce è presente sia in culture precristiane che non cristiane, dove assume prevalentemente un significato cosmico o attinente alla natura”. Perché allora le chiese hanno fatto della croce il loro simbolo più sacro?
William E. Vine, noto biblista inglese, fa questa nuda descrizione dei fatti: “Verso la metà del III secolo d.C. . . . i pagani furono accettati nelle chiese . . . e fu loro permesso in larga misura di ritenere i loro segni e simboli pagani. Quindi il Tau o T, . . . con la parte trasversale abbassata, venne adottato”. — Vine’s Expository Dictionary of Old and New Testament Words.
[Modificato da (garoma) 05/03/2012 21:06]
***************************************************
“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”. (Isaia 41:10)
****************************************************