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Terremoti - I terremoti dell'Appennino

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2020 12:55
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24/10/2017 09:15
 
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Il giorno 23 Ottobre 2017, alle ore 12:30, scossa di terremoto in Campania. Ad Albanella in provincia di Salerno. Magnitudo 2.9 della scala Richter. Ipocentro a 9 km di profondità.

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anto_netti
25/10/2017 13:16
 
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IL giorno 25 Ottobre 2017 due scosse di terremoto a Campello sul Clitunno, vicino Spoleto. In provincia di Perugia.

La più forte alle ore 00:52 di magnitudo 2.9 della scala Richter, con ipocentro a 9 km di profondità.

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anto_netti
26/10/2017 10:40
 
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Il giorno 25 Ottobre 2017, alle ore 15:35, scossa di terremoto a Maenza provincia di Latina. Magnitudo 2.9 della scala Richter. Ipocentro a 11 km di profondità.

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anto_netti
26/10/2017 10:46
 
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Il giorno 26 Ottobre 2017, alle ore 9:16, scossa di terremoto a Proceno in provincia di Viterbo. Magnitudo 2.5 della scala Richter. Ipocentro a 7 km di profondità.

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anto_netti
27/10/2017 08:58
 
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C'è stato decisamente un incremento di terremoti in quest'ultimo periodo al sud.

Il 27 Ottobre 2017, alle ore 00:38, scossa di terremoto tra la Campania e la Basilicata. A Padula in provincia di Salerno. Magnitudo 3.8 della scala Richter. Ipocentro a 11 km di profondità.

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anto_netti
03/11/2017 10:04
 
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Ancora un picco con una scossa di magnitudo più alta, nel Centro Italia, rispetto a quelle giornaliere di poco superiore al 2.0.

Il giorno 2 Novembre 2017, alle ore 19:04, scossa di terremoto a Cittareale in provincia di Rieti. Magnitudo 3.7 della scala Richter. Ipocentro a 10 km di profondità.

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anto_netti
06/11/2017 09:49
 
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Il giorno 6 Novembre 2017, alle ore 5:55, scossa di terremoto a Sestola in provincia di Modena. Magnitudo 3.1 della scala Richter. Ipocentro a 10 km di profondità.

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20/11/2017 10:17
 
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Il giorno 19 Novembre 2017, alle ore 1:45, scossa di terremoto a Pago Veiano, in provincia di Benevento. Magnitudo 3.0 della scala Richter. Ipocentro a 29 km di profondità.

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anto_netti
20/11/2017 10:27
 
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Il 19 Novembre 2017, sciame sismico in provincia di Parma.

Le scosse più forti. Alle ore 13:10, a Varano de Melegari, magnitudo 3.3 della scala Richter, ipocentro a 25 km di profondità. Alle ore 13:37, a Fornovo di Taro, magnitudo 4.4 della scala Richter, ipocentro a 32 km di profondità.

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anto_netti
22/11/2017 09:32
 
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Continua lo sciame sismico in provincia di Parma con scosse dal 2.0 al 2.6 della scala Richter.

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anto_netti
29/11/2017 09:52
 
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Ancora scosse di terremoto in provincia di Parma. Dal 2.0 al 2.3 della scala Richter.

Il giorno 28 Novembre 2017, alle ore 18:20, scossa di terremoto a Terenzo, in provincia di Parma. Magnitudo 2.9 della scala Richter. Ipocentro a 26 km di profondità.

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anto_netti
30/11/2017 09:10
 
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Il giorno 29 Novembre 2017, sequenza sismica in provincia di Isernia. Con scosse dal 2.1 al 2.9 della scala Richter.

Il giorno 29 Novembre 2017, alle ore 22:30, scossa di terremoto a Vastogirardi. In provincia di Isernia. Magnitudo 2.9 della scala Richter. Ipocentro a 10 km di profondità.

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anto_netti
30/11/2017 09:21
 
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L'Appennino, subisce un effetto ping pong. Cioè dopo un forte terremoto di forte intensità in un certo luogo dell'Appennino, se ne verifica un altro in un altro luogo dell'Appennino. Resta solo da vedere i tempi di questo fenomeno che sembra stia accelerando. In questi ultimi tempi il periodo (che sembra ciclico) tra un forte terremoto e l'altro sembra essere ogni due, tre o quattro anni.

Già la frequenza sembra essersi intensificata rispetto ai terremoti del passato. Ma la frequenza attuale, come già detto, sembra stia accelerando.

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anto_netti
05/12/2017 10:33
 
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Nuovo picco nel Centro Italia.

Il solito picco ciclico ogni 2 o 3 mesi.

Sisma generato dalla sequenza del 24 Agosto 2016.

Il giorno 4 Dicembre 2017, alle ore 00:34, scossa di terremoto ad Amatrice, in provincia di Rieti. Magnitudo 4.0 della scala Richter. Ipocentro a 8 km di profondità.

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anto_netti
19/12/2017 11:26
 
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Il giorno 17 Dicembre 2017, sequenza sismica in provincia di isernia. Con scosse dal 2.4 al 2.6 della scala Richter.

Il giorno 17 Dicembre 2017, alle ore 16:10, scossa di terremoto a Roccasicura. In provincia di Isernia. Magnitudo 2.6 della scala Richter. Ipocentro a 11 km di profondità.

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anto_netti
[Modificato da anto_netti 19/12/2017 11:26]
10/01/2018 10:39
 
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Il giorno 8 Gennaio 2018, alle 8:59, scossa di terremoto a Muro Lucano (Potenza). Al confine tra Campania e Basilicata. Magnitudo 2.4 della scala Richter. Ipocentro a 5 km di profondità.

Data la bassa profondità il sisma si è avvertito, anche se in maniera lieve. Generando molta paura.

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anto_netti
10/01/2018 10:45
 
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Terremoti, scoperta una sorgente di magma sotto l'Appennino meridionale

La scoperta nasce dallo studio di una sequenza nel Sannio-Matese, che nel 2013-14 causò scosse profonde e non giustificabili con il movimento delle faglie dell'Appennino. A causare un sisma di magnitudo 5, si è capito oggi, fu la risalita dei fluidi di origine vulcanica

9 Gennaio 2018

SOTTO L'APPENNINO meridionale, in profondità, nell'area del Sannio-Matese, esiste una sorgente di magma che può generare terremoti "di magnitudo significativa" e più profondi rispetto a quelli registrati di solito nell'area. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, è dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e del dipartimento di Fisica e geologia dell'università di Perugia. Il lavoro 'Seismic signature of active intrusions in mountain chains', impatta sulle conoscenze della struttura, composizione e sismicità delle catene montuose, sui meccanismi di risalita dei magmi e dei gas e su come monitorarli.

"Le catene montuose sono generalmente caratterizzate da terremoti riconducibili all'attivazione di faglie che si muovono in risposta a sforzi tettonici", spiega Francesca Di Luccio, geofisico Ingv e coordinatore, con Guido Ventura, del gruppo di ricerca, "tuttavia, studiando una sequenza sismica anomala, avvenuta nel dicembre 2013-2014 nell'area del Sannio-Matese con magnitudo massima 5, abbiamo scoperto che questi terremoti sono stati innescati da una risalita di magma nella crosta tra i 15 e i 25 chilometri di profondità. Un'anomalia legata non solo alla profondità dei terremoti di questa sequenza rispetto a quella più superficiale dell'area (meno di 10-15 chilometri), ma anche alle forme d'onda degli eventi più importanti, simili a quelle dei terremoti in aree vulcaniche".

La prima scossa si fece sentire sui monti del Matese il pomeriggio del 29 dicembre. La magnitudo 5 (i terremoti iniziano a essere distruttivi da magnitudo 5.5) e la profondità (la scossa iniziale superava i 20 chilometri) impedirono che il sisma causasse danni significativi, anche se il tremore fu avvertito fino a Napoli. "Capimmo subito che non ci trovavamo di fronte a una sequenza tipica degli Appennini" spiega Nicola Alessandro Pino dell'Ingv, fra gli autori dello studio. "In poche ore gli ipocentri sono saliti da oltre 20 chilometri a 10 chilometri. Le scosse si sono mosse verso l'alto lungo due linee dritte, come se un fluido stesse risalendo verso l'alto ai due margini di una frattura". E' abbastanza frequente, nelle falde acquifere dell'Appennino, ritrovare anidride carbonica di origine vulcanica disciolta nell'acqua. "Ma terremoti come la sequenza del matese sono fenomeni sporadici". Ed è difficile determinare se a risalire sia direttamente magma o gas che viene premuto verso l'alto dal magma sottostante. "Quello che noi osserviamo è l'anidride carbonica che risale in superficie" spiega Pino. "Di quel che si trova sotto abbiamo solo un'idea approssimativa".
Terremoti, scoperta una sorgente di magma sotto l'Appennino meridionale

Il magma o il gas su cui preme, nelle profondità degli Appennini, hanno una pressione così forte da spaccare le rocce o da sollecitare le spaccature già esistenti, eventualmente causando terremoti normali (quelli di origine tettonica). L'anidride carbonica arriva in superficie e viene rivelata dagli strumenti dei geochimici come gas libero o disciolta negli acquiferi. "Questo risultato", aggiunge Ventura, "apre nuove strade alla identificazione delle zone di risalita del magma nelle catene montuose e mette in evidenza come tali intrusioni possano generare terremoti con magnitudo significativa. Lo studio della composizione degli acquiferi consente di evidenziarne anche l'anomalia termica".

"E' da escludere che il magma che ha attraversato la crosta nella zona del Matese possa arrivare in superficie formando un vulcano", aggiunge Giovanni Chiodini, geochimico dell'Ingv. "Tuttavia, se l'attuale processo di accumulo di magma nella crosta dovesse continuare, non è da escludere che, alla scala dei tempi geologici (ossia migliaia di anni), si possa formare una struttura vulcanica". Durante lo studio sono stati raccolti dati sismici e geochimici e sviluppati modelli sulla risalita dei fluidi. La ricerca è iniziata con l'analisi della sismicità della sequenza del Sannio-Matese, per poi concludersi con la modellazione delle condizioni di intrusione magmatica. La conoscenza dei segnali riconducibili alla risalita di magmi in zone non vulcaniche deve essere ancor estesa ad altre grandi catene come l'Alpino-Himalayana, Zagros (tra Iraq e Iran), le Ande e la Cordigliera Nord-Americana. "I risultati fin qui raggiunti", conclude Di Luccio, "aprono nuove strade non solo sui meccanismi dell'evoluzione della crosta terrestre, ma anche sulla interpretazione e significato della sismicità nelle catene montuose ai fini della valutazione del rischio sismico correlato".


www.repubblica.it/scienze/2018/01/09/news/magma_sotto_appennino_terremoti-186139102/?re...

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anto_netti
10/01/2018 10:57
 
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Nell'Appenino meridionale, nel Sannio-Matese, si è scoperto che oltre i terremoti da faglia, abbiamo anche terremoti di origine vulcanica. Era da aspettarselo poichè tutta l'Italia del sud e il Tirreno Centro Meridionale sono interessati anche da fenomeni vulcanici.

Una sorgente di magma sotto l'Appennino, 'nuova' causa di forti terremoti

Scoperta nel Sannio-Matese, risale verso la superficie

10 Gennaio 2018

Sotto l'Appennino meridionale, nel Sannio-Matese, esiste in profondità una sorgente di magma che può generare terremoti "di magnitudo significativa" e più profondi rispetto a quelli finora registrati nell'area. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, e' dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dal del Dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università di Perugia.

"Nella parte più profonda sotto la crosta terrestre ci sono processi di fusione che producono magma. Questo risale verso la superficie, fermandosi alla profondità compresa fra 15 e 25 chilometri", ha detto all'ANSA Guido Ventura, dell'Ingv, coordinatore della ricerca con Francesca Di Luccio (Ingv). La sorgente di magma, ha aggiunto, "provoca la fuoriuscita di CO2 di origine profonda e può provocare terremoti".

L'indizio che ha portato a scoprirla è stata la sequenza sismica anomala avvenuta nel Sannio-Matese tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014, con sismi di magnitudo massima 5. "Abbiamo scoperto che questi terremoti sono stati innescati da una risalita di magma nella crosta tra 15 e 25 chilometri di profondità", ha osservato Di Luccio.

L'anomalia era legata sia alla profondità, maggiore rispetto a quella dei terremoti tipici dell'area e compresa fra 10 e 15 chilometri, sia alle forme d'onda degli eventi più importanti, simili a quelle dei terremoti in aree vulcaniche.


www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2018/01/09/una-sorgente-di-magma-sotto-lappennino-nuova-causa-di-forti-terremoti_c6445815-ed00-471a-b9c0-61a27a7dd...

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anto_netti
[Modificato da anto_netti 10/01/2018 10:59]
11/01/2018 22:11
 
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La crosta terrestre in Italia centrale vibra dal 24 agosto 2016
Nuova scossa ad Amatrice, legata alla stessa sequenza

Una sorta di vibrazione scuote la crosta terrestre dell'Italia centrale dal 24 agosto 2016 e la scossa di magnitudo 3.4 registrata alle 4:48 dell'11 gennaio 2018 ad Amatrice è collegata a questo meccanismo. Lo ha detto all'ANSA Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). "Questa sorta di vibrazione continuerà ancora - ha aggiunto - ed è dovuta al graduale adattamento del volume della crosta terrestre".

Una scossa di magnitudo 3.4, secondo il presidente dell’Ingv, è del tutto compatibile con l'evoluzione delle repliche in corso dal 24 agosto 2016.

...

www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2018/01/11/crosta-terrestre-in-italia-centrale-vibra-dal-24-agosto-2016_bf81ac27-639b-4596-b138-80f90ce0a...
19/01/2018 23:23
 
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Re: La crosta terrestre in Italia centrale vibra dal 24 agosto 2016
(SimonLeBon), 11/01/2018 22.11:



Nuova scossa ad Amatrice, legata alla stessa sequenza

Una sorta di vibrazione scuote la crosta terrestre dell'Italia centrale dal 24 agosto 2016 e la scossa di magnitudo 3.4 registrata alle 4:48 dell'11 gennaio 2018 ad Amatrice è collegata a questo meccanismo. Lo ha detto all'ANSA Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). "Questa sorta di vibrazione continuerà ancora - ha aggiunto - ed è dovuta al graduale adattamento del volume della crosta terrestre".

Una scossa di magnitudo 3.4, secondo il presidente dell’Ingv, è del tutto compatibile con l'evoluzione delle repliche in corso dal 24 agosto 2016.

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www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2018/01/11/crosta-terrestre-in-italia-centrale-vibra-dal-24-agosto-2016_bf81ac27-639b-4596-b138-80f90ce0a...




E' vero che rispetto al passato abbiamo una rete di misurazione sismica infallibile che prima non esisteva. Questa rete di misurazione sismica è l'Ingv. Ma qualcosa è cambiato sotto la crosta terrestre. E non si può negare un'incremento dei terremoti che aumenta di anno in anno. Le statistiche rivelano proprio questo incremento.

La sequenza del Centro Italia ha avuto un numero di scosse enorme. Sembra non avere precedenti. Altri terremoti hanno interessato questa zona che va da Visso, Norcia, Amatrice e l'Aquila. Provocando anche terremoti più forti in passato. Ma non risulta una sequenza in passato, di un numero di scosse così elevato come è accaduto in quest'ultimo sisma, anche se non esisteva una rete di misurazione sismica come quella attuale dell'Ingv.

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anto_netti
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