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Lo scienziato: "è possibile resuscitare un morto"

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2013 22:27
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04/03/2013 20:32
 
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Secondo uno scienziato americano sarebbe possibile, entro certi limiti, riportare in vita un morto.

Uno scienziato statunitense sostiene che sia possibile riportare in vita una persona dichiarata deceduta, affermando che la scienza sta riscrivendo i confini tra la vita e la morte


Non stiamo parlando del biblico Lazzaro né tantomeno del romanzo di Mary Shelley, Frankenstein, ma di quanto affermato dal professor Sam Parnia, della Stony Brook University School of Medicine, il quale ha pubblicato un libro dal titolo emblematico: “Erasing Death: The Science That is Rewriting the Boundaries Between Life and Death” (Cancellare la morte: la scienza sta riscrivendo i confini tra la vita e la morte).

In questo suo libro, presentato la scorsa settimane alla trasmissione televisiva della americana NBC, “Today Show”, lo scienziato ribadisce come una persona che sia dichiarata clinicamente morta possa invece essere riportata in vita.
Come? Lo spiega lo stesso professore: «I progressi negli ultimi 10 anni ci hanno dimostrato che dopo che una persona muore, si trasforma in un cadavere soltanto quando le sue cellule cerebrali cominciano a morire – riporta Discovery News – Anche se la maggior parte delle persone pensa che questo avviene in soli quattro o cinque minuti, ora sappiamo che in realtà le cellule cerebrali sono vitali per un massimo di otto ore... Adesso sappiamo che è solo dopo che una persona si è trasformata in un cadavere che le sue cellule stanno davvero morendo, e se quindi manipoliamo quei processi, siamo in grado di riavviare il cuore e riportare una persona in vita».

Quanto suggerito dal dottor Parnia, in realtà, non è nuovo. Già precedenti scienziati avevano ribadito come una persona si potesse dichiarare davvero morta soltanto quando comparivano inequivocabili segni di morte come il gonfiore, la putrefazione e simili. Fino a quel momento, si riteneva per esempio nel ‘700, il deceduto doveva essere tenuto sotto osservazione, perché avrebbe anche potuto risvegliarsi.

Secondo il dottor Parnia, non ci si deve stupire di certe convinzioni perché questi concetti sono conosciuti ai medici da molti decenni. La coscienza, sottolinea Parnia, non s’interrompe improvvisamente quando il cuore smette di battere.
Ma le convinzioni contrastanti su come e quando dichiarare una persona realmente deceduta dimostrano che linea di demarcazione tra la vita e la morte rimane oscura ancora oggi.

www.lastampa.it/2013/03/04/scienza/benessere/medicina/lo-scienziato-e-possibile-resuscitare-un-morto-V8K5FSwAfLUy8UUC7StY7N/pag...
04/03/2013 20:46
 
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Beh, Lazzaro però...

Altroché 8 ore..

Non ci sono dubbi che fosse un miracolo.
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Forum dei Testimoni di Geova
04/03/2013 21:25
 
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Re:
Amalia 52, 04/03/2013 20:32:


La coscienza, sottolinea Parnia, non s’interrompe improvvisamente quando il cuore smette di battere.



[SM=g27993] Macabro.....davvero inquietante..... [SM=g27993]



''Poiché ci sono molti uomini insubordinati, inutili chiacchieroni e ingannatori della mente...A questi è necessario chiudere la bocca, poiché questi stessi uomini continuano a sovvertire intere case, insegnando cose che non dovrebbero....''(TITO 1:10,11)


Forum Testimoni di Geova
04/03/2013 21:42
 
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eccomi
puzzo ancora un pochetto
ma sono in piedi [SM=x1910950] [SM=x1910950] [SM=x1910950]
04/03/2013 21:51
 
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Morte clinica è l'interruzione dell'attività cardiaca e respiratoria e si può indurre in certe procedure chirurgiche, per esempio con l'ipotermia; si ritorna a respirare e a far battere il cuore con procedure rianimatorie polmonari e cardiache.

La morte clinica non è la morte cerebrale che è l'interruzione dell'attività carebrale irreversibilmente compromessa

In caso di arresto cardiaco la coscienza si interrompe entro 10 secondi circa perchè ai centri cerebrali della coscienza non arriva sangue.
La coscienza si interrompe bruscamente per insufficienza di sangue al cervello in caso si svenimento (sincope) che è molto comune; non ci vuole tanto per interrompere la coscienza.

In arresto cardiaco se si fanno procedure rianimatorie come il massaggio cardiaco esterno esse a volte sono sufficienti per mandare un poco di sangue al cervello e la cosscienza può essere alterata ma mantenuta per più tempo

Alcune cellule di specifiche aree cerebrali cominciano a morire dopo 4-5 minuti di mancanza di ossigeno al cervello, comportando danni cerebrali. La temperatura corporea e cerebrale abbassata, riducendo il consumo energetico cerebrale, prolunga il tempo di vitalità dei neuroni e diminuisce il danno neurologico e neuronale.

E' parte delle linee guida recenti in caso di arresto cardiaco rianimato l'istaurare ipotermia per proteggere il cervello.



Il calciatore Muamba lo scorso anno ha avuto in campo una interruzione dell'attività elettrica cardiaca efficace per pompare sangue mi pare per più di un'ora (78 minuti), accertata con utilizzo di defibrillatore: durante questo periodo non fu cosciente ed era in stato di morte clinica ma ora è sano e vegeto e fa il giornalista sportivo.
Mi risultano anche casi clinici di persone rianimate e senza gravi danni neurologici dopo ore di arresto cardiaco accidentale o intenzionale a basse temperature: una giovane è andata in arresto cardiaco appena soccorsa dall'ambulanza e si è tentato di rianimarla senza ottenere attività cardiaca efficace per più di un'ora e all'inizio aveva una temperatura corporea di 15 gradi; è tornata al suo lavoro.

Ho visto alla televisione parecchi anni fa una storia, non so quanto attendible, all'interno di un programma che parlava delle resurrezioni, in cui nell'ottocento un figlio sulla ventina di un padrone di campi di lingua inglese, che lavorava nei campi, fu colpito per errore dai denti dell' attrezzo che serviva per caricare il lavoro dei campi o forcone su un carro. Ne è seguito un problema respiratorio a cui è seguita la morte.

Due dottori conoscenti del padre hanno accertato la morte e mentre si allontanavano dal cadavere si sono messi a discutere sulla causa della morte: uno diceva che era stato il problema respiratorio mentre l'altro sosteneva una causa principalmente cerebrale.
La discussione tra i due è ripresa anche poco dopo il funerale del giovane.

Questo giovane si è risvegliato nella cassa sotto terra già seppellito.
I due discutevano sulla causa della morte e perciò hanno deciso di riesumare il cadavere per accertamenti.

Messo il cadavere su un tavolo e avendo uno cominciato ad incidere, il giovane che era cosciente ebbe una reazione emotiva fortissima che provocò un segno che non ricordo suol quale uno dei due dottori richiamò l'attenzione e infine fu resuscitato.

Per fortua del giovane la questione della causa della morte non fu lasciata cadere e non si risolve come in una commedia di Molière dove uno dei capi dei dottori dice a due dottori che litigavano sul trattamento di un paziente: lei dottor Rossi conceda al dottor Bianchi di fare un salasso e il dottor Bianchi le concederà di fare dare un emetico, cioè un vomitorio al paziente.

Se la linea di demarcazione tra la vita e la morte rimane oscura ancora oggi, come nella storia del giovane di cui sopra, forse una franca discussione sulle cause della morte potrà portare a vedere che il paziente (giovane) è ancora vivo. Cioè fino CHE NON SI SA CON CERTEZZA LA CAUSA DELLA MORTE LA PERSONA E' VIVA
04/03/2013 21:58
 
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speculator, 04/03/2013 21:51:


Morte clinica è l'interruzione dell'attività cardiaca e respiratoria e si può indurre in certe procedure chirurgiche, per esempio con l'ipotermia; si ritorna a respirare e a far battere il cuore con procedure rianimatorie polmonari e cardiache.

La morte clinica non è la morte cerebrale che è l'interruzione dell'attività carebrale irreversibilmente compromessa

In caso di arresto cardiaco la coscienza si interrompe entro 10 secondi circa perchè ai centri cerebrali della coscienza non arriva sangue.
La coscienza si interrompe bruscamente per insufficienza di sangue al cervello in caso si svenimento (sincope) che è molto comune; non ci vuole tanto per interrompere la coscienza.

In arresto cardiaco se si fanno procedure rianimatorie come il massaggio cardiaco esterno esse a volte sono sufficienti per mandare un poco di sangue al cervello e la cosscienza può essere alterata ma mantenuta per più tempo

Alcune cellule di specifiche aree cerebrali cominciano a morire dopo 4-5 minuti di mancanza di ossigeno al cervello, comportando danni cerebrali. La temperatura corporea e cerebrale abbassata, riducendo il consumo energetico cerebrale, prolunga il tempo di vitalità dei neuroni e diminuisce il danno neurologico e neuronale.

E' parte delle linee guida recenti in caso di arresto cardiaco rianimato l'istaurare ipotermia per proteggere il cervello.



Il calciatore Muamba lo scorso anno ha avuto in campo una interruzione dell'attività elettrica cardiaca efficace per pompare sangue mi pare per più di un'ora (78 minuti), accertata con utilizzo di defibrillatore: durante questo periodo non fu cosciente ed era in stato di morte clinica ma ora è sano e vegeto e fa il giornalista sportivo.
Mi risultano anche casi clinici di persone rianimate e senza gravi danni neurologici dopo ore di arresto cardiaco accidentale o intenzionale a basse temperature: una giovane è andata in arresto cardiaco appena soccorsa dall'ambulanza e si è tentato di rianimarla senza ottenere attività cardiaca efficace per più di un'ora e all'inizio aveva una temperatura corporea di 15 gradi; è tornata al suo lavoro.

Ho visto alla televisione parecchi anni fa una storia, non so quanto attendible, all'interno di un programma che parlava delle resurrezioni, in cui nell'ottocento un figlio sulla ventina di un padrone di campi di lingua inglese, che lavorava nei campi, fu colpito per errore dai denti dell' attrezzo che serviva per caricare il lavoro dei campi o forcone su un carro. Ne è seguito un problema respiratorio a cui è seguita la morte.

Due dottori conoscenti del padre hanno accertato la morte e mentre si allontanavano dal cadavere si sono messi a discutere sulla causa della morte: uno diceva che era stato il problema respiratorio mentre l'altro sosteneva una causa principalmente cerebrale.
La discussione tra i due è ripresa anche poco dopo il funerale del giovane.

Questo giovane si è risvegliato nella cassa sotto terra già seppellito.
I due discutevano sulla causa della morte e perciò hanno deciso di riesumare il cadavere per accertamenti.

Messo il cadavere su un tavolo e avendo uno cominciato ad incidere, il giovane che era cosciente ebbe una reazione emotiva fortissima che provocò un segno che non ricordo suol quale uno dei due dottori richiamò l'attenzione e infine fu resuscitato.

Per fortua del giovane la questione della causa della morte non fu lasciata cadere e non si risolve come in una commedia di Molière dove uno dei capi dei dottori dice a due dottori che litigavano sul trattamento di un paziente: lei dottor Rossi conceda al dottor Bianchi di fare un salasso e il dottor Bianchi le concederà di fare dare un emetico, cioè un vomitorio al paziente.

Se la linea di demarcazione tra la vita e la morte rimane oscura ancora oggi, come nella storia del giovane di cui sopra, forse una franca discussione sulle cause della morte potrà portare a vedere che il paziente (giovane) è ancora vivo. Cioè fino CHE NON SI SA CON CERTEZZA LA CAUSA DELLA MORTE LA PERSONA E' VIVA




non esistono marchingegni tecnici che possono misurare se sei ancora vivo o no con il cuore che ti batte ancora, ma anche se non ti batte, non è la prima volta che persone dichiarate morte dopo 24 ore si risvegliano

04/03/2013 23:53
 
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Purtroppo, per motivi di lavoro, ho partecipato a diversi accertamenti di morte, eseguiti tutti nel reparto di rianimazione e vi posso assicurare, che quelli "dichiarati morti" lo sono veramente. Tuttavia ci sono diversi "livelli" di coma, e dai primi ci si sveglia facilmente.

Molti, quando devono dare disposizioni circa le proprie volontà di fine vita, temono che firmando una dichirazione che autorizza a "staccare le macchine", si corra il rischio di "risvegliarsi" in una bara. questo non è possibile e se può interessare vi spiegherò in breve, in cosa consiste "l'accertamento di morte". [SM=g7422]
rip
05/03/2013 00:30
 
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a Dispensa


Si scuote abbastanza energicamente la persona che giace di solito per terra alle spalle e si dice: "signore mi sente?" due o tre volte.
Se non da' nessun risposta e il respiro non è normale si deve allertare il 118 per arresto cardiaco in atto, che è seguito entro pochi minuti da morte clinica se non si interviene adeguatamente.

Applicare degli elettrodi di rilevazione al petto-cuore permette la determinazione del battito cardiaco e dell'attività elettrica cardiaca e automaticamente il defibrillatore dice se si deve defibrillare cioè dare la scarica o che altro si deve fare.

Si usava la ricerca del polso carotideo ma pare che hanno deciso che si perda tempo e la procedura non sia affidabile.

So che una ditta olandese ha una piccola macchinetta della grandezza di due o tre monete da due euro (CPR check ) che applicata alla carotide dice se c'è polso o no e mi pare sarebbe molto utile; ma non sono riuscito a trovare su internet altro su questa macchinetta.

Esistono poi in ospedale strumenti sofisticati per determinare se c'è attività elettrica cardiaca e se il cuore non batte si muore.

Molti si sono risvegliati nell'obitorio o nelle casse da morto coi certificati di morte già firmati.


ripizzico.testi ho partecipato a diversi accertamenti di morte, eseguiti tutti nel reparto di rianimazione e vi posso assicurare, che quelli "dichiarati morti" lo sono veramente.

Per la dichiarazione di morte ci sono delle procedure legali da seguire; questo non garantisce che queste procedure siano seguite se i medici si comportano illegalmente o con leggerezza.

Puoi assicurare sulla tua vita che quelli dichiarati morti lo sono realmente??
se hai qualche dubbio pensaci

se non hai dubbi questo non basta a garantire che quelli dichiarati morti lo siano realmente


Tuttavia ci sono diversi "livelli" di coma, e dai primi ci si sveglia facilmente.

il coma non ha niente a che fare con la morte
05/03/2013 00:51
 
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E' possible ma prima deve inparare a riscutare I denti?
[SM=g7350]
05/03/2013 00:51
 
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Per la dichiarazione di morte ci sono delle procedure legali da seguire; questo non garantisce che queste procedure siano seguite se i medici si comportano illegalmente o con leggerezza.

Puoi assicurare sulla tua vita che quelli dichiarati morti lo sono realmente??
se hai qualche dubbio pensaci

se non hai dubbi questo non basta a garantire che quelli dichiarati morti lo siano realmente



hai mai fatto un accertamento di morte speculator?
rip
05/03/2013 14:05
 
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Anche qui bisognerebbe rispondere, come abbiamo detto per il cervello, alla domanda: Cosa si intende per mente, pensiero e coscienza? Solo quando si saprà di più su queste cose, si potranno dare risposte più convincenti.

E l'informazione perduta dove va a finire?

Penso che sia tutto questione di Qubit di informazione.

Ciao
anto_netti
05/03/2013 14:15
 
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hai mai fatto un accertamento di morte speculator?


Non ho mai fatto un accertamento di morte;

quindi sono sicuro e posso affermare sulla mia vita di non avere dichiarato morto persona che era viva
05/03/2013 22:58
 
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Non ho mai fatto un accertamento di morte;

quindi sono sicuro e posso affermare sulla mia vita di non avere dichiarato morto persona che era viva



Speculator, penso che tu mi abbia frainteso.

Penso inoltre che tu non conosca bene l'argomento.

Da come ti esprimi sembra che ci sia gente che per svuotare gli ospedali si sbrighi a "dichiarare morto" chiunque chiuda gli occhi per fare il "sonnellino pomeridiano", ti stò solo dicendo che non è così semplice e sbrigativo come credi. [SM=g1871110]
rip
05/03/2013 23:14
 
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Re:
ripizzico.testi, 04.03.2013 23:53:

se può interessare vi spiegherò in breve, in cosa consiste "l'accertamento di morte". [SM=g7422]




a me interessa

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
05/03/2013 23:41
 
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Re: Re:
Seabiscuit, 05/03/2013 23:14:




a me interessa



Anche a me..

Comunque "morte celebrale" e "morte a cuore battente" sono quantomeno sospettose, sopratutto se ci sono "in ballo" organi..

O no?

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Forum dei Testimoni di Geova
05/03/2013 23:46
 
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Per me ci sono due qualita' di morte,! Una di giuda escariotta) ( una di Lazzaro!

[SM=g10765]
06/03/2013 00:09
 
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Re:
dom@, 05/03/2013 23:46:


Per me ci sono due qualita' di morte,! Una di giuda escariotta) ( una di Lazzaro!

[SM=g10765]




Vero anche questo.. [SM=g27988]
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06/03/2013 17:28
 
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Da come ti esprimi sembra che ci sia gente che per svuotare gli ospedali si sbrighi a "dichiarare morto" chiunque chiuda gli occhi per fare il "sonnellino pomeridiano", ti stò solo dicendo che non è così semplice e sbrigativo come credi.


Ti racconto alcune esperienze mie che anche se non riguarano la rianimazione possono suggerire alcuni sospetti sul comportamento dei medici e ne puoi trovare altre tra i tuoi conoscenti o forse nella tua esperienza:
Una anziana di circa 85 anni, ipertesa familiare da quando aveva 55 anni, va dal dottore personale con una pressione che a volte superava i 240 e un ritmo cardiaco di 27-29 battiti al minuto; ma non sempre il ritmo era regolare e quindi saltava qualche battito dei 27 al minuto e si sentiva male.
Il medico le dà un betabloccante
Di conseguenza viene ricoverata di urgenza nella unità di terapia intensiva coronarica recentemente (e fortunatamente) istituita nella ASL; il colpo avuto non le ha fatto certo bene.
Viene dimessa e alla dimissione viene evidenziato scritto : "non somministrare beta bloccanti" (immagino perchè). Il dottore personale dice che a volte capita che il betablocante ha reazioni avverse;
Non doveva dare beta bloccanti se il sistema di conduzione atrioventricolare era rallentato o il pace-maker atriale era "esaurito" come accade in certe persone anziane

Ritorna dal suo medico personale che le prescrive medicine;
Il pomeriggio dopo avere preso le prime medicine si ripresentano dei disturbi simili ai precedenti
Una persona guarda il foglio delle medicine prescritte e vede che c'è scritto "beta bloccante"
Viene portata alla cardiologia e le viene inserito un Pace-maker col quale è andata avanti per 7 o 8 anni.


La stessa paziente deve fare la visita di controllo programmata dal cardiologo per il pace-maker ma non sentendosi molto bene va ad una visita ambulatoriale che credo cardiologica. La dottoressa le dice di fare la visita tra 15-20 giorni e le dà una medicina.
La mattina la paziente era andata dalla dottoressa e il pomeriggio aveva camminanto nel giardino prenendo un poco di sole.
La sera alle 5 è stata ricoverata di ugenza per rimozione di un trombo che un bravo chirurgo ha saputo fare, altrimenti sarebbe morta.
La medicina che le era stata data favoriva la coagulazione del sangue; ma era già in cura con un'altra medicina che coagulava il sangue; la conseguenza è stata il trombo da rimuovere in urgenza;
E sai di cosa è morta quella persona ?
Le hanno dato dopo l'intervento, delle medicine per rendere fluido il sangue, tanto fluido che aveva gli occhi iniettati di sangue e anche il naso eccetera; E' morta di una emorragia incontrollabile alcuni mesi dopo.

Anche se è vero che " del senno di POI sono piene le fosse" non ti è mai venuto il dubbio che l 'INPS abbia un interesse ad eliminare delle persone anziane improduttive secondo certi modi di vedere? (neanche a me era mai venuto MA...) come non era mai venuto il dubbio che centinaia di migliaia o milioni di persone erano da inviare via treno nei campi di sterminio o nei campi di rieducazione di Pol Pot o in Siberia, oppure nei manicomoi-lager italiani prima della riforma Basaglia Gaslini del 1978 circa, dove alcuni hanno perso la vita e altri hanno perso la salute mentale e la dignità.
E ciò grazie a certi psichiatri esperti nell'individuare e interpretare il deliro della giovane lasciata dal fidanzato e poi esperti nell'aggingere alla cartella clinica: "va bene così ...procedere con le cure"
08/03/2013 13:51
 
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Buongiorno a tutti.
Caro "speculator" scusami se non sono intervenuto prima.

Capisco che la tua scarsa fiducia nella medicina può essere il frutto di brutte esperienze personali o familiari.

Anch'io ne ho passata "qualcuna". Tuttavia, ti garantisco che ci sono persone che prendono moooolto sul serio il loro lavoro, spece quando hanno a che fare con la vita delle persone.

L'esperienza che hai raccontato evince la chiara imperizia, superficialità ed incompetenza di alcuni "professionisti" che poi sono tali solo di nome. Pensare però che ci sia un "disegno" concepito per eliminare le persone "improduttive", è a dir poco agghiacciante.
L'accertamento di morte cerebrale però, è una cosa molto seria , regolamentata da leggi nazionali che si rifanno o linee guida internazionali, linee guida in continuo aggiornamento, atte a garantire la certezza della diagnosi.

Quello a cui mi riferisco in questo contesto, non è l'accertamento di morte cardiaca che si diagnostica e si certifica dopo la registrazione continua dell’E.C.G. (elettro cardio gramma)per 20 minuti primi.

Io mi riferisco all'accertamento di morte per "Morte per cessata attività del cervello e del tronco".
Anche per rispetto verso Seabisquit:

Re:
ripizzico.testi, 04.03.2013 23:53:
se può interessare vi spiegherò in breve, in cosa consiste "l'accertamento di morte".

a me interessa



e di Ioseb-Bassebet :


Seabiscuit, 05/03/2013 23:14:



a me interessa



Anche a me..



Riporto di seguito, la procedura standard che si segue nelle rianimazioni italiane per l'accertamento di morte cerebrale.




rip
08/03/2013 13:52
 
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E' un'estratto di un articolo abbastanza riassuntivo e semplice:

La diagnosi di morte con criteri cerebrali implica i seguenti passi diagnostici, eseguiti da una Commisione composta da un anestesista-rianimatore, da un neurologo, da un medico-legale.

1) ACCERTAMENTO DEL DANNO CEREBRALE
La causa della malattia che ha prodotto lo stato di coma deve essere completamente chiara e non devono esserci dubbi sulla irreversibilità del danno cerebrale.
2) ESCLUSIONE DEI FATTORI DI REVERSIBILITA' DEL COMA
Il paziente non deve essere ipotermico; in caso di ipotermia (temperatura inferiore a 35°C) il paziente deve essere riscaldato prima di intraprendere la diagnosi di morte. Escludere che il quadro di morte sia prodotto da farmaci sedativi o anestetici, da fattori tossici, metabolici o endocrini potenzialmente reversibili.
3) VALUTAZIONE CLINICA DELLO STATO DI MORTE
Il quadro clinico di morte cerebrale è caratterizzato da:

A)- assenza di tutti i riflessi del tronco cerebrale:

1) pupille fisse, non reagenti alla luce (escludere la somministrazione di farmaci o la presenza di lesioni periferiche dell'organo di senso che possano influenzare o abolire le risposte pupillari alla luce)
2) assenza dei riflessi corneali, ciliospinale, oculocefalico e vestibolo-oculare e di tutti i riflessi motori dei nervi cranici.
3) assenza di risposta riflessa alla stimolazione bronchiale mediante catetere per aspirazione introdotto attraverso la sonda tracheale.
4) assenza di risposte motorie allo stimolo algogeno; assenza di attività muscolare spontanea. Sono possibili manifestazioni di attività spinale residua quali ad esempio i riflessi profondi degli arti (radiale, rotuleo, achilleo ecc.), il fenomeno di Babinski o altri.
5) la presenza di posture decorticate e decerebrate, che sono di livello sopraspinale, esclude lo stato di morte.
6) la presenza di convulsioni, anch'esse di origine sopraspinale, esclude lo stato di morte.

B)- apnea
l'assenza di movimenti respiratori spontanei deve essere valutata dopo deconnessione del respiratore, previa ventilazione in O2 al 100% per circa 10 minuti. Durante il test di apnea deve essere mantenuta una ossigenazione con circa 6 l/min. mediante sondino introdotto nel tubo endotracheale e deve essere raggiunta un PaCO2 di almeno 60 mmHg per garantire l'adeguatezza dello stimolo respiratorio.

4) ESAMI STRUMENTALI DI CONFERMA
A)- elettroencefalogramma
Dimostra l'assenza di attività elettrica cerebrale, spontanea o provocata. Deve essere effettuato per periodi di trenta minuti, ripetuti ogni quattro ore durante le dodici ore di osservazione.
B)- potenziali evocati
Non vengono influenzati dai farmaci ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale per cui hanno la capacità di dimostrare la presenza di attività elettrica cerebrale in alcuni casi di EEG piatto (coma tossico o metabolico). I potenziali evocati sono: visivi (VEP), somato-sensoriali (SEP) ed uditivi (ABR). Ai fini della diagnosi di morte cerebrale vengono utilizzati i SEP in quanto non alterati da lesioni periferiche degli organi di senso, come avviene nel caso degli ABR.
C)- ecodoppler
In caso di arresto della circolazione cerebrale non si ascoltano e/o registrano flussi a livello della carotide comune, esterna ed interna, e nell'arteria vertebrale.
D)- angiografia cerebrale ed indagini radioisotopiche
Possono essere indispensabili quando vi siano dubbi sulla irreversibilità del danno cerebrale o non siano valutabili i riflessi del tronco per la presenza di lesioni oculari.

E' bene ricordare che lo STATO VEGETATIVO PERSISTENTE non equivale né alla morte cerebrale né alla morte dell'intero organismo. La causa più frequente ne è la lesione ischemico-anossica grave con interessamento di aree corticali estese e bilaterali, quali quelle che si verificano dopo arresto cardiorespiratorio. In questi casi si recuperano il respiro spontaneo e le funzioni cardiovascolari e sono presenti spesso anche molti riflessi del tronco encefalico; al contrario non vi è alcun recupero di percettività e non v'è risposta appropriata agli stimoli dolorosi.
Una volta accertata la morte cerebrale, si attenderà la morte cardiaca che inevitabilmente si verifica entro 24-48 ore (la morte cardiaca va registrata con ECG continuo per 20 minuti). Questa attesa non ha una giustificazione clinica poiché, come si è dimostrato, morte cerebrale equivale a morte dell'intero organismo. Proseguire le terapie strumentali in un paziente in morte cerebrale è del tutto inutile se il provvedimento non è finalizzato alla donazione degli organi. Quando viene "staccato il respiratore" non si fa altro che certificare un avvenuto decesso, compiendo, da parte del Rianimatore, il proprio dovere deontologico, etico e morale di rendere la salma disponibile ai propri cari.

NOTE
Il riflesso corneale si evoca sfiorando la cornea con un filo di cotone. La risposta consiste nell' ammiccamento palpebrale.
Il riflesso cilio-spinale si provoca pizzicando il collo e si manifesta con dilatazione pupillare e retrazione palpebrale.
Il riflesso oculo-cefalico si ricerca spostando passivamente la testa del paziente; i globi oculari deviano in senso opposto a quello del movimento del capo: fenomeno degli occhi di bambola.
I riflessi oculo-vestibolari si ottengono irrigando con acqua i condotti uditivi esterni. La risposta riflessa è un movimento coniugato degli occhi, variamente alterato a seconda della sede della lesione nel caso di coma; senza risposta nel cadavere.
Le risposte motorie di decerebrazione e decorticazione consistono nella comparsa, dietro stimolazione dolorosa (pizzicamento del cucullare), di movimenti stereotipati afinalistici. Nel caso della decerebrazione si tratta di estensione adduzione e iperpronazione degli arti superiori con estensione di quelli inferiori. La decorticazione invece consiste nella flessione ed adduzione degli arti superiori con estensione di quelli inferiori.


L'articolo finisce quì.

Sono disponibile per ulteriori chiarimenti e discussioni.

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