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Perché gli ex-testimoni di Geova sono i primi a non condividere e appoggiare le campagne apostate?

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2018 09:49
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25/11/2012 13:25
 
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Re: spiegazioni favolistiche e realtà dei fatti
EverLastingLife, 25/11/2012 10:37:



Perché proprio gli ex testimoni di Geova mostrano così scarsa convinzione nelle campagne apostate?

Secondo un rappresentante dell’isolato, e sparuto, gruppo degli ex-tdG dissidenti, tale atteggiamento sarebbe ereditato dalla loro precedente esperienza da testimoni, nella quale essi erano abituati dall’Organizzazione a seguire dettami e orientamenti prestabiliti e a delegare a terzi (= Dio, l’Organizzazione stessa etc.) la soluzione ai problemi.

Egli conclude quindi (il testo fra parentesi quadre è mio):


Quando escono dal gruppo sono comprensibilmente devastati [secondo lui] ma il modo di affrontare la vita e la loro attitudine mentale rimane la stessa. Pensano, nella maggior parte dei casi inconsciamente, che prima o poi qualcuno, non si capisce chi, cambierà le cose. Non solo, spesso quando comprendono cosa gli è accaduto si girano dall'altra parte cercando di recuperare il tempo perduto e fanno finta che il problema testimoni di Geova non esista più.



Interessante questa tendenza all’autoconvincimento, che crea una spiegazione ‘su misura’ finalizzata a nascondere, a loro stessi e sperabilmente a chi li segue, una verità tanto palese quanto semplice.

Sembra cioè che tali fuoriusciti dissidenti non accettino che la stragrande maggioranza dei disassociati NON CONDIVIDE la loro visione catastrofica delle conseguenze dell’espulsione / auto espulsione dal gruppo. Come non condivide molte altre critiche.

I motivi possono essere diversi, diversi fra di loro e molto diversi anche dalla versione di comodo che si è prima riportata.

- Gli ex-tdG in generale non sono d’accordo che queste descrizioni, esasperate fino alla paranoia, quasi sempre mutuate da resoconti anonimi e somiglianti fra loro nello stile, nella cronaca, nella scelta delle parole, corrispondano in misura ragionevole alla realtà dei fatti;

- concordano con le motivazioni di tale provvedimento disciplinare (= sono consapevoli di aver trasgredito a norme morali / spirituali che nella sostanza condividono) e hanno conservato sufficiente dignità da non atteggiarsi a martiri, lasciando intendere di essere dalla parte del giusto;

- realizzano che determinate iniziative (tipo manifestazioni con 25 partecipanti) equivalgono a cause perse in partenza, per non parlare della sfida al ridicolo che rappresentano;

- più semplicemente non gliene frega niente del loro vissuto da testimoni di Geova e, per dirla con Introvigne, ‘rifluiscono nella vita normale’.

Esiste cioè, non solo nei testimoni di Geova che difendono le proprie scelte, ma anche nella quasi totalità degli ex, una consapevolezza di fondo che rende tale ideologia, tali campagne, tale propaganda anti-testimoni completamente destituite di valore e indegne di considerazione. Non si può tentare di convincere gli altri di qualcosa a cui si attribuisce scarsa serietà e verosimiglianza, e viceversa cercare di farlo equivarebbe a fare torto alla propria onestà.

Nessuna meraviglia, peraltro, che viceversa taluni che non sono mai stati testimoni di Geova trovino facile aderire a determinate iniziative. Essi in qualche caso vi riservano un interesse strumentale (ad esempio di lotta cattolicarda al proselitismo per il quale i tdG sono noti), in qualche altro, privi della cognizione di causa che solo l’esperienza diretta può fornire, si sentono in dovere di appoggiarle perché ripongono credito nella visione del mondo dei testimoni di Geova distorta dagli specchi deformanti degli apostati, populistica e infarcita di retorica (il vocabolario, di sapore quasi ottocentesco, ormai è rifritto alla nausea: ostracismo, angherie, lavaggio del cervello, condizionamento mentale etc. etc.).

Queste le mie riflessioni. Che ne pensate?



La stragrande maggioranza degli ex testimoni che conosco, che ho visitato e con essi impostato un "piano di rientro" mi conferma di avere ancora nel cuore Geova, la Verità, l'affetto dei conservi e d'essere consapevoli del bene prezioso, in termini di spiritualità ed associazione, perduto.
Molti di essi mi confermano di non riuscire ad avere la forza di compiere i passi necessari per tornare a Geova perchè indeboliti dalle ansie della quotidianità e per il regresso dovuto alla mancanza di adeguato cibo spirituale ma, pur conducendo una vita disallienata ai principi e norme morali, non hanno alcun rancore nei confronti della congregazione nè alcun desiderio di combattere contro coloro che un tempo sono stati i propri fratelli.

Sono relativamente pochi quindi coloro che hanno voglia e tempo di promuovere campagne denigratorie contro il popolo di Geova.
Quei pochi depressi, vittime e nel contempo responsabili del loro stato di infelicità non affascinano nessuno.
I perdenti non hanno seguito ma i vincenti sono, invece, come locomotive trainanti.
Ecco quindi un'altra ragione per cui tali manifestazioni promosse dagli apostati sono disertate ma, al contrario, le adunanze dei testimoni di Geova sono costantemente benedette dai nuovi innesti.

[SM=g7255]
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