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Cosmologia - Il multiverso

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2018 16:13
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12/10/2018 08:23
 
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claudio2018, 11/10/2018 21.30:



Le implicazioni etiche non sono di poco conto perché anche se è vero che l'esistenza di infinite copie di noi stessi annullerebbe l'esistenza del destino, di fatto ridurrebbe ogni scelta ad una questione puramente probabilistica rendendo quasi nullo il valore del libero arbitrio della responsabilità e dell'individualità . Ciò che voglio dire è che se già un solo universo ci fa sentire piccoli e chiedere che valore hanno le nostre azioni , un 'infinita' di universi e di copie di noi come ci fa sentire ? Io mi sento un po' più un nulla. Non pongo limiti a Dio ma mi chiedo solo se una cosa del genere sia compatibile col suo amore e nel rispetto del valore del libero arbitrio da lui creato. Poi c'è la questione dell'unicità di ogni identità . Ad esempio di Cristo glorificato viene detto che è il "solo che ha immortalità" . Se ci fossero infinite copie di Cristo nei cieli questa dichiarazione non sarebbe molto vera. Ci sarebbe un Cristo venuto meno ? Un Cristo mai venuto sulla terra ? Un Cristo mai morto e risorto ? Capisci che se sono sacrifici di valore tutte queste sofferenze affidarle ad una sequenza quantistica di probabilità significa darle importanza solo rispetto al nostro universo ma quando realizzi che di universi ce ne sono un'infinita' come ci sono un'infinità di scelte possibili allora quelle sofferenze e quei sacrifici non ti sembrano più così importanti e necessari




Hai ragione! Infatti, non credo a quel tipo di multiverso dove ci sono copie dello stesso universo e copie di noi stessi. Questo ha un significato probabilistico per la nostra esistenza, dettato dal caso. E ci rende persone insignificanti. Poiché immersi in un mare di probabilità dettate dal caso.

Il nostro creatore invece dà un grande significato alla nostra esistenza.

Esistono due teorie quantistiche: una è la teoria dei molti mondi. L'altra è il collasso della funzione d'onda.

Credo alla seconda.

Nella teoria dei molti mondi. Ad ogni nostra scelta si formerebbe un universo. Pensiamo al numero mostruoso di universi che si dovrebbero creare ad ogni nostra scelta e ad ogni scelta dell'universo di produrre un qualcosa. Ogni secondo si creerebbe un universo. Le equazioni di Hugh Everett III, davano per reali questi universi. Il poveretto fu contestato molto. E finì la sua vita dandosi all'alcool. Ora questa teoria è stata ripresa. Ma secondo me le equazioni sembrano dare questi universi per reali, soltanto perché a livello quantistico esistono tutte le possibilità. Ma allo stato latente.

E qui entra in gioco la seconda teoria. Il collasso della funzione d'onda. Che è quella, secondo me, vera. Da a noi un ruolo centrale nell'universo. La nostra mente ha un ruolo centrale in tutto questo. La mente interagisce con la materia. Infatti ad ogni nostra osservazione e a ogni nostra scelta si fa collassare la funzione d'onda. E una di quel mare infinito di probabilità diventa reale nel mondo macroscopico. Nell'evoluzione dell'universo è invece Dio stesso che fa collassare la funzione d'onda.

Detto questo il multiverso, secondo me, è soltanto un universo più grande che serve a far funzionare tutta la struttura cosmica. Niente di più e di meno. Inteso in questo senso il multiverso ha un significato.

Ciao
anto_netti
13/10/2018 13:29
 
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Giovanni 14:2, dice: "Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore. Se così non fosse ve l’avrei detto, perché vado a preparare un posto per voi.

Se non esistessero queste molte dimore. Se così non fosse. Gesù l'avrebbe detto ai suoi discepoli, senza dare false speranze di una vita in cielo.

Cieli fisici e cieli spirituali o mondo immanente e mondo trascendente alla fine dei conti, sono legati insieme in un'unica realtà.

Ciao
anto_netti
13/10/2018 13:55
 
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anto_netti, 13/10/2018 13.29:

Giovanni 14:2, dice: "Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore. Se così non fosse ve l’avrei detto, perché vado a preparare un posto per voi.

Se non esistessero queste molte dimore. Se così non fosse. Gesù l'avrebbe detto ai suoi discepoli, senza dare false speranze di una vita in cielo.

Cieli fisici e cieli spirituali o mondo immanente e mondo trascendente alla fine dei conti, sono legati insieme in un'unica realtà.

Ciao
anto_netti


Dimore : "il solo che DIMORA in una LUCE inaccessibile" (Cristo)

Dimorare nella luce : Relazione tra luce-tempo e spazio .

Relazione con gli unti : essere glorificati , dimorare nella luce = immortalità = travalicare i confini di tempo e di spazio

Molte luci , molti mondi , ogni tempo = eternità .

Affascinante ma incomprensibile

Comunque ho compreso il senso di ciò che hai detto : Gesù avrebbe confermato l'esistenza dei molti mondi ( molte dimore ) .

Saluti✍
[Modificato da claudio2018 13/10/2018 13:58]
16/10/2018 08:55
 
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Altra scrittura che potrebbe confermare l'esistenza di molte dimore presso Geova, è questa:

Ma Dio può veramente dimorare sulla terra? Ecco, i cieli, il cielo dei cieli, non ti possono contenere; tanto meno, quindi, questa casa che ho costruito! 1 Re 8:27.

Che cosa sia il cielo dei cieli. Difficile sapere cosa sia. Forse il multiverso? Ma Geova non può essere contenuto nemmeno da questo. Egli vive in una luce inaccessibile. La sua è una dimora inaccessibile ad ogni essere umano.

Dal libro perspicacia
Cielo

Il termine ebraico shamàyim (sempre al plurale), tradotto “cielo” o “cieli”, sembra avere il significato fondamentale di qualcosa di alto o elevato. (Sl 103:11; Pr 25:3; Isa 55:9) Il termine greco (ouranòs) è di etimologia incerta.

Cieli fisici. Nella lingua originale questo termine abbraccia tutta l’immensità dei cieli fisici. Il contesto di solito fornisce informazioni sufficienti per determinare quale parte dei cieli fisici s’intenda.

Lo spazio cosmico. I “cieli” fisici si estendono oltre l’atmosfera terrestre nelle regioni dello spazio cosmico con i loro corpi stellari, “tutto l’esercito dei cieli”: sole, luna, stelle e costellazioni. (De 4:19; Isa 13:10; 1Co 15:40, 41; Eb 11:12) Il primo versetto della Bibbia descrive la creazione di tali cieli stellati, che precedette la preparazione della terra come dimora dell’uomo. (Ge 1:1) Questi cieli, come la distesa dell’atmosfera, manifestano la gloria di Dio, perché sono opera delle Sue “dita”. (Sl 8:3; 19:1-6) “Gli statuti dei cieli” stabiliti da Dio regolano tutti questi corpi celesti. Gli astronomi, nonostante i loro strumenti moderni e la profonda conoscenza matematica, non sono ancora in grado di comprendere pienamente questi statuti. (Gb 38:33; Ger 33:25) Le loro scoperte confermano inoltre che l’uomo è incapace di misurare tali cieli o di contare le stelle. (Ger 31:37; 33:22; vedi STELLA). Eppure Dio le conta e le chiama per nome. — Sl 147:4; Isa 40:26.

“I cieli dei cieli”. L’espressione “i cieli dei cieli” si riferisce ai cieli più alti. Poiché i cieli si estendono dalla terra in ogni direzione, “i cieli dei cieli” abbraccerebbero i cieli fisici in tutta la loro ampiezza, per quanto immensa. — De 10:14; Ne 9:6.

Salomone, il costruttore del tempio di Gerusalemme, dichiarò che “i cieli, sì, il cielo dei cieli” non possono contenere Dio. (1Re 8:27) Essendo Geova il Creatore dei cieli, la sua posizione è di gran lunga superiore ad essi e “il suo nome solo è irraggiungibilmente alto. La sua dignità è al di sopra della terra e del cielo”. (Sl 148:13) Geova misura i cieli fisici con la stessa facilità con cui un uomo, allargando le dita della mano, potrebbe misurare un oggetto fra la punta del pollice e quella del mignolo. (Isa 40:12) Le parole di Salomone non significano che Dio non abbia un preciso luogo di dimora, e neanche che sia onnipresente nel senso di essere letteralmente in ogni luogo e in ogni cosa. Questo si capisce dal fatto che Salomone disse pure che Geova ode “dai cieli, [suo] stabilito luogo di dimora”, cioè dai cieli del reame spirituale. — 1Re 8:30, 39.

Quindi, in senso fisico, il termine “cieli” ha un significato molto ampio. Può riferirsi alle più remote parti dell’universo, ma può riferirsi anche a qualcosa che è semplicemente alto o elevato più del normale. Infatti, di persone a bordo di navi sbattute dalla tempesta viene detto che “salgono ai cieli, scendono alle profondità”. (Sl 107:26) Anche i costruttori della Torre di Babele intendevano costruire un edificio con la “cima nei cieli”, un grattacielo, per così dire. (Ge 11:4; cfr. Ger 51:53). E la profezia di Amos 9:2 parla di uomini che “salgono ai cieli” nel vano tentativo di eludere i giudizi di Geova, volendo evidentemente dire che avrebbero cercato scampo sulle più alte montagne.

Ciao
anto_netti
[Modificato da anto_netti 16/10/2018 09:10]
16/10/2018 08:57
 
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Cieli spirituali. Le stesse parole usate nelle lingue originali a proposito dei cieli fisici vengono usate anche per i cieli spirituali. Come si è visto, Geova, essendo uno Spirito, non dimora nei cieli fisici. Ma, poiché è “l’Alto ed Eccelso” che dimora “nell’alto” (Isa 57:15), la sua “alta dimora di santità e bellezza” è ben descritta dal significato fondamentale di qualcosa di elevato o eccelso insito nel termine ebraico. (Isa 63:15; Sl 33:13, 14; 115:3) Quale Fattore dei cieli fisici (Ge 14:19; Sl 33:6), Geova ne è anche il Proprietario. (Sl 115:15, 16) Nei cieli egli fa tutto ciò di cui si diletta, compresi atti miracolosi. — Sl 135:6.

Spesso perciò i “cieli” rappresentano Dio stesso e la sua posizione sovrana. Il suo trono è nei cieli, cioè nel reame spirituale su cui pure domina. (Sl 103:19-21; 2Cr 20:6; Mt 23:22; At 7:49) Dalla sua suprema o eccelsa posizione Geova in effetti ‘guarda’ i sottostanti cieli fisici e la terra (Sl 14:2; 102:19; 113:6), e da tale posizione elevata parla, esaudisce suppliche e giudica. (1Re 8:49; Sl 2:4-6; 76:8; Mt 3:17) Leggiamo quindi che Ezechia e Isaia, di fronte a una grave minaccia, “continuarono a pregare . . . e a gridare ai cieli per invocare soccorso”. (2Cr 32:20; cfr. 2Cr 30:27). Anche Gesù usò il termine cielo per riferirsi a Dio quando chiese ai capi religiosi se il battesimo di Giovanni era “dal cielo o dagli uomini”. (Mt 21:25; cfr. Gv 3:27). Il figlio prodigo confessò di aver peccato “contro il cielo” e contro il proprio padre. (Lu 15:18, 21) L’espressione “regno dei cieli”, pertanto, non significa semplicemente che tale regno ha sede nei cieli spirituali, da dove governa, ma anche che è “il regno di Dio”. — Da 2:44; Mt 4:17; 21:43; 2Tm 4:18.

A motivo della celeste posizione di Dio, sia uomini che angeli alzano le mani o il viso verso i cieli nell’invocare il suo intervento (Eso 9:22, 23; 10:21, 22), nel fare un giuramento (Da 12:7) e nel pregare (1Re 8:22, 23; La 3:41; Mt 14:19; Gv 17:1). In Deuteronomio 32:40 Geova dice che lui stesso ‘alza al cielo la mano in giuramento’. Secondo Ebrei 6:13, questo evidentemente significa che Geova giura per se stesso. — Cfr. Isa 45:23.

Luogo di dimora degli angeli. I cieli spirituali sono anche il “luogo di dimora” dei figli spirituali di Dio. (Gda 6; Ge 28:12, 13; Mt 18:10; 24:36) L’espressione “esercito dei cieli”, spesso riferita alla creazione stellare, a volte descrive questi angelici figli di Dio. (1Re 22:19; cfr. Sl 103:20, 21; Da 7:10; Lu 2:13; Ri 19:14). Inoltre i “cieli” personificati rappresentano tale organizzazione angelica, la “congregazione dei santi”. — Sl 89:5-7; cfr. Lu 15:7, 10; Ri 12:12.

Nel senso di dominio. Abbiamo visto che i cieli possono riferirsi a Geova Dio nella sua posizione sovrana. Infatti Daniele disse all’imperatore babilonese Nabucodonosor che l’esperienza che avrebbe avuto gli avrebbe insegnato “che i cieli dominano”, cioè “che l’Altissimo domina sul regno del genere umano”. — Da 4:25, 26.

Comunque, oltre a riferirsi al Supremo Sovrano, il termine “cieli” può riferirsi anche ad altre potenze governanti, esaltate o innalzate al di sopra dei popoli loro soggetti. La stessa dinastia dei re babilonesi rappresentata da Nabucodonosor è descritta in Isaia 14:12 come una stella, un “risplendente, figlio dell’aurora”. Con la conquista di Gerusalemme nel 607 a.E.V., quella dinastia babilonese innalzò il suo trono “al di sopra delle stelle di Dio”, “stelle” che evidentemente rappresentavano la dinastia davidica dei re di Giuda (infatti, come Erede del trono davidico, in Ri 22:16 Cristo Gesù è chiamato “la luminosa stella del mattino”; cfr. Nu 24:17). Abbattendo il trono davidico stabilito da Dio, la dinastia babilonese in effetti si esaltò fino al cielo. (Isa 14:13, 14) Tale elevata posizione ed esteso dominio furono inoltre rappresentati nel sogno di Nabucodonosor da un simbolico albero la cui cima ‘raggiungeva i cieli’. — Da 4:20-22.

Ciao
anto_netti
16/10/2018 09:57
 
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Nell'universo materiale c'è il visibile e l'invisibile ma non lo spirituale. Lo spirito non'e' gas , aria o elettricità, elementi invisibili che sono comunque parte del nostro mondo . Gli spiriti esistono nei cieli ovvero non sono rilevabili scientificamente come appartenenti al nostro mondo . Sono invisibili non solo perché non si vedono ma proprio perché non esistono nel nostro mondo , nel nostro universo. Quindi appartengono a tutti gli effetti ad un altro mondo , un altra dimensione , più "alta" , nel senso di scientificamente più elevata e , certamente , irrangiungibile . Un mondo 'parallelo' quindi , molto più elevato del nostro ma che potrebbe benissimo coesistere col nostro . Questo è il "cielo" e i "cieli dei cieli" può benissimo far pensare a questa sovrapponibilita' di 'universi' che , evidentemente esseri angelici molto elevati scientificamente possono attraversare , e hanno attraversato grazie a qualche forma di whormhole

Saluti ✍
[Modificato da claudio2018 16/10/2018 09:58]
16/10/2018 16:13
 
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Re:
claudio2018, 16/10/2018 09.57:



Nell'universo materiale c'è il visibile e l'invisibile ma non lo spirituale. Lo spirito non'e' gas , aria o elettricità, elementi invisibili che sono comunque parte del nostro mondo . Gli spiriti esistono nei cieli ovvero non sono rilevabili scientificamente come appartenenti al nostro mondo . Sono invisibili non solo perché non si vedono ma proprio perché non esistono nel nostro mondo , nel nostro universo. Quindi appartengono a tutti gli effetti ad un altro mondo , un altra dimensione , più "alta" , nel senso di scientificamente più elevata e , certamente , irrangiungibile . Un mondo 'parallelo' quindi , molto più elevato del nostro ma che potrebbe benissimo coesistere col nostro . Questo è il "cielo" e i "cieli dei cieli" può benissimo far pensare a questa sovrapponibilita' di 'universi' che , evidentemente esseri angelici molto elevati scientificamente possono attraversare , e hanno attraversato grazie a qualche forma di whormhole




Concordo!

[SM=g1871112]

Ciao
anto_netti
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