Papa Francesco chiede perdono per la «mostruosità» della pedofilia

Bergoglio scrive la prefazione del libro di un 57enne svizzero vittima di abusi da bambino da parte di un frate cappuccino. Dopo l’edizione italiana e spagnola, esce quella tedesca

redazione
Torino

«Si tratta di un’assoluta mostruosità, un peccato terribile», che contraddice tutto quello che la Chiesa insegna. Lo dice papa Francesco nella prefazione del libro di Daniel Pittet sulle giovani vittime di abusi sessuali subiti da religiosi. Il Pontefice chiede perdono.

Il libro che contiene la dura presa di posizione si intitola «La perdono, padre». Pittet è un 57enne svizzero vittima di abusi da parte di un frate cappuccino svizzero dai 9 ai 13 anni.

Le parole del Papa vengono pubblicate dal tabloid di Axel Springer alla vigilia dell’uscita del libro di Daniel Pittet in Germania (dopo l’italiano e lo spagnolo), che sarà distribuito nelle librerie a partire da domani, edito da Herder, col titolo «Pater, io vi perdono! Abusato, ma non distrutto».

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www.lastampa.it/2017/08/16/italia/cronache/papa-francesco-chiede-perdono-per-la-mostruosit-della-pedofilia-zmciWhl8kXJFjsDCKrJkhK/pag...

E' un bel gesto simbolico che non ripara la mostruosità commessa, come potrebbe, ma simbolicamente la condanna.

Simon

ma i responsabili sono poi stati scomunicati? o continuano a frequentare le varie parrocchie, pappa e ciccia con gli altri frequentatori, senza che nessuno sappia niente delle sue malefatte?

Come ricostruisce Il Sismografo , nel libro Pittet racconta di essere stato vittima di stupri, decine e decine, da parte di un frate cappuccino svizzero, padre Joel Allaz. Afferma di avere aspettato vent’anni prima di comunicare alle autorità ecclesiastiche quanto aveva subito e sofferto e di averlo fatto solo dopo essere venuto a conoscenza di atti simili a un’altra vittima del cappuccino. Il Cappuccino, sul quale crescevano i sospetti sulle sue condotte, veniva spostato da una diocesi all’altra. Nel 2008 sono state aperte nuove indagini a seguito di altre denunce di 24 vittime ma i reati, commessi tra il 1958 e il 1995, erano caduti in prescrizione sia in Svizzera che in Francia. Alla fine, nel dicembre 2011, Joel Allaz si salverà dalla prigione con una sospensione condizionale della pena (due anni). Allaz «non è mai stato ridotto allo stato laicale», assicura Daniel Pittet, che aggiunge: oggi lui ha 76 anni e vive ancora in comunità, in Svizzera.

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L'abuso minorile, sia esso sessuale, o che provenga da altri ambiti, è SEMPRE da condannare. Che il Papa (ma non solo lui) abbia evidenziato queste schifezze e tali abusi, va rilevato. Ma NON basta, perchè le vacche (i mostri) sono scappate dalla stalla da troppo tempo e, impunemente hanno imperterriti continuato a pascolare ben protetti dalla staccionata della propria religione.

La verità sostanziale è ben diversa, la bestialità del più forte credo, non verrà mai sconfitta del tutto, perchè insita nell'uomo, il quale però ha in sè le potenzialità del discernimento, di superare i biechi propositi, di non mettere in pratica di volta in volta i propri iniqui istinti, i quali abbruttiscono la propria anima, con la somma della quale dovranno rendere conto a Dio.

Il male, nella sua capillarità non conosce frontiere e imposizioni dottrinali, NON sta da una pre-o-determinata parte, ma viene rilevato ad ogni latitudine, e va oltre le parole simboliche di papi o di caporioni autonominatisi.
Questo va (andrebbe) SEMPRE aborrito, sia che venga da destra o da sinistra, dal sud o dal nord, dagli induisti o dai buddhisti, dalla chiesa cattolica o dai T.d.G i quali, peraltro, non ne sono mai stati esenti, come del resto la legge dei grandi numeri impone. Purtroppo.
Un saluto

Infatti si faceva notare che è ovviamente possibile che un prete sia pedofilo, quello che però è stato strano è che l'istituzione non faceva che trasferirlo altrove e non è mai stato ridotto allo stato laicale, vivendo tranquillamente in una comunità religiosa. Non si tratta di cercare la perfezione, che non esiste, ma che c'era qualcosa che non andava nel sistema.

Shalom

ZarzacoDranae, 18/08/2017 13.58:

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Il male, nella sua capillarità non conosce frontiere e imposizioni dottrinali, NON sta da una pre-o-determinata parte, ma viene rilevato ad ogni latitudine, e va oltre le parole simboliche di papi o di caporioni autonominatisi.

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il male sta nell' uomo stesso (Genesi 8:21),

Sembra che siano stati presentati i risultati finali della commissione d'indagine che non accusa il "carnefice", vittima delle sue stesse pulsioni incontrollate e ormai in età molto avanzata, ma il sistema che ha permesso di fare quel che ha fatto.

Tra l'altro, il capo dell'organizzazione dei cappuccini a livello mondiale, tale Mauro Jöhri, ha anche lui le sue responsabilità, avendo ordinato uno dei tanti "trasferimenti" dell'Allaz, che hanno portato a nuove violenze.

Simon