Re: Il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti
"Oggi è un giorno di festa, l'Italia fa un passo avanti, è un giorno molto atteso, certo ci sono le polemiche di chi voleva di più e di chi voleva di meno, rimpianti e amarezze ma noi sentiamo, in sms e mail, una gioia molto forte e diffusa": così Matteo Renzi aveva commentato a Radio Capital l'imminente via libera alle unioni civili. "Nessuno ha diritto a disapplicare la legge, di fronte alla legge si ferma il politico, persino il magistrato - ha detto ancora il premier sulla protesta annunciata dalla Lega -. Se a Padova Bitonci non vorrà celebrarle, lo farà qualcun altro ma il Comune ha l'obbligo e la responsabilità giuridica di farlo, Bitonci non potrà rifiutarsi di delegare a qualcun altro. E' una battaglia finalizzata solo alla strumentalizzazione".
Radicali, oggi solo primo passo - "Il voto di oggi segna solo un primo passo verso la conquista in Italia di diritti che in tanti altri paesi sono già storia: le unioni civili che usciranno dalla Camera dei deputati, infatti, sono lontane dall'essere la soluzione definitiva ai problemi delle coppie omosessuali e dei loro figli, esclusi dal provvedimento nel corso della bagarre al Senato. Non sono l'azione di riforma complessiva di un diritto di famiglia che da decenni non riflette più le esigenze di una società in mutamento. Oggi, quindi, siamo felici per le coppie che da troppo tempo aspettavano questo momento, già da domani saremo di nuovo al lavoro, anche con tutti gli strumenti giuridici a nostra disposizione, per una riforma della legge in senso egualitario. Continua la battaglia radicale per assicurare davvero pari diritti a tutti i cittadini": così Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, e Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, commentando la fase finale dell'iter parlamentare delle unioni civili.
"Oggi è un giorno di festa per tanti", ha scritto in un post su Facebook il premier Matteo Renzi riferendosi al voto alla Camera sulle Unioni civili e sottolineando come la fiducia sia stata messa proprio per evitare altri ritardi.
ECCO COSA PREVEDE IL TESTO
"In queste ore decisive - ha scritto il premier su Facebook - tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie": ha scritto ancora Renzi ricordando un'amica in prima fila per le unioni civili. "Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti". Il riferimento del premier Matteo Renzi ad Alessia è per Alessia Ballini, morta a 41 anni in seguito ad un tumore. Ballini era originaria di San Piero a Sieve (Firenze) di cui era stata anche sindaco. Dal 2006 aveva ricoperto, alla Provincia di Firenze, il ruolo di assessore alle politiche sociali, sport, cooperazione internazionale e pari opportunità nella giunta allora guidata da Matteo Renzi. Poi, sui banchi del consiglio regionale, era stata vicecapogruppo del Pd. Ballini, paladina delle battaglie per i diritti civili, si era battuta in prima persona contro l'omofobia.