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I libri diventano un best seller con 4 mila copie

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2017 09:44
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04/03/2017 07:40
 
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I libri diventano un best seller con 4 mila copie


bruno ventavoli

Classifica di «Tuttolibri». Due titoli al primo posto ex aequo. Il reportage di Friedman sull’America inquieta che ha votato Trump. E «Qualcosa» di Chiara Gamberale. La rabbia e la favola, in testa, insieme. Ma la notizia è un’altra. E non è buona.
www.lastampa.it/2017/03/04/cultura/opinioni/editoriali/i-libri-diventano-un-best-seller-con-mila-copie-PXKsG0krrjpA7BQfOuLfoJ/pag...

Per la prima volta, da cinque anni, i battistrada dei best seller hanno venduto meno di 5 mila copie in una settimana, 4350, per l’esattezza. È vero che il mese di febbraio non è granché. E che gli italiani hanno un rapporto non felice con la lettura (metà del nostro popolo di poeti preferisce voltarsi dall’altra parte quando vede una parola scritta sulla carta). Ma queste cifre miserande sono una suoneria d’allarme. Anche perché il grande buio della crisi dei consumi sembra alle spalle. E l’anno scorso il mercato librario ha registrato un (timido) segno più.

Le nostre classifiche, stilate dalla Nielsen, registrano solo le vendite in libreria. Gli altri canali restano fuori. Mancano soprattutto i dati di Amazon, che se li tiene ben segreti, ed è un golia dell’e-commerce. Gamberale & Friedman, dunque, potrebbero aver venduto anche il doppio, o forse più, rispetto a quanto registrato dal nostro sismografo statistico. Eppure, se anche così fosse, una piccola scossa di terremoto nella terra dei libri c’è stata. Meglio non sottovalutarla. Né consolarsi con la gran vitalità che serpeggia nei Festival letterari, come sta dimostrando il Salone di Torino rinnovato che marcia come un treno.

Colpe ne hanno gli editori, soprattutto i grandi, che ci inondano di novità. E la quantità, si sa, soffoca la qualità. O quantomeno accorcia mostruosamente la vita media di un libro. Diminuire le uscite di volumi candidati a poche vendite (davvero pochissime, spesso nemmeno i fratelli o la zia dell’autore stesso, comprano la consueta copia di cortesia), che intasano gli scaffali, i magazzini, e concludono la loro mesta esistenza nella «solitudine troppo rumorosa» del macero (copyright Bohumil Hrabal), sarebbe un primo passo, serio, per aiutare un mercato sano.

I librai, dal canto loro, devono tornare ad essere librai. Ovvero punto di riferimento per i lettori. Con consigli, tisane, bussole, amache. La stragrande maggioranza delle piccole librerie indipendenti svolge un ruolo prezioso. Non sempre, le grandi catene. Una scena esemplare con commesso fisiognomicamente interinale - vista direttamente - dice tutto. La cliente: «Avete la “Vita nova” di Dante?». «Non mi risulta in catalogo», risponde lui pestando i tasti del computer. «Accidenti, nessuna edizione?». «No, mi spiace. Se vuole c’è una “Vita nova”, però è di un altro, che si chiama Alighieri».

Le biblioteche pubbliche funzionano egregiamente. In tutta Italia. Da Settimo, a Modena, a Catania. Anche se fanno salti mortali con i bilanci tagliati da patti di stabilità ottusamente algebrici. Sono sempre meno polverose nell’aspetto. Ma devono diventare ancor più luoghi misti di cultura e svago, come avviene nei (soliti) Paesi nordici, dove insieme all’incunabolo coesiste l’addio al nubilato. Tenendo ovviamente conto delle ontologiche diversità tra aspirante sposa e Enneadi di Plotino.
04/03/2017 07:42
 
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Re:
L'articolo continua:

"Amazon è comodissimo. Spedisce libri in tempo poco più che reale in zone d’Italia dove di librerie non esiste manco l’idea. Ma il suo strapotere cannibalizza il mercato, elimina giustamente gli incapaci, mette però in difficoltà i librai indipendenti. E questo è meno giusto, perché sono loro il primo motore non immobile della buona lettura.

...

La scuola fa quel che può (mica tanto), i benemeriti «bonus» cultura sarebbero da spingere più della deducibilità degli interessi sul mutuo, e sarebbe bello vedere un Oscar o un adelphino sul palco di Sanremo per far passare il messaggio che leggere è bello quanto cantare, perché mica tutti lo sanno."

E' vero che i gusti cambiano e con l'elettronica si puo' leggere anche senza carta.

Ma poi si legge davvero?
Mah. [SM=g10765]

Simon
04/03/2017 08:39
 
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il fascino del libro stampato non ha rivali...
lo batte solo la comodità di avere una biblioteca in tasca con l' e-book
quando si viaggia...

cmq quest'anno voglio andare al salone...sono anni che non coincidono i viaggi...ma quest'anno per forza di cose mi troverò già sul posto.
e sono contenta che ci siano già tanti editori che si sono iscritti...pensavo proprio che il salone di Milano (sempre a copiarci quelli) avrebbe dimezzato tutto...
invece...la 'Regal' Torino ha conservato il suo fascino..

04/03/2017 20:07
 
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Re:
Giandujotta.50, 04/03/2017 08:39:

il fascino del libro stampato non ha rivali...
lo batte solo la comodità di avere una biblioteca in tasca con l' e-book
quando si viaggia...

cmq quest'anno voglio andare al salone...sono anni che non coincidono i viaggi...ma quest'anno per forza di cose mi troverò già sul posto.
e sono contenta che ci siano già tanti editori che si sono iscritti...pensavo proprio che il salone di Milano (sempre a copiarci quelli) avrebbe dimezzato tutto...
invece...la 'Regal' Torino ha conservato il suo fascino..




Questa sindachessa (io dico ancora cosi'! [SM=g10765] ) è bravina e dinamica. Con le buone idee si va lontano, spesso.

Simon
06/03/2017 09:40
 
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Re:
Giandujotta.50, 04/03/2017 08.39:



il fascino del libro stampato non ha rivali...




[SM=g1861209]

Il profumo della carta, quando il libro è appena nuovo. Il piacere di sfogliarlo. Di ritornare indietro. Di appuntarsi i punti interessanti. Di sottolineare le cose importanti.




lo batte solo la comodità di avere una biblioteca in tasca con l' e-book
quando si viaggia...




Si! Senza dubbio, può essere solo la comodità di quando si viaggia. Direi anche la comodità di spazio. Tanti libri possono prendere molto spazio. Mentre invece e-book memorizzati in un tablet o un qualsiasi lettore e-book prendono poco spazio. Ma uso anche e-book, quando non trovo quelli cartacei. Per me deve essere solo un'alternativa al libro stampato. Non deve essere assolutamente un sostituto da soppiantare il libro.

Ciao
anto_netti
06/03/2017 09:44
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 04/03/2017 20.07:



Questa sindachessa (io dico ancora cosi'! [SM=g10765] ) è bravina e dinamica. Con le buone idee si va lontano, spesso.

Simon




mmmhhh avrà sicuramente meriti.. (vedremo l'inventario a fine mandato) ma il salone non penso sia di sua competenza...
sta di fatto che si è fatta di necessità virtù...e certamente l'esperienza di tanti anni avrà avuto il suo peso..

vedremo i risultati... [SM=g27985]
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