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Altri commenti di studiosi a proposito dell'attendibilità dei fuoriusciti

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2021 21:31
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08/01/2021 20:31
 
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EverLastingLife, 02/07/2017 11:41:


Traduzione e grassetto miei.

"Se mancano individui reali con i necessari requisiti, tali caratteristiche, e a volte le stesse identità, vengono fabbricate.... I resoconti portano il confine fra realtà e finzione fino al limite. Le narrative degli apostati denotano quelle che definisco 'indulgenza autobiografica' e 'contestualizzazione artificiale'. A proposito di quest'ultimo fattore, i tempi e la durata dell'affiliazione, così come la natura della iniziativa originale e le motivazioni che portarono ad essa, sono quasi ricostruiti... Le narrative degli apostati spesso sono precedute da dichiarazioni di 'alleati' che riportano ulteriori denunce a carico dell'organizzazione controversa, o avallate da recensioni compiacenti."

"Il pubblico in definitiva promuove e sponsorizza la narrativa apostata, una volta che è stata romanzata. Il supporto e la 'certificazione' del pubblico contribuisce ad edificare la credibilità del racconto e la veridicità e la fidatezza del narratore-fuoriuscito. La lontananza dal vero della narrativa per paradosso rafforza la sua plausibilità, ancorché attraverso la sospensione del dubbio, e amplia il suo fascino".

Daniel Carson Johnson, Apostates who never were, Praeger Publishers, USA 1998.

Daniel Carson Johnson, docente universitario di sociologia presso la University of Virginia.




Una dichiarazione ampliata di questo sociologo, riportata da Bromley nell'introduzione al suo libro; Daniel Carson Johnson è un riconosciuto esperto di nuovi movimenti religiosi e delle relative apostasie. Non solo gli studi di Carson Johnson sui meccanismi dialettici dei fuoriusciti dissidenti solo illuminanti, ma le sue descrizioni sono vivaci, con sfumature umoristiche, qui e là un vero spasso. Naturalmente il loro principale pregio è di restituire la reale valenza delle narrazioni degli ex-membri polemici. Traduzione e grassetto, come sempre, sono miei.


Johnson si concentra sulle narrazioni di questi apostati come un genere letterario distintivo. Sostiene che queste narrazioni portano al limite il confine tra finzione e saggistica. Le narrazioni apostate coinvolgono ciò che Johnson definisce "indulgenza autobiografica" e "contestualizzazione artificiale". Per quanto riguarda la prima, è probabile che vengano ricostruiti i tempi e la durata dell'appartenenza [al gruppo religioso], nonché la motivazione della decisione iniziale e dell'affiliazione. Alcune di queste narrazioni portano il concetto alle estreme conseguenze: l'appartenenza stessa è di per sé una finzione.




Il contesto del gruppo religioso è romanzato a vari livelli. Uno dei modi più importanti in cui ciò si verifica è attraverso l'introduzione nel contesto. Le narrazioni apostate sono spesso precedute da dichiarazioni alleate che riportano denunce più generali sull'organizzazione controversa, o sono avallate da recensioni compiacenti.



Lo sappiamo bene: i racconti dei fuoriusciti dissidenti che si leggono sui media raramente rimangono isolati. Negli articoli dei giornali, nelle interviste televisive, e ancora di più nei blog, nei forum e nelle versioni elettroniche dei magazine, sono accompagnate da altre testimonianze di ex-membri che le precedono e le seguono, ovviamente confermandole e rincarando la dose (pensate ad esempio ai commenti anonimi in calce agli articoli: 'è tutto vero, sono state tdG per 30 anni e bla bla bla'). Il risultato è di inquadrare la narrazione in una cornice che si propone di potenziarla e di appesantire ulteriormente l'opinione pubblica intorno a quel particolare movimento religioso.

Leggete qui:


Le narrazioni prodotte dagli apostati, dal punto di vista dello stile, mostrano punti in comune che contribuiscono al loro impatto sul pubblico. Questi includono un atteggiamento difensivo studiato per prevenire l'analisi e la messa in discussione della narrazione (attraverso suppliche, conferme, attestazioni e sfide); un soffermarsi su dettagli irrilevanti, che inietta una dose di intrattenimento nella narrazione; rivelazioni selettive che conferiscono al racconto un'aria di mistero e fascino lasciando le implicazioni all'immaginazione del lettore; e il risalto che si dà al rischio e al senso del dovere, che accresce la credibilità e diminuisce la responsabilità dell'apostata facendo leva sui pericoli al quale è stato sottoposto.




David G. Bromley, Sociological Perspectives on Apostasy: An Overview, pag. 8.
[Modificato da EverLastingLife 08/01/2021 20:40]
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