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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di aprile 2016...

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2016 20:36
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28/04/2016 16:59
 
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L'ultimo intervento è di don Battista Cadei che affronta il tema La ‏Chiesa di Cristo ha il compito di governare dicendo:


Gesù disse si suoi apostoli: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». (Gv 20,20). «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato» (Lc 10,16).
Il compito del papa, successore di san Pietro, è di essere strumento di unità del popolo di Dio. Gesù disse a Pietro: «A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Egli ha un vero potere di "legare e sciogliere", non certo a capriccio, ma come interprete della volontà di Dio. Come accanto a Pietro c'erano gli apostoli, così accanto al papa ci sono i vescovi. Il papa non può fare a meno del collegio dei vescovi, che hanno ricevuto una vera autorità da Gesù Cristo, il quale disse:
«In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.» (Mt 18,18).

In che senso la Chiesa è “infallibile”?
Molti considerano una intollerabile presunzione, la pretesa della chiesa cattolica di non sbagliare, e che il papa sia infallibile. D’altronde vedremo che i cattolici ammettono che la Chiesa è purtroppo peccatrice, e continuamente bisognosa di conversione: il papa Giovanni Paolo II, e ora anche papa Francesco hanno più volte fatto pubblica ammenda per colpe commesse da uomini di Chiesa. Che cosa si intende allora per infallibilità della Chiesa e del papa? È importante chiarire questo concetto, poiché non è corretto criticare o rifiutare un'idea che non si conosce bene.

In sostanza vedremo che è molto poco quello che il cattolico deve considerare infallibile negli interventi della Chiesa. Ma cerchiamo da dove nasce la convinzione che la Chiesa è infallibile. Evidentemente sulla base della parola di Dio, e non per presunzione propria.
In base alla promessa di Gesù: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20), la Chiesa primitiva era consapevole di avere l’assistenza divina nelle decisioni riguardanti la fede e la morale.
Nel concilio di Gerusalemme, i responsabili della Chiesa si espressero così:
«È parso bene allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie…» (At 15,28).
E l'apostolo Paolo scrive al suo discepolo Timoteo:
«Voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. (1 Tm 3,15).

In che senso quindi la Chiesa è da ritenere infallibile? Sinceramente non si può escludere che la Chiesa possa prendere decisioni errate, o ambigue, o comunque discutibili. Duemila anni di storia dimostrano che tante volte essa è stata vittima della mentalità corrente, o di limiti culturali. D’altronde la Chiesa è consapevole che gli insegnamenti morali e dottrinali del Vangelo possono e devono essere continuamente approfonditi per essere meglio compresi.

Ma quand’è che un insegnamento della Chiesa è infallibile? È da ritenersi obbligante una verità ritenuta tale da tutta la comunità cristiana lungo i secoli. Lo stesso vale per ciò che tutti i vescovi insegnano, in unione o con l’approvazione del papa. Le dichiarazioni dei concili, sono da ritenere infallibili solo quando tale infallibilità è dichiarata esplicitamente. Per esempio, l’ultimo concilio generale, il Vaticano II (1963-1965), pur avendo una grande autorevolezza, non contiene nessuna definizione che ne impegni l’infallibilità.

E il papa? In che senso è infallibile? Anzitutto, non in senso morale: anche lui è un uomo che, come tutti, ha continuamente bisogno della misericordia di Dio e della comprensione degli uomini: questa è dottrina cattolica. Non come persona privata (al limite potrebbe avere delle idee personali erronee). Quando il papa dà un insegnamento, il cattolico deve prenderlo in seria considerazione, ma non necessariamente è tenuto a considerarlo infallibile.
Il cattolico deve ritenere come insegnamento infallibile del papa solo quando egli parla ex cathedra, cioè quando dichiara esplicitamente di intendere ciò che dice come magistero infallibile. Tali dichiarazioni del papa sono molto rare, e hanno luogo solo dopo avere consultato i vescovi e avere esplorato ciò che il popolo cristiano ha creduto lungo i secoli.



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