Perché in quell’anno fu fatta conoscere agli unti servitori di Dio sulla terra la corretta identità della grande folla.
Questa è la convinzione di chi scrive e che non ha carattere assoluto. Nessun messaggio quindi ha caratterizzato una trasmissione dal reame spirituale a quello immanente poiché, altrimenti, lo schiavo non userebbe il condizionale, bensì scriverebbe che il messaggio ha avuto diretta origine divina specificando come gli agiografi: 'Geova ha detto questo'. Ma questo non accade più da circa due millenni.
Non c'è quindi nessuna discrepanza tra ciò che citi e quanto viene affermato dallo schiavo: ovvero fallibilità e persino non necessariamente più spirito santo o intendimento di altri membri della grande folla (altre pecore). Nel quotato infatti si da spazio alla convinzione personale che mediante preghiera, richiesta dello spirito santo e sincero desiderio di comprendere le scritture si è capito che la grande folla sono quel rimanente vivente di quelle altre pecore che attraverseranno incolumi la grande tribolazione.
La risposta alla domanda sul COME questa verità fu fatta conoscere agli unti risiede semplicemente nella sincera convinzione di averla ricercata attraverso un sincero sforzo di comprendere la Rivelazione, fare la volontà di Dio in armonia alla Sua volontà e anche nel risultato che questo intendimento ha prodotto negli anni: le altre pecore che in futuro comporranno la grande folla ha preso corpo e sostanza e continua ad aumentare da che fu individuata.
Ma COME arrivano allora i Testimoni di Geova alle loro spiegazioni della Bibbia?
La risposta alla domanda è un ablativo assoluto:
Sola Scriptura.
La Sola Scriptura che in latino significa "Solo con la Scrittura" è un pricipio guida nato in seno al protestantesimo della riforma e definisce il metodo secondo il quale si deve determinare l'autorità universale a cui rivolgersi per definire la dottrina: La Bibbia.
Gli odierni testimoni di Geova vedono la loro genesi come movimento religioso agli inizi del secolo scorso quando in tutta l'America del Nord vigevano gli anni del "secondo risveglio". Era un tempo di grande aspettative ed un risveglio spirituale per un cristianesimo praticato e vissuto e non solo sedicente e formale. In questo clima di aspettazione escatologica, per la fine dei tempi, si pongono le ricerche bibliche e l'esegesi, l'interpretazione, che diedero forma al cristianesimo oggi universale che viene praticato dai Testimoni di Geova di tutto il pianeta.
In quale forma la rivelazione biblica si manifestò ai primi studenti biblici? Quale illuminazione li guidò alla corretta interpretazione della Bibbia? Come vengono elargiti i nuovi intendimenti della scrittura oggi?
Niente di trascendentale: nessuna visione, nessun sogno, nessuna voce dal cielo e nessuna infallibile ispirazione divina segnò e segna il corretto intendimento, la via per la quale dovevano e dobbiamo camminare. Fu invece qualcosa che siamo invitati a coltivare noi tutti, molto immanente, materiale, e poco scenografico e taumaturgico, miracolistico, come il retaggio cattolico vorrebbe descriverci il concetto di santità: tanta buona volontà, il sincero desiderio di piacere a Dio e la preoccupazione di aderire agli insegnamenti biblici escludendo ogni forma di tradizione umana antiscritturale.
Con questo semplicissimo metodo e buona volontà uomini devoti come Barbour, Storrs, Russell, e altri, diedero forma ed epurarono il messaggio biblico da tutte quelle
traditio che avevano adulterato e seppellito le semplici e dirette verità bibliche. Si afferma che furono guidati dallo spirito santo, anche se non ispirati da esso, proprio perché si lasciarono guidare solo dalle Sacre Scritture, i cui originali furono ispirati dallo spirito santo. Chiunque si faccia, quindi, guidare dalle Sacre Scritture, di riflesso riceve la guida dello spirito santo.
Allora come oggi il prodotto teoretico di questo studio delle scritture, ovvero l'impianto dottrinale che il Sola Scriptura dettò a quei pionieri dei testimoni di Geova odierni, doveva produrre lo stesso frutto che produsse nei cristiani del primo secolo, se veramente guidato dallo spirito santo. Lo leggiamo in Galati 5:22, 23.
Si può quindi affermare che i risultati spirituali ottenuti sono la prova che l'intendimento scritturale che li ha generati è quello guidato dallo spirito santo.
Quindi in armonia con le parole di Gesù in Giovanni 13:35 il segno distintivo che il corretto intendimento delle scritture doveva e deve produrre nell'organizzazione che se ne faceva, e se ne fa, carico era, ed è, l'edificazione di una personalità spirituale nei suoi membri, ovvero persone amorevoli, gioiose, pacifiche, buone, fedeli, miti, longanimi, benigne e padrone di sé. Quindi, se attingi a questo sano insegnamento, se sei un testimone di Geova e segui la corretta interpretazione delle Sacre Scritture che plasma e forgia personalità spirituali, hai tutti i motivi per guardati intorno e sorridere felice, perché sei magnifico... chiunque tu sia!
Possiamo allora fare da soli? Se non c'è nessun imprimatur divino, nessun suggello né garanzia certificata trascendente possiamo credere ciò che ci pare o perseguire un percorso personale isolato dagli altri? No. Le scritture, oltre ad insegnarci che nessuno parla più direttamente con Dio chiede ad ogni cristiano di associarsi e di predicare in tutto il mondo. Va da se che isolandoci dagli altri veniamo meno ad una parte fondamentale che caratterizza i veri cristiani.