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Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di febbraio 2015 su...

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2015 21:14
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16/02/2015 21:42
 
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Qualche ulteriore considerazione....



viceadmintdg1, 14/02/2015 09:11:



L’avverbio “attualmente” indica proprio una presenzialità,
questo libro è stato scritto nel 1936, siamo al 2015 e ancora non è accaduto nulla. Nel 1936, quando è stato pubblicato questo libro, ha condizionato le persone (anche le generazioni successive che si
sono servite di quel libro).


“Si odono notizie di fratelli che vendono la casa e i beni e dispongono di trascorrere il resto dei loro giorni in questo vecchio sistema facendo il servizio di pioniere. Questo è senz’altro un modo eccellente d’impiegare il breve tempo che rimane prima della fine del mondo malvagio (1 Giovanni 2,17 - questo passo biblico non centra nulla con quanto stanno dicendo).

Qui si parla di “breve tempo che rimane”, il giugno

del 1974 è stato 41 anni fa (siamo nel 2015).


Qualche TdG obietta affermando che “davanti a Dio 1 giorno è come 1000 anni e 1000 anni sono come un 1 giorno”.

Siamo d’accordo davanti a Dio, per Dio, ma per noi 1 giorno è 1
giorno, e 1000 anni noi non li passiamo su questa terra. Quindi si capisce come il CD vuole tenere i propri pionieri, i propri propagandisti al guinzaglio per fare nuovi adepti.





è incredibile come ci si possa definire "cristiani" e mancare completamente di amore (1 Cor. 13:1-3), oltre che di rispetto, per chi volontariamente dedica la propria vita alla predicazione della buona notizia (Mt. 24:14).

Le chiedo, caro Spoto: definire le suddette persone "i propri pionieri, i propri propagandisti al guinzaglio" è terminologia cristiana?

Caro Spoto, al parte il suo linguaggio che davvero non le fa onore, questa breve parte del suo intervento compendia il grave errore che lei commette.
Come vede, ho ingrandito una sua frase, emblematica al riguardo.

Vogliamo vedere qualche passo scritturale, tratto dal testo della Bibbia CEI?

A proposito dell' idea "terroristica" della fine del mondo, vediamo come traduce CEI il passo petrino sotto indicato:

"Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta" (2 Pt. 3:10 CEI).

Per ciò che concerne il "tempo ridotto" delle pubblicazioni dei cristiani testimoni di Geova, vediamo un po:



"Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; " (1 Cor. 7:29 CEI);

"La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera " (1 Pt. 4:7 CEI)

"Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina " (Giac. 5:8 CEI).



Basterebbero questi passi tratti dalla Sacra Scrittura per evidenziare il suo grave errore.

Paolo scrisse forse, sotto ispirazione (2 Pt. 3:16), delle cose errate?
Gli apostoli sbagliarono?
Gli apostoli non fecero alcun errore, queste espressioni apostoliche stanno a testimoniare l' evidenza che la tensione (o l' aspettativa) escatologica fossero alte nel I secolo (come oggi).

Il punto in questione è chiaro, il cristiano così come nel primo secolo - e certamente non per "terrorismo" - deve vivere costantemente nell' aspettativa della venuta di Cristo sulle nubi del cielo (Mt. 24:30) e della fine (lo spiega splendidamente Pietro in 2 Pt. 3:11-12).


Dio permette che, nella sua parola, fatta scrivere da uomini (e non, per esempio, da angeli….), quegli stessi possano esprimere i loro sentimenti e le più vive aspettative dell’ epoca, senza mai dimenticare che Paolo stesso, in ogni caso, dice che la conoscenza e la profezia sono parziali (1 Cor. 13:9)……..

E' appena il caso di accennare che, ovviamente, anche a quei tempi fosse ben conosciuto il Salmo 90:10, cosa avranno pensato, Spoto, i discepoli del I secolo di fronte alle parole apostoliche?

"Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
e il loro agitarsi è fatica e delusione;
passano presto e noi voliamo via
" (Salmo 90:10 CEI).

Lei può replicare alla prossima trasmissione di Radio Maria al riguardo?

Le sue parole, caro Spoto, assomigliano drammaticamente a queste, riportate dal profeta Geremia riguardo ai suoi giorni e a quello che dicevano alcuni:

"Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio! Dicono i profeti: «Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace autentica in questo luogo" (Geremia 14:13 CEI).

Sappiamo, naturalmente, come andò a finire, caro Spoto......
[Modificato da Aquila-58 16/02/2015 21:56]
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