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RUSSIA

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2017 08:04
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12/06/2017 08:04
 
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TRADUZIONE DI UN’INTERVISTA A VALERIY NOVIK, premiato da Vladimir Putin per la sua famiglia numerosa. DI SEGUITO LA TRADUZIONE di un’intervista al fratello YAROSLAV SIVULSKII

Alla fine di maggio in una cerimonia al Cremlino, Vladimir Putin ha concesso l'Ordine della gloria dei genitori it.wikipedia.org/wiki/Ordine_della_Gloria_dei_Genitori alla famiglia Novik dalla Carelia, che sono membri dell'organizzazione religiosa dei testimoni di Geova. Un mese prima, gli stessi testimoni di Geova sono stati dichiarati estremisti in Russia. La Corte Suprema ha deciso di chiudere il loro centro amministrativo e 395 organizzazioni locali in tutto il paese.

Valery e Tatiana Novik hanno otto figli e vivono a Petrozavodsk. Valery lavora come meccanico. Soddisfano tutti i principali requisiti della definizione di "famiglia esemplare" secondo il Cremlino - istruzione, risultati nello sport, stile di vita sano - tutto come prescritto. Ma l'educazione spirituale e morale dei bambini, di cui ugualmente tiene conto la commissione statale, è basata sui princìpi di un'organizzazione vietata in Russia (ai sensi del comma 1 dell'articolo 282,2 del codice penale).

Secondo quanto raccontatoci da Valery Novik, sua moglie, dopo aver appreso dell'esistenza di questo ordine, ha cominciato a raccogliere i documenti necessari per l'assegnazione e cominciato le pratiche per far conoscere allo stato la sua famiglia.

VALERIY NOVIK: «Il premio non è stato inaspettato, c'è una ricompensa per le famiglie numerose. Siamo andati all’amministrazione cittadina e abbiamo chiesto quali documenti dovevamo presentare per dimostrare che abbiamo una grande famiglia. Abbiamo fornito le informazioni richieste. La città di Petrozavodsk prima ha scelto la nostra famiglia, e poi siamo stati scelti come famiglia rappresentativa della Repubblica di Carelia. Tutto questo nel 2015.

Nel mese di aprile abbiamo ricevuto una telefonata con cui ci veniva comunicato che ci era stato assegnato l'ordine della gloria dei genitori. E’ stato emozionante ricevere il premio direttamente dalle mani del Presidente. Su Internet, mia moglie ha letto che ci dovrebbe essere una ricompensa monetaria. (Nel 2014, questa era di 100 mila rubli, circa 1500 euro, ndr). Ma finora non abbiamo ricevuto nulla. Nessuno ci ha promesso nulla di specifico, ci è stato solo detto che ci dovrebbe essere un premio.

INTERVISTATORE: Secondo voi perché l’autorità dichiara estremista la vostra fede, ma poi vi concede personalmente ricompense?

VALERIY NOVIK: Non posso parlare per conto dell’autorità o dire perché fa questo. Prima che prendessimo la parola alla cerimonia ci è stato detto che potevamo esprimere le nostre opinioni. Ma il tempo a disposizione era molto breve, non si poteva dire molto. E intendevamo agire in maniera rispettosa nei confronti del capo dello Stato.

L’autorità è autorità, e noi dobbiamo rispettarla, non era il caso di esprimere insoddisfazione o lamentele. Dopo la premiazione il presidente si è seduto con noi e con una famiglia vicina, ha bevuto con noi il tè. Alzandosi si è fermato, ha visto mia figlia ballare, l’ha lodata. E se ne è andato.

INTERVISTATORE: Sulla sentenza che dichiara estremisti i testimoni di Geova non provate risentimento?

VALERIY NOVIK: Non proviamo risentimento, né antipatia. Si, prima potevamo predicare liberamente, di casa in casa. Dopo il 20 aprile non è più così facile, non si può predicare liberamente. Nelle conversazioni informali con le persone comunque, continuerò a parlare di Dio.

INTERVISTATORE: Come si atteggiano i vostri amici, e gli amici dei vostri figli, che non sono testimoni di Geova, come reagiscono alla vostra predicazione? Non percepite un atteggiamento negativo del pubblico verso la vostra organizzazione?

VALERIY NOVIK: Le persone sono diverse, ognuna ha le sue opinioni: c’è chi risponde male, c’è chi è indifferente, c’è chi ci pensa e chi non se la prende. Noi cerchiamo di seguiamo il principio dell'amore. Quando a Gesù i suoi nemici gli chiesero qual’era il più grande comandamento, egli rispose dicendo che il primo comandamento è l'amore per Dio, ed il secondo, simile ad esso, è l'amore per il prossimo. Noi quindi basiamo la nostra fede sull’amore del prossimo. Se amiamo il prossimo, non faremo cose brutte, non faremo nessun danno. L’estremismo presuppone la violenza. Per cui, certo, è spiacevole essere identificati come estremisti. A mio parere, questa decisione è sbagliata, e, sì, non potremo più incontrarci nelle nostre sale del Regno, come abbiamo fatto finora. Non abbiamo più questo diritto. Nelle conversazioni private però, posso parlare di quello che ho letto nella Bibbia.

A scuola, i bambini, purtroppo, non hanno predicato, anche se a volte ne parlano. Anche in questo caso, i bambini sono bambini, ed anche ciascuno di loro reagisce in modo diverso.

INTERVISTATORE:Avete rapporti con rappresentanti esteri dei testimoni di Geova? Vengono alle vostre riunioni?

VALERIY NOVIK: Io personalmente non ho contatti con testimoni di Geova stranieri

INTERVISTATORE: Come viene finanziata la vostra opera?

VALERIY NOVIK: Mediante contribuzioni volontarie

INTERVISTATORE: In risposta alla decisione della Corte Suprema, i testimoni di Geova hanno chiesto di essere riconosciuti vittime della repressione politica. Lei è d'accordo con questa definizione?
VALERIY NOVIK: In epoca sovietica la repressione era più dura. Eravamo arrestati, imprigionati, continuamente molestati. Ora forse non sarà così. Almeno, io personalmente non ho ancora subito forme di repressione. Eppure questo mi riguarda da vicino, perché, volente o nolente, sono diventato famoso in tutto il paese.

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Il direttore del disciolto Centro Amministrativo dei testimoni di Geova Yaroslav Sivulskii non vede contraddizioni tra l’attribuzione del premio presidenziale e la decisione della Corte Suprema.

YAROSLAV SIVULSKII: Questi eventi non si contraddicono. I testimoni di Geova in realtà sono cittadini coscienziosi e rispettosi delle leggi. Ma, naturalmente, questo dimostra l'assurdità delle accuse contro di noi, perché è chiaro che siamo lontani sia dall’estremismo che da qualsiasi tipo di azioni illegali. E questo caso dimostra solo questa semplice verità.

INTERVISTATORE: Pensa che la reazione della famiglia Novik per il premio avrebbe potuto essere diversa?

YAROSLAV SIVULSKII: Ho chiamato Valery per sapere come sia successo, come sono stati invitati alla premiazione. Egli dice che questa è una procedura comune prevista per le famiglie numerose. Prima sono stati premiati a livello di città, poi a livello regionale, perché hanno davvero una grande famiglia. Al Cremlino Valery ha citato la Bibbia (dicendo "in un libro saggio si dice" e citando Proverbi 22:6 ndr), menzionando il fatto che lo aiuta ad allevare i figli. Non so se le circostanze avrebbero permesso di dire di più.

INTERVISTATORE: Lo scorso mese di aprile, quando la Corte Suprema ha emesso questa decisione, avete chiamato quel giorno "il giorno nero nella storia della libertà di espressione in Russia". Cosa è cambiato per voi dal 20 aprile?

YAROSLAV SIVULSKII: Avrei preferito sbagliarmi, ma, purtroppo, è esattamente quello che sta accadendo. Stiamo assistendo a un'escalation di eventi contro la libertà di coscienza in Russia. In tutto il paese ci sono stati atti di vandalismo, violazione dei diritti dei credenti, licenziamenti di massa. E’ già iniziata la persecuzione vera e propria di persone innocenti solo a causa della loro appartenenza religiosa. E questo problema continuerà a crescere come una valanga di neve.

INTERVISTATORE: Temete di essere voi stesso vittima di persecuzione?

YAROSLAV SIVULSKII: Certo è possibile a causa della situazione in cui ci troviamo. Io personalmente non faccio nulla che possa essere interpretato come una violazione della legge. Non credo che ci siano basi per essere oggetto di accuse.

INTERVISTATORE: La ragione principale del Ministero della Giustizia per riconoscere la vostra organizzazione estremista è che si suppone stia sostenendo un divieto di trasfusioni di sangue e che la vostra attività sia una minaccia per la sicurezza umana. Lei ritiene che sia ingiusto?

YAROSLAV SIVULSKII: Questa tesi non era nell’atto di citazione, è apparsa solo successivamente nel corso del dibattimento presso la Corte Suprema. Il rappresentante del Ministero della Giustizia, in assenza di altri elementi di prova, ha sostanzialmente cercato di trasformare l'accusa. La tesi del Ministero della Giustizia era basata sul fatto che alcune pubblicazioni dei testimoni di Geova sono state riconosciute come estremiste, sono inserite nella lista federale dei materiali estremisti, eppure le organizzazioni religiose locali avrebbero continuato a distribuirle ed il Centro Amministrativo (la filiale) non l’avrebbe impedito. Come esempio, è stata dichiarata estremista una nostra pubblicazione in cui si raccontava di come una donna si era rivolta a fedi diverse, in nessuna di esse aveva trovato risposta alle domande su Dio, ed una volta venuta da noi ha trovato queste risposte. Ci hanno accusato del fatto che questa pubblicazione mette in dubbio le altre religioni.

INTERVISTATORE: Secondo lei, perché proprio quest'anno le autorità hanno agito contro la vostra fede?

YAROSLAV SIVULSKII: Se si guarda la logica delle recenti azioni da parte delle autorità, questo è l’apice delle misure che hanno preso che negli ultimi anni. Anzitutto nel 2015, all’agenzia delle Dogane è stata impedita l'importazione delle nostre pubblicazioni. Poi ci sono stati molti casi di arresto durante la nostra opera di predicazione, e successivamente interruzioni delle attività di culto mentre venivano svolte. Molti di questi casi possono essere considerati come pressioni da parte della forze dell'ordine e delle autorità giudiziarie o addirittura come vera e propria persecuzione. Sul perché sta succedendo proprio ora, non ho una risposta a questa domanda, perché i testimoni di Geova non violano la legge, rispettano lo stato e l'autorità.

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