02/06/2015 17:38 |
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40) Jiunn Tzon Gene Hwang
stat.cornell.edu
Paese: Taiwan
Categoria: docente universitario e scienziato
Ambito di attività scientifica: matematica, statistica
Laureatosi in Ingegneria Elettronica e Matematica Applicata in Taiwan, si trasferisce negli USA, dove consegue il dottorato di ricerca in Statistica (1979). Negli anni '80 si occupa di Teoria della Decisione (fenomeno di Stein) e nel decennio successivo di intervalli statistici (intervalli di confidenza, di previsione, di tolleranza, approccio empirico di Bayes), modelli di errori di misura, bioequivalenza, analisi fattoriale e altri argomenti di statistica moderna. Pur essendo soprattutto un teorico, le sue ricerche hanno avuto ripercussioni importanti in ingegneria e applicazioni genomiche.
Quanto ai suoi ruoli accademici, successivamente agli anni della ricerca alla Purdue University (1976-1979) ha avuto vari incarichi di docenza universitaria, alla Cornell University (prima da associato e dal 1989 da ordinario di Statistica Matematica e altre discipline) e, dal 2010, anche alla Chiao Tung University. Attualmente è professore emerito del Dipartimento di Matematica della Cornell.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, quali l'elezione a membro dell' International Statistical Institute (incarico che ha rivestito per oltre dieci anni, dal 1989 al 2000), uno dei più importanti organismi mondiali del settore. A questo link sono documentate una cinquantina di pubblicazioni specialistiche di cui è autore, da solo o con altri studiosi.
Sito ufficiale del prof. Hwang sulla homepage della Cornell University:
www.math.cornell.edu/~hwang/
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J.T.G.Hwang è stato citato di sfuggita nella Svegliatevi! dell'agosto 2015, a pag. 6 ( link):
Il dott. Gene Hwang studia le basi matematiche della genetica. In passato credeva nell’evoluzione, ma dopo le sue ricerche ha cambiato opinione. “Lo studio della genetica”, ha detto a Svegliatevi!, “permette di avere una comprensione profonda dei meccanismi della vita. Grazie a questa comprensione provo grande rispetto per la sapienza del Creatore”.
Una articolata intervista a questo studioso è stata pubblicata nella Svegliatevi! di novembre 2015 pagg. 10, 11.
( link diretto)
Un matematico parla della sua fede
Il dott. Gene Hwang è nato nella città di Tainan, a Taiwan, nel 1950, ed è stato docente di matematica presso la National Chung Cheng University di Taiwan. È anche professore emerito presso la Cornell University (USA), dove ha insegnato e condotto ricerche nei campi della probabilità e della statistica. Per anni è stato una delle autorità più pubblicate in materia di statistica, di cui si occupa tuttora. Da giovane credeva che la vita avesse avuto inizio mediante processi evolutivi. In seguito ha cambiato opinione. Svegliatevi! lo ha intervistato in merito al suo lavoro e alle sue convinzioni religiose.
Quali insegnamenti le sono stati impartiti da giovane?
A scuola ho studiato la teoria dell’evoluzione, ma nessuno mi ha mai spiegato in che modo la vita ha avuto inizio. Poi i miei genitori hanno abbracciato il taoismo, e così spesso mi ritrovavo a parlare con i maestri taoisti e a fare loro molte domande. Poche delle risposte che ricevevo erano soddisfacenti.
Perché ha scelto di diventare un matematico?
Quando frequentavo le elementari la matematica mi affascinava. E continuò a farlo anche all’università, dove mi piacevano soprattutto i corsi di matematica e di probabilità. Per me una breve dimostrazione matematica è sia bella che elegante.
Quando ha cominciato a interessarsi della Bibbia?
Nel 1978 mia moglie Jinghuei iniziò a studiare la Bibbia con i Testimoni di Geova, e io di tanto in tanto partecipavo alle loro conversazioni. All’epoca vivevamo negli Stati Uniti. Jinghuei aveva da poco conseguito il dottorato in fisica mentre io studiavo statistica alla Purdue University, nell’Indiana.
Che opinione aveva della Bibbia?
Ero colpito da come descriveva il modo in cui la terra era stata preparata per l’uomo. I sei periodi creativi di cui parla la Genesi sebbene descritti con parole semplici sembravano rispecchiare i fatti, a differenza delle antiche mitologie. Nonostante questo, per molti anni non me la sono sentita di credere in un Creatore.
Perché si sentiva combattuto?
Perché erano coinvolti i miei sentimenti. Accettare l’esistenza di un Creatore significava ripudiare la religione che seguivo da bambino. Infatti il taoismo tradizionale non insegna che Dio sia una persona, ovvero un Creatore.
Con il tempo, però, ha cambiato opinione. Come mai?
Più pensavo a come la vita ha avuto origine, più mi convincevo che la prima forma di vita doveva essere molto complessa. Ad esempio doveva essere in grado di riprodursi, il che richiede informazioni genetiche e un meccanismo per replicarle in modo accurato. Inoltre anche alla cellula più semplice occorrono macchine molecolari per costruire le parti di una nuova cellula, nonché gli strumenti per ricavare energia e riutilizzarla. Com’era possibile che meccanismi così complessi si fossero combinati per caso ma nel modo giusto partendo dalla materia inanimata? Da matematico non potevo accettare un presupposto simile. Era davvero troppo per un processo casuale.
Cosa l’ha spinta a un certo punto a esaminare più attentamente quello che insegnano i Testimoni di Geova?
Avevo più volte iniziato e smesso di studiare con i Testimoni. Poi nel 1995 mentre mi trovavo a Taiwan mi ammalai ed ebbi bisogno d’aiuto. Dagli Stati Uniti mia moglie contattò i Testimoni di Geova di Taiwan. Quando i Testimoni arrivarono, ero sfinito e me ne stavo fuori da un ospedale in attesa che si liberasse un letto. Uno di loro mi portò in un hotel per farmi riposare. Si assicurò più volte che stessi bene e poi mi accompagnò in una clinica in grado di assistermi.
L’interesse genuino di quei Testimoni mi toccò profondamente e mi spinse a riflettere su quante volte in passato i Testimoni di Geova si erano dimostrati gentili con la mia famiglia. Era la loro fede a renderli diversi. E così ripresi a studiare la Bibbia. L’anno seguente mi battezzai.
La sua fede e i suoi studi sono in conflitto?
Assolutamente no. Di recente ho fornito assistenza a scienziati che studiano la funzionalità dei geni. Lo studio della genetica permette di avere una comprensione profonda dei meccanismi della vita. Grazie a questa comprensione provo grande rispetto per la sapienza del Creatore.
Potrebbe farci un esempio?
Prendiamo la riproduzione. Certi organismi, come le amebe, non hanno genere maschile e femminile. Questi microbi unicellulari copiano le proprie informazioni genetiche e si dividono: un processo chiamato riproduzione asessuata. La maggioranza degli animali o delle piante, invece, segue una riproduzione sessuata, in cui cioè le informazioni genetiche del maschio e quelle della femmina si uniscono. Perché la riproduzione sessuata è così rilevante?
Perché non avrebbe senso che un metodo di riproduzione in cui un organismo non fa altro che dividersi in due, e che funziona da chissà quanto tempo, si debba trasformare in un metodo in cui due cose si uniscono per formarne una. I meccanismi necessari per prendere metà delle informazioni genetiche dal maschio e metà dalla femmina e unirle sono molto complessi, e rappresentano un grosso problema per i biologi a favore dell’evoluzione. Secondo me la riproduzione sessuata dimostra chiaramente che dietro a tutto questo c’è Dio.
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Lettera pubblica scritta nel 2010 dal prof. Hwang, nella quale invita ad assistere ad un'adunanza dei testimoni di Geova tenuta in lingua cinese non lontano dal campus universitario.
i.imgur.com/YvbzwUy.png?1
jw.org
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[Modificato da EverLastingLife 05/02/2020 10:34] |
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30/06/2015 22:39 |
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41) B. Dwight Goains
bigbendnow.com
Paese: USA
Categoria: magistrato
giudice federale della Corte Distrettuale del Texas
Ambito di attività scientifica: giurisprudenza
Conseguiti i gradi accademici in Legge alla National University e alla South Texas College of Law, esercita per 13 anni la professione di avvocato penalista a Waco (Texas, USA), specializzandosi nel ruolo di difensore in processi criminali (inclusi omicidi). Dal 2001 al 2007 diviene procuratore distrettuale, quindi (novembre 2007) è nominato magistrato federale del Western District del Texas, incarico che detiene fino al pensionamento (marzo 2015). Durante la sua carriera da giudice istruisce processi per crimini che vanno dal traffico di stupefacenti all'immigrazione clandestina, dall'omicidio alla violenza sessuale aggravata.
La classe dei magistrali federali, uno dei più elevati istituti del sistema giudiziario statunitense, è stata creata nel 1968 e resa operativa nel 1971. Per essere nominato magistrato federale, al momento della candidatura l'aspirante magistrato dev'essere membro del Foro della più alta corte dello stato USA in cui serve. Nel 2013 in tutti gli USA solo 551 persone esercitavano tale prestigioso incarico istituzionale. Il Texas è uno dei 27 stati americani nei quali è ancora prevista (2015) la pena di morte.
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Intervista rilasciata al web magazine Big Bend Sentinel nella quale il giudice Goains parla della sua carriera e della sua fede:
bigbendnow.com/2015/03/federal-magistrate-to-retire/
Un estratto (traduzione mia):
Quali sono i suoi progetti per la pensione?
Mia moglie e io siamo testimoni di Geova. Abbiamo frequentato assiduamente la Sala del Regno, e abbiamo sempre promesso a Geova Dio che nel giorno in cui sarei potuto andare in pensione, mi sarei ritirato senz'altro. Abbiamo intenzione di fare i pionieri. Busseremo alle porte, inizieremo studi biblici, insegneremo alle persone ciò che la Bibbia dice realmente.
La sua disciplina di lavoro è mai stata in contrasto con le sue credenze religiose?
No, perchè una delle cose più importanti della Bibbia è che essa dice che devi dare a Cesare le cose di Cesare, a Dio le cose di Dio. I testimoni di Geova obbediscono alla legge, pagano le tasse, rispettano il governo e ne seguono l'ordinamento giuridico. Se è contro la legge passare con il rosso, non lo fai.
Ha mai avuto conflitti interiori durante la sua carriera, compresa quella da penalista?
No. Quando ero un avvocato, non ho mai mentito per un cliente, mai.
Homepage del giudice Goains sul sito della Corte Distrettuale del Texas:
www.txwd.uscourts.gov/general/judges/biographyview.asp?bID=5
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[Modificato da EverLastingLife 02/02/2020 20:16] |
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08/08/2015 13:43 |
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42) Yan-Der Hsuuw
jw.org
Paese: Taiwan
Categoria: docente universitario e scienziato
Ambito di attività scientifica: scienze biologiche, biologia molecolare, genetica
Dopo la laurea, consegue il Ph. D. in Belgio ( Université catholique de Louvain) in Fisiologia della Riproduzione, con una tesi dal titolo Effects of Tumor Necrosis Factor-Alpha on Mouse Embryo Development. Dal 2004 lavora senza soluzione di continuità alla NPUST ( National Pingtung University of Science and Technology), dapprima come professore associato, indi come direttore della Divisione di R&D, prima di diventare docente di ruolo (agosto 2007). Negli anni seguenti affianca all'insegnamento altri ruoli di prestigio, fra i quali quello di direttore del Laboratorio dello Sviluppo Embrionale (2007) e di presidente del Dipartimento di Scienze Biologiche (2009).
Fra i riconoscimenti, ha ricevuto in Belgio due Scientific Research Fellowship e uno Scientific Research Award, conferito dalla Juvenile Diabetes Foundation International. E' autore di dozzine di pubblicazioni specialistiche, fra l'altro nella ricerca sulla lotta ai tumori, sui recettori androgeni e sull'impatto di varie sostanze biochimiche (vitamina E, cortisolo, testosterone) sull'esercizio fisico.
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Yan-Der Hsuuw è stato citato di sfuggita nella Svegliatevi! dell'agosto 2015, a pag. 6 ( link):
Il prof. Yan-Der Hsuuw è a capo del laboratorio di ricerca sullo sviluppo embrionale presso la Taiwan’s National Pingtung University of Science and Technology. Anche lui credeva nell’evoluzione, ma le sue ricerche lo hanno indotto a trarre conclusioni diverse. In merito alla divisione e specializzazione cellulare ha detto: “Il giusto tipo di cellule deve essere prodotto nel giusto ordine e al giusto posto. Per prima cosa le cellule si uniscono per formare i tessuti. In seguito questi tessuti diventano organi e altre parti del corpo. Quale ingegnere potrebbe anche solo pensare di poter scrivere le istruzioni di un processo simile? Eppure le istruzioni per lo sviluppo embrionale sono scritte magnificamente nel DNA. Quando penso alla bellezza di tutto questo, mi convinco che è stato Dio a progettare la vita”.
Una intervista completa a questo studioso è stata pubblicata nella Svegliatevi! n.2/2016, pagg. 10, 11.
( link diretto)
Un embriologo parla della sua fede
YAN-DER HSUUW è a capo del laboratorio di ricerca sullo sviluppo embrionale alla Taiwan’s National Pingtung University of Science and Technology. Un tempo credeva nell’evoluzione, ma dopo essere diventato ricercatore ha cambiato idea. Il professore ha spiegato il perché di questo cambiamento a Svegliatevi!
Ci parli un po’ di lei.
Sono nato nel 1966 e sono cresciuto a Taiwan. La religione dei miei genitori univa taoismo e buddismo. Praticavamo il culto degli antenati e rivolgevamo preghiere alle immagini, ma non avevamo mai preso in considerazione l’idea che esistesse un Creatore.
Perché ha deciso di studiare biologia?
Da bambino mi piaceva prendermi cura degli animali e volevo imparare ad alleviare le loro sofferenze e quelle delle persone. Per un periodo ho studiato veterinaria e poi embriologia, un campo che speravo mi aiutasse a capire l’origine della vita.
A quel tempo credeva nell’evoluzione. Ci spiega perché?
All’università i professori insegnavano l’evoluzione affermando che era supportata da prove. Io credevo a quello che dicevano.
Perché ha cominciato a leggere la Bibbia?
Per due motivi. Primo, pensavo che fra i tanti dèi che la gente adora ce ne dovesse essere uno più grande degli altri, e volevo sapere quale. Secondo, sapevo che la Bibbia è un libro molto rispettato. Quindi mi iscrissi a un corso biblico.
Quando nel 1992 cominciai a studiare all’Università Cattolica di Lovanio in Belgio, entrai in una chiesa cattolica e domandai al prete di aiutarmi a capire la Bibbia, ma lui si rifiutò.
Quindi come ha fatto a trovare le risposte alle sue domande?
Due anni dopo, mentre mi trovavo ancora in Belgio per fare ricerche scientifiche, conobbi una signora polacca di nome Ruth che era testimone di Geova. Aveva imparato il cinese per aiutare gli studenti universitari che volevano conoscere Dio. Avevo pregato per ricevere quell’aiuto, quindi fui felice di incontrarla.
Ruth mi mostrò che la Bibbia, pur non essendo un testo scientifico, è in armonia con la scienza. Per esempio, lo scrittore biblico Davide disse a Dio in preghiera: “I tuoi occhi videro perfino il mio embrione, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando furono formate e fra di esse non ce n’era ancora nessuna” (Salmo 139:16). Anche se usò un linguaggio poetico, Davide espresse un principio corretto. Ancora prima che si formino le parti del corpo, le istruzioni per il loro sviluppo sono già tutte lì. L’accuratezza della Bibbia mi convinse che è la Parola di Dio. Capii inoltre che c’è un solo vero Dio, Geova. 1
Cosa l’ha convinto che è stato Dio a creare la vita?
Un obiettivo della ricerca scientifica è trovare la verità, non sostenere idee preconcette. Il mio studio sullo sviluppo embrionale mi fece cambiare idea: conclusi che la vita è stata creata. Per esempio, gli ingegneri progettano catene di montaggio per assemblare le giuste componenti nel giusto ordine e nel giusto modo. Lo sviluppo embrionale è più o meno simile ma estremamente più complesso.
Il processo comincia con una singola cellula fecondata, giusto?
Sì. Quella cellula microscopica poi si divide e inizia il processo di divisione cellulare. Per un periodo il numero di cellule raddoppia ogni 12-24 ore. All’inizio di questo processo si formano le cosiddette cellule staminali. 2 Queste cellule possono produrre quasi tutti i circa 200 tipi di cellule necessari alla formazione completa di un feto, come le cellule di sangue, ossa, nervi, ecc.
Il giusto tipo di cellule deve essere prodotto nel giusto ordine e al giusto posto. Per prima cosa le cellule si uniscono per formare i tessuti. In seguito questi tessuti diventano organi e altre parti del corpo. Quale ingegnere potrebbe anche solo pensare di poter scrivere le istruzioni di un processo simile? Eppure le istruzioni per lo sviluppo embrionale sono scritte magnificamente nel DNA. Quando penso alla bellezza di tutto questo, mi convinco che è stato Dio a progettare la vita.
Perché è diventato testimone di Geova?
In una parola, il motivo è l’amore. Gesù Cristo disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi” (Giovanni 13:35). Questo amore è imparziale. Non è influenzato da nazionalità, cultura o colore della pelle. Ho osservato e conosciuto in prima persona quel tipo di amore quando ho cominciato a frequentare i Testimoni.
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Pagina dedicata al prof. Yan-Der Hsuuw sul sito della NPUST, con i titoli di alcune delle sue tante pubblicazioni.
65.54.113.26/Author/26419821/yan-der-hsuuw
Il prof. Yan-Der Hsuuw al lavoro.
jw.org
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23/03/2016 11:58 |
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43) Alinio de Santa Rita Lobo
legacyalaska.com
Paese: India
Categoria: ricercatore universitario
Ambito di attività scientifica: filosofia del diritto, diritto canonico, teologia
Nasce a Bombay in una famiglia di forte tradizione cattolica, che lo indirizza alla carriera ecclesiastica. Trascorre i primi anni nella Cappella di S.Tommaso, Panaji. Dopo aver lavorato come direttore del campus del Politecnico statale, si reca in Spagna, dove nel 1962 consegue il dottorato di ricerca in filosofia del diritto e diritto canonico nell'Università di Salamanca. Approfondisce gli studi di teologia in Italia (ove maturerà un altro dottorato) a partire dal 1965; nella capitale, nel suo ruolo di vicepresidente dell'Associazione dei Sacerdoti Indiani a Roma, conosce personalmente papa Paolo VI. Opera con incarichi di elevata responsabilità, oltre che in varie diocesi europee, nell'Arcidiochesi di New York e nella diocesi di Fairbanks, e inoltre come coadiutore nella Parrocchia delle Nazioni Unite. Molto dopo aver lasciato il sacerdozio (1974) conosce i testimoni di Geova, e si converte come tale nel 1986, coinvolgendovi anche una nipote, Mylene Mendanha, una biochimica, e altri familiari.
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De Santa Rita Lobo ha narrato la sua esperienza in una lunga e ricca intervista, che include anche riferimenti alla teologia, e che si può leggere di seguito ( Svegliatevi! dell'8 settembre 1993 pagine 20-24).
Esperienza di Alinio de Santa Rita Lobo (Svegliatevi! dell'8 settembre 1993 pagg. 20-24) - CLICCA QUI PER VISUALIZZARE
Perché ho lasciato il sacerdozio per un ministero migliore
FUI ordinato sacerdote cattolico il 31 luglio 1955, all’età di 24 anni. Era il coronamento di 12 anni di formazione nel seminario di Rachol, nell’archidiocesi di Goa, in India. Ma com’era sorto in me il desiderio di diventare sacerdote?
Sono nato a Bombay, in India, il 3 settembre 1930. L’anno seguente mio padre andò in pensione e la nostra famiglia si stabilì a Salvador do Mundo (Bardez, Goa), sulla costa sud-occidentale dell’India. Ero il più piccolo di quattro figli. Dall’infanzia fui allevato nella cultura e nella tradizione cattolica portoghese, che esiste a Goa dal 1510, quando il territorio fu colonizzato dal Portogallo.
I miei genitori, fedeli a ciò che credevano, erano ferventi cattolici che celebravano ogni anno Natale, Quaresima, Pasqua e feste in onore di Maria Vergine e di vari “santi”. I sacerdoti che prendevano parte a queste celebrazioni erano spesso ospiti in casa nostra, a volte per oltre dieci giorni di seguito. Perciò avevamo continui contatti con loro, e io da ragazzo ero pieno di ammirazione per loro.
A Goa, Salamanca e Roma
Intrapresi il ministero sacerdotale con grande entusiasmo, senza dubitare minimamente della veracità delle dottrine e delle pratiche della Chiesa Cattolica. Nei primi sette anni di ministero a Goa assolsi compiti sociopastorali presso la Cappella di S. Tommaso a Panaji, capoluogo di Goa. Contemporaneamente occupavo una carica civile, presso quello che allora era il Politecnico statale portoghese, con un duplice ruolo: quello di professore e di direttore del campus dell’istituto.
Nel 1962 fui mandato all’Università di Salamanca, in Spagna, dove conseguii il dottorato di ricerca in filosofia del diritto e in diritto canonico. Nel corso della mia formazione giuridica, alcune materie che studiavo, specialmente diritto romano e storia del diritto canonico, mi spinsero a investigare come si era sviluppata la struttura della Chiesa Cattolica e come si arrivò al punto di identificare il papa come successore di Pietro con il ‘primato di giurisdizione sopra la chiesa’.
Ero felice che si stessero facendo i piani per mandarmi a Roma a compiere i miei studi per conseguire il dottorato in teologia, perché lì avrei avuto la possibilità di saperne di più sulla gerarchia ecclesiastica. Mi trasferii a Roma nell’estate del 1965.
A quell’epoca era in pieno svolgimento il concilio ecumenico Vaticano II. Mentre mi dedicavo agli studi di teologia feci alcune interessanti conversazioni con vari teologi e “Padri conciliari” che si contrapponevano agli ultraconservatori del concilio. Il papa allora era Paolo VI, con il quale venni personalmente in contatto in qualità di vicepresidente dell’Associazione dei Sacerdoti Indiani a Roma.
I primi conflitti e dubbi
Nel periodo in cui ebbi questi contatti, e per tutta la durata dei miei studi e delle mie ricerche per le tesi di laurea, ebbi modo di conoscere ancora meglio come si sviluppò storicamente la struttura della Chiesa Cattolica (1). Contrariamente alle idee dei conservatori presenti al concilio, abituati al tipo di monarchia assoluta di Pio XII (1939-58), i liberali riuscirono infine a far approvare dal concilio la Costituzione dogmatica sulla Chiesa (titolo latino: Lumen Gentium, Luce dei popoli). Il capitolo III trattava fra l’altro il diritto dei vescovi a partecipare collegialmente alla suprema e piena potestà del papa sulla Chiesa. Questa dottrina era profondamente radicata nella tradizione ma era considerata eretica e rivoluzionaria dai conservatori.
Queste idee erano entrambe inaccettabili per me, poiché non erano basate sulla verità del Vangelo. Esse travisano Matteo 16:18, 19 e autorizzano tutti i dogmi e le dottrine antiscritturali passati e futuri della Chiesa (2). Notai che le parole greche usate in questo brano, pètra (di genere femminile), che significa “masso di roccia”, e pètros (di genere maschile), che significa “frammento di roccia”, non furono usate da Gesù come sinonimi. Inoltre, se a Pietro fosse stato conferito il primato come masso di roccia, come pietra angolare, non ci sarebbero state in seguito dispute fra gli apostoli su chi era il più grande fra loro. (Confronta Marco 9:33-35; Luca 22:24-26). In più Paolo non avrebbe osato rimproverare pubblicamente Pietro perché ‘non camminava diritto secondo la verità della buona notizia’. (Galati 2:11-14) Pervenni alla conclusione che tutti i seguaci di Cristo generati dallo spirito sono senza distinzioni paragonati a pietre, e hanno Gesù come pietra angolare di fondamento. — 1 Corinti 10:4; Efesini 2:19-22; Rivelazione (Apocalisse) 21:2, 9-14.
Più alto era il livello che raggiungevo in campo accademico e pastorale e più ampio lo scambio di idee che avevo, più mi allontanavo con la mente e con il cuore da vari dogmi della Chiesa Cattolica, specie da quelli che avevano relazione con l’ordinazione sacerdotale nel contesto del “Santo Sacrificio della Messa” e del “Santissimo Sacramento dell’Eucaristia”, detto transustanziazione.
Secondo la terminologia cattolica, il “Santo Sacrificio della Messa” è una commemorazione perpetua e una ripetizione incruenta del sacrificio di Gesù sulla “croce”. Ma le Scritture Greche Cristiane in generale e la lettera di Paolo agli Ebrei in particolare erano abbastanza chiare perché ne deducessi che il sacrificio di Gesù era stato un sacrificio perfetto e che la sua opera era stata completa. Non aveva bisogno né era suscettibile di aggiunte, ripetizioni o miglioramenti. Quel sacrificio fu offerto “una volta per sempre”. — Ebrei 7:27, 28.
La mia ricerca della verità continua
Per vedere più chiaro dentro di me continuai a lavorare per varie diocesi e archidiocesi dell’Europa occidentale, per l’archidiocesi di New York e per la diocesi di Fairbanks, in Alaska. Fu un doloroso periodo di prova della durata di nove anni nella mia ricerca della verità. Mi occupavo soprattutto di questioni amministrative, di giurisprudenza ecclesiastica e di problemi giudiziari. Cercavo di stare il più lontano possibile da cerimonie e riti liturgici. La cosa più difficile era dir messa tutti i giorni. Mi creava un grave conflitto interiore perché non credevo né nella ripetizione del sacrificio incruento di Cristo né nella transustanziazione né nel sacro sacerdozio terreno necessario per compiere in modo valido e lecito il “prodigio” della transustanziazione.
Durante il Concilio Vaticano II in relazione a questo “prodigio” sorse un forte dissenso. I liberali capeggiati dalla gerarchia cattolica olandese sostenevano che il pane e il vino significhino o rappresentino soltanto il corpo e il sangue di Cristo. D’altro canto gli ultraconservatori, capeggiati dalla gerarchia cattolica italiana, difendevano fermamente la “transustanziazione”, cioè che la sostanza del pane e del vino si convertano nella vera sostanza del corpo e del sangue di Cristo in virtù delle “parole della consacrazione” pronunciate durante la messa. Quindi c’era il detto: ‘In Olanda tutto cambia eccetto il pane e il vino, mentre in Italia non cambia nulla eccetto il pane e il vino’.
Mi distacco dalla Chiesa
Vedendo Cristo e il suo vangelo presentati in una luce così falsa, mi sentivo profondamente deluso e frustrato perché la mia aspirazione di glorificare Dio e salvare delle anime era ostacolata dalle false dottrine. Quindi nel luglio 1974 abbandonai il ministero attivo chiedendo un congedo a tempo indeterminato. A mio giudizio era illogico e fuori questione chiedere la dispensa da un sacerdozio che non aveva alcuna base biblica. Perciò dal luglio 1974 al dicembre 1984 rimasi separato da qualsiasi religione. Non aderii a nessun’altra religione della cristianità perché nessuna di esse condivideva le mie conclusioni contrarie alla Trinità, all’immortalità dell’anima, al concetto secondo cui tutti i giusti otterranno la vita eterna in cielo e a quello della punizione eterna in un inferno di fuoco. Consideravo queste dottrine frutti del paganesimo.
Pace interiore e felicità
Il mio isolamento religioso terminò nel dicembre 1984. Come direttore dell’Ufficio Incassi di una ditta di Anchorage (Alaska), dovevo parlare di varie fatture con una cliente, Barbara Lerma. Lei aveva fretta e disse che doveva assistere a uno “studio biblico”. L’espressione “studio biblico” mi incuriosì e le feci alcune domande bibliche. Lei mi diede subito risposte scritturali convincenti che erano alquanto compatibili con le mie conclusioni dottrinali. Vedendo che avevo altre domande, Barbara mi mise in contatto con Gerald Ronco, che lavorava presso la filiale dei testimoni di Geova in Alaska.
Le edificanti conversazioni su argomenti biblici che ne seguirono mi diedero pace interiore e felicità. Queste erano il tipo di persone che avevo cercato, il popolo di Dio. Pregai Dio di guidarmi e a tempo debito cominciai a frequentare i testimoni di Geova divenendo un predicatore non battezzato della buona notizia. Fui davvero sorpreso di apprendere che la sede centrale di questa organizzazione si trova a Brooklyn, a pochi chilometri soltanto dalla Chiesa della Sacra Famiglia di Manhattan, dove (nel 1969, nel 1971 e nel 1974) ero stato coadiutore nella Parrocchia delle Nazioni Unite.
Aiuto la mia famiglia a capire la verità
Dopo avere frequentato i testimoni di Geova di Anchorage per sei mesi, il 31 luglio 1985 mi trasferii in Pennsylvania. Lì ebbi il privilegio di far conoscere la buona notizia del Regno di Geova a mia nipote Mylene Mendanha, che si stava specializzando in biochimica all’Università di Scranton. Quando Mylene apprese che cercavo i testimoni di Geova, rimase sorpresa, perché in precedenza le avevano detto, erroneamente, che si trattava di una setta. Dapprima non mi disse niente perché mi rispettava come zio e come sacerdote e teneva in alta considerazione i miei risultati accademici e pastorali.
La domenica successiva Mylene andò in chiesa per sentire la messa e io mi recai alla Sala del Regno per il discorso biblico e lo studio Torre di Guardia. Quella sera stessa ci sedemmo insieme, lei con la Jerusalem Bible, una versione cattolica della Bibbia, e io con la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Le mostrai il nome Yahweh nella sua Bibbia e l’equivalente, Geova, nella Traduzione del Nuovo Mondo. Fu entusiasta di apprendere che Dio ha un nome e che vuole che lo chiamiamo con il suo nome. Le dissi pure che le dottrine della Trinità, della transustanziazione e dell’immortalità dell’anima sono antiscritturali e le mostrai i passi scritturali attinenti. Ne fu semplicemente sbalordita!
L’interesse di Mylene fu ulteriormente stuzzicato quando le parlai della speranza della vita eterna su una terra paradisiaca. Prima che gliene parlassi si preoccupava di ciò che le sarebbe accaduto alla morte. Pensava di non essere abbastanza santa per andare direttamente in cielo, ma non pensava di essere così malvagia da dover essere condannata alla punizione eterna del fuoco dell’inferno. Quindi la sola alternativa a cui poteva pensare era il purgatorio, dove avrebbe dovuto aspettare pazientemente che le preghiere altrui e le messe la facessero andare in cielo. Tuttavia, dopo che le ebbi mostrato e spiegato varie scritture inerenti alla speranza della vita eterna su una terra paradisiaca, fu ansiosa di imparare di più riguardo a questa meravigliosa buona notizia. Mylene assistette insieme a me alle adunanze nella Sala del Regno. Iniziammo un vero e proprio studio biblico con i Testimoni locali. Poco dopo ci dedicammo a Geova Dio e il 31 maggio 1986 ci battezzammo.
I miei familiari, specialmente il mio fratello maggiore Orlando, furono sconvolti quando seppero che lasciavo il sacerdozio. Quest’ultimo si consultò con mia sorella Myra Lobo Mendanha che lo tranquillizzò dicendo: “Non preoccupiamoci per questo: Alinio non avrebbe rinunciato ai suoi 43 anni di duro lavoro senza un’ottima ragione”. Nel settembre 1987 Myra e i suoi familiari mi raggiunsero nel Wisconsin (USA). Non mi fu difficile far capire loro che molte dottrine e usanze cattoliche non sono scritturali. Furono ansiosi di conoscere la verità della Bibbia. Immediatamente Mylene e io iniziammo con loro uno studio biblico, che continuarono anche dopo essersi trasferiti a Orlando, in Florida.
La pace e la felicità che tutti provavamo ci indussero a parlare della buona notizia del Regno di Geova con la mia sorella maggiore, Jessie Lobo, che abita a Toronto, in Canada. Essa aveva già ricevuto testimonianza nel 1983, ma avendo un fratello sacerdote credeva che nulla le avrebbe fatto cambiare religione. Quattro anni dopo quella prima conversazione con i testimoni di Geova, quando venne a sapere che ero diventato testimone di Geova e che Myra e la sua famiglia erano predicatori della buona notizia, contattò un Testimone, che dispose subito di tenere uno studio biblico. Jessie si battezzò il 14 aprile 1990; Myra, mio cognato Oswald e mia nipote Glynis si battezzarono il 2 febbraio 1991. Tutti loro sono felicissimi di servire Geova, l’Altissimo.
I tradizionalisti conservatori e i liberali progressisti della Chiesa Cattolica sono senz’altro persone intelligenti. Credono di fare la volontà di Dio. Tuttavia non dovremmo trascurare il fatto che “l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. (2 Corinti 4:4) È chiaro, quindi, che la sapienza di questo mondo è stoltezza presso Dio. (1 Corinti 3:18, 19) Come sono grato e felice che Geova ‘renda saggio l’inesperto’ per mezzo dell’accurata conoscenza della sua Parola! — Salmo 19:7.
I 19 anni in cui ho officiato come sacerdote cattolico appartengono ormai al passato. Ora sono un testimone di Geova. Il mio desiderio è di camminare nelle vie di Geova e di seguire suo Figlio, Gesù Cristo, nostro Re e Salvatore. Vorrei aiutare altri a conoscere Geova affinché anch’essi abbiano la prospettiva di ottenere il premio della vita eterna su una terra paradisiaca, alla gloria del vero Dio, Geova. — Narrato da Alinio de Santa Rita Lobo.
Note in calce
(1) Quando partii da Salamanca stavo ancora preparando la tesi di diritto canonico, che presentai nel 1968.
(2) Questi versetti, secondo la New American Bible, una versione cattolica, dicono in parte: “Io da parte mia ti dichiaro: tu sei ‘Roccia’, e su questa roccia edificherò la mia chiesa . . . Qualsiasi cosa dichiari legato sulla terra sarà legato in cielo; qualsiasi cosa dichiari sciolto sulla terra sarà sciolto in cielo”. — Vedi il riquadro a pagina 23.
In questa pagina si cita una pubblicazione teologica di de Santa Rita Lobo, A linguagem parabólica de Cristo, realizzata nel 1953.
memoria-africa.ua.pt/Catalog.aspx?q=TI%20a%20linguagem%20parabolica%20de%...
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26/04/2016 22:02 |
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44) Yaroslav Dovhanych
booking.com
Paese: Ucraina
Categoria: ricercatore scientifico, zoologo della Carpathian Biosphere Reserve
Ambito di attività scientifica: zoologia, ecologia, biodiversità
Laureato in biologia ad Uzhgorod, dopo la specializzazione in zoologia prende a lavorare nella CBR ( Carpathian Biosphere Reserve, la Riserva della Biosfera dei Carpazi), ove si occupa dello studio dei sistemi ecologici.
La CBR, una delle più importanti riserve naturali dell'est Europa, si estende su un territorio di quasi 60.000 ettari, che comprendono 6 catene montuose e due regioni floristiche (Chorna Hora e Yulivska Hora). La fauna della CBR, un patrimonio biologico di valore inestimabile, comprende fra l'altro 64 specie di mammiferi, 173 di uccelli, 9 di rettili, 13 di anfibi, 23 di pesci e oltre 10.000 di invertebrati.
Alcune immagini della riserva naturale CBR tratte da vari siti.
theculturetrip.com
cbr.nature.org.ua
commons.wikipedia.org
Dovhanych è capo del dipartimento zoologico della CBR ed è considerato un grande esperto in materia di biodiversità. Sul web sono reperibili innumerevoli articoli redatti dal dott. Dovhanych, da solo o con altri ricercatori, di vario grado di approfondimento, compresi alcuni aventi carattere divulgativo e piacevolmente illustrati.
Qualche esempio:
Virgin Forest of Uholka - Nature Guide to the Largest Virgin Beech Forest of Europe A UNESCO World Heritage Site
docplayer.net/13221225-Virgin-forest-urs-beat-brandli-yaroslav-dovhanych-brigitte-commar...
Brown Bear's preferences in use of different habitats of the Carpathian Biosphere Reserve
www.readperiodicals.com/201101/2800455511.html
Fundamentals for a modern management concept for the Carpathian Biosphere Reserve
www.dbu.de/OPAC/ab/DBU-Abschlussbericht-AZ-27189.pdf
Hunting legislation in the Carpathian Mountains: Implications for the conservation and management of large carnivores
www.velkeselmy.cz/knihovna/b/rok2002/Salvatori_et_al_2002_Hunting_legislation_in_the_Carpathian_Mount...
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Link ad un video sul sito ufficiale dei testimoni di Geova in cui il dott. Dovhanych parla della sua fede:
www.jw.org/it/biblioteca-digitale/video/#it/mediaitems/OriginsLife/pub-jwbiv_201604...
L'intervista (in inglese) al dott. Dovhanych è disponibile anche su YouTube:
youtube.com
Sito ufficiale della Carpathian Biosphere Reserve.
cbr.nature.org.ua/main.htm
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04/06/2016 21:13 |
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45) Rajesh Kalaria
thelancet.com
Paese: India
Categoria: docente universitario, scienziato
Ambito di attività scientifica: patologia cerebrovascolare, neuroscienze
Conseguita a Londra la laurea in Neuroscienze e Patologia, riceve l'incarico di professore associato di Neurologia, Neuroscienze e Patologia alla Case Western Reserve University di Cleveland (USA). Dal 1997 è ordinario di Patologia Cerebrovascolare (o Neuropatologia) alla facoltà di scienze mediche della Newcastle University; all'attività di insegnamento accompagna un gran numero di prestigiosi incarichi accademici: è ad esempio direttore dell'NRG (Gruppo di Ricerca Neurovascolare) dell'Istituto di Neuroscienza di Newcastle, coordinatore dell' ARUK (un importante centro di ricerca britannico sul Morbo di Alzheimer) e segretario generale del VasCog (un ente che si occupa di disordini cognitivi).
E' / è stato membro di numerose associazioni scientifiche di rilievo internazionale ( Royal College of Pathologists, British Neuroscience Association, International Brain Research Organisation, per citarne solo alcuni). Fra i vari riconoscimenti, nel 1999 ha ricevuto da Abdou Diouf, al tempo presidente della Repubblica del Senegal, la medaglia d'oro dell' Ordre National du Lion per i suoi meriti nella promozione dell'insegnamento delle scienze neurologiche in Africa.
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Pagina del prof. Kalaria sul sito della Newcastle University:
www.ncl.ac.uk/medicalsciences/research/groups/profile/raj.kalaria#tab...
Questa lista, al giugno del 2016, indicava circa sessanta pubblicazioni scientifiche delle quali Kalaria era autore o co-autore:
www.ncl.ac.uk/medicalsciences/research/groups/profile/raj.kalaria#tab_publ...
Intervista rilasciata nel marzo del 2014 all'ufficio stampa dell'ARUK dal prof. Kalaria e altri luminari nell'occasione di una conferenza sul tema della demenza senile:
www.alzheimersresearchuk.org/newcastle-scientists-to-speak-at-uks-largest-dementia-research-con...
Pagina (in lingua kinyarwanda) contenente l'abstract di una conferenza tenuta nel 2013 in Ruanda dal prof. Kalaria e presieduta dalla Ministra ruandese della Sanità Anitha Asiimwe:
igihe.com/ubuzima/indwara/article/indwara-y-igicuri-ifiti...
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Link ad un video del sito ufficiale dei testimoni di Geova in cui il prof. Kalaria parla della sua fede:
www.jw.org/it/biblioteca-digitale/video/#it/mediaitems/OriginsLife/pub-jwbiv_201604...
Il video è disponibile anche su YouTube:
youtube.com
Intervista pubblicata nella Svegliatevi! di agosto 2017 pagg. 12, 13.
( link diretto)
Un neuropatologo parla della sua fede
IL PROFESSOR Rajesh Kalaria, che lavora all’Università di Newcastle, in Inghilterra, studia il cervello umano da ormai più di 40 anni. Un tempo credeva nell’evoluzione, ma poi ha cambiato opinione. Svegliatevi! lo ha intervistato in merito al suo lavoro e alla sua fede.
Ci parli dell’ambiente religioso in cui è cresciuto.
Mio padre è nato in India e mia madre, anche se di origine indiana, è nata in Uganda. La nostra vita era molto condizionata dalle usanze indù. Io sono il secondo di tre figli. Abitavamo a Nairobi, in Kenya, dove vivevano anche molti altri indù.
Cosa l’ha portata a interessarsi di scienza?
Ho sempre avuto una passione per gli animali, e spesso facevo delle escursioni con i miei amici per ammirare le meraviglie della natura incontaminata. All’inizio mi sarebbe piaciuto diventare chirurgo veterinario, ma dopo essermi diplomato presso un istituto tecnico di Nairobi, andai in Inghilterra per studiare patologia all’Università di Londra. In seguito mi specializzai nella ricerca sul cervello umano.
Quello che studiava ha influito sulla sua fede?
Sì. Più studiavo scienze, più trovavo difficile credere nella mitologia e nelle tradizioni indù, tra cui l’adorazione degli animali e delle immagini.
Perché ha accettato l’evoluzione?
Ricordo che da ragazzo molte delle persone che frequentavo erano convinte che l’evoluzione umana avesse avuto origine in Africa, e spesso a scuola parlavamo di questo argomento. Inoltre gli insegnanti a scuola e i professori all’università lasciavano intendere a noi studenti che tutti gli scienziati rispettabili credessero nell’evoluzione.
Con il tempo, però, ha rivalutato la sua opinione sull’origine della vita. Come mai?
Studiavo biologia e anatomia da diversi anni, quando un compagno di studi mi disse che stava studiando la Bibbia con i Testimoni di Geova. La cosa mi incuriosì. Così quando i Testimoni tennero una loro assemblea nell’aula magna del nostro istituto a Nairobi, decisi di andarvi. In seguito due missionarie Testimoni mi spiegarono alcuni insegnamenti della Bibbia. Credevano in un Grande Progettista che aveva le risposte ai grandi interrogativi della vita. Non si trattava di mitologia. Mi sembravano convinzioni logiche e ragionevoli.
La sua conoscenza in campo medico le ha impedito di credere nella creazione?
No, al contrario. Studiando anatomia, ho potuto vedere quanto siano complessi e ben progettati gli esseri viventi. Per me non aveva più senso attribuire a un processo casuale una tale complessità.
Può farci un esempio?
Studio il cervello umano dai primi anni ’70, e questo straordinario organo non smette mai di stupirmi. È la sede dei pensieri e della memoria, ed è il centro di controllo di molte funzioni del corpo. Il cervello è anche il centro del sistema sensoriale, in quanto interpreta informazioni che arrivano sia dall’interno che dall’esterno del corpo.
Il nostro cervello funziona in un determinato modo principalmente a motivo della sua complessa struttura chimica e dell’intricata rete di neuroni, le principali cellule cerebrali. Il cervello umano è formato da miliardi di neuroni, che comunicano tra di loro attraverso lunghe fibre dette assoni. Da questi, un singolo neurone può creare migliaia di connessioni con altri neuroni attraverso fibre ramificate chiamate dendriti. In questo modo il numero totale delle connessioni nel cervello diventa astronomico. E la cosa sorprendente è che questo fitto intreccio di neuroni e dendriti è perfettamente ordinato. Si potrebbe paragonare a uno straordinario impianto elettrico molto intricato.
Si spieghi meglio.
Il complesso sistema neuronale del cervello si sviluppa in modo ordinato già nell’utero materno e continua a svilupparsi anche dopo la nascita. I neuroni inviano fibre a neuroni bersaglio che potrebbero trovarsi anche a qualche centimetro di distanza, e considerando la grandezza delle cellule si tratta di una distanza notevole. Fra l’altro, il bersaglio di una fibra non è solo un altro neurone, ma potrebbe essere addirittura una parte specifica di quel neurone.
Quando inizia a diramarsi da un neurone, la nuova fibra è guidata da segnali chimici che le dicono quando “fermarsi”, “andare dritta” o “girare”, fino a che non ha raggiunto il neurone bersaglio. Senza queste chiare istruzioni, le fibre in crescita ben presto si perderebbero. Tutto questo processo si svolge in modo incredibilmente organizzato, a partire dalle istruzioni scritte nel nostro DNA.
Siamo davvero lontani dal riuscire a capire pienamente lo sviluppo e il funzionamento del cervello, compreso il modo in cui si formano i ricordi, le emozioni e i pensieri. Ritengo che il solo fatto che il cervello funzioni, per non parlare di quanto bene funzioni, dimostri l’esistenza di una mente di gran lunga superiore alla nostra.
Perché è diventato testimone di Geova?
I Testimoni mi hanno dimostrato che la Bibbia è la Parola di Dio. Ad esempio, non è un libro di scienza, ma quando parla di argomenti scientifici è estremamente corretta. La Bibbia contiene anche profezie accurate e migliora la vita di chi cerca di metterne in pratica gli insegnamenti. La mia stessa vita ne è una dimostrazione. Da quando sono diventato testimone di Geova nel 1973, la Bibbia è stata una guida per me, e ora la mia vita è soddisfacente e ha un vero scopo.
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31/10/2016 12:45 |
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46) Petr Muzny
transius.unige.ch
Paese: Svizzera
Categoria: docente universitario, celebre avvocato
Ambito di attività scientifica: diritto internazionale, diritto pubblico, giurisprudenza dei diritti umani e delle minoranze religiose
Un altro grande avvocato testimone di Geova, vero e proprio 'mostro' di erudizione giuridica con al seguito un curriculum impressionante ( link in lingua francese). Non ancora quarantenne nel momento in cui scriviamo queste righe, fra il 1995 ed il 2006 aveva conseguito una dozzina di titoli universitari, fra i quali almeno tre lauree in diritto generale e comunitario, un baccalaureato ( Baccalauréat général Economique et Social) con menzione d'onore, e due dottorati di ricerca, il secondo dei quali, maturato all’ Université de Montpellier I, di nuovo con lode ed una menzione speciale da parte della commissione.
Nel 1998 aveva iniziato a esercitare la professione di avvocato. E' del 2001 la sua formazione probabilmente più importante e prestigiosa (nonché quella che avrebbe più di ogni altra indirizzato la sua carriera), quella presso la Corte europea dei diritti dell'uomo con il magistrato belga Françoise Tulkens, una dei massimi esperti mondiali di diritto penale. Nel 2003 prende il via la sua carriera accademica: è docente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Ginevra, e parallelamente insegna (Metodologia Giuridica e altre materie) a Strasburgo presso l'IHEE e la Terza Università, presso l’ Université de Savoie (Diritto Pubblico, Diritto Internazionale, Scienze politiche) e come formatore di avvocati a Chambery.
E' autore di almeno 3 libri e dozzine di articoli in letteratura specialistica. E' sposato ed è un appassionato sportivo (specialmente pallavolo, che ha anche praticato con successo, e tennis). Dulcis in fundo, parla correntemente cinque lingue, italiano incluso.
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Pagina del prof. Muzny sul sito della Université de Genève: include una minima selezione delle sue pubblicazioni.
transius.unige.ch/fr/membres/membres/petr-muzny/
Link ad un video del canale televisivo on-line dei testimoni di Geova, JW broadcasting, in cui il prof. Muzny parla della sua fede:
tv.jw.org/#it/video/VODIntExp/pub-pcr_3_VIDEO
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10/04/2017 17:42 |
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47) Fan Yu
jw.org
Paese: Cina
Categoria: ricercatore universitario
Ambito di attività scientifica: matematica, informatica
Dal suo profilo tracciato nella Svegliatevi! (n.3 del 2017) emergono i seguenti dati accademici: laureato in matematica probabilmente all'inizio degli anni '80, lavora come ricercatore nel settore della reazione nucleare; nel 1987 si trasferisce negli USA per un dottorato di ricerca presso la Texas A&M University; nel momento della composizione dell'articolo (2017) lavora come progettista di software.
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Il testo dell'intervista completa a Fan Yu pubblicata nella Svegliatevi! n.3/2017, pagg. 12, 13.
( link diretto)
Un progettista di software parla della sua fede
IL DOTTOR Fan Yu ha iniziato la sua carriera come ricercatore in matematica presso il China Institute of Atomic Energy vicino a Pechino. A quel tempo era ateo e credeva nella teoria dell’evoluzione. Ora, invece, il dottor Yu crede che la vita è stata progettata e creata da Dio. Svegliatevi! gli ha chiesto di parlare della sua fede.
Ci parli un po’ del suo passato.
Sono nato nel 1959 a Fuzhou, nella provincia cinese di Jiangxi. Quando avevo otto anni, il paese stava vivendo gli effetti di quella che ora chiamiamo Rivoluzione culturale. Mio padre era un ingegnere civile e fu incaricato di costruire una ferrovia in una zona lontana e isolata. Per anni poté venire a trovarci solo una volta all’anno. Io vivevo con mia madre nella scuola elementare in cui lei insegnava. Nel 1970 ci trasferimmo a Liufang, che era un villaggio povero nelle campagne del distretto di Linchuan, dove il cibo scarseggiava.
In cosa credeva la sua famiglia?
Mio padre non si interessava né alla religione né alla politica. Mia madre era buddista. E io credevo a quello che mi insegnavano a scuola, ovvero che la vita si evolve attraverso processi naturali.
Come è nato il suo interesse per la matematica?
La matematica ci porta a una verità attraverso il ragionamento logico, e questo mi affascinava. Nel 1976, l’anno in cui morì il leader della rivoluzione, Mao Tse-tung, iniziai l’università. La matematica era la materia principale del mio corso di studi. Dopo la laurea specialistica, iniziai a fare il ricercatore per la progettazione di reattori nucleari.
Quale fu la sua prima impressione della Bibbia?
Nel 1987 mi trasferii negli Stati Uniti per un dottorato presso la Texas A&M University. Sapevo che in America molte persone credevano in Dio e leggevano la Bibbia, e che la Bibbia contiene molti saggi consigli. Allora decisi di leggerla.
Gli insegnamenti della Bibbia mi sembravano pratici. Ma alcune parti erano difficili da capire e così poco dopo smisi di leggerla.
Come si risvegliò il suo interesse per la Bibbia?
Nel 1990, una testimone di Geova venne a casa mia e mi mostrò cosa dice la Bibbia su un futuro migliore. Chiese a una coppia di aiutarmi a capire la Bibbia. In seguito, anche mia moglie Liping, che aveva insegnato fisica in una scuola superiore in Cina ed era atea, iniziò a studiare la Bibbia. Imparammo quello che dice questo libro sull’origine della vita. L’idea di un Creatore era nuova per me, così decisi di fare ricerche per conto mio.
Che tipo di ricerche?
Da buon matematico ero abituato al calcolo delle probabilità. Sapevo che, perché la vita si manifestasse spontaneamente, le proteine dovevano già esistere. Così provai a calcolare la probabilità che la sintesi proteica avvenga attraverso un processo non guidato. Le proteine sono tra le molecole più complesse che conosciamo, e le cellule viventi possono avere migliaia di diversi tipi di proteine che interagiscono in modi molto precisi. Come altre persone, capii che la formazione spontanea di una proteina è così improbabile da essere praticamente impossibile! Nella teoria dell’evoluzione non avevo trovato nulla che mi spiegasse in maniera convincente come queste molecole altamente complesse potessero crearsi da sole; figuriamoci poi i sistemi viventi dei quali sono una parte importante. Per me i fatti indicavano l’esistenza di un Creatore.
Cosa la convinse che la Bibbia è il libro di Dio?
Continuando a studiare con i Testimoni di Geova, imparai che la Bibbia contiene diverse profezie dettagliate che si sono adempiute. Sperimentai di persona l’efficacia dei princìpi biblici. Mi chiedevo: “Come è possibile che gli scrittori della Bibbia vissuti migliaia di anni fa abbiano potuto scrivere consigli così saggi e ancora utili?” Con il tempo capii che la Bibbia è la Parola di Dio.
Cosa continua a convincerla dell’esistenza di un Creatore?
Quando rifletto sui molti elementi presenti in natura, non posso fare a meno di credere in un Creatore. Al momento progetto software per computer, e spesso rimango meravigliato di come le capacità del cervello superino di gran lunga i programmi informatici. Per esempio la capacità del cervello di comprendere il linguaggio è sbalorditiva. La maggior parte di noi può capire facilmente un discorso anche quando include frasi incomplete, risate, colpi di tosse, balbettamenti, accenti diversi, echi, rumori di sottofondo o interferenze telefoniche. Tutto questo potrebbe sembrare insignificante. Ma i progettisti di software la pensano diversamente. Neppure il miglior programma di riconoscimento vocale può essere lontanamente paragonato al cervello umano.
A differenza dei più complessi computer, il cervello può cogliere le emozioni, riconoscere gli accenti e identificare chi parla a seconda delle caratteristiche della voce. I progettisti di software stanno studiando il modo per permettere ai computer di imitare la capacità del cervello umano di comprendere il linguaggio. Sono convinto che facendo questo stanno studiando proprio l’opera di Dio.
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16/03/2018 22:15 |
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48) Huabi Yin
ieeexplore.ieee.org
Paese: Cina
Categoria: scienziato
Ambito di attività scientifica: fisica, elettrotecnica, elettronica, struttura della materia
Consegue il Bachelor in ingegneria alla Huazhong University di scienze e tecnologia in Cina nel 1983, e la laurea in Ingegneria Fisica nel 1988; indi si trasferisce in Scozia, dove si dà alla carriera accademica nella prestigiosa Università di Strathclyde a Glasgow (su cui banchi hanno studiato, fra gli altri, l'esploratore David Livingstone ed il chimico James Young). A Glasgow opera senza soluzione di continuità fino alla data di stesura del precedente articolo, dapprima come dottore di ricerca (1998) e poi come scienziato di chiara fama.
Il suo campo di ricerca è enormemente vasto (si è occupata anche di fisica solare), ma negli ultimi anni incentrato in prevalenza sulle molteplici applicazioni della tecnologia a pseudosparks (termine intraducibile in italiano; trattasi di interruttori a gas a catodo freddo impiegati essenzialmente come raddrizzatori di corrente alternata).
Schema di un interruttore a scarica di pseudosparks nelle sue cinque fasi di funzionamento,
dal triggering alla creazione di un impulso di energia (fase IV).
en.wikipedia.org
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Pagina dedicata alla dott.ssa Yin sul sito dell'Università di Strathclyde. Nel momento in cui scriviamo, è accreditata con 52 pubblicazioni specialistiche.
pure.strath.ac.uk/portal/en/persons/huabi-yin(4e2751c5-8663-4b95-9696-64cb7bb9b3a2)/publicati...
Pagina di Huabi Yin sul portale scientifico Research Gate, ove figura come autrice o co-autrice di 94 diversi progetti di ricerca.
www.researchgate.net/profile/H_Yin
Il link ad uno di tali articoli di ricerca: Applications of pseudospark produced electron beams in backward wave oscillators.
www.researchgate.net/publication/271467550_Applications_of_pseudospark_produced_electron_beams_in_backward_wave_osc...
Di seguito, tratti dallo stesso sito, l'immagine di un BWO (un generatore di microonde ad elevatissima frequenza) ed il grafico della forma d'onda risultante, in tensione e corrente.
Nel 2014 la dott.ssa Yin è stata premiata, insieme ad altri ricercatori, dalla Royal Society of Edinburgh (l'accademia scientifica scozzese) con un finanziamento per la produzione e la commercializzazione di un amplificatore di potenza. Il suo nome si trova nell'opuscolo linkato di seguito, a pag. 35 (dopo il collegamento, viene mostrata la pagina con la foto e la menzione speciale).
www.slideshare.net/ShahidMNaseer/rseresearchawards2014progfin...
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Huabi Yin ha rilasciato un'intervista molto breve nella Svegliatevi! n.1/2018, a pag. 12, ove naturalmente parla anche della propria fede come testimone di Geova ( link diretto).
Huabi Yin ha studiato fisica e per molti anni ha condotto ricerche sul sole e sul plasma. Considerato il quarto stato della materia, il plasma è composto principalmente da elettroni e ioni positivi.
“Quando noi scienziati studiamo un fenomeno naturale”, dice Huabi, “troviamo sempre un alto grado di ordine, che è frutto di precise leggi. Mi chiedevo: ‘Come sono nate queste leggi? Se persino la fiamma di un fornello deve essere controllata con attenzione, chi è responsabile delle leggi che regolano il sole?’ Col tempo sono arrivata alla conclusione che la risposta più logica che si possa dare si trovi nella prima affermazione della Bibbia: ‘In principio Dio creò i cieli e la terra’” (Genesi 1:1).
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04/02/2020 23:08 |
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49) Wendell Marley
revealnews.org
Paese: USA
Categoria: ingegnere capo del Kennedy Space Center
Ambito di attività scientifica: astronautica
"Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità". - Neil Armstrong, suolo lunare, 21 luglio 1969.
Wendell Marley è stato uno dei responsabili dello staff di progettazione del veicolo spaziale Apollo 11 che nel 1969, dalla base del Manned Spacecraft Center di Houston (Texas) permise il primo, storico sbarco di due uomini (Neil Armstrong e Buzz Aldrin) sulla luna.
L'equipaggio della nave spaziale usata per la missione Apollo 11:
da sinistra, Armstrong, Michael Collins (che rimase a bordo del modulo lunare) e Aldrin.
milanoplatinum.com
Di modeste origini familiari, si era laureato otto anni prima in ingegneria elettrotecnica all’Università dell’Oklahoma e aveva trovato immediatamente lavoro a Cape Canaveral, sede del Kennedy Space Center della NASA e della Cape Canaveral Air Force Station. Negli anni successivi prende una seconda laurea e diventa responsabile dei collaudi del veicolo spaziale sulla rampa di lancio e capo di uno staff di una dozzina di ingegneri. Trasferitosi al Manned Spacecraft Center, conosce personalmente Neil Armstrong e lavora alacremente al software di guida e navigazione e del simulatore di volo spaziale.
Il modulo lunare Aquila della missione Apollo 11
ed una immagine del Kennedy Space Center in Florida.
archive.oapd.inaf.it
cocoabeach4less.com
Nel 1973 conosce i testimoni di Geova. Aderisce rapidamente e con entusiasmo alla nuova fede, al punto di lasciare il lavoro al programma spaziale per dedicarsi al ministero a tempo pieno.
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Link diretto nella Biblioteca Online all'esperienza di Marley, pubblicata nella Svegliatevi! del 1 settembre 1982, pagg. 3-6.
Di seguito, il testo completo dell'esperienza.
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1982320
Esperienza di W.Marley (Svegliatevi! 1-9-1982 pagg. 3-6) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Desideravo il successo
ERA IL 20 luglio 1969. Il veicolo spaziale Apollo 11 e il modulo lunare chiamato Aquila orbitavano attorno alla luna negli ultimi preparativi per il primo storico allunaggio compiuto dall’uomo. Mi trovavo nel Manned Spacecraft Center di Houston (Texas), seduto nella sala da cui veniva seguita la missione, e decine di pensieri si affollavano nella mia mente: L’allunaggio sarebbe avvenuto senza rischi? Il sistema di cui ero responsabile avrebbe funzionato debitamente?
Io e molti altri che avevano lavorato per anni in attesa di questo momento aspettavamo e ascoltavamo attentamente. All’improvviso una voce da 384.000 chilometri nello spazio disse: “Houston, l’Aquila è atterrata”. Che eccitazione e che emozione produssero in me quelle parole!
Tuttavia, pur avendo avuto una parte nel progettare, costruire e collaudare il veicolo spaziale che aveva portato l’uomo sulla superficie della luna, mi resi subito conto che non avevo trovato il successo — il vero successo — e la felicità. Ma prima che vi parli ulteriormente di ciò, lasciate che vi spieghi in che modo arrivai ad occuparmi del programma spaziale e quale effetto questo avrebbe avuto sulla mia vita.
Precedenti avvenimenti
Crebbi in una fattoria dell’Oklahoma dov’ero avvezzo al duro lavoro fisico. Anche se avevamo un tetto e sufficiente cibo e vestiario, a volte non avevamo neppure i soldi per comprare un francobollo, che a quell’epoca costava tre cent.
Mio padre veniva da una famiglia poverissima e aveva ricevuto solo un’istruzione limitata. Quindi aveva fatto capire ai suoi figli il bisogno di farsi una buona istruzione universitaria per avere successo. Questo è ciò che decisi di fare. Nei mesi estivi lavoravo per lunghe ore e quando andavo a scuola lavoravo a mezza giornata. Di giorno frequentavo tutte le lezioni e di notte studiavo fino alle ore piccole. Nel 1961 mi laureai all’Università dell’Oklahoma come ingegnere elettrotecnico.
Nei quattro anni che frequentai l’università il programma aerospaziale acquistò impulso, e molte ditte chiedevano ingegneri. La cosa mi allettava perché mi sembrava che fosse un passo enorme rispetto alla vita nella fattoria. Dato che mi ero laureato con buoni voti, ricevetti numerose offerte di impiego da tutte le parti degli Stati Uniti. Ne accettai una a Cape Canaveral, in Florida, la base di lancio di tutti i voli spaziali con equipaggio umano.
Scalata al successo
Non ci misi molto a rimanere preso nell’ingranaggio del programma spaziale. Solo tre settimane dopo che avevo cominciato a lavorare fu lanciato il primo veicolo orbitale americano con equipaggio umano. Anche se non avevo lavorato per quella specifica missione ciò nondimeno mi sentivo parte d’essa. Vi era un forte spirito nazionalistico a quell’epoca, dato che il presidente degli Stati Uniti aveva pubblicamente impegnato il paese a mandare un uomo sulla luna e a farlo tornare sano e salvo a terra entro quel decennio (gli anni sessanta). Sembrava che l’Unione Sovietica fosse lanciata verso un’impresa simile, quindi era considerata in effetti una “corsa allo spazio”. Ero ansioso di compiere il mio dovere patriottico per aiutare a vincere questa corsa.
Desideravo moltissimo riuscire nella mia professione. Perciò stavo molto attento a cogliere ogni occasione per far carriera. Lavoravo regolarmente per lunghe ore (senza che mi venisse pagato lo straordinario) e accettavo di buon grado di fare viaggi di lavoro fuori città che altri rifiutavano perché non volevano separarsi dalla famiglia. Frequentai corsi serali e ottenni un’altra laurea, perché il mio superiore mi aveva incoraggiato in tal senso. Dato che il mio diretto superiore amava giocare a poker, feci pure quello, considerandolo un altro gradino nella scalata al successo.
Nel giro di due anni fui promosso e avevo sotto di me un gruppo di cinque-sette ingegneri; sebbene si trattasse di un piccolo gruppo, la responsabilità era grande. A questo punto conoscevo alcuni astronauti e faceva parte del mio lavoro tenerli informati sul progresso del sistema di guida inerziale del veicolo spaziale. Non solo mi piaceva il mio lavoro ma anche il prestigio che derivava dal conoscere e dal frequentare gli astronauti.
Dopo non molto ebbi una promozione e dovevo dirigere il lavoro di 10-12 ingegneri durante i collaudi del veicolo spaziale sulla rampa di lancio. Dato che eravamo responsabili di uno dei principali sistemi del veicolo spaziale e io dirigevo il gruppo, mi sentivo molto importante. Per come la pensavo allora avevo conseguito il successo.
Al termine del Programma Gemini (veicolo spaziale a due posti), mi fu offerta l’opportunità di trasferirmi dal Kennedy Space Center in Florida al Manned Spacecraft Center di Houston, nel Texas, per lavorare al Programma Apollo che aveva l’obiettivo di mandare tre uomini sulla luna. Dato che questo sembrava un ottimo mezzo per fare ulteriormente carriera, accettai subito l’offerta.
Trascorsi i pochi anni che seguirono a lavorare duramente in vista del primo volo sulla luna, preparando i software per i sistemi computerizzati di guida e navigazione, mettendo a punto le tecniche della missione e simulando il volo con un computer a terra. Ricordo che uno dei miei superiori mi disse: “Nulla è più importante del successo di questo volo”.
Di conseguenza divenni un maniaco del lavoro. Tutta la mia vita era volta al successo di quella missione e anche a farmi un nome agli occhi dei miei superiori. Dedicavo pochissimo tempo alla famiglia. Certo il mio orgoglio fu evidente quando il 20 luglio 1969, per la prima volta nella storia, un uomo che conoscevo e con cui avevo lavorato mise piede sulla superficie della luna scendendo da un veicolo spaziale nella cui progettazione e costruzione avevo avuto una parte.
Il mio modo di pensare cambia
Dopo quel primo allunaggio passarono uno o due anni e cominciai a considerare seriamente la mia professione e quello che mi riservava il futuro. Mi sembrava di avere conseguito un certo successo: un lavoro redditizio, un’apparente sicurezza finanziaria, una casa, una famiglia e colleghi rispettati. Ma vedevo sempre più chiaramente che ero intrappolato in un sistema di cose che in effetti non aveva futuro. Più facevo, più dovevo fare e non c’era modo di fermarsi. In realtà quello che avevo conseguito era un falso senso di sicurezza. Il vero successo e la vera felicità non dipendevano da quello che avevo realizzato.
Nell’estate del 1973 venne a trovarci un parente di mia moglie. Quest’uomo e sua moglie studiavano la Bibbia con i testimoni di Geova e intendevano assistere a un congresso dei Testimoni che si teneva a Houston. Dato che quel fine settimana non avevamo niente in programma, la mia famiglia e io andammo al congresso con loro. Fui molto colpito dall’onestà e dal comportamento paziente e gentile di coloro che facevano la fila per mangiare.
Poco dopo quel congresso la mia famiglia e io cominciammo ad assistere alle adunanze nella locale Sala del Regno dei Testimoni di Geova, e fu stabilito di tenere con noi uno studio biblico settimanale. La prima cosa che mi colpì profondamente in ciò che imparavo fu la prospettiva di vivere in una terra purificata da ogni avidità, malvagità e ingiustizia. (Salmo 37:10, 11, 29; Proverbi 2:21, 22; II Pietro 3:13) Certo questo era in netto contrasto con lo spirito egoistico e competitivo che avevo visto e che mi aveva contagiato per tanti anni.
Mentre andavo avanti nello studio della Bibbia ero grato di poter vedere un nesso fra la mia vita e ciò che imparavo. Per esempio mi misi nei panni del re Salomone quando lessi le sue parole riportate in Ecclesiaste 4:4: “Io stesso ho visto tutto il duro lavoro e tutta l’abilità nell’opera, che significa rivalità dell’uno verso l’altro; anche questo è vanità e un correr dietro al vento”. Era proprio vero nel mio caso! Avevo lavorato sodo ed ero divenuto molto esperto nel mio lavoro. Eppure questo non mi aveva dato felicità e pace mentale duratura.
La mia vita cambia
Le cose che imparavo mi aiutarono a prendere la decisione di fare alcuni cambiamenti nella mia vita. Per esempio, da Galati 5:26 appresi che i cristiani non devono ‘divenire egotisti, suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandosi gli uni gli altri’. Sebbene avessi già pensato di abbandonare la mia professione competitiva, ora mi convinsi che dovevo farlo.
‘Ma come farò a mantenere la mia famiglia di cinque persone col tenore a cui siamo abituati?’ mi chiesi. Fui incoraggiato dalle rassicuranti parole di Gesù riportate in Matteo 6:33, dove si legge: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose [necessarie della vita] vi saranno aggiunte”.
‘Cosa penseranno i miei ex colleghi quando rinuncerò a una posizione apparentemente sicura e così ben remunerata?’ era un’altra cosa che mi chiedevo. Ma sia mia moglie che io eravamo fermamente determinati a prendere la decisione giusta per noi, indipendentemente da quello che potevano pensare gli ex colleghi.
Alcuni anni prima di cominciare a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova avevamo acquistato una casa con una cinquantina di ettari di terra nell’Oklahoma, vicino al luogo dov’ero cresciuto. Avevamo parlato più volte di trasferirci lì, ma non l’avevamo fatto. Ora però eravamo sicuri che questa era la cosa migliore da fare. Così circa sei mesi dopo avere assistito a quel congresso dei testimoni di Geova nel 1973 rinunciai al mio lavoro nel programma spaziale e ci trasferimmo nella nostra nuova casa nell’Oklahoma.
Per “guadagnare il pane” una volta lasciato il programma spaziale andai a lavorare in una piccola ditta di articoli elettronici, guadagnando circa la metà di quello che guadagnavo prima. Ad ogni modo, dopo non molto dovetti prendere un’altra grave decisione.
Mi resi conto che il lavoro che ora svolgevo era direttamente collegato alla fabbricazione di apparecchiature militari. Non potevo coscienziosamente partecipare a tali attività e vivere in armonia con quello che la Bibbia dice in Isaia 2:4 e in I Giovanni 3:11, 12. Decisi così di licenziarmi. Ci vollero coraggio e fede nella capacità di Geova di provvederci le cose necessarie della vita. Ma, ripensandoci, posso dire onestamente che la mia famiglia ed io non siamo mai stati senza cibo, alloggio e vestiario a sufficienza.
Sono passati otto anni da che presi la decisione di lasciare il programma spaziale. La mia famiglia ed io abbiamo senz’altro visto la veracità di ciò che dice la Bibbia in I Timoteo 4:8: “La santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. Veramente servendo Geova ora si ha una vita migliore.
Imparando ad accontentarci delle cose necessarie della vita abbiamo anche tratto un vantaggio economico. (I Timoteo 6:8) Mentre un tempo occupavo una posizione di prestigio ora sono proprietario di una spazzatrice per posteggi che uso all’incirca due giorni la settimana. Così ho il tempo di impegnarmi regolarmente nell’attività di predicazione pubblica e ho anche più tempo da trascorrere con la mia famiglia, che nei molti anni in cui lavorai nel programma spaziale avevo trascurato.
Naturalmente servendo Geova i nostri problemi non sono completamente spariti. Ma siamo senz’altro più preparati a farvi fronte. Non mi preoccupo più di avere successo o di fare carriera in questo mondo, dato che ora so che questo sistema di cose è destinato a finire e a essere sostituito da un giusto nuovo ordine che sarà stabilito da Dio. — I Giovanni 2:17; II Pietro 3:11-13.
Ripensando ai cambiamenti che ho fatto nella mia vita sono sinceramente d’accordo con le parole dell’apostolo Paolo riportate in Filippesi 3:8. Prestigio e preminenza sono come rifiuti in paragone con l’accurata conoscenza di Dio e di Cristo, e con la meravigliosa speranza della vita eterna su una terra paradisiaca. — Scritto da Wendell Marley.
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18/02/2021 17:59 |
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50) Michael Lemoine
myneworleans.com
Paese: USA
Categoria: celebre avvocato
Ambito di attività scientifica: diritto commerciale, penale, assicurativo
Questo "principe del foro" statunitense è uno dei più celebri e celebrati giuristi della Louisiana. Cresciuto nella cittadina di Plaucheville, già negli anni della scuola rivela un talento innato in fatto di eloquenza, tanto da essere indotto dagli insegnanti a perseguire una carriera in cui avrebbe potuto mettere a frutto tale dono: quella di avvocato.
Laureatosi alla Louisiana State University, si specializza sin dal 1982 in controversie legali nel settore industriale petrolchimico, energetico e marittimo. Le cause che ha trattato, dibattute in tribunali statali e federali principalmente del Texas e della Louisiana, hanno avuto per oggetto, fra le altre materie, lesioni alla persona e danni alla proprietà, esplosioni, collusioni, difetti di costruzione e contenziosi contrattuali e assicurativi. Fra i molti successi personali, è principalmente da ricordare una causa connessa al disastro ecologico Deepwater Horizon, durante la quale ha difeso con successo la multinazionale Weatherford International, Inc. Lemoine ottenne la completa assoluzione del suo cliente dopo un lavoro di due anni e mezzo durante i quali aveva capitanato una squadra di 30 fra avvocati e assistenti. Attualmente è nello staff del rinomato studio legale Jones Walker, che ha 13 sedi in 9 diversi stati degli USA.
Intervista all'avvocato Lemoine, nella quale parla della sua fede.
www.jw.org/it/biblioteca-digitale/video/#it/mediaitems/VODIntExpTransformations/pub-jwbvs_201507...
L'intervista è disponibile su YouTube (in inglese):
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