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Confutazione trasmissione radiomaria del gris di ottobre 2016...

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2016 21:32
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06/10/2016 19:04
 
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...l'anima sopravvive alla morte?
06/10/2016 19:09
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prendono la parola Daniele Randaccio prima e Rocco Politi successivamente.

Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo al seguente articolo del nostro sito:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
07/10/2016 15:25
 
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L'ultimo intervento è di Battista Cadei sul tema: l'anima sopravvive dopo la morte? dicendo:



Nell'AT ci sono testi che ignorano la sopravvivenza dell'anima dopo la morte, e altri testi che l'affermano. Per capire l'insegnamento biblico, dobbiamo vedere, accanto ai testi che ignorano la sopravvivenza dopo la morte, anche quelli che la proclamano. Ne troviamo esempi già nell'AT:

─ Is 26,19: Ma di nuovo vivranno i tuoi morti.I miei cadaveri risorgeranno!Svegliatevi ed esultate voi che giacete nella polvere.

─ Dan 12,2-3: Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. 3I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

─ Ez 37,13-14: Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

─ Sal 16,11: Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza,dolcezza senza fine alla tua destra.

─ Gb 26,5-6: Le ombre dei morti tremano sotto le acque e i loro abitanti. Davanti a lui nudo è il regno dei morti e senza velo è l'abisso.

Nel Nuovo Testamento, la sopravvivenza è uno dei cardini dell'insegnamento di Gesù e degli apostoli. I tre apostoli testimoni della trasfigurazione di Gesù (svegli, e quindi non in sogno) videro parlare con Gesù due uomini vissuti molti secoli prima; e il concetto di sopravvivenza fuori del corpo noi lo troviamo anche in altri testi:

─ Lc 9,28-32: Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

─ Mt 10,28: E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo.

─ Fil 1,21-24:Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.

─ 2 Cor 5,6-8: Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo camminiamo infatti nella fede e non nella visione, 8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore

In Ap 6,9-10 è scritto che i cristiani uccisi per la fede chiedono a Dio di fare giustizia: ciò indica che c'è sopravvivenza dopo la morte fisica:

9Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso. 10E gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e veritiero, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue contro gli abitanti della terra?».

Parole di Gesù a Maria, sorella del defunto Lazzaro, sulla vita eterna: (Gv 11,25-26).

─ 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».

E ai Sadducei, che non credevano nella risurrezione Gesù dice: (Lc 20,37).

─ 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Gesù fonda la risurrezione proprio sulla sopravvivenza: Abramo, Isacco e Giacobbe (vissuti secoli prima) non sono dei morti, ma dei vivi!

I tdG negano la sopravvivenza dell'anima staccata dal corpo, perché è difficile immaginare come sono i nostri morti, che cosa fanno, in che luogo si trovano... Era la difficoltà dei Sadducei, i quali chiesero a Gesù, con l'evidente intento di metterlo in imbarazzo, come avrebbe fatto nell'aldilà una donna che in questa vita aveva avuto successivamente sette mariti. Vale anche per i tdG la risposta data da Gesù ai Sadducei: Gesù rispose loro: «Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio. (Mt 22,29): riguardo al fatto della sopravvivenza, crediamo alle affermazione della Scrittura; riguardo al modo, crediamo alla potenza di Dio.




Lascio la parola a chi desidera replicare...
10/10/2016 18:48
 
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Che cos' è, biblicamente parlando, la sopravvivenza dell' anima?




A tra poco per l' inizio delle risposte a Radio Maria....




(a presto.....)
10/10/2016 21:37
 
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Grazie Admin,

viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:

L'ultimo intervento è di Battista Cadei sul tema: l'anima sopravvive dopo la morte? dicendo:

Nell'AT ci sono testi che ignorano la sopravvivenza dell'anima dopo la morte, e altri testi che l'affermano.




Nell’ A.T. ci sono testi che ignorano la sopravvivenza dell’ anima dopo la morte”, per rispondere a questa sua affermazione dobbiamo – nuovamente – vedere che cos’ è esattamente l’ anima biblica.
Come scrissi il mese scorso, non devo prendere la Torre di Guardia per comprenderlo, mi basta prendere due Bibbie cattoliche, la Bibbia CEI e la Bibbia di Gerusalemme.
La nota in calce della Bibbia di Gerusalemme al Salmo 6,5, afferma quanto segue:
La parola ebraica nepes (=vita, cf Gen. 2,7) designa il soffio vitale (e per estensione la gola) che è al principio della vita e si ritira con la morte. Questa parola designa spesso l’ uomo o l’ animale come l’ individuo animato o nelle diverse funzioni della vita corporea o affettiva, sempre collegate tra loro. L’ espressione “la mia nepes” equivale spesso al pronome riflessivo “me stesso”, proprio come “la mia vita” “il mio volto” “ la mia gloria”. Questi diversi sensi del concetto di “anima” saranno presenti anche nel N.T. (psyche)”.

Come vede, secondo la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme, i termini nepes e psychè non indicano mai un’ entità immortale che si separa dal corpo al momento della morte, per vivere coscientemente, perpetrando la personalità del defunto nell’ “oltretomba”.

Leggo, invece, nel libro della Sapienza (deuterocanonico) quanto segue:
La sapienza non entra in un'anima che compie il male
né abita in un corpo oppresso dal peccato.
“ (Sapienza 1:4)

Nota in calce della Bibbia CEI:
anima e corpo: i due elementi di cui è costituito l’ uomo, SECONDO LA FILOSOFIA GRECA, alla quale attinge anche l’ autore del libro della Sapienza “.

Vediamo quindi due concetti differenti di “anima”, una intesa in senso biblico e l’ altro tratto dalla filosofia greca, come detto espressamente dalla Bibbia CEI!

Dobbiamo quindi tener presente l’ antropologia biblica e il concetto scritturistico di anima quando parliamo della sua sopravvivenza…….


viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



Per capire l'insegnamento biblico, dobbiamo vedere, accanto ai testi che ignorano la sopravvivenza dopo la morte, anche quelli che la proclamano. Ne troviamo esempi già nell'AT:

─ Is 26,19: Ma di nuovo vivranno i tuoi morti.I miei cadaveri risorgeranno!Svegliatevi ed esultate voi che giacete nella polvere.




Nel passo isaiano si parla della risurrezione, evidentemente. Non di un’ “anima”, nel senso dualista, che si separa dal corpo al momento della morte, ma di risveglio di coloro che dormono nella morte (confronta Salmo 13:3 ; 13:4 CEI)

viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



─ Dan 12,2-3: Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. 3I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.




Idem come sopra.
Peraltro, pochi versetti dopo, viene promessa al profeta la risurrezione nell’ ultimo giorno:
13 Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni». “ (Dan. 12:13 CEI)!

viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:




─ Ez 37,13-14: Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.




Idem come sopra, si parla di risurrezione.
Torna lo spirito, che ci sostiene in vita (confronta Giac. 2:26) e la persona che “dorme” nella morte risorge, Gesù ne diede una dimostrazione “plastica”:

54 ma egli le prese la mano e disse ad alta voce: «Fanciulla, àlzati!». 55 La vita ritornò in lei e si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare “ (Luca 8:54-55 CEI).

Non c’ è nessuna “anima” immortale che ritorna nel corpo della fanciulla, ma lo spirito, il soffio vitale che le consente di riprendere vita.
Dove la CEI traduce con “vita”, in realtà, nel testo greco, troviamo infatti “pneuma”, spirito, che tornò in lei e le consentì di riprendere vita…


viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



─ Sal 16,11: Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza,dolcezza senza fine alla tua destra.




È chiaramente un salmo messianico, infatti trova la sua applicazione neotestamentaria nella risurrezione di Cristo (non di qualche “anima” svolazzante nei cieli…), Pietro applica in tal senso il salmo da Lei citato, in Atti 2:26-28, 31!

viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



─ Gb 26,5-6: Le ombre dei morti tremano sotto le acque e i loro abitanti. Davanti a lui nudo è il regno dei morti e senza velo è l'abisso.




Ne abbiamo già parlato il mese scorso, a proposito dei refaim, che la sua Bibbia traduce “ombre”: Giobbe 26:5 personifica i refaim , dicendo che davanti a Dio “le ombre dei morti (refaim) tremano sotto alle acque e i loro abitanti”.

Ma nel verso successivo (Giobbe 26:6) che dice: “Davanti a lui è nudo il regno dei morti (sceol) e senza velo è l' abisso (abaddon)”.
Appena un versetto dopo che si accenna ai refaim, alle “ombre”, vediamo di nuovo la relazione tra lo sceol e la distruzione, secondo il significato di abaddon, traslitterazione greca nella Septuaginta dell' ebraico 'avaddon, che significa anch' esso “distruzione”!

(segue....)
[Modificato da Aquila-58 10/10/2016 21:39]
10/10/2016 22:48
 
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Il Nuovo Testamento attesta la sopravvivenza di un' entità

spirituale immortale e cosciente fuori dal corpo?




a presto per la risposta....
[Modificato da Aquila-58 10/10/2016 22:49]
11/10/2016 18:04
 
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La Trasfigurazione di Gesù e l' apparizione, con Lui, di

Mosè e Elia (Mt. 17:1-9), attesta una "sopravvivenza fuori dal corpo",

come sostiene Radio Maria?




a presto per la risposta...
[Modificato da Aquila-58 11/10/2016 18:05]
11/10/2016 20:11
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:


Nel Nuovo Testamento, la sopravvivenza è uno dei cardini dell'insegnamento di Gesù e degli apostoli. I tre apostoli testimoni della trasfigurazione di Gesù (svegli, e quindi non in sogno) videro parlare con Gesù due uomini vissuti molti secoli prima; e il concetto di sopravvivenza fuori del corpo noi lo troviamo anche in altri testi:

─ Lc 9,28-32:






Nessuna “sopravvivenza fuori del corpo” nei testi da Lei indicati, non capisco francamente dove la legga e le dimostrerò che la sua affermazione è ampiamente errata.

Cominciamo a vedere il testo matteano della Trasfigurazione del Signore Gesù (Mt. 17:1-9) che, ad esempio, chiarisce l' arcano.
Infatti, in Mt. 17:9 Gesù afferma:

"Non parlate a nessuno di questa visione (horama), prima che il Figlio dell' uomo non sia risorto dai morti" (Mt. 17:9 CEI).

Si tratta quindi di una horama, di una visione: ma la stessa cosa accade in Atti 9:11-12!

Lì viene detto che Paolo stava pregando e che in horama, in visione, vide un uomo, Anania, entrare e porre le mani su di lui, il punto è che Anania, pur apparendo in visione, non era realmente lì da Paolo in quel momento, giacchè il Signore Gesù gli sta dicendo di andare da Paolo e Anania vi andò, ma solo successivamente (Atti 9:17-19).

Secondo punto importante, la Trasfigurazione del Signore è un' anticipazione della gloria del Regno e guardi che non lo diciamo noi, ma la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme, che nel racconto lucano della trasfigurazione, prima di Luca 9:27, sottotitola come segue:

"L' avvento prossimo del regno".

Pertanto, alla luce di quanto esposto sopra, il fatto che Mosè ed Elia apparissero in visione con Gesù non significa che essi fossero realmente vivi nella loro gloria celeste (vedi Luca 9:30-32) e quindi apparsi realmente lì in quella occasione, poichè neppure lo stesso Gesù poteva essere realmente lì come re risorto e glorificato (Mt. 16:28 ; Luca 9:32), visto che era ancora uomo e non era stato ancora risorto e glorificato.

Erano presenti per mezzo di una horama, di una visione.

Dato che la glorificazione di Gesù era futura rispetto al momento in cui avvenne la Trasfigurazione del Signore, ecco che anche la risurrezione di Mosè ed Elia era futura.

Ergo, Dio può far apparire in visione (horama) non chi è già nella gloria del Regno ma chi lo sarà in futuro, come lo stesso Gesù e come Mosè ed Elia.

Ciò ovviamente non toglie affatto realtà alla visione, che è reale, realissima ma che riguarda un evento futuro, non presente.

Dio può far apparire in visione e in gloria ciò che vuole e chi vuole, in quanto per Lui sono tutti viventi, Luca 20:38 ; Rom. 4:17. Vedremo poi il senso di questa affermazione.

Pertanto, l’ episodio della Trasfigurazione non dimostra in alcun modo che Mosè ed Elia fossero già con la loro cosiddetta "anima" immortale al cospetto di Dio….


(segue....)
11/10/2016 22:00
 
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Qual' è il significato di Matteo 10,28, altro testo indicato da Radio Maria?



"E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo." (CEI)?


A presto per la risposta.....
[Modificato da Aquila-58 11/10/2016 22:01]
12/10/2016 18:34
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:




─ Mt 10,28: E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo.







L' "anima" sopravvive alla morte del corpo, scritturalmente parlando?

La risposta è si, basta leggere il passo da Lei citato, Mt. 10:28: l' "anima" sopravvive al corpo, come si può leggere dalle parole di Gesù, ma il punto è: che cos' è l' "anima"?

E’ la seguente, dato che la psychè è il corrispondente dell' ebraico nepes:

"Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita (nepes, psychè nella LXX) di questo bambino torni nel suo corpo». 22 Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita (nepes) del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. " (1 Re 17:21-22 CEI).


"Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è vivo! [he gar psuche autou en autoi estin» , alla lettera, "infatti la sua anima o vita è in lui"] (Atti 20:10 CEI).

Che cos' è quindi l' "anima" che sopravvive alla morte del corpo?
E' semplicemente in questo caso la vita di quella persona, che l' uomo non può "annientare" (secondo il verbo greco apollymi presente nel passo matteano, vedi Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider, vol. I, pag. 359), ma Dio si, nella Geenna, definitivamente.

Perciò la nostra vita è ineliminabile da parte dell' uomo, per il fatto che Dio può ridarcela.

Ovviamente solo Dio può annientare, cioè toglierci definitivamente la vita e per sempre nella seconda morte, quella vera.
Ecco il motivo della dicotomia operata da Gesù in Mt. 10:28….




(segue....)
[Modificato da Aquila-58 12/10/2016 18:34]
12/10/2016 20:01
 
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Filippesi 1:,21-24 (CEI) :"Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo"


questo testo afferma la sopravvivenza di un' "anima

spirituale" fuori del corpo?




A presto per la risposta....
[Modificato da Aquila-58 12/10/2016 20:02]
13/10/2016 17:37
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



─ Fil 1,21-24:Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.




Non c' è alcuna "anima spirituale" che si diparta dal corpo, giacchè dove la sua Bibbia traduce “lasciare questa vita”, nel testo greco c' è scritto, letteralmente:

"il desiderio avendo per il partire (to analusai) e con Cristo essere" (Fil. 1:23).

La particella lyo del verbo analyo (qui sostantivato: secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, vol. I, pag. 223, il verbo analyo qui significa “congedarsi da questa vita come eufemismo per “morire”) indica lo slegarsi di qualcosa, ma di che cosa?

Della tenda terrena di 2 Cor. 5:1, il corpo psichico, fisico, per abbracciare la dimora celeste, il corpo pneumatico, spirituale (1 Cor. 15:44), giacchè i coeredi di Cristo avranno un corpo glorioso conforme al suo (Filip. 3:20-21)

E’ errata e fuorviante anche la traduzione della sua Bibbia del versetto 24:
ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo “, perché nel versetto 24 abbiamo sarx, (carne) e non soma (corpo): la traduzione è quindi viziata da pregiudizio teologico giacchè vuol far credere che una parte immateriale e immortale di Paolo si separi dal corpo, mentre l’ apostolo sta solo dicendo che è meglio per lui vivere nel corpo carnale, fisico, a motivo del fratelli…

Del resto, che non ci sia alcuna parte immateriale e immortale che lascia Paolo (come chiunque altro) nell’ immediatezza post mortem è evidente da 1 Cor. 15:18, ne abbiamo parlato già la volta scorsa:

1 Cor. 15:18, il testo greco:

ara kai hoi koimethentes en Christoi apolonto

Alla lettera, significa

quindi anche gli addormentati in Cristo sono periti ( o “perduti”).

Il verbo greco anche qui presente (apollymi) significa “annientare, perdere, svanire, morire, andar perduto” (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamente di Balz e Schneider, vol. I, pag. 359).

Senza la risurrezione (il tema di tutto il contesto di 1 Cor. 15), chi è addormentato nella morte è quel che indica il verbo, “annientato, perduto, svanito”.

La sua unica speranza è la risurrezione.

La prospettiva post mortem dell’ essere umano è legata alla risurrezione, non alla sopravvivenza di una parte immortale di lui che vive coscientemente altrove.
Senza la risurrezione, l’ addormentato nella morte in Cristo (cioè colui che è morto fedele a Cristo e ciò vale anche per Paolo…) è svanito, perduto, perito, come abbiamo letto in 1 Cor. 15:18! Non è nella beatitudine al cospetto di Dio…

Per tornare a bomba alla comprensione di che cos’ è che si scoglie, si slega, ci torna utile proprio il passo successivo da Lei indicato, da leggersi però nell’ intero contesto, non estrapolandolo da esso…


(segue.....)
[Modificato da Aquila-58 13/10/2016 17:56]
13/10/2016 17:39
 
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Post: 67.472
Su questi passi forse esiste già qualcosa nel forum...

Shalom
13/10/2016 18:00
 
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Re:
barnabino, 13/10/2016 17.39:

Su questi passi forse esiste già qualcosa nel forum...

Shalom




si, in effetti ne abbiamo già parlato molte volte nelle pagine di questo forum.
Riguardo a Filip. 1:23, ne avevamo parlato soprattutto riguardo alla resa di to analusai con "la liberazione" della TNM, qui il ragionamento verte più sulla questione della sopravvivenza o meno di un' "anima spirituale"....con questo in mente, converrà quindi rispondere di nuovo a questo come ad altri testi, quelli specificatamente indicati nella puntata di ottobre 2016 di Radio Maria...
[Modificato da Aquila-58 13/10/2016 18:07]
13/10/2016 18:22
 
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─ 2 Cor 5,6-8 (CEI): "Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo camminiamo infatti nella fede e non nella visione, 8 siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore"



questo testo afferma la sopravvivenza di un' "anima

spirituale" fuori del corpo?





A presto per la risposta....
[Modificato da Aquila-58 13/10/2016 18:24]
14/10/2016 21:43
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



─ 2 Cor 5,6-8: Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo camminiamo infatti nella fede e non nella visione, 8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore




Il passo non va estrapolato, ma inserito nel suo contesto, altrimenti gli facciamo dire quello che non dice...

2 Cor. 5:1 spiega benissimo il tutto.
Paolo contrappone la “casa terrena”, paragonata ad una tenda, cioè il corpo psichico, fisico ad una “casa eterna nei cieli”, il corpo pneumatico, spirituale.

Il testo greco, tratto letteralmente dal cattolico Nuovo Testamento interlineare greco latino italiano P. Beretta, edizioni San Paolo, afferma:

Sappiamo infatti che qualora la terrestre di noi casa di tenda sia distrutta, un edificio da Dio abbiamo, una casa non fatta da mani d' uomo, eterna nei cieli"

Qui abbiamo il verbo greco katalyo che, secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, significa “disciogliere, disgregare, distruggere, abrogare, abolire”.

Lo stesso Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a proposito del passo paolino, afferma che qui si ha il significato di “smontare, disfare, demolire la nostra abitazione terrena, il corpo”.

Pertanto, la casa terrena, che Paolo paragona ad una tenda (2 Cor. 5:4), viene disciolta (la particella lyo indica lo sciogliersi di qualcosa, in questo caso della tenda terrena, il corpo psichico, terreno, fisico, confronta 1 Cor. 15:44), demolita, distrutta, disfatta.

Questa analisi ci consente di avere un quadro chiaro dei versetti da lei indicati.

Infatti, nel testo greco, in 2 Cor. 5:6-9, leggiamo, alla lettera:

Avendo dunque sempre coraggio e sapendo che dimorando nel corpo siamo lontani dal Signore, per fede infatti camminiamo, non per visione, abbiamo poi coraggio e ci compiaciamo di più di essere lontani dal corpo [la casa terrena, 2 Cor. 5:1] e di dimorare presso il Signore. Perciò anche ci sforziamo, sia dimorando [nella casa celeste, il corpo spirituale, vedi 2 Cor. 5:1,8] che essendo lontani [dal Signore, dimorando ancora nella tenda terrena, il corpo fisico], di essere graditi a lui “ .

Anche qui nessuna “anima spirituale” che si separa dal corpo, stando all’ intero contesto…


(segue.....)
[Modificato da Aquila-58 14/10/2016 21:44]
14/10/2016 22:38
 
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Cosa dire delle anime che gridano di Apocalisse 6:9?



"9 Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso. 10 E gridarono a gran voce:..... " (Apoc. 6:9-10 CEI)



a presto per la risposta....
[Modificato da Aquila-58 14/10/2016 22:42]
15/10/2016 20:17
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:


In Ap 6,9-10 è scritto che i cristiani uccisi per la fede chiedono a Dio di fare giustizia: ciò indica che c'è sopravvivenza dopo la morte fisica:






Il testo greco di Apoc. 6:9 dice, alla lettera:

vidi sotto l’ altare le anime [psychè] degli sgozzati a causa della parola di Dio e a causa della testimonianza (martyrion) che avevano”.

Abbiamo quindi tutti gli elementi per comprendere a cosa si fa riferimento.

La psychè, nel N.T, indica principalmente la persona nella sua interezza o la vita della persona, per cui non c’ è qui alcun motivo scritturale di uscire da questo preciso paradigma neotestamentario per considerarle come “anime disincarnate” di martiri, semmai le “vite” spirituali degli sgozzati medesimi in un corpo spirituale (1 Cor. 15:44 ; 2 Cor. 5:1-4).

Il sangue è la vita stessa dell’ essere vivente:

11 Poiché la vita [psychè nella LXX] della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite [psychè nella LXX]; perché il sangue espia, in quanto è la vita [psychè nella LXX] . …. 14 perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto è la sua vita. Perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita di ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato. “ (Lev. 17:11, 14 CEI).

Qui l’ altare indica una morte di sacrificio, non c’ è quindi alcun motivo per considerare le psuchas come “anime” separate dal corpo in senso dualista.

Il loro significato è chiaro restando nel paradigma giudaico e neotestamentario.

Inoltre il “gridare vendetta” del versetto 10 può anche essere considerato in senso simbolico, non necessariamente letterale, si confrontino Gen. 4:10 e Ebrei 12:24!

Si legga anche Apoc. 20:4 (CEI):

"Poi vidi alcuni troni - a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare - e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni "

Si tratta di “anime” disincarnate?

No! La psychè neotestamentaria - come già detto - vuole spesso indicare la vita.
Non c’ è quindi alcun motivo per vedervi qui un’ “anima” separata dal corpo e nella beatitudine celeste, piuttosto la vita spirituale celeste dei martiri, non più nella loro psychè, nella loro vita terrena (Gv. 13:37 ; 1 Gv. 3:16) ma nella loro psychè, nella loro vita celeste.

Tra l’ altro le “anime” separate dal corpo non potrebbero in alcun modo “riprendere vita” (CEI) come viene detto alla fine del versetto 4, poiché già sarebbero in vita!


(segue....)
[Modificato da Aquila-58 15/10/2016 20:40]
15/10/2016 21:41
 
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"Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui» (Luca 20:38 CEI)



Questo passo indica che le persone decedute sono in realtà

sempre viventi, trovandosi già al cospetto di Dio con la loro "

anima spirituale" ancora prima della risurrezione?




a presto per la risposta....
[Modificato da Aquila-58 15/10/2016 21:44]
16/10/2016 22:05
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



Parole di Gesù a Maria, sorella del defunto Lazzaro, sulla vita eterna: (Gv 11,25-26).

─ 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».

E ai Sadducei, che non credevano nella risurrezione Gesù dice: (Lc 20,37).

Gesù fonda la risurrezione proprio sulla sopravvivenza: Abramo, Isacco e Giacobbe (vissuti secoli prima) non sono dei morti, ma dei vivi!




La risurrezione “è” sopravvivenza, ma è sopravvivenza immediata?

No, giacchè Gesù stesso parlò di vita eterna mettendola in relazione con la risurrezione nell’ ultimo giorno:

39 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. 40 Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno»……..54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. “ (Gv. 6:39-40, 54 CEI)!

Paolo stesso disse che le risurrezioni sarebbero avvenute alla sua parousìa e così, in tal modo (non in un altro…), sarebbero stati per sempre col Signore (1 Tess. 4:17), non senza la risurrezione, si confronti di nuovo 1 Cor. 15.18 e si vedano 1 Cor. 15:20-23 ; 1 Tess. 4:13-17!

Del resto, se Abraamo, Isacco e Giacobbe fossero stati già viventi al cospetto di Dio, perché mai Davide non era ancora asceso al cielo? (Atti 2:34)

Attenzione: in Atti 2:34 viene usato il verbo anabaino, ascendere, andar su, salire, non anistemi,risuscitare, alzarsi.
Il verbo potrebbe quindi indicare, di per se, l’ ascendere di un’ “anima spirituale” immortale in cielo di Davide, ma Pietro dice che Davide non è asceso al cielo.

E come mai si parla di una risurrezione futura dei giusti e non di una loro ricompensa precedente? Paolo e Gesù su questo sono molto chiari (Atti 24:15 ; Luca 14:14)

e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti “ (Luca 14:14 CEI).

La ricompensa dei giusti indicata da Gesù avviene alla risurrezione, come mai non prima?

La volta scorsa avevo spiegato il senso di Luca 20:38.
C' è un passo, infatti, che chiarisce bene il concetto del perché per Dio sono tutti viventi ed è quello di Rom. 4:17.

Alla lettera il testo greco è il seguente:

"Come è scritto Padre di molte genti ho posto te di fronte al quale credette a Dio il facente vivere i morti e chiamante le cose non essenti come essenti".

La TNM molto bene il passo:

"Come è scritto: "Ti ho costituito padre di molte nazioni". Questo avvenne dinanzi a Colui nel quale ebbe fede, Dio, che fa vivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero".

Il parallelo tra le due cose mi sembra illuminante!

Infatti, così come per Geova, le cose che ancora debbono accadere sono già accadute, nello stesso modo i morti che ancora debbono risorgere, per Lui, sono già risorti, sono già viventi.

Colui che è morto riceverà di nuovo il pneuma, lo spirito, ciò che lo sostiene in vita (Giac. 2:26) e si rialzerà dal "sonno" della morte, Gesù ne ha dato una dimostrazione “plastica”, come visto, in Luca 8:52-55!




(segue la conclusione, a presto.....)
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