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Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di novembre 2013...

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2013 14:53
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19/11/2013 20:22
 
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III PARTE:



viceadmintdg1, 17/11/2013 23:01:



Ma col tempo, soprattutto dopo gli anni ’30, con Rutherford, Cristo ha perso sempre più importanza. Ma la definizione più bella del cristiano la da di Cristo stesso che disse in Atti 1:8:

”ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra".

Quindi i cristiani devono essere testimoni di Cristo, mentre loro preferiscono chiamarsi testimoni di Geova che è un’espressione presa dall’AT in Isaia 43:10. Quindi i cristiani sono testimoni di Cristo mentro loro sono testimoni di Geova.




Ma che sta dicendo Sconocchini?
Atti 1:8 va prima di tutto ricollegata a Luca 24:46-48 e ad Atti 1:22: gli apostoli erano testimoni oculari della risurrezione di Cristo e comunque dovevano rendere testimonianza circa la morte, la risurrezione e il perdono dei peccati sulla base del sacrificio di Cristo e questo è esattamente ciò che i cristiani testimoni di Geova fanno, ogni giorno!

Inoltre, la nostra opera è strettamente connessa alla predicazione del regno prima che sopraggiunga la fine (Mt. 24:14).

Dopo questo preambolo, per comprendere perchè il testimone di Geova è tale bisogna fare un' analisi attenta di chi è il testimone di Geova,condicio sine qua non per comprendere…..
Il testimone di Geova è essenzialmente un predicatore o proclamatore del Regno di Dio, opera che svolge prima che sopraggiunga la fine, come predetto da Gesù stesso (Mt. 24:14).
Ovviamente, il cristiano testimone di Geova ubbidisce al comando scritturale di Mt. 28:19-20 ma l' opera essenziale è quella di proclamare il Regno e in questo i cristiani testimoni di Geova continuano l' opera iniziata da Gesù (Luca 4:43) e continuata dagli apostoli (Atti 28:23,31).
Gesù disse: "Anche ad altre città devo predicare la buona notizia del Regno di Dio, perchè per questo sono stato mandato" (Luca 4:43).
Gesù definì il Padre il "solo vero Dio" e disse di essere stato mandato da Lui (Gv. 17:3), di essere venuto nel suo nome (Gv. 5:43), di non parlare da se stesso ma di dire ciò che il Padre gli aveva comandato (Gv. 12:49-50).
Pertanto Gesù era un perfetto testimone del solo vero Dio, il Padre, Geova e noi, a Sua imitazione, siamo ugualmente testimoni del "solo vero Dio", Geova.
Di più, Gesù dimostrò di essere un testimone fedele del suo Dio (Apoc. 3:12) in quanto ricevette da Dio, dal suo e nostro Dio, una Rivelazione e la diede fedelmente all' apostolo Giovanni e quindi a tutti noi... (Apoc. 1:1).
Ma essere testimoni di Geova significa parimenti essere testimoni di Gesù (ecco perchè siamo cristiani testimoni di Geova), perchè Dio ha mandato il Suo Figlio Unigenito per la salvezza del mondo (Gv. 3:16-17) e noi dobbiamo testimoniare questa salvezza:

"Così è scritto che il Cristo avrebbe sofferto e che sarebbe sorto dai morti il terzo giorno e in base al suo nome il pentimento per il perdono dei peccati sarebbe stato predicato in tutte le nazioni: cominciando da Gerusalemme sarete testimoni di queste cose" (Luca 24:46-48).

E infatti tutto questo, in sintesi la salvezza, gli apostoli erano chiamati a testimoniare: la risurrezione di Cristo (Atti 1:22) e la salvezza operata da Dio nel suo nome e per mezzo suo (Atti 2:32-36 ; Atti 4:12).

E noi, testimoni di Geova siamo parimenti chiamati a testimoniare tutto ciò, per la salvezza attuata attraverso il Regno di Dio e del suo Cristo (Apoc. 11:15 ; 12:10).

Quindi, quello che lei dice è falso!

viceadmintdg1, 17/11/2013 23:01:



La stessa Torre di Guardia negli anni ’30 inizialmente aveva come sottotitolo “Annunciante il regno di Cristo” in seguito divenne “Annunciante il regno di Geova”.

Quindi c’è stato uno spostamento. Al centro non c’è più Cristo ma Geova. Cristo diviene uno dei tanti personaggi della Bibbia e conta poco. Infatti se leggete le loro pubblicazioni, loro non usano le espressioni a.C. e d.C ma a.e.v. ed e.v. Noi usando queste espressioni mettiamo al centro della storia Gesù Cristo che fa da spartiacque. Mentre per loro Cristo non è il centro della storia.




Guardi che anche per noi Cristo è lo spartiacque della storia umana, come Paolo spiega molto bene (Galati 4:4), ma come vede è stato Dio che, avendo tanto amato il mondo, ha provveduto al tempo stabilito la salvezza per mezzo di suo Figlio (Gv. 3:16 ; 1 Gv. 4:9-10) .

Per ciò che concerne l’ E.V. e l’ A,.E.V., lascio la parola alla Svegliatevi del Marzo 2009. Giudichi lei:

Anche se nei paesi dove la maggioranza si professa cristiana si usano le abbreviazioni d.C. (dopo Cristo) e a.C. (avanti Cristo), abbiamo scelto di usare le abbreviazioni E.V. (era volgare) e a.E.V. (avanti l’era volgare). Perché? Primo, ci sono elementi validi per collocare la nascita di Gesù nell’anno 2 a.E.V. Secondo, le pubblicazioni edite dai testimoni di Geova sono diffuse in lingue parlate da molti non cristiani. Terzo, il titolo “Cristo” significa “Unto”. Gesù diventò il Messia, o Cristo, quando fu unto con lo spirito di Dio al suo battesimo nel 29 E.V. (Matteo 3:13-17) Pertanto, quando nacque, Gesù non era ancora Cristo; lo diventò l’anno del suo battesimo. È degno di nota che l’uso delle abbreviazioni E.V. e a.E.V. sta diventando sempre più comune, e queste compaiono in molti dizionari moderni e opere specialistiche. Le confermiamo che i testimoni di Geova considerano Gesù e il suo sacrificio indispensabili alla realizzazione dei propositi di Dio e alla salvezza dell’uomo”…..

viceadmintdg1, 17/11/2013 23:01:


Quindi per noi al centro della storia c’è il mistero pasquale, cioè la morte e risurrezione di Cristo, mentre per loro questo conta poco. Per noi la redenzione significa che con la morte e risurrezione Gesù Cristo ci ha liberati dal peccato, ci ha riconciliati con Dio, ci ha dato la capacità di entrare in comunicazione con il Signore, di chiamarlo Padre!




Questo lo è anche per noi, caro Sconocchini, con la differenza che per noi la morte e la risurrezione di Cristo e la redenzione del genere umano non sono un “mistero”, giacchè il mysterion di Dio è stato rivelato e non riusciamo a capire perché debba continuare ad esserlo, vedasi Efes. 1:9-10 ; Col. 1:26-27.

viceadmintdg1, 17/11/2013 23:01:



Per loro la morte di Gesù è stata solo un riscatto, un prezzo da pagare per riparare il peccato di Adamo e ricomprare ciò che Adamo ci aveva fatto perdere, il paradiso terrestre. Niente di più. Questa non è altro che la legge del taglione applicata al concetto di redenzione. Così l’AT risucchia il NT e lo annulla.

Di solito loro citano 1 Timoteo 2:6: “Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6che ha dato se stesso in riscatto per tutti”.

Però qui Paolo parlando di riscatto non si riferisce solo ad una norma giuridica, cioè nel senso che Cristo ha ricomprato ciò che Adamo aveva perduto. Il concetto biblico di riscatto, redenzione, specie riferito a Dio, non vuol dire pagare, ma vuol dire liberare dal male, riconciliare con Dio. Nell’AT, Dio stesso è chiamato redentore, non perché paga (Dio a chi paga?!), ma nel senso di recuperare l’uomo peccatore e riconciliarlo con Dio, è un generoso dono di amore.

Lascio la parola a chi desidera replicare...




In 1 Tim. 2:6 troviamo il sostantivo antilytron, che significa “(prezzo del) riscatto), per non parlare del sostantivo lytron, che troviamo in Mt. 20:28, significa “riscatto, prezzo di riscatto”.

Guardi che non le ho citato la Torre di Guardia, ma l’ autorevole Dizionario esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider, vol. I pag. 292 e Vol. II, pag. 224!

Anche riguardo al sostantivo apolytrosis (“redenzione, liberazione” secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, vol. I, pag. 366), usato nel passo di Romani 3:24, la cattolica Bibbia di Gerusalemme, in nota, afferma:
il prezzo di questo riscatto e di questo acquisto è stato il sangue di Cristo”!

Guardi che la legge del taglione non c’ entra nulla, caro Sconocchini….

Ciò che conta è il principio divino “vita per vita” che non viene meno e a cui Dio si è sempre attenuto. Lo ha fatto anche in altre circostanze e pur senza alcuna “legge del taglione”, legga Numeri 3:39-51, laddove al posto di tutti i primogeniti d' Israele, per il servizio del tempio, Geova prese in cambio i leviti. Però il prezzo pagato doveva essere equivalente: i leviti coprivano i primogeniti e dovevano essere in numero uguale, equivalente. Fu pagato, per ordine di Geova, del denaro per il riscatto di quelli che eccedevano. Il cambio tra i leviti e i primogeniti doveva quindi avvenire in maniera equivalente.

Ancora in sede neotestamentaria, Dio si attiene al principio “vita per vita”, giacchè in Apoc. 21:8 viene specificato che gli “omicidi” (CEI) pagano con la perdita eterna della loro vita, la seconda morte, “la morte eterna”, secondo la nota della cattolica Bibbia di Gerusalemme.

Il principio divino dell' equivalenza è perfettamente applicato anche nel caso del riscatto di Cristo. La dimostrazione è data dall' apostolo Paolo:


Da Adamo la morte, da Cristo la vita:
Come dunque per la caduta di un uomo solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l' opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che da vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l' obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Romani 5:18-19 CEI)

Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti tutti riceveranno la vita” (1 Cor. 15:22 CEI).
Riscatto perfettamente equivalente quindi: ciò che abbiamo perduto a causa del “primo” Adamo, figura di colui che doveva venire (Romani 5:14) e del suo fallo, lo abbiamo nuovamente a motivo del sacrificio di riscatto dell' Ultimo Adamo!

Guardi che non è certo un caso che Cristo venga definito da Paolo “l' Ultimo Adamo”, perchè questo vuol indicare ancor più che il riscatto di Cristo (Mt. 20:28), sulla base del principio divino, che a sua volta ispirò la “legge del taglione” ma che venne deciso ben prima, esattamente in Genesi 3:15, è perfettamente equivalente: dal primo Adamo, datore di...morte, venne la morte, dall' Ultimo Adamo, spirito datore di vita, venne la vita.

Perfetta equivalenza o corrispondenza, quindi, ed è ridicola l' obiezione, che in genere fate, che il riscatto non è equivalente perchè la grazia di Dio è sovrabbondante rispetto alla caduta e alle sue conseguenze (Romani 5:15-17), perchè questo è un preciso attributo divino (Esodo 20:5-6) che non toglie affatto l' equivalenza del riscatto: da Adamo e dal fallo la morte, dall' Ultimo Adamo e dal suo sacrificio di riscatto la vita!

La ringrazio.
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