L’uomo rischia una pena di almeno 20 anni di carcere. Tra il 2006 e il 2015 ha avuto più di 3000 rapporti sessuali a rischio
edoardo izzo
roma
Ha lusingato 30 donne via chat, le ha incontrate, e le ha volontariamente infettate con il virus dell’Hiv. Tra le vittime anche un bambino, figlio di una delle sue amanti. Per aver commesso questo terribile reato andrà a processo Valentino Talluto accusato, dalla procura di Roma, di epidemia dolosa e lesioni aggravate da futili motivi. Il pm Francesco Scavo ha firmato nella tarda mattinata di oggi il rinvio a giudizio per Valentino che rischia una pena di almeno 20 anni di carcere. L’uomo di 32 anni, tra il 2006 e il 2015, ha avuto più di 3000 rapporti sessuali a rischio.
Utilizzava i social network per agganciare le sue prede. E quando Facebook, Badoo e Netlog non bastavano passava a chat a luci rosse come Chatta e Ciao Amigos. Si presentava con lo pseudonimo di «Harty Style» e, dopo aver lusingato le aspiranti amanti con regali ed enormi mazzi di fiori, proponeva rapporti sessuali non protetti. Tra le vittime ragazze di venti e donne di quarant’anni. Studentesse e madri di famiglia. Ma l’epidemia, purtroppo, non si è fermata ai soli casi di contagio diretto. Talluto, infatti, ha trasmesso il virus anche a un bambino, figlio di una donna con la quale ha avuto una breve relazione mentre lei era incinta. Il piccolo oggi ha 3 anni, e quando aveva 8 mesi gli sono state diagnosticate l’Hiv e l’encefalopatia, «casualmente riconducibile - si legge nel capo d’imputazione - allo stato di sieropositività contratto dalla madre durante il parto».
Per ottenere i rapporti sessuali senza protezioni, Valentino, utilizzava vari stratagemmi. Spesso la frase pronunciata dall’uomo era: «Puoi fidarti. Non ho nulla, ho fatto le analisi il mese scorso». Mentiva. Sapeva di essere sieropositivo Valentino che alle donne più scrupolose raccontava: «vorrei usare il profilattico, ma sono allergico al lattice».