Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di aprile 2015...

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2015 19:26
Autore
Stampa | Notifica email    
06/05/2015 10:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.115
TdG

In ‪questa settimana i cristiani commemorano la morte di Gesù. Il Vangelo, anzi tutto il NT, sottolinea il ruolo fondamentale della morte di Gesù: dice ripetutamente che siamo salvati grazie al sangue versato da Gesù sulla croce. Ma nella traduzione dei tdG, la parola croce è sostituita da palo di tortura. Tale versione è conservata anche nella Nuova Traduzione inglese del 2013 (quella italiana non è ancora disponibile).
I tdG infatti sostengono che Gesù morì non su una croce a due bracci, ma su un palo (per la verità fino all'anno 1931 la croce compariva sul frontespizio della rivista La Torre di Guardia). Gli argomenti da loro portati per dimostrare la morte di Gesù non sulla croce ma su un palo (Perspicacia vol. II, pp. 472-473; Ragioniamo pp. 85-86) non sono convincenti, in quanto citano vecchi autori, senza tener presenti studi storici più recenti: Lipsius (anno di pubblicazione 1629), Fulda (1878), Parsons, (1896), Schmidt (1904).
Noi rispondiamo, alla critica dei tdG secondo i quali la Bibbia non supporterebbe la croce, che in realtà il Vangelo non descrive la forma del legno su cui fu inchiodato Gesù. Quindi non siamo d'accordo che la Bibbia dice di no, perché essa non dice nulla, né sì né no.



In realtà noi non siamo fervidi sostenitori di una qualche forma della croce, ma siamo possibilisti in merito. Infatti debbo dire che mi trovo particolarmente in linea con l'ultimo periodo qui citato. La nostra posizione è da vedersi non in un'ottica di contrapposizione, ma di semplificazione. Visto che la forma più semplice di stauròs è il palo, abbiamo preferito addottare quello.

Un altro motivo è il forte significato feticista usato da molti: si vede la croce appesa al collo, si fa il segno della croce prima di una partita, si appende col rosario allo specchietto dell'auto, ecc. Quest'uso tipico dei portafortuna è odioso per qualsiasi persona si definisca cristiana. Per questo si è deciso, vista la mancanza di indicazioni chiare, di addottare la forma più primitiva dello strumento di tortura su cui morì Gesù.


Ciò premesso, va detto che la forma più probabile del patibolo di Gesù era la croce a forma di + oppure T perché così per lo più usavano i Romani, e così la descrive la Lettera di Barnaba, uno scritto cristiano della fine del I secolo o dell'inizio del seguente:

Barnaba interpreta Mosè che stende le braccia come simbolo di Gesù in croce, con ‪queste parole:
« Lo Spirito parla al cuore di Mosè di rappresentare la figura della croce».
Barnaba fa un altro riferimento alla croce a forma di T, quando interpreta in maniera simbolica il numero dei Trecento. Il numero 300 in greco si scriveva: tau maiuscolo, che aveva la forma di una T maiuscola. Quindi Barnaba, un padre apostolico, cioè uno scrittore cristiano che ha conosciuto gli apostoli, afferma che il T è simbolo della CROCE.



In realtà, se andiamo a vedere fonti extrabibliche come Seneca (Dialogo 6) o Giuseppe Flavio (Antichità Giudaiche) ci accorgiamo che le fonti non sono così spudoratamente a favore di una croce a due bracci. Quella addottata qui è una chiara tecnica induttiva per metterci in una posizione differente da quella effettiva.

La Cyclopædia di M’Clintock e Strong dice in merito a Barnaba:

Evidentemente lo scrittore non conosceva le Scritture Ebraiche, e commise [anche] l’errore di supporre che Abraamo conoscesse l’alfabeto greco alcuni secoli prima che esso venisse all’esistenza.

Pare strano che ci si affidi ad una fonte come questa per avallare la propria posizione...


Gli studi storico-antiquari indicano che nel mondo romano normalmente la crocifissione avveniva come segue:

«Il condannato... veniva inchiodato con le braccia aperte, steso a terra, al legno trasversale che egli stesso aveva dovuto portare sino al luogo del supplizio. La traversa veniva poi issata con il corpo e assicurata al palo infisso verticalmente nel terreno, e sul palo venivano inchiodati i piedi».



Pare assolutamente fuori luogo essere così dogmatici su tale punto. Per esempio il “Dizionario Biblico” a cura di Giovanni Miegge, seconda edizione riveduta e aggiornata a cura di Bruno Corsani e J.Alberto Soggin e Giorgio Tourn alla voce “Croce” dice:

La croce aveva generalmente la forma di una T.

Mi chiedo quindi quale sia la fonte citata da Cadei che si esprime in modo così apodittico.


I tdG sono contrari alla croce, e lo motivano dicendo che la croce è un simbolo pagano, introdotto nella cristianità dai sistemi ecclesiastici apostati. Come prova portano simboli a forma di croce riscontrabili presso alcune religioni pagane (per es. la «chiave della vita» della religione egiziana) talora addirittura con significato fallico, cioè sessuale.

Rispondiamo che lo studio comparato delle religioni insegna che ogni fenomeno religioso va visto internmente al sistema a cui appartiene. In altre parole: anche se c'è una somiglianza esteriore, il significato è totalmente diverso. Lo spieghiamo con un esempio: l'immersione in acqua a scopo di purificazione spirituale era in uso presso la religione hindù molti secoli prima del battesimo cristiano, ma, nonostante l'analogia, nessuno dice che il battesimo in acqua è un simbolo pagano.

Chiediamo ai tdG di citare, se possono, anche solo un antico autore cristiano che riveli parentele pagane o addirittura sessuali riguardo alla croce.



In realtà, quella riportata da Cadei non è il perché noi ci teniamo tanto a non usare questo simbolo, ma il perché il clero ci tenga così tanto a giustificare l'uso della croce!

E' noto che prima dell'imperatore Costantino non esisteva alcun culto della croce in seno al cristianesimo. Poi, con grande maestria fu addottato questo simbolo giustificando tale scelta con una visione mistica da parte dell'imperatore. In merito, citando il libro "Strange Survivals" una nostra Torre di Guardia dice:

Non c’è dubbio che il suo comportamento rispondeva ad una strategia: il simbolo che innalzò soddisfaceva da una parte i cristiani del suo esercito e dall’altra i Galli [pagani]. . . . Per questi ultimi esso era la garanzia del favore della loro divinità solare”, il dio-sole che adoravano. No, il ‘segno celeste’ di Costantino non aveva nulla a che fare con Dio o con Cristo, bensì è intriso di paganesimo.


La croce è oggetto di avversione o di vanto?
Per noi cattolici non è importante la forma di quel legno, che poteva essere a forma di +, X, T, o anche altro. D'altronde gli artisti hanno sempre rappresentato la croce nelle forme e proporzioni più diverse, e la Chiesa non ha mai fatto obiezioni di sorta. Ciò che importa non è la forma, ma il senso della croce, che per noi è oggetto di venerazione, mentre per i tdG dev’essere eliminata...

Dietro all'’atteggiamento dei tdG, sta la loro tendenza a demonizzare tutto ciò che appartiene alla cristianità. Leggendo le loro opere, vediamo che essi sono contrari alla croce, ma più ancora a ciò che essa rappresenta:

Scrivono in Ragioniamo p. 88: «Cosa provereste se un vostro carissimo amico fosse messo a morte dietro false accuse? Vi fareste una copia dello strumento con cui è stato ucciso? Lo considerereste un oggetto caro o lo aborrireste?». Quindi, secondo loro, la croce è da odiare, perché è servita ad uccidere Gesù.



Noi ribadiamo che non è la forma della croce che noi aborriamo, ma il suo uso idolatrico-feticista. La croce viene adorata, baciata, tatuata, portata, ecc. Alcuni arrivano a farcisi appendere. Noi contestiamo questo atteggiamento.


Noi rispondiamo che questo è un argomento umano, contrario alla Bibbia:

─ Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1 Cor 1,23-25).

Gal 6,14: "Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo".

Evidentemente la Parola di Dio parla della croce non nei termini (umani) usati dai tdG (strumento di supplizio da odiare), ma in termini di esaltazione e vanto, poiché la croce è il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini.



Ma anche per noi è un vanto la morte di Cristo! Caro Cadei, le faccio una domanda: se lei chiede cosa sia la croce e quale sia il suo significato profondo ad un cattolico qualunque, uno di quelli che noi TdG incontriamo per la strada o a cui andiamo a suonare, cosa risponderà? E questo sarebbe "un vanto"? Ma siamo più legati a quel che rappresenta la croce o al simbolo?

Concludo con una citazione evangelica:

(Giovanni 17:3) Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.

L'uso che fate della croce rispetta superstizione o conoscenza?
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com