Re: "Non è affatto una bugia ma una favola educativa"
FrancescaGalvani, 30/11/2016 08.35:
In fondo la domanda è semplice: alimentando quest'invenzione, per quanto fascinosa, non costruiamo sulle bugie?
«Se chiamiamo bugia il mondo fantastico creato attorno a Babbo Natale, spostiamo l'asse della discussione. Non sono d'accordo. Non è una bugia, ma una favola, con un valore simbolico, anche educativo».
Che si definisca una bugia "favola educativa" dimostra semmai che anche gli psicologi amano rinominare i vocaboli scomodi: una bugia (alterazione della verità) sempre bugia rimane a prescindere dalla differente definizione che le si dà e la menzogna, ad ogni livello, è sempre l'opposto della verità. Come può essere educativa quindi una bugia, un inganno mirato ad alterare la concezione di attendibilità, veridicità, sincerità, fedeltà che si scontra palesemente con i valori espressi nelle scritture?
Ovviamente non è scontato che un professionista nel campo della pedagogia/psicologia applichi anche i valori etici e spirituali e ciò determina conclusioni generalmente accettate (magari anche auspicate) ma che si scontrano con il bisogno di autentica sincerità e verità che, invece, incoraggia la Bibbia.
Inoltre, come ha specificato coerentemente Giandujotta, questa bugia sposta il baricentro dell'affetto e della gratitudine su un essere inesistente e non sui genitori che, quasi certamente, hanno provveduto il dono a costo di rinunce e sacrifici.
Al di là dell'opinione di grandi pensatori, una bugia è sempre una bugia, anche quando, con una pennellata di falsità, la si indora all'esterno.