Sabato 25 febbraio
Acaz bruciava i suoi figli nel fuoco (2 Cron. 28:3)
Ezechia sarebbe potuto diventare un uomo pieno di amarezza e di rabbia nei confronti di Dio e ribellarsi a lui. Alcuni di fronte a difficoltà molto più lievi sono diventati “[furenti] contro Geova” o amareggiati verso l’organizzazione (Prov. 19:3). Altri invece ritengono che il fatto di essere cresciuti in una famiglia difficile li porterà sicuramente a condurre una vita disordinata e magari a ripetere gli errori dei genitori (Ezec. 18:2, 3). Queste idee sono corrette? La vita di Ezechia fornisce una risposta chiara: assolutamente no! Non esiste una buona ragione per risentirsi contro Geova, perché non è lui la fonte dei mali che colpiscono le persone in questo mondo malvagio (Giob. 34:10). È un dato di fatto che i genitori possono esercitare una forte influenza sui figli, in bene o in male (Prov. 22:6; Col. 3:21). Ma questo non significa che l’ambiente in cui si cresce determini il tipo di persona che si diventerà. Perché no? Perché Geova ci ha fatto un prezioso regalo, il libero arbitrio, che ci permette di scegliere come vogliamo comportarci e chi vogliamo essere (Deut. 30:19). w16.02 2:8-10