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In Brasile sei omicidi all’ora. E gli italiani preparano le valigie

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2016 08:18
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10/12/2016 08:10
 
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La crisi economica fa impennare la delinquenza nelle grandi città. Turismo a rischio


emiliano guanella
rio de janeiro

Un quarto d’ora di pure terrore, il figlio diciassettenne in casa con tre banditi armati che rovistano ovunque, preoccupato che la madre non si svegli. Alessandra Vannucci, professoressa e regista teatrale genovese da 18 anni in Brasile, ha deciso quel giorno che avrebbe dovuto lasciare Santa Teresa, il quartiere che l’aveva accolta nella città carioca. Lo stesso dove ha trovato la morte questa settimana Roberto Bardella, motociclista cinquantaduenne di Jesolo che stava viaggiando in moto per il Sudamerica con il cugino ed è stato ucciso per essersi imbattuto per sbaglio in una zona controllata dalla criminalità organizzata. Dopo aver ospitato Mondiali di calcio e Olimpiadi, Rio de Janeiro è una città segnata dalla violenza, della disorganizzazione e dalla paura. «Sembra paradossale - spiega Vannucci -, ma l’abbandono di Santa Teresa è arrivato proprio a causa delle Olimpiadi; mentre si costruiva in altre zone della città, qui hanno chiuso il cantiere per la linea dell’autobus che porta la gente dal centro della città e il degrado si è fatto sentire».

Grazie al sangue freddo di suo figlio, che ha dato ai ladri tutto quello che volevano senza opporre resistenza, Alessandra può raccontare questa storia. «Per molto tempo il quartiere è stato un’isola felice, oggi a malincuore è diventato come altre parti della città. A Rio ci sono regole non scritte che devi saper rispettare sempre. Facciamo fatica noi che ci viviamo da tanto tempo, figuriamoci i turisti».

La piemontese Costanza Assereto, invece, ha deciso di lasciare la sua attività a Lapa e tornerà presto in Italia. «Lapa è il centro della movida ed è abbastanza vigilato. Le zone turistiche come Copacabana e Ipanema sono più pericolose, per scippi e assalti in spiaggia. Posso dire che Rio è una città difficile e faticosa sotto molti punti di vista; il fattore sicurezza è un’aggravante. C’è sempre il pericolo che ti rubino il cellulare o le cose lasciate in spiaggia, ma anche che ti crolli una pista ciclabile appena costruita, come successo prima delle Olimpiadi». Oltre al glamour, insomma, resta ben poco della cidade maravilhosa. Questa settimana si sono viste scene di guerra in pieno centro, fuori dal palazzo dell’assemblea statale con i poliziotti in tenuta anti-sommossa sparando gas lacrimogeni contro i funzionari pubblici in agitazione per la proposta di taglio del 30% del salario. Lo Stato è in bancarotta, la crisi economica genera nuove sacche di povertà ed alimenta il serbatoio enorme della delinquenza, dalle piccole gang di scippatori minorenni alle grosse fazioni del narcotraffico.
10/12/2016 08:10
 
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Re:
Uno dei pericoli è quello di finire nella zona sbagliata, cosa non rara se ci si affida ad un’autista di Uber, che non conosce la città e si muove solo con il gps. Ad ottobre i morti ammazzati nello Stato sono saliti a 482, il 10% in più rispetto all’anno scorso. Se si guarda all’intero Brasile i numeri sono da conflitto; 60.000 nel 2014, una tassa di 29 omicidi ogni 100.000 abitanti, la terza più alta al mondo dopo El Salvador e il Messico. Le forze dell’ordine sono spesso accusate di essere parte del problema invece che la soluzione; esecuzioni sommarie, vincoli con il narcotraffico, persecuzioni in pieno giorno o sparatorie che causano morti innocenti. Le «balas perdidas» uccidono bambini nelle viottole delle baraccopoli o passanti per le vie del centro delle principali città. I turisti sono più a rischio perché non sanno leggere le difficoltà. Intanto calano le prenotazioni degli hotel e anche le richieste per gli scambi universitari con studenti dall’Europa o dagli Stati Uniti.

Ma se ci sono italiani ed europei e che se ne vanno, c’è anche chi cerca di rispondere alla cattiva pubblicità. Michele Vassallo è proprietario del ristorante italiano più gettonato a Pipa, nello stato di Rio Grande di Norte. «È importante sottolineare che la violenza è concentrata soprattutto nelle grandi capitali e non nei piccoli centri come il nostro. Se si fa di tutta l’erba un fascio, si fanno scappare i turisti europei in un momento già delicato, perché la crisi ha fatto diminuire la domanda interna». Le autorità consolari non si stancano di dare le raccomandazioni utili: non frequentare luoghi isolati o le spiagge di notte, contrattare servizi autorizzati e non taxi abusivi, non portare oggetti di valore o gioielli. Affinché una vacanza ai tropici non si trasformi in una terribile tragedia.
10/12/2016 08:18
 
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Re: Re:
Magari è un'analisi un po' approssimativa, ma comunque tragica.

Si sapeva che l'abbinamento mondiali - olimpiadi avrebbe generato innovazioni, attività e opportunità, assieme a scandali, speculazioni e rischi.

Purtroppo chiuso quel doppio ciclo e messa in accusa la presidentessa si è aperta una fase negativa.

Soprattutto se viene lasciata via libera all'illegalità, si avvera il famoso "l'uomo ha dominato l'uomo a proprio danno" del congregatore o come dice la traduzione della San Paolo "quando un uomo domina su un altro uomo per fargli del male. (Ecc 8:9 IEP)".

Simon
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