ITALIAN
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L'emozione che aveva riempito il viso prima era scomparso. C'era un'espressione travagliata. Interrogatorio. Distante. Lapin era preoccupato. Si chiese cosa avrebbe potuto accadere allo stand che avrebbe generato una svolta così grave nel ragazzo.
Il giovane camminava lentamente, ma con un ritmo determinato come se fosse in una missione che in qualche modo disapprovava e non stava aspettando. L'aspetto interrogativo sembrava intensificarsi con ogni passo. Sempre più vicino.
Lapin era generalmente in grado di leggere il ragazzo come un libro. Ma ora era confuso, una perdita totale. Sapeva che era successo qualcosa. Ma cosa? Che cosa? Attese dalla carosella fino a quando Ari lo aveva raggiunto. Si sono affrontati, né parlando.
Gli occhi scuri di Ari erano sconvolti da un timore che non comprendeva. Il dubbio permeava tutto il suo essere. Il ragazzo era persa. Quella era cristallina. Aprì la bocca per parlare ma non arrivava alcuna parola. Fissò il padre mentre scuote lentamente la testa da un lato all'altro.
"Che cosa?" Finalmente Lapin chiese. "Che cosa?"
Il ragazzo esitò, continuando a guardare l'incredulo sguardo. Poi sussurrava ... era quasi un motivo ... "Perché?"
Ari ha consegnato il giornale Lapin. Ma invece di New York era il Los Angeles Times. Lo spiegò in modo che suo padre potesse vedere chiaramente il titolo sulla prima pagina. Il titolo che ha letto, "il chirurgo ben noto accusato di operazioni inutili ..." e la sottovoce in tipo quasi di grande lettura ... "tratta i testimoni di Geova ..."
Lapin fissò il titolo, trasfigurato. Al momento non era in grado di rispondere o di pensare razionalmente. Guardò negli occhi di Ari e vide una ferita. Era un dolore che solo lui poteva aiutare a rimediare. Guardò indietro la carta. Il titolo. La carica. L'accusa. E udì la voce di Ari che sussurrava continuamente ... "Perché? ... Perché? ... Perché ..."