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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di ottobre 2015...

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2015 22:15
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15/10/2015 14:48
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino, prende la parola Alessandro Spoto trattando il tema Cuore e personalità cristiana
dicendo:


Il mutamento dottrinale che ho deciso di trattare in questa puntata, riguarda il “mutamento dottrinale” del Corpo Direttivo a proposito del cuore e della personalità cristiana.

Nella Torre di Guardia del 15 agosto 1971, alle pagine 486 e 487, il corpo direttivo scrive:

”Dov’è e che cos’è il cuore? Voi sapete di avere un cuore nel torace, quello che pompa il sangue in tutto il vostro corpo, provvedendo a ogni singola cellula tale flusso vitale. Ma avete un altro cuore nella testa? Fa esso parte del vostro cervello o è esso quella capacità astratta del cervello che chiamiamo “mente”? NO! Il cervello, in cui ha sede la mente, è una cosa e il cuore che abbiamo nel torace, con la sua facoltà di spronare, è un'altra cosa.
Salvo poche eccezioni, l’uso della parola “cuore” nella Bibbia è limitato alle funzioni del cuore umano come centro dei propri desideri, delle proprie emozioni e dei propri affetti, come luogo che include le capacità di spronare.La Bibbia non parla di un cuore simbolico o spirituale facendo un contrasto con il cuore carnale o letterale, come non parla di una mente simbolica, e pertanto non vogliamo fare l’errore di considerare il cuore letterale come una semplice pompa carnale come fa oggi la fisiologia ortodossa... E’ significativo che quelli che sono stati sottoposti a trapianto di cuore, quando i nervi che collegano il cuore al cervello sono tagliati, hanno gravi problemi emotivi dopo l’operazione... Una cosa è certa, perdendo il loro proprio cuore, sono stati privati delle facoltà del “cuore” edificate in loro col passare degli anni e che
contribuivano a renderli quelli che erano in quanto alla personalità”.

Quindi, il Corpo Direttivo, in modo chiaro e preciso, affermava che la Bibbia non parla di un cuore simbolico e che non c’è, di conseguenza, la possibilità di intendere in senso figurato le espressioni in cui si associano al muscolo cardiaco i sentimenti, desideri, emozioni, ecc.. Inoltre, si dice chiaramente che chi accettava un trapianto di cuore, perdeva la sua personalità cristiana.

Ma negli anni 1984-1986, ecco prontamente il mutamento dottrinale, affermando l’esatto contrario di quello che si è appena detto. Mentre nel 1971 si diceva che “La Bibbia non parla di un cuore simbolico”, nel 1984 e nel 1986 si “scopre” invece che in quasi altri mille riferimenti la Bibbia parla chiaramente di cuore simbolico.

Nella Torre di Guardia del 1 novembre del 1984, alle pagine 12 e 13, il Corpo Direttivo riporta testualmente:

“Nel modo in cui è usato nella Bibbia il cuore rappresenta la sede dei motivi e anche dei sentimenti. Questo è il cuore simbolico, che in realtà rappresenta il nostro “io”
più profondo.

In I Pietro 3:4 viene descritto come “la persona segreta del cuore” (NM), “l’essere occulto del cuore” (Versione Riveduta), “l’intimo del cuore” (Garofalo). Così ci viene comandato di amare Geova Dio con ‘tutto il cuore’. Ci viene anche comandato di amare Geova Dio con tutta la nostra anima, con l’intero nostro essere. Questo richiede che amiamo l’unico vivente e vero Dio, l’Onnipotente, con tutta la nostra forza vitale, spendendo tutte le nostre energie per fare la rivelata volontà di Dio e per completare pienamente la sua opera in questo “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3) Inoltre è necessario amare l’Iddio della Bibbia con tutta la nostra “mente”, cioè le nostre facoltà mentali. — Marco 12:29 -31. ... In questo modo il nostro cuore simbolico non diverrà ansioso a causa di
avventati motivi errati e di apprensioni emotive, e le nostre facoltà mentali, la nostra mente, non saranno confuse o distorte. Il cristiano continuerà a comportarsi secondo la Bibbia ispirata da Dio, con l’aiuto di Gesù Cristo, il Condottiero”.

Mi avvio verso la conclusione. Nella Torre di Guardia del 1 giugno del 1986, a pagina 20, afferma che “gli antichi egizi credevano che il cuore fisico fosse la sede delle facoltà intellettuali e dei sentimenti. Pensavano anche che il cuore possedesse una volontà propria. I babilonesi dicevano che il cuore ospitasse sia l’intelligenza che l’amore. Secondo il filosofo greco Aristotele, il cuore era la sede dei sensi e la sfera
d’attività dell’anima.Ma col passare del tempo e col crescere della conoscenza, queste concezioni vennero messe da parte. Infine si comprese cos’è effettivamente il cuore: una pompa che fa circolare il sangue in tutto il corpo”.



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