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La prima lapide ha 14.000 anni

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2014 12:24
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16/01/2014 18:46
 
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Celebrava le imprese di un super-cacciatore morto a 25 anni nel bellunese
16 gennaio, 16:32



Era un cacciatore così abile che alla sua morte, avvenuta a 25 anni, 14.000 anni fa i suoi simili hanno realizzato una stele funebre, probabilmente la prima della storia umana, per segnare la sepoltura in una grotta appositamente preparata con tanto di corredo funebre.
Si tratta del cacciatore di Sovramonte (Belluno) la cui storia - pur conosciuta dagli anni '80, quando i suoi resti sono stati ritrovati da un appassionato del luogo, Aldo Villabruna - non ha avuto la fortuna mediatica di due "personaggi" come Oetzi, la mummia del Similaun vecchia di "soli" 4mila anni o dell'uomo di Mondeval i cui resti risalgono a 7.500 anni fa.

Per i due personaggi "famosi" sono stati realizzati musei mentre per il loro avo della fine del paleolitico superiore (epigravettiano) nulla di tutto ciò, nonostante la presenza di quella stele funebre di cui tra l'altro oggi parla "Belluno, storia di una Provincia dolomitica" serie di tre volumi editi dallo stesso ente.
Un manufatto, la stele funebre, che per segnare il valore di quell'uomo lo rappresenta in modo stilizzato con innumerevoli braccia proprio per definire la sua abilità e forza nonostante vivesse in una grotta di montagna a 500 metri di quota circa con tutte le difficoltà del caso, non avesse un fisico possente e fosse alto un metro e 70.

Nonostante l'indubbio valore paleo-archeologico, oggi il cacciatore di Sovramonte è 'ospite' dell'Università di Ferrara in attesa che gli esperti riescano ad estrarne e studiare il Dna. Per renderlo un po' meno invisibile al Museo Civico di Belluno esiste un calco in silicone della sepoltura che riproduce in dettaglio i resti del cacciatore la stele e gli altri oggetti trovati nella sua tomba mentre una copia minore è proprio a Sovramonte ma, pare, 'dimenticata' in un magazzino.
A guardare il corpo di quel giovane uomo si resta impressionati. E' stato scoperto per caso durante dei lavori di manutenzione stradale in una cavità alla sinistra del torrente Rosna nella valle di Cismon (da dove scende un altro corso d'acqua) e Villabruna (cui è stata dedicata la grotta della sepoltura) capì subito di che cosa si trattasse.

Il cacciatore venne sepolto con una serie di ciottoli e sassi di varie dimensioni che ne lastricavano la tomba. Tutti erano disegnati, rivolti verso il corpo, probabilmente a raccontare la vita e le gesta come estremo omaggio. Un solo sasso, il più grande e sagomato in modo rettangolare, era posto all'altezza delle gambe con il ritratto del cacciatore rivolto, però, all'esterno. "La tomba risulta così il solo caso in ambiente paleolitico dove si riscontra - dice Villabruna - una netta relazione tra ideazione, realizzazione e devozione di un complesso rituale artistico per una sepoltura".

Sotto il lastricato con la lapide, in una fossa, c'era il corpo con la testa rivolta a sinistra e coperto con delle pelli di cui rimangono solo brandelli con l'antro in cui era riparato cosparso di ocra rossa. Sotto di lui un letto probabilmente di aghi di pino e accanto al braccio sinistro, gli oggetti a lui cari come ossa di cervo, una sacca in pelle con gli utensili da lavoro, il coltello "a dorso" in selce, una ciotola dove preparare il propoli per curare le proprie ferite e pure delle conchiglie marine, forate, che probabilmente facevano parte di una sua collana.

Per Valbruna, a distanza di anni, c'è il desiderio di vedere premiato quel cacciatore con un suo museo proprio a Sovramonte, come accaduto per Oetzi o l'uomo di Mondeval, mentre si sta cercando, intanto, di recuperare la copia in magazzino nella cittadina bellunese da mettere in bella mostra in un locale pubblico che non a caso si chiama "On the road": sulla strada.
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16/01/2014 18:47
 
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Re: Celebrava le imprese di un super-cacciatore morto a 25 anni nel bellunese
Mah, chissà come l'hanno datato.

Simon
22/05/2014 16:06
 
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Per quel che ne so, se avessero datato al C14 la pietra, avrebbero dovuto bruciarla, operazione chiaramente improponibile. Da come mi ha insegnato un caro fratello professore di Fisica all'Università, probabilmente hanno datato il sito...

Ma spero ci sia qualcuno più bravo di me a rispondere...


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22/05/2014 16:09
 
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Re: Re: Celebrava le imprese di un super-cacciatore morto a 25 anni nel bellunese
(SimonLeBon), 16/01/2014 18:47:

Mah, chissà come l'hanno datato.

Simon



Come hanno datato Ebla e tante altre rovine che confermano certe storie della Bibbia, paro paro. [SM=x1408447]

Ciao
Claudio


29/05/2014 10:18
 
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Caro Claudio, trovo i tuoi post stimolanti e ironici al giusto grado. ovvero: difendi le tue convinzioni e lo fai senza mai offendere. Non è così scontato.

Però, permettimi: che si pretenda che dei ritrovamenti confermino paro paro ciò che dice la Bibbia è quantomeno ingenuo (pur essendo un atteggiamento consueto sia per i credenti che per i non credenti). Sarebbe come pretendere che i giornali tedeschi di epoca nazista dessero la visione di quel regime che abbiamo noi oggi, e s enon la danno vuol dire che sono documenti contraffatti.

Comunque, ci sono diversi scienziati che contestano i metodi di datazione per le ragioni che ho più sopra esposto.


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29/05/2014 11:55
 
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Re:
Jacopo Belbo, 29/05/2014 10:18]

Caro Claudio, trovo i tuoi post stimolanti e ironici al giusto grado. ovvero: difendi le tue convinzioni e lo fai senza mai offendere. Non è così scontato.


Apprezzamento graditissimo, grazie.
Ma piu' che difendere le mie opinioni non aggredisco quelle altrui.
E poi a chi vuoi che gliene importi, qui.
Giustamente. [SM=g27985]


Però, permettimi: che si pretenda che dei ritrovamenti confermino paro paro ciò che dice la Bibbia è quantomeno ingenuo (pur essendo un atteggiamento consueto sia per i credenti che per i non credenti).


Quel "paro paro" stava a significare che i metodi archeologici sono gli stessi, "pro" o "contra" (cio' che afferma la Bibbia) che siano.


Sarebbe come pretendere che i giornali tedeschi di epoca nazista dessero la visione di quel regime che abbiamo noi oggi, e s enon la danno vuol dire che sono documenti contraffatti.


Il problema e' proprio saper discernere.
Non si tratta sempre di menzogne di parte o complotti.


Comunque, ci sono diversi scienziati che contestano i metodi di datazione per le ragioni che ho più sopra esposto.


Metodi fallaci quanto vogliamo ma che non possono sfallare di 44000 anni su 50000.

Io quelli piu' seri e affidabili li accetto sia che confermino sia che smentiscano l' evoluzione o punti di essa (l' evoluzione in se', grosso modo, e' ormai un dato di fatto).

Credo si debba onestamente fare lo stesso anche riguardo alla Bibbia.
Invece no, quando confermano sono solo trionfalismi, quando smentiscono, per esempio i famosi 6000 anni, tutti a sparare a zero e a negarne l' efficacia.

Il concetto del mio post (a Simon, che lo conosceva gia') era questo.

Ciao
Claudio
29/05/2014 12:24
 
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Re: Re:

Quel "paro paro" stava a significare che i metodi archeologici sono gli stessi, "pro" o "contra" (cio' che afferma la Bibbia) che siano.



Sono perfettamente d'accordo. Ciò non toglie che spesso (da ambo le parti in causa) sia la lettura dei ritrovamenti discutibile.



Non si tratta sempre di menzogne di parte o complotti.




Sicuramente, e io sono l'ultimo a credere alle teorie del complotto. Credo che il 99,9% degli scienziati sia perfettamente sincero e in buona fede quando legge dei risultati, ma spesso è proprio il metodo di lettura ad essere discutibile (su questo punto consiglio sempre la lettura di Feyerabend "Contro il Metodo")


Metodi fallaci quanto vogliamo ma che non possono sfallare di 44000 anni su 50000.



Questo non è assolutamente vero. Se io ho un osso che mi è costato soldi e fatiche immani, non lo brucio per datarlo al C14, ma per quello che mi trovo intorno non mi faccio molti problemi. Ti faccio un esempio. Oggi c'è un terremoto, si apre una voragine e io ci casco dentro (sempre il solito fortunato...). Mi ritrovano ridotto pelle e ossa tra 1000 anni, e notano che nel mio taschino c'è una matita. Le mie ossa non le bruciano, gli sono costato troppo, bruciano la matita. Peccato che il legno e la grafite possono avere tra i 1500 e i 500.000 anni di età, ed è proprio così che verrò datato. A contestare i metodi di datazione non sono solo i creazionisti, ma anche scienziati evoluzionisti.


Il concetto del mio post (a Simon, che lo conosceva gia') era questo.



E io lo rispetto, pur dissentendo su diversi punti.



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