Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Geova e la violenza

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2019 07:51
Autore
Stampa | Notifica email    
10/04/2017 20:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.948
Noi spesse volte veniamo incoraggiati ad evitare di guardare certi film di violenza in base ad alcuni princìpi esposti nella sacra scrittura.

Geova durante le guerre non ha usato la violenza?

Il popolo non era partecipe alla violenza?

Il popolo non manifestava una certa esultazione ?

Per esempio in 1 Samuele 18:7

E le donne che celebravano rispondevano e dicevano:
“Saul ha abbattuto le sue migliaia,
E Davide le sue decine di migliaia”.

Come rispondere a questa obiezione? Come armonizzare il tutto?



10/04/2017 21:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 67.472
Bella domanda... tu che risposta ti sei dato? Non è una domanda provocatoria, sono davvero curioso.

Shalom
--------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
10/04/2017 22:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Re:
erevnitis, 10/04/2017 20.50:

Noi spesse volte veniamo incoraggiati ad evitare di guardare certi film di violenza in base ad alcuni princìpi esposti nella sacra scrittura.

Geova durante le guerre non ha usato la violenza?

Il popolo non era partecipe alla violenza?

Il popolo non manifestava una certa esultazione ?

Per esempio in 1 Samuele 18:7

E le donne che celebravano rispondevano e dicevano:
“Saul ha abbattuto le sue migliaia,
E Davide le sue decine di migliaia”.

Come rispondere a questa obiezione? Come armonizzare il tutto?







devi calarti nell' epoca, carissimo.
Israele doveva cacciare i popoli cananei, per poter arrivare alla terra promessa.

Ma nel N.T. non siamo sotto la legge regale? (Giacomo 2:8), o siamo ancora sotto la legge del taglione?

10/04/2017 22:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 49.949
Città: PINEROLO
Età: 53
TdG
Re:
erevnitis, 10/04/2017 20:50:

Noi spesse volte veniamo incoraggiati ad evitare di guardare certi film di violenza in base ad alcuni princìpi esposti nella sacra scrittura.

Geova durante le guerre non ha usato la violenza?

Il popolo non era partecipe alla violenza?

Il popolo non manifestava una certa esultazione ?

Per esempio in 1 Samuele 18:7

E le donne che celebravano rispondevano e dicevano:
“Saul ha abbattuto le sue migliaia,
E Davide le sue decine di migliaia”.

Come rispondere a questa obiezione? Come armonizzare il tutto?



Per fortuna che all'epoca non c'era il "replay" o la simulazione digitale, altrimenti avrebbero mandato in onda le scene in 3D, come oggi. [SM=g7405]

Simon
10/04/2017 23:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 3.158
TdG
Re:
erevnitis, 10/04/2017 20.50:

Noi spesse volte veniamo incoraggiati ad evitare di guardare certi film di violenza in base ad alcuni princìpi esposti nella sacra scrittura.

Geova durante le guerre non ha usato la violenza?

Il popolo non era partecipe alla violenza?

Il popolo non manifestava una certa esultazione ?

Per esempio in 1 Samuele 18:7

E le donne che celebravano rispondevano e dicevano:
“Saul ha abbattuto le sue migliaia,
E Davide le sue decine di migliaia”.

Come rispondere a questa obiezione? Come armonizzare il tutto?





Se sei un Testimone di Geova (dici "noi") la risposta l'hai già trovata da tempo.
11/04/2017 09:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.948
Re:
Caro Barnabino


Bella domanda... tu che risposta ti sei dato?



Diciamo che ho alcuni elementi, ma non so se solo validi e non riesco a sistematizarli, faccio un po' di confusione. Vediamo.....

1) Capisco che questo tipo di violenza era legato ad una nazione con la sua cultura e mentalità, oggi le cose sono diverse , il popolo di Geova è tratto da tutte le nazioni della terra.

2) Comunque sia, Geova è sempre un Dio guerriero dopo la venuta si manifesterà attraverso suo figlio nella grande guerra.

3) Mi sono chiesto è possibile che il discorso va inquadrato esattamente come quando parliamo di uccisione e assassinio?

Sin quando l'uccisione era inserito in un contesto che Geova aveva decretato (guerre, legittima difesa, trasgressione di un peccato) esso era legittimo. Mentre quando non era inquadrato con la legge di Geova diventava assassinio.

E possibile che la situazione sia analoga con la violenza?

Quando essa è inserita nel volere di Geova, la si può definire "violenza" in senso stretto?

Questo termine "violenza" è appropriato o va differenziato come quando si usa il termine "uccisione" e "assassinio"?

Poi ancora

4) E possibile che Geova usi la violenza , ma la usi solo per necessità in base al principio "Dio non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva"?

Quindi quando Geova dice di non guardare la violenza, lui sta solo dicendo di non guardarla gratuitamente, mentre se tu la guardassi, per esempio nella sua grande guerra, in qualità di giustizia divina, provando comunque un certo rammarico per un non pentimento di quelle persone, è possibile che tu arrivassi ad esultare come quelle donne del passato , cantando cantici in onore a Geova?

Oppure mi chiedo

5)E possibile che il salmista , narra solo un sentimento di gioia espresso da quelle donne, ma non necessariamente significhi che Geova lo approvi?

Non so se sono fuori strada, ho cercato di rispondere con i miei limiti a quello che mi hai chiesto. Ovviamente faccio un po'  di confusione e non so quali argomenti siano validi, un vostro aiuto mi è sempre gradito.




Non è una domanda provocatoria.



Non potrei mai pensarlo, anzi vi ringrazio per l'aiuto che mi avete sempre dato.


[Modificato da erevnitis 11/04/2017 09:40]
12/04/2017 13:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 683
Città: GENOVA
Età: 51
TdG
Riflessioni sparse sul concetto del Salmo 11:5 in relazione alla violenza nell'ambito dello svago:

Il contesto del salmo menziona uomini malvagi che nella caligine scagliano dardi letali ai retti di cuore. Geova odia coloro che approfittano della mancanza di fondamenta per agire in questo modo. Quali fondamenta? Le fondamenta stesse su cui poggia la società umana: la legge, l’ordine e la giustizia. Quando queste vengono a mancare regna l’anarchia e non c’è giustizia. In situazioni del genere il “giusto” deve confidare pienamente in Dio. Geova odia gli uomini anarchici (nell'accezione figurata del termine: violenti) e malvagi che operano ciò che è nocivo verso il prossimo.

Ma cos'è generalmente la violenza che Geova odia in colui che la ama?

Un dizionario la definisce in questi termini: l'essere violento, forza prepotente volta a danno degli altri; azione di sopraffazione sia fisica sia morale esercitata con brutalità o minacce; costrizione, coartazione.
Nell'enciclopedia biblica Perspicacia non esiste la voce violenza, ma la sua definizione non si discosterebbe poi molto da quest'ultima.

Davide, re d'Israele scrisse questo Salmo. Fu un uomo violento? Amò la violenza? Davide tra le altre ammirevoli qualità viene descritto come un uomo di guerra, un valoroso soldato, focoso combattente, un condottiero. La Torre di Guardia del 1 agosto 2007 lo ritrae in una delle sue gesta più famose a pagina 30 in un'illustrazione che lo vede tenere saldamente fra le dita della mano sinistra la testa sanguinolenta appena recisa dal corpo del gigante Golia.

Un’altra impresa che lo vide protagonista fu l'occasione in cui, su incoraggiamento di Saul, Davide recise 200 prepuzi a uomini appartenenti alla nazione dei filistei. Verso la fine della sua vita Davide coltivò il desiderio di costruire un tempio a Geova suo Dio, ma Geova stesso dichiarò al suo leale servitore:

"Hai sparso sangue in gran quantità, e hai fatto grandi guerre. Non edificherai una casa al mio nome, poiché hai sparso una gran quantità di sangue sulla terra dinanzi a me."

Nonostante tutto, dipingereste Davide come un uomo violento? E' indiscutibile che certe azioni di Davide inclusero la violenza, sebbene non quel tipo di violenza che Geova odia. Nelle sue guerre, ad eccezione del caso di Uria come spesso le scritture ribadiscono come triste eccezione, nei suoi atti di violenza evidentemente Davide non manifestò i tratti che caratterizzano la sopraffazione prepotente e ingiusta e non soggiogò il suo prossimo senza ragione. Ogni atto che incluse la violenza non fu ingiustificato o arbitrario.
Un fatto comunque rimane indiscutibile: la violenza fece parte della vita di Davide.
Ciononostante Geova lo definì con queste toccanti parole:

"Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che farà tutte le cose che desidero".

Oggi non viviamo più nel contesto in cui quest'uomo secondo il cuore di Geova visse e certe sue azioni se perpetrate oggi sarebbero definite senza ombra di dubbio orribili ed efferate, persino crudeli. Ma una cosa non è cambiata: l'accezione della violenza nella sua manifestazione malvagia è sempre detestabile oggi come allora.

Ne evinciamo un dato fondamentale: la violenza può avere una sua funzione, anche giusta, se debitamente contestualizzata. Ricordiamo infatti la necessità di un atto di violenza per porre fine all'odierno malvagio sistema di cose. Noi siamo pacifici, non pacifisti, proprio in virtù di questa consapevolezza.

Gli strumenti didattici classici non sono scevri da manifestazioni di violenza. Il mio libro dei racconti biblici è molto schietto in tal senso: Caino e Abele, Impero di Nimrod, prepotenza dei Nephilim, episodio di Iael e Sisera sono solo esempi di rappresentazioni visive di episodi violenti. Nel bambino che sfoglia e viene attratto dalle immagini esse suscitano emozioni e interagiscono con la sua giovane mente e sulle sue facoltà di percezione. La violenza e i suoi effetti collaterali sono un concetto che occorre conoscere per ripudiarlo. Nonostante queste evidenze nessuno biasimerebbe gli autori che hanno raffigurato certe scene violente perché illustrano verità bibliche.

Al giorno d'oggi i media si sono tecnologicamente evoluti portando il coinvolgimento sensoriale e percettivo al di là delle possibilità offerte in tempi remoti o anche recentemente passati. Che dire della violenza nei media come film, videogiochi, letture e qualsiasi veicolo mediatico che interagisce con le nostre percezioni?

E' ovvio che diventa fondamentale comprendere il ruolo che la violenza gioca o assume nel medium, qualsiasi esso sia. Se la violenza è fine a se stessa, mera protagonista, se la compagine è autocelebrativa, se assume il ruolo di unico veicolo strumentale e autoreferenziale, se è decontestualizzata, è lapalissiano, palese, ovvio, che la sua indebita e nociva influenza va evitata perché esiste proprio nell'accezione in cui si condanna nel Salmo 11:5.

Che dire in tutti gli altri casi? C'è da premettere che è il contesto che varia. Se da un lato gli episodi summenzionati hanno carattere primariamente didattico e veritiero adesso la sfera d'influenza percettiva si sposta dal carattere informativo a quello speculativo, di finzione e ludico. Il fine muta, varia e con esso la strumentalizzazione del concetto di violenza.

Non si possono mettere sullo stesso piano la finzione e la realtà.
Alcuni, forse, condannerebbero un media che per veicolare un messaggio facesse appello a piante inanimate che ordiscono complotti e intrighi e parlassero tra di loro come animate da una forza soprannaturale o a uomini, governanti morti da tempo, che conversassero nella tomba esponendo i loro pensieri. Eppure Isaia e Iotam fecero ricorso a parabole e figure retoriche di questo stesso tipo facendo appello all’immaginazione degli uditori per veicolare il loro importante messaggio. (Giudici 9:7-15, Isaia 14:9-11).

Naturalmente questo non significa che con la finzione tutto sia lecito. Ma di certo non possiamo affermare su questa base che ogni tipo di esposizione a diverse accezioni anche di violenza vada scartata a priori se non a fini didattici.

E' interessante quello che affermava lo Svegliatevi! del 1997 sul tema dello svago commentando Filippesi 4:8:

Ma questo versetto significa forse che qualunque film, libro o spettacolo televisivo la cui trama ha a che fare con qualche forma di ingiustizia, come ad esempio un delitto, è automaticamente cattivo? O vuol forse dire che ogni commedia va scartata perché non è una cosa “di seria considerazione”? No, poiché il contesto mostra che l’argomento che Paolo stava trattando non era lo svago bensì le meditazioni del cuore, che si dovrebbero concentrare su cose che piacciono a Geova. (Salmo 19:14) Nondimeno, ciò che Paolo disse ci può aiutare nella scelta dello svago. Usando il principio di Filippesi 4:8 possiamo chiederci: ‘Ciò che scelgo in fatto di svago mi fa meditare su cose che non sono caste?’ Se la risposta è sì, dobbiamo fare dei cambiamenti.


Interessante notare che la valutazione complessiva si sposta da un carattere oggettivo ad uno soggettivo. Il punto focale non è più il fine con cui un concetto violento viene sviluppato, ma l'influenza e l'impatto che questo avrà sulle facoltà di percezione addestrate del soggetto esposto a tal veicolo mediatico.

Con questo non si vuole incoraggiare il relativismo sull'argomento poiché il primo e indiscutibile assioma di riferimento è dato dall'accezione negativa e precisa che il Salmo 11:5 ravvede, ma che non si può applicare acriticamente né piegare ad uso e consumo dell'interesse di chi la cita senza cognizione di causa.

Per sottolineare l'importanza soggettiva dell'elaborazione dei concetti, se vi chiedessi cosa ne pensate della lotta cosa mi rispondereste? Troppo violenta? Sentite questo punto di vista espresso nello Svegliatevi del 1995 in un articolo sulla competizione nello sport:

Per di più la Bibbia riporta il caso del patriarca Giacobbe che lottò con un angelo. Questo episodio farebbe presupporre che Giacobbe avesse già praticato questa attività, dato che la lotta andò avanti per ore senza concludersi a favore dell’uno o dell’altro. (Genesi 32:24-26) È interessante che, secondo alcuni studiosi, il racconto potrebbe indicare che Giacobbe aveva una certa conoscenza delle regole della lotta.

E' d'obbligo anche in questa valutazione la contestualizzazione, ma traiamo, nella contrapposizione oggettivo-soggettivo un importante spunto per la successiva riflessione.

Spesso, quando si è chiamati ad operare una scelta individuale di carattere personale sulla selezione di un medium per lo svago, siamo invitati a farci una domanda: Gesù cosa farebbe al mio posto?

Questa domanda presuppone almeno due condizioni: la prima è conoscere bene Gesù, la seconda è una buona padronanza dell'uso della contestualizzazione.
La prima condizione è filtrata, alterata, riflessa dalla propria comprensione di ciò che Gesù potrebbe fare o non fare, dalla propria visione maturata attraverso lo studio personale. Per di più in un contesto diverso da quello in cui siamo stati abituati a conoscerlo, da qui la seconda condizione che richiede malleabilità mentale nel riconoscere un diverso contesto e le diverse sfumature che esso comporta.

Ricordiamo che non stiamo parlando di linee guida comportamentali, ma di sfumature in cui la valutazione personale è chiamata in causa.

Quante volte Gesù disattese le proiezioni dei suoi amici più intimi? Quante volte li lasciò sbigottiti? Quante volte ripeté concetti a noi ormai chiari, ma che a coloro che vivevano l'istante di quel momento risultarono piuttosto oscuri?
Notiamo allora come un’apparente semplice domanda in realtà comporti valutazioni più che profonde e richieda una capacità d'analisi e critica ben avviata per rispondere con cognizione di causa a certe sfumature che si vogliono dissertare.
22/04/2017 15:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 806
Città: MILANO
Età: 84
TdG
Re:
Dante.V, 12/04/2017 13.41:

Riflessioni sparse sul concetto del Salmo 11:5 in relazione alla violenza nell'ambito dello svago:
...



[SM=g1861209]

Aggiungerei alle tue interessanti riflessioni e ricerche anche qualche pensiero tratto da questa rivista:

*** g 10/06 p. 5 TV: questa “insidiosa educatrice” *** Che differenza c’è fra la violenza e il sesso che si vedono in TV e la violenza e il sesso di cui parla la Bibbia? I riferimenti contenuti nella Bibbia sono scritti per insegnare, non per divertire. (Romani 15:4) La Parola di Dio contiene fatti storici. Ci aiuta a comprendere il punto di vista di Dio su certe questioni e a imparare dagli errori altrui.
Nella maggioranza dei paesi in cui vanno in onda pubblicità, il sesso e la violenza in TV non sono rappresentati a scopo didattico, ma a scopo di lucro. I pubblicitari vogliono attirare quante più persone possibile, e sesso e violenza tengono i telespettatori incollati allo schermo. Il risultato? Vedranno quegli spot e compreranno quanto viene pubblicizzato. I conduttori dei telegiornali applicano il principio “se c’è sangue, fa notizia”. In parole semplici, fatti raccapriccianti come delitti, sciagure e guerre hanno la precedenza su notizie che fanno meno presa sul pubblico.
Pur menzionando azioni violente, la Bibbia esorta a condurre una vita pacifica, a evitare la vendetta e a risolvere i problemi con uno spirito non bellicoso. Promuove con coerenza la moralità sessuale. Questo non è certo il messaggio lanciato da gran parte delle trasmissioni televisive. — Isaia 2:2-4; 1 Corinti 13:4-8; Efesini 4:32.

Bisogna dunque avere un punto di vista equilibrato.
A volte in certi film e documentari le scene di violenza hanno lo scopo di rappresentare una realtà storica e non di esaltare la violenza.
In questi casi il cristiano potrebbe decidere di visionare questi contenuti.
Al riguardo è interessante la dicitura contenuta nel retro del DVD "Camminiamo per fede non per visione". Vi si legge:
"Le scene di combattimenti che contiene non hanno lo scopo di esaltare la violenza, ma di rappresentare la realtà affrontata dai cristiani del I secolo"

Inoltre, ho trovato interessante questo intervento di admintdg3 in una vecchia discussione:

In effetti, se dovessimo fare una trasposizione cinematografica delle Scritture Ebraiche, vedremmo sicuramente scene di violenza.
Come ben dici, a volte potrebbe essere necessaria la crudezza per trasmettere un determinato messaggio: pensiamo ai documentari sull'Olocausto; o agli spot per incoraggiare una guida sicura e responsabile (con ricostruzioni strazianti di incidenti); o agli spot anti-fumo (con malati di tumore ai polmoni, e così via).
Tutti questi contengono immagini forti, ma hanno un fine didattico, come la Bibbia.
Il problema è che nella maggioranza degli spettacoli violenti, la violenza è fine a se stessa (i cosiddetti "splatter"), o legata a giri di denaro - pensiamo a sport come la boxe. Lì non c'è alcun fine superiore, solo soddisfare la voglia di chi sta a guardare.
Diversa è la trasposizione cinematografica di un evento storico (per descrivere le brutture del nazismo, ad esempio), o sfruttare qualche immagine forte con fine didattico/didascalico, come già detto sopra.
Il punto è: vado a cercarmi appositamente lo spettacolo più violento ("voglio un film pieno di sparatorie", es.) e godo nel vedere scene di violenza tanto da ricercarne altre, oppure capita che la ricostruzione di un evento storico possa contenere anche qualche scena violenta, come avviene anche nella Bibbia? So distinguere le due cose?
Sono due cose molto diverse, e se ci ritroviamo nel ricercare scene di violenza e nel goderne dovrebbe suonare un campanello d'allarme.
testimonidigeova.freeforumzone.com/d/9900408/Violenza-in-TV-Princ%C3%ACpi-su-cui-riflettere/discussione.aspx?idm1=1128763...
23/04/2017 13:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 18.124
Re: Re:
The.Witness, 22/04/2017 15.55:

(Citando admintdg3)


In effetti, se dovessimo fare una trasposizione cinematografica delle Scritture Ebraiche, vedremmo sicuramente scene di violenza.



Vedremmo anche tante scene di spiritismo, sedute spiritiche, interventi soprannaturali di demoni, esorcismi etc.
[Modificato da admintdg3 23/04/2017 13:04]



-----------------------------FORUM TESTIMONI DI GEOVA ONLINE-----------------------------

1) Leggete attentamente il Regolamento e attenetevi alle varie regole.
2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
23/04/2017 13:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.948
Vi ringrazio veramente per il vostro contributo, mi avete chiarito grandemente la tematica. [SM=g28002]
04/01/2019 10:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.948
Re:
Parlando di Davide


La Torre di Guardia del 1 agosto 2007 lo ritrae in una delle sue gesta più famose a pagina 30 in un'illustrazione che lo vede tenere saldamente fra le dita della mano sinistra la testa sanguinolenta appena recisa dal corpo del gigante Golia.



Verso la fine della sua vita Davide coltivò il desiderio di costruire un tempio a Geova suo Dio, ma Geova stesso dichiarò al suo leale servitore che non poteva a motivo del sangue che aveva fatto colare.

Poi Geova in Ezechiele dice, non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva.

Geova non ama la violenza anche se ha volte la usa.

Domanda: Davide agendo con quel gesto con la testa di Golia, non è stato un gesto che andava oltre lo spirito di Geova? Non ha sbagliato? In questo caso mi sembra di più di un semplice usare la violenza perché uno ne è costretto, che dite?






[Modificato da erevnitis 04/01/2019 10:09]
04/01/2019 13:56
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 67.472

Domanda: Davide agendo con quel gesto con la testa di Golia, non è stato un gesto che andava oltre lo spirito di Geova? Non ha sbagliato? In questo caso mi sembra di più di un semplice usare la violenza perché uno ne è costretto, che dite?



Forse è andato un po' sopra le righe, ma non pare un gesto violento in sé, il racconto dice: "E continuò a correre finché gli fu sopra. Afferrò la spada del filisteo, gliela estrasse dal fodero e si assicurò che fosse morto tagliandogli la testa". Dunque la testa fu tagliata per assicurarsi della morte del filisteo e non per crudeltà.

Shalom
--------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
04/01/2019 16:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 412
Mi è subito venuto in mente 1 esempio...
Non so fino a che punto possa essere attinente,ma mi sembra che come parallelo possa andare bene...
"CACCIARE"per procurarsi del cibo,per sfamare la propria famiglia è sicuramente lecito e,correggetemi se sbaglio,sicuramente permesso da Geova...
Invece "CACCIARE" per passatempo?
Uccidere animali per sport,per il solo gusto di farlo,senza una reale necessità?
Che dire poi di manifestazioni tipo la "CORRIDA"in Spagna o robe simili?
Credo proprio che questo invece non sia lecito,nè tantomeno approvato da Geova....



"Ognuno ci stimi come subordinati di Cristo ed economi dei sacri segreti di Dio.Inoltre, in questo caso, ciò che si richiede dagli economi è che uno sia trovato fedele."1 Corinti 4:1,2
04/01/2019 17:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Re:
erevnitis, 10/04/2017 20.50:

Noi spesse volte veniamo incoraggiati ad evitare di guardare certi film di violenza in base ad alcuni princìpi esposti nella sacra scrittura.

Geova durante le guerre non ha usato la violenza?

Il popolo non era partecipe alla violenza?

Il popolo non manifestava una certa esultazione ?

Per esempio in 1 Samuele 18:7

E le donne che celebravano rispondevano e dicevano:
“Saul ha abbattuto le sue migliaia,
E Davide le sue decine di migliaia”.

Come rispondere a questa obiezione? Come armonizzare il tutto?






23 “‘Provo forse alcun diletto nella morte di qualcuno malvagio’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, ‘[e] non che si ritragga dalle sue vie ed effettivamente continui a vivere?’


 Salmo 11:5 Geova stesso esamina sia il giusto che il malvagio,
E la Sua anima certamente odia chiunque ama la violenza.


Da questi passi DIO non ama la violenza anche se a volte è necessaria per ristabilire la Giustizia

e non prova neanche piacere nella morte del malvagio!

il punto è Non Amare la Violenza fine a se stessa
04/01/2019 19:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 4.141
Città: BOCA
Età: 52
Re: Re:
Vostok1, 04/01/2019 17.21:



23 “‘Provo forse alcun diletto nella morte di qualcuno malvagio’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, ‘[e] non che si ritragga dalle sue vie ed effettivamente continui a vivere?’


 Salmo 11:5 Geova stesso esamina sia il giusto che il malvagio,
E la Sua anima certamente odia chiunque ama la violenza.


Da questi passi DIO non ama la violenza anche se a volte è necessaria per ristabilire la Giustizia

e non prova neanche piacere nella morte del malvagio!

il punto è Non Amare la Violenza fine a se stessa

Sono daccordo con te [SM=g27985]
05/01/2019 07:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 49.949
Città: PINEROLO
Età: 53
TdG
Re: Re:
erevnitis, 04/01/2019 10:09:

Parlando di Davide


La Torre di Guardia del 1 agosto 2007 lo ritrae in una delle sue gesta più famose a pagina 30 in un'illustrazione che lo vede tenere saldamente fra le dita della mano sinistra la testa sanguinolenta appena recisa dal corpo del gigante Golia.



Verso la fine della sua vita Davide coltivò il desiderio di costruire un tempio a Geova suo Dio, ma Geova stesso dichiarò al suo leale servitore che non poteva a motivo del sangue che aveva fatto colare.

Poi Geova in Ezechiele dice, non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva.

Geova non ama la violenza anche se ha volte la usa.

Domanda: Davide agendo con quel gesto con la testa di Golia, non è stato un gesto che andava oltre lo spirito di Geova? Non ha sbagliato? In questo caso mi sembra di più di un semplice usare la violenza perché uno ne è costretto, che dite?



Visti dal punto di vista e con l'etica di oggi, ci sono molte questioni discutibili riguardo al re Davide.
Era un re che conduceva campagne militari e le vinceva, sterminando gli eserciti nemici, non era l'amministratore di una NPO impegnata nel sociale...

Simon
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:02. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com