Traduzione e grassetto miei.
"Se mancano individui reali con i necessari requisiti,
tali caratteristiche, e a volte le stesse identità, vengono fabbricate.... I resoconti portano il confine fra realtà e finzione fino al limite.
Le narrative degli apostati denotano quelle che definisco 'indulgenza autobiografica' e 'contestualizzazione artificiale'. A proposito di quest'ultimo fattore, i tempi e la durata dell'affiliazione, così come la natura della iniziativa originale e le motivazioni che portarono ad essa, sono quasi ricostruiti... Le narrative degli apostati spesso sono precedute da dichiarazioni di 'alleati' che riportano ulteriori denunce a carico dell'organizzazione controversa, o avallate da recensioni compiacenti."
"Il pubblico in definitiva promuove e sponsorizza la narrativa apostata, una volta che è stata romanzata.
Il supporto e la 'certificazione' del pubblico contribuisce ad edificare la credibilità del racconto e la veridicità e la fidatezza del narratore-fuoriuscito. La lontananza dal vero della narrativa per paradosso rafforza la sua plausibilità, ancorché attraverso la sospensione del dubbio, e amplia il suo fascino".
Daniel Carson Johnson,
Apostates who never were, Praeger Publishers, USA 1998.
Daniel Carson Johnson, docente universitario di sociologia presso la
University of Virginia.
[Modificato da EverLastingLife 02/07/2017 20:41]