Io sono dell'idea che la maggior parte di ex testimoni di Geova non abbia alcun rancore verso la propria religione, la maggior parte è uscita perché non si riteneva in grado, o semplicemente non voleva, più vivere secondo certe norme morali e dunque coerentemente rispetta i suoi ex fratelli, quella degli "apostati" veri e propri resta una minoranza a cui solo il web ha dato una certa voce, ma in realtà ha un seguito molto basso, fatto per lo più da non testimoni di Geova che ci avversano per altre ragioni.
Anche tra coloro che, comunque, sono in aperto dissenso con noi prevale l'intelligenza, perché alla fine lo "scopo" di queste campagne appare ambiguo... è "contro" qualcosa o contro qualcuno? Alla fine chi diventerebbe il logico bersaglio delle loro campagne? Che vantaggio potrebbero averne loro personalmente? Infatti queste campagne richiamano sempre ad un ipotetico "vantaggio" per la società che sarebbe protetta da pericolosi "manipolatori" e "rovina famiglie". Chiaro che chi è stato testimone di Geova sincero non può (in buonafede) credere che davvero si possa accusare i suoi ex fratelli di queste cose, o pensare davvero di "ripulire" la società eliminando (come, poi?) fisicamente i testimoni di Geova.
Insomma, io credo che anche tra gli ex prevalga la buonafede e l'intelligenza, a fronte di una minoranza xenofoba e razzista che porta avanti obiettivi palesemente violenti e intolleranti, dietro cui è difficile non vedere secondi fini politici.
Shalom
[Modificato da barnabino 25/11/2012 16:37]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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