"Non è affatto una bugia ma una favola educativa"
LA PSICOLOGA
"Non è affatto una bugia ma una favola educativa"
Allora, lo diciamo o non lo diciamo che Babbo Natale non esiste? La psicologa Stefania Andreoli, presidente dell'associazione Onlus «Alice», specializzata in problemi dell'adolescenza, conosce bene le delicate età di passaggio ed è piuttosto perplessa dai toni del dibattito.
In fondo la domanda è semplice: alimentando quest'invenzione, per quanto fascinosa, non costruiamo sulle bugie?
«Se chiamiamo bugia il mondo fantastico creato attorno a Babbo Natale, spostiamo l'asse della discussione. Non sono d'accordo.
Non è una bugia, ma una favola, con un valore simbolico, anche educativo».
In che senso?
«Ai bambini dobbiamo spiegare la vita, il significato dell'attesa e dei doni: la sincerità non è sempre comprensibile. Le favole creano un linguaggio adatto all'età. E' come tutta la mitologia sulla nascita del fratellino o della sorellina: cavoli e cicogne sono immagini più semplici che ovuli e spermatozoi. Ma poi arriva il momento in cui è possibile raccontare le cose, aggiustandole età per età, parlare di biologia e di gameti: non c'è motivo di aver fretta».
Secondo lei, perché si discute tanto su questo tema?
«
Credo sia un problema degli adulti. Non riescono più a trattare con i bambini, li vogliono già grandi, e il mondo migliore per farli crescere rapidamente è cancellare quella terra di mezzo dove vivono i miti, i sogni e i desideri. Ma quella terra l'abbiamo costruita noi, l'abbiamo alimentata con l'immaginazione: portargliela via è davvero crudele, è un atto di violenza».
Ma il momento della verità arriva in ogni caso. Ce n'è uno giusto? C'è un'età giusta? Sette anni? Otto?
«No, naturalmente. Deve essere il bambino a decidere di uscire dalla sua infanzia. Non siamo noi che fissiamo l'asticella. Esiste una fase nella quale la coscienza della realtà emerge lentamente: lui sente che la meravigliosa favola è appunto, una favola. Forse sa che Babbo Natale è il suo papà travestito, forse gliene hanno parlato gli amichetti a scuola, ma rimane in stand-by e noi dobbiamo accettarlo. Rispettare il suo desiderio di prolungare la magia».
Il conduttore di un telegiornale a Chicago l'ha gridato senza mezzi termini: «Babbo Natale non esiste».
«Mi viene da pensare che non abbia avuto un'infanzia felice»
l'articolo completo qui:
www.lastampa.it/2011/12/19/societa/babbo-natale-e-giusto-o-sbagliatodire-ai-figli-che-non-esiste-5gUfzefeBnv3TBqA2NONiK/pag...
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.