E' un'estratto di un articolo abbastanza riassuntivo e semplice:
La diagnosi di morte con criteri cerebrali implica i seguenti passi diagnostici, eseguiti da una Commisione composta da un anestesista-rianimatore, da un neurologo, da un medico-legale.
1) ACCERTAMENTO DEL DANNO CEREBRALE
La causa della malattia che ha prodotto lo stato di coma deve essere completamente chiara e non devono esserci dubbi sulla irreversibilità del danno cerebrale.
2) ESCLUSIONE DEI FATTORI DI REVERSIBILITA' DEL COMA
Il paziente non deve essere ipotermico; in caso di ipotermia (temperatura inferiore a 35°C) il paziente deve essere riscaldato prima di intraprendere la diagnosi di morte. Escludere che il quadro di morte sia prodotto da farmaci sedativi o anestetici, da fattori tossici, metabolici o endocrini potenzialmente reversibili.
3) VALUTAZIONE CLINICA DELLO STATO DI MORTE
Il quadro clinico di morte cerebrale è caratterizzato da:
A)- assenza di tutti i riflessi del tronco cerebrale:
1) pupille fisse, non reagenti alla luce (escludere la somministrazione di farmaci o la presenza di lesioni periferiche dell'organo di senso che possano influenzare o abolire le risposte pupillari alla luce)
2) assenza dei riflessi corneali, ciliospinale, oculocefalico e vestibolo-oculare e di tutti i riflessi motori dei nervi cranici.
3) assenza di risposta riflessa alla stimolazione bronchiale mediante catetere per aspirazione introdotto attraverso la sonda tracheale.
4) assenza di risposte motorie allo stimolo algogeno; assenza di attività muscolare spontanea. Sono possibili manifestazioni di attività spinale residua quali ad esempio i riflessi profondi degli arti (radiale, rotuleo, achilleo ecc.), il fenomeno di Babinski o altri.
5) la presenza di posture decorticate e decerebrate, che sono di livello sopraspinale, esclude lo stato di morte.
6) la presenza di convulsioni, anch'esse di origine sopraspinale, esclude lo stato di morte.
B)- apnea
l'assenza di movimenti respiratori spontanei deve essere valutata dopo deconnessione del respiratore, previa ventilazione in O2 al 100% per circa 10 minuti. Durante il test di apnea deve essere mantenuta una ossigenazione con circa 6 l/min. mediante sondino introdotto nel tubo endotracheale e deve essere raggiunta un PaCO2 di almeno 60 mmHg per garantire l'adeguatezza dello stimolo respiratorio.
4) ESAMI STRUMENTALI DI CONFERMA
A)- elettroencefalogramma
Dimostra l'assenza di attività elettrica cerebrale, spontanea o provocata. Deve essere effettuato per periodi di trenta minuti, ripetuti ogni quattro ore durante le dodici ore di osservazione.
B)- potenziali evocati
Non vengono influenzati dai farmaci ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale per cui hanno la capacità di dimostrare la presenza di attività elettrica cerebrale in alcuni casi di EEG piatto (coma tossico o metabolico). I potenziali evocati sono: visivi (VEP), somato-sensoriali (SEP) ed uditivi (ABR). Ai fini della diagnosi di morte cerebrale vengono utilizzati i SEP in quanto non alterati da lesioni periferiche degli organi di senso, come avviene nel caso degli ABR.
C)- ecodoppler
In caso di arresto della circolazione cerebrale non si ascoltano e/o registrano flussi a livello della carotide comune, esterna ed interna, e nell'arteria vertebrale.
D)- angiografia cerebrale ed indagini radioisotopiche
Possono essere indispensabili quando vi siano dubbi sulla irreversibilità del danno cerebrale o non siano valutabili i riflessi del tronco per la presenza di lesioni oculari.
E' bene ricordare che lo STATO VEGETATIVO PERSISTENTE non equivale né alla morte cerebrale né alla morte dell'intero organismo. La causa più frequente ne è la lesione ischemico-anossica grave con interessamento di aree corticali estese e bilaterali, quali quelle che si verificano dopo arresto cardiorespiratorio. In questi casi si recuperano il respiro spontaneo e le funzioni cardiovascolari e sono presenti spesso anche molti riflessi del tronco encefalico; al contrario non vi è alcun recupero di percettività e non v'è risposta appropriata agli stimoli dolorosi.
Una volta accertata la morte cerebrale, si attenderà la morte cardiaca che inevitabilmente si verifica entro 24-48 ore (la morte cardiaca va registrata con ECG continuo per 20 minuti). Questa attesa non ha una giustificazione clinica poiché, come si è dimostrato, morte cerebrale equivale a morte dell'intero organismo. Proseguire le terapie strumentali in un paziente in morte cerebrale è del tutto inutile se il provvedimento non è finalizzato alla donazione degli organi. Quando viene "staccato il respiratore" non si fa altro che certificare un avvenuto decesso, compiendo, da parte del Rianimatore, il proprio dovere deontologico, etico e morale di rendere la salma disponibile ai propri cari.
NOTE
Il riflesso corneale si evoca sfiorando la cornea con un filo di cotone. La risposta consiste nell' ammiccamento palpebrale.
Il riflesso cilio-spinale si provoca pizzicando il collo e si manifesta con dilatazione pupillare e retrazione palpebrale.
Il riflesso oculo-cefalico si ricerca spostando passivamente la testa del paziente; i globi oculari deviano in senso opposto a quello del movimento del capo: fenomeno degli occhi di bambola.
I riflessi oculo-vestibolari si ottengono irrigando con acqua i condotti uditivi esterni. La risposta riflessa è un movimento coniugato degli occhi, variamente alterato a seconda della sede della lesione nel caso di coma; senza risposta nel cadavere.
Le risposte motorie di decerebrazione e decorticazione consistono nella comparsa, dietro stimolazione dolorosa (pizzicamento del cucullare), di movimenti stereotipati afinalistici. Nel caso della decerebrazione si tratta di estensione adduzione e iperpronazione degli arti superiori con estensione di quelli inferiori. La decorticazione invece consiste nella flessione ed adduzione degli arti superiori con estensione di quelli inferiori.
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Sono disponibile per ulteriori chiarimenti e discussioni.
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