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Articolo sull' EURO di 14 anni fa

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2015 20:13
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06/04/2013 13:46
 
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sorprendentemente attuale

*** g99 8/5 pp. 12-14 ***

L’euro, una moneta nuova per il Vecchio Continente

IL MINISTRO delle Finanze francese, esultante, saggiò con i denti la moneta nuova di zecca e dichiarò: “Questa non è un’imitazione: è autentica. È la prima coniata in Francia come pure in Europa”. Si trattava della prima moneta da un euro prodotta dalla zecca di stato francese. Era lunedì 11 maggio 1998.
Che cos’è l’euro? Che effetto avrà sulle casalinghe, sugli operai, sui turisti e sulle imprese in tutta Europa? Avrà ripercussioni sull’economia mondiale? Prima di buttar via marchi tedeschi, lire e franchi francesi, fareste bene a conoscere la risposta a queste domande.

Com’è nata l’idea?

Quando, il 1° novembre 1993, con il trattato di Maastricht la Comunità Europea diventò Unione Europea, uno degli obiettivi principali era quello di introdurre una moneta unica per i paesi membri. Era dai tempi dell’antica Roma che l’Europa non aveva più una moneta unica. Fu deciso che la nuova moneta si sarebbe chiamata euro. Non tutti i paesi dell’Unione Europea partecipano a questa unione monetaria. Solo 11 dei 15 paesi dell’Unione Europea sono attualmente in grado di cominciare a usare l’euro. Si tratta di Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. La Grecia non ha soddisfatto i criteri economici per partecipare all’unione monetaria. Gli altri tre (Danimarca, Gran Bretagna e Svezia) per ora hanno deciso di non parteciparvi.

L’introduzione dell’euro sarà graduale. A partire dal 4 gennaio di quest’anno l’euro ha cominciato ad essere negoziato sui mercati valutari internazionali nelle operazioni non in contanti. Monete e banconote in euro verranno introdotte in un periodo di sei mesi a partire dal 1° gennaio 2002, dopo di che le valute nazionali dei paesi partecipanti probabilmente diverranno oggetti da museo o da collezione. Si è calcolato che l’introduzione dell’euro porterà alla sostituzione di 12 miliardi di banconote e 70 miliardi di monete, per un peso che si aggira sulle 300.000 tonnellate. Si spera che, con il tempo, anche gli altri paesi dell’Unione Europea saranno in grado di entrare nell’area della moneta unica.

Parlando della conversione all’euro, il ministro delle Finanze austriaco ha detto: “Siamo alle soglie di una nuova era nel processo di integrazione europea”. Ma l’opinione pubblica europea sull’euro è divisa tra il 47 per cento che ritiene che la moneta unica trasformerà l’Europa in una potenza economica di prim’ordine e il 40 per cento secondo cui l’euro indebolirà l’economia europea. Qualcuno ha detto persino che la moneta unica potrebbe far scoppiare una guerra! A metà fra questi due schieramenti vi sono gli indecisi, quelli che vedono i vantaggi di avere una moneta unica europea ma non credono nel suo successo finale.

Per alcuni è una benedizione . . .

Il più alto organo esecutivo dell’Unione Europea, la Commissione Europea, a proposito dell’euro ha dichiarato: “Con la sua creazione l’Europa offrirà ai suoi cittadini, ai suoi figli e ai suoi partner . . . una prova più concreta della scelta, liberamente compiuta, di una comunità di destini: una comunità di pace e prosperità”.
I sostenitori dell’euro additano i molti potenziali vantaggi che derivano dall’avere una moneta unica. Il risultato più evidente è l’eliminazione dei costi delle operazioni di cambio. Un esempio che a volte viene fatto è quello dell’instancabile viaggiatore europeo che parte dal suo paese e visita tutti gli altri 14 paesi dell’Unione Europea. Se parte, diciamo, con 1.000 marchi tedeschi e cambia i suoi soldi ogni volta che attraversa una frontiera, al rientro si ritroverà con soli 500 marchi, solo a causa dei costi delle operazioni di cambio!

Anche esportazioni e importazioni non risentiranno più dei costi legati alle operazioni di cambio. Analogamente, l’adozione di una moneta unica eliminerà i costi indiretti dovuti alle fluttuazioni dei cambi. Quando la valuta di un paese si svaluta, in quel paese i beni di importazione diventano più cari. Questo porta spesso all’inflazione. Pertanto, con una moneta unica e senza il rischio di fluttuazioni nei tassi di cambio, l’Europa dovrebbe essere in grado di attirare maggiormente gli investitori stranieri.
Secondo i sostenitori dell’euro, inoltre, in tutta Europa si assisterà a una riduzione dei prezzi. Tanto i clienti che le imprese sono ormai in grado di paragonare facilmente i prezzi, e quando, nel 2002, verranno introdotte monete e banconote in euro, le cose si semplificheranno ulteriormente. Le differenze di prezzo per uno stesso prodotto in varie parti d’Europa dovrebbero diminuire, a beneficio del consumatore.

. . . per altri una disgrazia

Ma c’è anche chi non è favorevole all’euro. Costoro ritengono che l’euro sarà per l’economia europea l’equivalente di una camicia di forza, che ne distruggerà la flessibilità e ne comprometterà la crescita. Secondo loro la moneta unica farà aumentare la disoccupazione, attirerà massicce operazioni di speculazione sui mercati valutari e provocherà tensioni politiche. Queste ultime sono già venute alla luce. Basta pensare alla disputa tra Germania e Francia su chi debba essere a capo della Banca Centrale Europea, l’organismo di controllo dell’euro. E c’è da aspettarsi che scene del genere si ripetano man mano che ciascun paese europeo perseguirà i propri obiettivi.

In certi paesi dell’Unione Europea la disoccupazione è più alta che mai. Secondo molti la colpa sarebbe dei tagli al bilancio e della maggiore pressione fiscale necessari per soddisfare i criteri per l’ingresso nell’area della moneta unica. In varie parti d’Europa si protesta contro politiche economiche improntate all’austerità che prevedono tagli drastici per quanto riguarda previdenza sociale, pensioni e assistenza sanitaria. Quanto può durare questo rigore in campo economico? Alcuni paesi saranno tentati di allentare un po’ la cinghia una volta che l’euro sarà diventato realtà? E un simile rilassamento avrebbe gravi ripercussioni sulla moneta unica europea?


Altri fanno notare che per la gente la valuta del proprio paese ha un grande valore affettivo. Il denaro non ha solo un valore venale. Per molti rappresenta anche la storia del proprio paese; è un simbolo, come la bandiera. La valuta nazionale determina il modo in cui un popolo guadagna, calcola, valuta, contratta e risparmia. Se i tedeschi, ad esempio, vedranno le cifre dei loro conti in banca dimezzate dalla conversione in euro, per gli italiani le cifre si ridurranno bruscamente di quasi 2.000 volte quando la lira scomparirà. Secondo uno studio, per molti europei il passaggio all’euro sarà un’esperienza “traumatizzante”.

Va bene per tutti?

Alcuni economisti europei e americani fanno notare che, pur essendoci una forte volontà politica di creare una moneta unica, le economie dei paesi europei sono frammentate, i loro abitanti sono ancorati al proprio paese d’origine e le loro culture sono diversissime. Pertanto, a differenza di quanto accade negli Stati Uniti, se un europeo perde il lavoro è più difficile che si trasferisca molto lontano per trovare lavoro. A detta di alcuni esperti, questa frammentazione priva i paesi dell’area dell’euro degli ammortizzatori necessari per avere un’economia comune, e quindi una moneta comune.
Con la moneta unica, dicono i critici, i singoli governi perderanno la flessibilità nell’affrontare i problemi economici. In questo modo, affermano, l’euro trasferirà potere dai singoli paesi alla nuova Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte, in Germania. A sua volta, questo farà aumentare le pressioni per coordinare a livello europeo regimi fiscali e altri elementi di politica economica. Secondo i critici, il potere degli organi esecutivi e legislativi di Bruxelles e Strasburgo aumenterà. In effetti, uno degli obiettivi del trattato di Maastricht è che si arrivi a un’unione politica che gestisca in modo unitario la politica estera, la difesa nonché la politica economica e sociale in Europa. Sarà una transizione tranquilla e senza problemi? Solo il tempo lo dirà.


“Un’enorme scommessa”

Nel frattempo, banche e supermercati stanno già cominciando ad adeguarsi all’euro, aprendo conti correnti in euro ed esibendo il prezzo in euro a fianco di quello nella valuta locale. L’obiettivo è quello di rendere la transizione in programma per il 2002 il più indolore possibile. Una popolare rivista francese ha già distribuito più di 200.000 calcolatrici programmate per effettuare le conversioni tra franchi francesi ed euro.

Arriverà mai il giorno in cui l’euro gareggerà in potenza con il dollaro americano? Molti ritengono che quando l’euro sarà entrato nell’uso, probabilmente gli Stati Uniti non godranno più di una posizione così privilegiata nelle economie mondiali. Secondo loro l’euro si affiancherà al dollaro come moneta di riserva a livello mondiale. Secondo Jill Considine, della New York Clearing House Association, “si creerà un nuovo scenario di concorrenza”.

Quale sarà il futuro dell’euro? Il redattore tedesco Josef Joffe definisce la moneta unica “un colossale testa o croce per l’Europa”, e “un’enorme scommessa”. E aggiunge: “Se dovesse fallire, potrebbe compromettere buona parte di ciò che l’Europa ha costruito negli ultimi 50 anni”. Il ministro delle Finanze francese ha espresso i sentimenti di molti europei quando ha detto: “C’è molto ottimismo e molta paura”.



06/04/2013 22:26
 
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TdG
Re: sorprendentemente attuale
Tra gli aspetti dimenticati, ma molto importanti, ci sono gli effetti sui tassi di interesse.

In Italia un mutuo costava anche il 14% annuo sull'importo prestato, mentre con l'euro si è scesi alla metà o anche meno.

Per lo stato italiano i tassi di interesse sull'enorme debito sono scesi allo stesso modo: da piu' del 10% al 4-5% attuale.

Sono risparmi enormi.
Che poi i soldi risparmiati siano stati spesi altrove o gettati dalla finestra... è un'altra storia.

Simon
27/08/2015 20:13
 
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Città: SANT'ANTIMO
Età: 43
Ciò che la rivista diceva è risultato vero.

Mi ricordo che all'ultimo anno delle superiori lo portaj in classe
ed il prof di matematica lo spiegò a tutti noi alunni.

Testimonianza indiretta (non feci in tempo a dire la fonte, ma feci cmq buona impressione).

Profezia accuratamente avverata, ancora una volta...
(Da ciò che uccide te e tutto ciò ch'è intorno
da l'uomo che non è padrone del suo giorno
da tutti quelli che inquinano il mio campo
io mi libererò perché ora sono stanco. Liberi tutti!
-SubsOnicA AD1999)
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