I primi cristiani credevano che tutte le strade portavano a Dio?

Ne vogliamo parlare?

Beh... non è un caso che i cristiani fossero perseguitati dall'Impero Romano, proprio perché il cristianesimo ai loro occhi si presentava come una religione intollerante e esclusivista. Ai romani non interessava che i cristiani adorassero Geova, Gesù o chissà chi altro, interessava che i cristiani onorassero anche i loro dei, in una sorta di panteismo... come dire, a più dei ci votiamo, anche quelli che non conosciamo, meglio è!

Diverso era il cristianesimo che ribadisce la pretesa ebraico dell'esistenza di un solo Dio e Creatore, e comunque della sua supremazia rispetto agli dei e signori mondani, compreso l'Imperatore, che era considerato un dio. Il punto di vista di Cristo è chiaro, vi sono solo due strade, quella della vita e quella dell'annientamento, non esiste una "terza via". Questo concetto è poi ripreso dai discepoli, per esempio Giacomo: "Adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio". Anche per Paolo non c'è alcuna possibilità di amicizia o associazione con il mondo: "Poiché quale associazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale partecipazione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O quale parte ha il fedele con l’incredulo? E quale accordo c’è fra il tempio di Dio e gli idoli?".

Shalom

Bene, visto che qualcuno recentemente ha associato questa convinzione, che è anche quella dei tdG, all'essere "intolleranti ed estremisti" (non si capisce bene in cosa consista l'intolleranza e l'estremismo), possiamo quindi ben dire che dire questo dei tdG significa - da parte di queste persone - qualificare anche il messaggio di Cristo e dei primi cristiani come "intollerante ed estremista".

E' naturale che chi più è convinto che la propria strada sia giusta, più si impegna nel voler salvare altri diffondendo il messaggio salvifico, e questo è la base del cristianesimo.

Senza l'unicità ed esclusività di quel messaggio non ci sarebbe stato Cristo, non ci sarebbe stata possibilità di riscatto per l'umanità: a che pro, infatti, istituire quell'unica Via quando sarebbe stato possibile salvarsi semplicemente per altre strade?

Di intollerante ed estremistico, nel vivere la Verità biblica come i primi cristiani, non c'è niente che possa essere considerato tale col metro delle Sacre Scritture.
Forse alcuni preferirebbero un rassicurante "resta come sei", o un "continua a praticare quel che usualmente fai", o un "non devi cambiare nè rinunciare a nulla, Dio accetta tutti".
Un atteggiamento del genere si ottiene solamente degradando la propria fede a una come tante.
Ma agire in quel modo significherebbe sia snaturare completamente il messaggio cristiano - che invece vive di unicità, esclusività e conversione - e dall'altra parte prendere in giro chi ci ascolta.
E, da cristiani, preferiamo essere considerati "estremisti" da alcuni che preferirebbero veder approvate le loro credenze di comodo, piuttosto che avere sulla coscienza la vita di molti.