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GLI APOSTATI E IL MITO DEL ‘PLAGIO MENTALE’

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2020 08:49
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01/08/2014 17:27
 
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LA BIBBIA E IL 'CONTROLLO MENTALE'

Il grande giurista Giuliano Vassalli ha fatto notare che la libertà assoluta non esiste nemmeno in rerum natura, poiché ciascuno di noi è influenzato da fattori congeniti, costituzionali, temperamentali nota 5. Influire sui pensieri altrui, modificandoli in accordo ai propri desideri, è anzi un’aspirazione propria dell’uomo e intimamente legata alla sua natura di animale gregario. E come tale non solo non merita una censura, ma risulta utile, e talora addirittura indispensabile alla sopravvivenza. È il meccanismo che scatta quando cerchiamo di fare innamorare di noi una persona o di trattare sul prezzo, troppo alto, di un paio di scarpe che vorremmo acquistare; è quanto i candidati di governo sperano di ottenere come conseguenza delle campagne elettorali, e gli esperti di marketing aziendali come risultato dei battage pubblicitari; è il meccanismo basilare dello show business come dell’educazione dei figli, del tifo sportivo come del proselitismo religioso nota 6. Un cristiano che è ricercatore di psicologia ha espresso il proprio pensiero in questi termini:



“Non esiste appartenenza ad un gruppo senza presenza di pressione e persuasione… Ogni giorno tutti noi constatiamo, direttamente o indirettamente, l'influsso che il gruppo di appartenenza, la società stessa, esercita nei nostri confronti mediante una quantità di mezzi sempre più sofisticati e di modi più coinvolgenti ed efficaci. Lo stesso sviluppo della personalità non può prescindere dal rapporto con l'ambiente sociale e culturale. Non a caso l'uomo è un essere sociale. La maturità psichica è pertanto determinata anche dall'esperienza sociale, di gruppo. Quindi, nello sviluppo della personalità, non è possibile separare nettamente l'influenza determinata da fattori intrinseci (innati, ereditari) da quelli estrinseci (ambientali e socio-culturali); tuttavia l'influenza dell'ambiente è sempre condizionata dalla costituzione psichica dell'individuo. Se da un lato ogni persona non può vivere isolata e chiusa ad ogni influenza esterna, pena l'arresto o l'involuzione del suo sviluppo, dall'altro lato non è neppure possibile ridurre un individuo solo ad uno specchio fedele del gruppo di appartenenza”.



Anche il proselitismo religioso, si diceva. Non possiamo definirci ‘credenti’ senza riconoscere la possibilità che una entità superiore, un Dio, abbia pieno diritto di influenzare le nostre idee, piegandole alla sua volontà. Un tempo non era raro – oggi lo è – che, al sentirsi tacciare di ‘lavaggio del cervello’, un testimone di Geova vecchio stampo replicasse qualcosa come: ‘sono ben lieto di subire il lavaggio del cervello, se è Geova a farmelo’. Scelta di parole infelice; ma sostanza del discorso non lontana da quanto dice la Bibbia. Millenni fa, un salmista implorava l’Onnipotente come segue:



Crea in me anche un cuore puro, o Dio, E metti dentro di me uno spirito nuovo, saldo (Salmo 51:10) nota 8



Ecco come una pubblicazione dei testimoni di Geova spiega questo passo:



Chiedendo “un cuore puro” e “uno spirito nuovo” Davide dimostrò di essere consapevole di avere tendenze peccaminose e di aver bisogno dell’aiuto di Dio per purificare il suo cuore e ricominciare daccapo. Invece di commiserarsi, era deciso a continuare a servire Dio. nota 7



Benché né nel testo sacro né nella sua interpretazione della Torre di Guardia si parli direttamente di processi mentali, il senso è abbastanza chiaro. Nelle scritture greche i riferimenti si fanno più precisi (soprattutto per merito dell’apostolo Paolo) ed è più marcato l’accento alla ‘mente’ del fedele come sede dei pensieri e oggetto di rinnovamento da parte di Dio e del suo Spirito, al cui volere il cristiano sceglie in completa libertà di sottomettersi. Qualche esempio:



[Siate] rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, e [rivestite] la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà. (Efesini 4:23, 24)





Tu, comunque, rimani nelle cose che hai imparato e sei stato persuaso a credere. (2 Timoteo 3:14)





...ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio. (Romani 12:2)





E vedete e udite come non solo a Efeso ma in quasi tutto il distretto dell’Asia questo Paolo ha persuaso una considerevole folla e l’ha volta a un’altra opinione, dicendo che quelli che sono fatti da mani non sono dèi. (Atti 19:26) nota 9





Avendogli dunque fissato un giorno, vennero in maggior numero da lui nel suo alloggio. Ed egli spiegò loro la cosa, rendendo completa testimonianza riguardo al regno di Dio e usando con loro persuasione riguardo a Gesù mediante la legge di Mosè e i Profeti, dalla mattina fino alla sera. E alcuni credevano alle cose dette; ma altri non credevano. (Atti 28:23, 24)




La conversione ad un gruppo religioso, pertanto, “è” cambiamento di opinione, “è” asservimento dei propri percorsi mentali a convinzioni ritenute non fittizie, “è” insomma, al di là di ogni dubbio, persuasione. Come bene dice la ricercatrice Beatrice Ugolini, “nella persuasione il soggetto è influenzato, ma non plagiato. La sua capacità di scelta viene indirizzata in un senso piuttosto che in un altro: ciò, tuttavia, avviene come espressione della libertà di crearsi proprie convinzioni personali, accettando di accogliere i messaggi veicolati da un altro soggetto, per quanto convincente, gradevole o carismatico” nota 10.

Quale cattolico osservante – ad esempio – conferirebbe alla propria fede una accezione negativa, come se in ciò si considerasse vittima di un sistema occulto sostenuto da abili marionettisti del pensiero? Seguendo il brillante ragionamento dei fuoriusciti, invece, dovremmo pensarla proprio così; dovremmo concludere che quelli che, secondo lo scrittore degli Atti degli Apostoli, ‘credevano alle cose dette’ (Atti 28:24) fossero vittime dell’astuto persuasore Paolo e delle sue tecniche di esperto ante litteram di controllo mentale, mentre quelli che ‘non credevano’, a quanto pare, sarebbero da collocare nel novero dei ‘dritti’.

Charlotte Allen, peraltro nota per il suo possibilismo in materia di plagio mentale, ammette quanto segue:



In assenza di armi o di mezzi di tortura, una persona può essere manipolata contro la sua volontà? La maggioranza dei sociologi e degli psicologi che studiano i culti rispondono di no…. Tipicamente [gli studiosi] adottano un modello di conversione volontaria per la religione, il quale teorizza che le persone si uniscono ai culti per motivi generalmente razionali, correlati alla capacità del gruppo di soddisfare le loro esigenze: per la teologia; per forti legami di parentela e di solidarietà; per un sostegno sociale sufficiente a permettere loro di liberarsi del vizio della droga o per trasformare in qualunque altro modo le loro vite nota 11.



Ovviamente, il fatto che sia lecito - o anche necessario - influire sulle opinioni e sul comportamento altrui non autorizza nessuno, per ottenere tale fine, a ricorrere al mezzo della sopraffazione fisica o psicologica, sia esso un genitore, un corteggiatore respinto, un aspirante sindaco o anche un ministro religioso. L’ordinamento giuridico italiano e quelli di altri paesi dispongono infatti di vari mezzi per punire le azioni qualificabili come reati in tal senso, dalla riduzione in schiavitù, allo stalking, alla circonvenzione d’incapace. Ecco in proposito un commento della dott.ssa Di Marzio:



“E' vero che dentro alcuni gruppi religiosi si compiono reati, come avviene in altri gruppi. E' vero che l'affiliazione di una persona può creare conflitti familiari come avviene per altre scelte personali non gradite alla famiglia. E' vero che all'interno di qualche associazione ci sono persone che non pagano le tasse, come avviene in diversi altri contesti. E' vero che ci sono persone che sfruttano la credulità e la debolezza di altre per ottenere vantaggi personali, ma questo avviene anche in contesti non religiosi. Tuttavia le leggi vigenti sono sufficienti a punire i reati.” nota 12



Ma capita, ahimè, che nessuna delle ‘leggi vigenti’ sia applicabile all’Organizzazione dei testimoni di Geova, viva e vegeta da un secolo e mezzo e anzi più fiorente che mai, malgrado i pervicaci sforzi di denigrarne l’immagine pubblica passando anche per le aule dei tribunali. Ed è qui che si infila abusivamente il ritrovato del plagio mentale.
[Modificato da EverLastingLife 01/08/2014 17:34]
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